Che cos’è in armonia con i fatti?
LEGGETE E GIUDICATE VOI STESSI
MENTRE LA CONOSCENZA AVANZA, L’EVOLUZIONE BATTE IN RITIRATA
GLI antichi egiziani vedevano gli scarabei spuntare all’improvviso dal suolo e credevano che venissero all’esistenza da sé. Ma le femmine di questi coleotteri avevano depositato le uova in palle di sterco e le avevano sepolte, e in seguito ne era uscita la progenie. Generazione spontanea? Nel quinto secolo a.E.V. i filosofi greci Anassagora ed Empedocle la insegnavano, e un secolo dopo Aristotele pensava che vermi e lumache fossero il prodotto della putrefazione. Ancora nel XVII secolo E.V. gli scienziati Francesco Bacone e William Harvey insegnavano la generazione spontanea.
L’avanzare della conoscenza rivoluzionò tutto questo. In quello stesso XVII secolo, Redi dimostrò che nella carne comparivano i vermi solo dopo che le mosche vi avevano deposto le uova. Furono scoperti i batteri e furono salutati come esempi di generazione spontanea della vita, ma un secolo più tardi Spallanzani fece crollare quell’ipotesi. Nel secolo successivo Pasteur stabilì che “la vita viene solo dalla vita”. Ora questo è un assioma. Perfino Darwin lo accettava, e la frase conclusiva de L’origine delle specie dice che la vita ebbe origine da poteri “originariamente impressi dal Creatore in poche forme, in una forma sola”. — Pagina 524, Editore Boringhieri (1959, Torino), trad. di Luciana Fratini.
La creazione è in armonia col fatto che “la vita viene solo dalla vita”. Di Geova Dio è scritto: “Presso di te è la fonte della vita”. — Sal. 36:9.
Anche la documentazione fossile addita la creazione. Simpson scrive in The Meaning of Evolution: “Le rocce del Cambriano inferiore, che risalgono a circa 500.000.000 di anni fa, sono ricche di fossili. Ovunque sulla terra si trovano abbondanti depositi di fossili di quasi tutte le ere successive al Cambriano inferiore. Ma nelle rocce anteriori al Cambriano, che abbracciano un grande arco di 1.500.000.000 di anni, i fossili sono generalmente rari e di solito contestati”. Fossili di tutti i maggiori gruppi o phyla, eccetto i vertebrati, compaiono all’improvviso nella documentazione fossile, e Simpson lo definisce “un grande mistero nella storia della vita”. — Pp. 16-19.
Il prof. Romer della Harvard University cita il commento di Darwin su questo mistero — “Non sono in grado di dare nessuna spiegazione soddisfacente” — e aggiunge: “Né possiamo darla noi oggi”. Fatto degno di nota, egli fa quindi questa osservazione: “Si potrebbe dire che il quadro generale sia coerente con l’idea della creazione speciale all’inizio del periodo cambriano”. Ma la sovrabbondante documentazione fossile delle ere successive al Cambriano, ora disponibile, contiene la prova degli inizi dei vertebrati? No. Il professore di zoologia, Goldschmidt dice in The Material Basis of Evolution: “I fatti non forniscono nessuna informazione sull’origine delle specie effettive per non menzionare le categorie superiori”. (Pagina 165) Tra gli odierni paleontologi questo è un fatto generalmente accettato.
Cosa interessante, gli evoluzionisti sanno che la documentazione fossile è più compatibile con la creazione che con l’evoluzione, anche se rifiutano con veemenza la creazione. Anni fa diversi di loro ammisero: “Più si studia la paleontologia, più si è certi che l’evoluzione si basa solo sulla fede; esattamente lo stesso tipo di fede che è necessario avere quando si incontrano i grandi misteri della religione. . . . L’unica alternativa è la dottrina della creazione speciale, che può essere vera, ma è irrazionale”. (L. T. More) “L’evoluzione stessa è accettata dagli zoologi, non perché . . . possa essere dimostrata da prove logiche e coerenti, ma perché la sola alternativa, la creazione speciale, è chiaramente inaccettabile”. (D. Watson) “L’evoluzione è non provata e non provabile. Ci crediamo solo perché l’unica alternativa è la creazione speciale, che è inammissibile”. — Sir Arthur Keith.
