Ecbatana
(Ecbàtana) [forse, luogo di riunione].
Capitale dell’antica Media dal 700 a.E.V. circa. Ciro II re di Persia la conquistò nel 550 a.E.V. da Astiage re di Media, dopo di che gli eserciti medi e persiani si unirono sotto il comando di Ciro. All’epoca del re di Persia Dario I (figlio di Istaspe) Ecbatana è menzionata nelle Scritture come una località del distretto giurisdizionale della Media. — Esd. 6:1, 2.
“Ecbatana” è la forma italiana del nome di questa città in Esdra 6:2, e corrisponde a quella che si trova nella Vulgata latina e anche nel testo greco degli apocrifi che furono poi inclusi nella Settanta. Nel testo masoretico e nella versione siriaca Pescitta è chiamata invece “Achmethà”. L’antica forma persiana Hagmatana può significare “luogo di riunione” o “luogo d’incontro di molte strade”, e la forma definitiva “Ecbatana” sembra derivata da un termine accadico che significa “riunione”. Antichi scrittori greci pare usassero il nome “Ecbatana” in riferimento a diverse località. Ma attualmente è opinione generale degli studiosi che l’Ecbatana conquistata da Ciro (e quindi quella menzionata in Esdra 6:2) corrisponda alla moderna città di Hamadan, importante centro commerciale dell’Iran ai piedi del monte Elvend, quasi 290 km a O–SO di Teheran. Come l’antica Ecbatana era un’importante città lungo la principale via carovaniera che dalla Mesopotamia portava più a E, così la moderna Hamadan è attraversata da diverse vie di comunicazione, come quella che congiunge Baghdad a Teheran.
Ecbatana era la capitale estiva dei re di Media e di Persia. Per esempio, sembra che Ciro vi trascorresse i mesi estivi, mentre passava l’inverno a Babilonia. Quindi era probabile che documenti relativi al suo regno si trovassero in entrambe le città. Con un’altitudine di 1914 m, d’estate il clima più fresco di Ecbatana doveva essere molto più piacevole di quello di Babilonia.
Certi oppositori, funzionari nominati dal re di Persia, misero in dubbio la legalità dei lavori di ricostruzione del tempio intrapresi dagli ebrei all’epoca di Zorobabele, e inviarono una lettera a Dario I re di Persia, chiedendo conferma del decreto di Ciro che autorizzava la ricostruzione. (Esd. 5:1-17) Dal momento che gli ebrei avevano ripreso i lavori di ricostruzione del tempio (dopo una sospensione di alcuni anni) verso il 25 settembre 520 a.E.V., la lettera fu probabilmente inviata a Ecbatana, la capitale estiva. Dario fece fare un’investigazione e il decreto di Ciro fu ritrovato a Ecbatana, stabilendo così la legittimità del lavoro di ricostruzione del tempio. — Esd. 6:1-5.