‘Badiamo scrupolosamente come camminiamo’
GEOVA Dio, il Supremo, è giusto, puro e santo. Egli è il Padre delle luci celesti e tutta l’opera sua è perfetta. (Lev. 19:2; Deut. 32:4; Giac. 1:17) Suo Figlio, Cristo Gesù, imitò talmente il Padre suo che poté dire: “Chi ha veduto me ha veduto anche il Padre”. (Giov. 14:9, NW) E Geova ha predisposto per questo globo un nuovo cielo e una nuova terra di giustizia. — 2 Piet. 3:13.
Possiamo noi immaginare per un momento che persone in quel nuovo mondo si ubriachino? che commettano l’immoralità? che facciano divorzi sotto diversi pretesti? che si abbandonino a sfrenate orgie? che vogliano allontanarsi dalla giusta via senza cadere realmente? che vogliano avvicinarsi alla fornicazione o all’adulterio e tuttavia tirarsi indietro? Niente affatto! Allora le persone condurranno una vita pura, morale e retta.
Ci sono, però, delle persone le quali immaginano che a causa del peccato innato si possa ora più o meno passar sopra a tali opere della carne. Nel nuovo mondo, ragionano esse, saranno differenti. Ma compirà Harmaghedon, che contrassegnerà la fine di questo vecchio mondo, un tale mutamento in quelle persone tanto che non vorranno fare più allora quello che vogliono fare adesso? Sradicherà quel potente atto di Geova istantaneamente e miracolosamente le loro egoistiche inclinazioni e renderà ognuno automaticamente casto?
Non illudiamoci. Harmaghedon distruggerà questo mondo iniquo tanto sicuramente quanto il diluvio distrusse il mondo empio al tempo di Noè, ma non spazzerà via le basse tendenze nei nostri corpi mortali. È il riscatto, non Harmaghedon che ci purifica dal peccato. Per ottenere il beneficio del riscatto dobbiamo cooperare con lo spirito santo di Dio opponendoci al peccato. — Matt. 24:37-39; Efes. 4:30; 1 Giov. 1:7.
Sì, nel nuovo mondo dovremo ancora combattere queste basse tendenze benché indubbiamente sarà più facile che non sia ora. Il progresso nel fare il bene sarà premiato col miglioramento nel benessere mentale e fisico, aprendo la via a un miglioramento ancor maggiore. Poi non ci sarà Satana e i suoi demoni per tentarci; neppure ci sarà un sordido, ebbro, ingordo, avido e sensuale vecchio mondo per tentare i servitori di Dio. Tutto ciò perirà ad Harmaghedon. — 1 Giov. 2:16, 17; Apoc. 20:3; 21:4.
Ma non si pensi che tale cambiamento di ambiente risolverà interamente il problema, poiché anche allora alcuni saranno stroncati con la morte al termine dei 1000 anni a causa dell’egoismo. E sembra che alla fine dei 1000 anni un numero considerevole si dimostreranno egoisti e saranno distrutti con Satana e i suoi demoni. — Isa. 65:20; Apoc. 20:7-10.
Se aspettiamo fino al nuovo mondo per purificarci perché allora le circostanze saranno più favorevoli, molto probabilmente non vi entreremo mai, poiché Dio non risparmierà nessuno che simpatizzi con questo empio sistema di cose e le sue pratiche. Se vogliamo godere le benedizioni del nuovo mondo dobbiamo vivere in conformità ai suoi puri e giusti princìpi nel miglior modo che possiamo ora. Noi non possiamo differire la lotta. Dobbiamo guerreggiare contro il peccato che è nei nostri corpi adesso se vogliamo ottenere la misericordia di Dio; poiché la sua misericordia non è per un irriflessivo, volontario e continuo peccare, ma soltanto per i singoli atti dovuti alla debolezza adamica. — Salmo 51.