Per alcuni la creazione è ancor oggi in armonia con i fatti. J. H. Corner, evoluzionista e botanico della Cambridge University, ha detto: “Penso ancora — e chi non ha preconcetti lo capirà — che la documentazione fossile della flora sia a favore della creazione speciale”. (Contemporary Botanical Thought, 1961, pag. 97) Nel Physics Bulletin del maggio 1980 il prof. Lipson ammette con riluttanza: “Dobbiamo andare oltre ciò e riconoscere che la creazione è la sola spiegazione accettabile”.
La documentazione fossile non sostiene la teoria dell’evoluzione. La creazione è in armonia con tali documenti fossili.
Neppure le mutazioni sostengono l’evoluzione. Le mutazioni rappresentano cambiamenti nel materiale genetico e producono nell’organismo nuove caratteristiche ereditarie. La stragrande maggioranza di quelle piccole sono nocive; quelle grandi sono debilitanti o letali. Si crede contribuiscano alla degenerazione degli organismi e siano la causa di molte malattie e malformazioni. Nondimeno gli evoluzionisti le considerano meccanismi dell’evoluzione. Ma non possono produrre nuove specie. L’evoluzionista Bengelsdorf ha detto: “Le mutazioni, che implicano cambiamenti fondamentali nei geni, possono spiegare le differenze fra due uomini . . . Ma . . . non possono spiegare l’evoluzione nel complesso: perché ci sono pesci, rettili, uccelli e mammiferi”.
I creazionisti hanno sempre riconosciuto le variazioni entro le specie del primo capitolo di Genesi, il grado di variazioni di cui parla la rivista Science del 21 novembre 1980: “Le specie hanno la capacità di subire modificazioni minori nelle caratteristiche fisiche e d’altro genere, ma si tratta di una capacità limitata e a lungo andare si riflette in un’oscillazione moderata”. Verificando sperimentalmente questo fatto, i genetisti hanno prodotto numerose mutazioni in creature che si riproducono in fretta, eppure, “dopo avere manipolato per quarant’anni l’evoluzione delle mosche della frutta, che producono generazioni nel giro di qualche giorno, si sono visti molti strani cambiamenti, ma le mosche della frutta sono sempre mosche della frutta”.
A detta degli evoluzionisti, la documentazione fossile indica che le specie si sono riprodotte normalmente per milioni d’anni. Le mutazioni, sia attraverso l’osservazione che la sperimentazione, additano la costanza delle specie. L’affermazione di Genesi 1:12, 21, 24, che la vita si sarebbe riprodotta “secondo la sua specie”, è in armonia con i fatti scientifici.
Infine, la lacuna più grande. C’è un enorme baratro fra l’uomo e l’animale che gli evoluzionisti considerano il suo più stretto parente. “Anche questa storia relativamente recente”, dice Dobzhansky, “è piena di incertezze; gli esperti sono spesso in contrasto, sia circa gli aspetti fondamentali che circa i dettagli”. (Mankind Evolving, pag. 168) Gli antropologi attribuiscono grande significato ai pezzetti di ossa e di denti che trovano, poi li mettono da parte quando trovano altri simili frammenti e li insediano sul trono dell’anello mancante fra la scimmia e l’uomo, mentre litigano con altri evoluzionisti che presentano i loro reperti come il vero anello mancante.
