Il “Diario di una bambina mai nata” entra nelle scuole
LA MIA insegnante di inglese chiese alla classe di scrivere una relazione su una recente rivista che avevamo letto. A quell’epoca l’edizione in corso di Svegliatevi! conteneva una serie di articoli sull’aborto. Dato che gli aborti sono frequenti, anche fra le studentesse delle superiori, scelsi quell’argomento. Quando presentai la mia relazione alla classe lessi il “Diario di una bambina mai nata”. (Svegliatevi! dell’8 settembre 1980, pagina 16) La classe ascoltò attentamente, e alla fine, quando la bambina dice: “Oggi mia madre mi ha ucciso”, praticamente tutti emisero un sospiro accorato.
Al termine della lezione una ragazza venne a chiedermi: “Posso avere quella rivista?” Spiegò che sua madre voleva abortire, ma lei desiderava moltissimo un fratellino o una sorellina, preferibilmente un fratellino. Le diedi la rivista che lei passò alla madre, e questa la mattina dopo annunciò che aveva cambiato idea. Non avrebbe abortito, ma avrebbe tenuto il bambino. In seguito la madre fece un esame per determinare il sesso del bambino: era un maschio. La ragazza non stava nella pelle dalla contentezza!
E anch’io. Dare testimonianza ad altri può salvare vite umane in più di un modo! — Narrato da una giovane Testimone dell’Ontario (Canada).
Frequentavo il terzo anno della scuola superiore. A un gruppo di studenti, in cui io ero incluso, fu affidato l’incarico di preparare una rappresentazione su qualsiasi soggetto inerente alla famiglia. Proposi il tema dell’aborto, e i miei compagni accettarono. La rappresentazione aveva per protagonisti una famiglia in cui ognuno faceva quello che gli pareva. La figlia aveva commesso fornicazione ed era rimasta incinta. Quando i suoi familiari lo seppero, ognuno disse la sua alla ragazza su quello che avrebbe dovuto fare, ma la decisione fu lasciata a lei. Mentre lei sta in piedi davanti all’uditorio e riflette, si ode una registrazione del “Diario di una bambina mai nata”. La rappresentazione si concludeva con le ultime parole del diario: “Oggi mia madre mi ha ucciso”.
Si fece silenzio. Molti studenti avevano il viso rigato di lacrime. Altri le trattenevano. Tutti i presenti erano rimasti profondamente commossi sentendo il “Diario di una bambina mai nata”. Infine l’insegnante, anche lei con gli occhi lucidi, chiese: “Allora, non applaudite?” Rotto l’incanto scoppiarono gli applausi. L’insegnante mi chiese dove avevo preso queste informazioni, e io le mostrai il diario pubblicato nella rivista Svegliatevi!
Questa rappresentazione suscitò molti commenti sia fra gli studenti che fra gli insegnanti. — Esperienza di un Testimone di Ensenada, Baja California, Messico.