Le facoltà di cui l’uomo è dotato — linguaggio, logica, pensiero creativo, talento musicale e artistico, la nozione del passato, del presente e del futuro, il bisogno di realizzare qualcosa e di avere un senso e uno scopo nella vita, la capacità di manifestare le qualità della giustizia, della benignità, della compassione e dell’amore — pongono l’uomo su un livello molto più alto di qualsiasi animale. Questo non si può spiegare con l’evoluzione, ma si può attribuire al fatto che l’uomo è stato creato ‘a immagine e somiglianza di Dio’. (Gen. 1:26, 27) Ancora una volta, la creazione è in armonia con i fatti.
Molti modernisti accettano l’evoluzione dicendo che Dio creò l’uomo, ma si servì dell’evoluzione per farlo. Il racconto di Genesi non ammette una simile idea. Il Creatore non fece evolvere l’uomo da qualche animale, bensì “formava l’uomo dalla polvere della terra”. — Gen. 2:7.
Il modo in cui la vita ha avuto origine addita la creazione. I fossili additano la creazione. Le mutazioni additano la creazione. L’abisso che c’è fra l’uomo e il suo più stretto parente animale addita a gran voce la creazione. Sì, la creazione, non l’evoluzione, è in armonia con i fatti scientifici!
[Testo in evidenza a pagina 24]
‘Chi non ha preconcetti capirà che la documentazione fossile della flora è a favore della creazione speciale’
[Riquadro a pagina 23]
LA DURATA DEI GIORNI CREATIVI
Gli evoluzionisti, pur avendo avvolto la loro teoria nel mistero di miliardi di anni, hanno deriso spesso i sei “giorni” creativi della Bibbia. Ma, fatto interessante, la Bibbia mostra che questi giorni non erano periodi di ventiquattro ore. La parola ebraica “yohm”, tradotta “giorno” nel primo e nel secondo capitolo di Genesi, può avere vari significati, indicati qui di seguito:
1. Il periodo di luce, il giorno. — Prov. 4:18.
2. Il periodo di ventiquattro ore, giorno e notte. — Gen. 7:17.
3. Un periodo di tempo in cui si verificarono certi avvenimenti, di cui un’opera di William Wilson (“Old Testament Word Studies”) dà questa definizione: “Giorno; termine generalmente usato in riferimento al tempo in generale, o a un lungo periodo di tempo; un intero periodo oggetto di studio . . . Giorno è anche usato per una particolare stagione o tempo in cui si verificano avvenimenti straordinari”. — Pagina 109.
Esempi biblici sul numero 3:
“Giorno” può includere estate e inverno; il passare delle stagioni. — Zacc. 14:8.
Un certo “giorno”, come indica più avanti lo stesso brano, include molti giorni. — Ezec. 38:14, 16; confronta Proverbi 25:13 con Genesi 30:14.
Mille anni sono paragonati a un “giorno”, e anche a una veglia notturna di quattro ore: “Mille anni sono ai tuoi occhi come ieri . . . e come una veglia durante la notte”. — Sal. 90:4; vedi anche II Pietro 3:8, 10.
Il “giorno di salvezza” abbraccia migliaia d’anni. — Isa. 49:8.
Il “Giorno del Giudizio” include molti anni. — Matt. 10:15; 11:22-24.
I giorni della creazione:
Come sappiamo che i giorni creativi di Genesi non sono giorni di ventiquattro ore? Perché tutt’e sei quei giorni sono chiamati un giorno in Genesi 2:4: “Questa è la storia dei cieli e della terra nel tempo [sei giorni] in cui furono creati, nel giorno [un giorno] che Geova Dio fece la terra e il cielo”. Inoltre, il settimo giorno della settimana creativa era il sabato o giorno di riposo di Geova per quanto riguarda la creazione terrestre, giorno che la Bibbia indica continua ancora. — Ebr. 4:3-11.
I sei giorni della creazione contrassegnarono dei periodi in cui fu compiuto un certo lavoro. La parola ebraica “yohm”, tradotta “giorno”, può indicare anche questi lunghi periodi di tempo. — Vedi “Ausiliario per capire la Bibbia” (inglese), pagina 1427, edito dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.