Notate come l’apostolo Giovanni confronta le due specie di peccato. Da un lato egli dichiara: “Figliuoletti miei, io vi sto scrivendo queste cose affinché non commettiate un peccato. Eppure, se alcuno commette un peccato, abbiamo tuttavia un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, un giusto. Ed egli è un sacrificio espiatorio per i nostri peccati, però non per i nostri soltanto ma anche per quelli di tutto il mondo”. Qui vediamo che c’è perdono per il peccato. Ma dall’altro lato Giovanni dichiara: “Chiunque pratica il peccato pratica anche l’illegalità, e quindi il peccato è illegalità. Chiunque rimane in unione con lui non pratica il peccato; nessuno che pratichi il peccato l’ha mai veduto o è venuto a conoscerlo. Figliuoletti, nessuno v’inganni; . . . Chi pratica il peccato ha origine dal Diavolo, perché il Diavolo ha peccato da quando cominciò”. Da ciò si vede chiaramente che non c’è perdono per quelli che fanno del peccato un’abitudine. — 1 Giov. 2:1, 2; 3:4, 6-8, NW.
Alcuni, nel cercar di giustificare la loro negligente condotta, citano i falli che commisero i fedeli dell’antichità, come Noè, Davide ed altri. Ma costoro trascurano il fatto che non c’è nulla che indichi che questi servitori di Dio sbagliassero ripetutamente sotto questi riguardi. Piuttosto, essi commisero un peccato, sinceramente si pentirono, accettarono il castigo del Signore e furono restaurati nel favore di Dio. E questi traviamenti furono descritti affinché coloro che sbaglierebbero in seguito allo stesso modo potessero ottenere conforto e speranza nella misericordia di Dio, non per scusare il peccato o giustificare la debolezza. — Rom. 15:4.
Perciò ogni Cristiano che spera di ottenere la vita nel nuovo mondo ascolti ora l’ammonimento dell’apostolo: “Badate dunque scrupolosamente che come camminate non sia da stolti ma da persone sagge, acquistando il tempo opportuno per voi stessi, perché i giorni sono malvagi”. (Efes. 5:15, 16, NW) Sì, e chiunque “pensa di avere una salda posizione guardi di non cadere”. Il nostro è un nemico astuto e malvagio, l’avversario il Diavolo, che “va attorno come un leone ruggente, cercando di divorare”. Noi dobbiamo perciò prendere la nostra “posizione contro di lui, saldi nella fede”, fiduciosi che se ‘ci opponiamo al Diavolo, egli fuggirà da noi’. Se diveniamo trascurati e lasciamo ch’egli ci faccia inciampare non possiamo incolpare il Diavolo. Quella scusa non aiutò Eva, neppure aiuterà noi. — 1 Cor. 10:12; 1 Piet. 5:8, 9; Giac. 4:7, NW.
Dobbiamo anche staccarci dal mondo, poiché “quale comunione ha la luce con le tenebre”? Il mondo segue il cammino meno faticoso. “Poiché vi basta il tempo che è passato nell’aver fatto la volontà delle nazioni quando procedevate in azioni di condotta dissoluta, . . . Siccome non continuate a correre con loro in questa condotta allo stesso basso livello di corruzione, essi sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”. — 2 Cor. 6:14-18; 1 Piet. 4:3, 4, NW.
Tanto il Diavolo quanto il suo mondo fanno appello ai nostri desideri naturali e alle nostre tendenze depravate, e se non stiamo all’erta questi desideri e tendenze ci domineranno invece d’essere noi a dominarli, e così noi diveniamo schiavi del peccato. (Romani capitolo 6; 1 Giov. 2:16, 17) Chi governa il proprio spirito è migliore di colui che espugna una città. (Prov. 16:32) Noi abbiamo una guerra entro noi stessi, in quanto ciò che desideriamo fare non lo facciamo, e ciò che non vorremmo fare è quello che pratichiamo. Ecco perché dobbiamo continuamente esercitare la nostra forza di volontà e signoreggiare il nostro corpo; tenerlo sottomesso, come uno schiavo abbietto, altrimenti diventerà un padrone prepotente e capriccioso. (Rom. 7:15-23; 1 Cor. 9:27) Per aiutarci a evitare cose nocive la Parola di Dio ci indica molti esempi di ciò che accadde a coloro che camminarono negligentemente — 1 Cor. 10:5-11.
Se vogliamo controllare scrupolosamente le nostre azioni dobbiamo cominciare dalla mente, dal cuore. Ecco dove comincia il male, come Gesù ben indicò, ed è per questo che l’uomo saggio ci consiglia di badare sopra ogni altra cosa alle nostre menti o ai nostri cuori. (Prov. 4:23; Matt. 15:19) Il miglior modo di evitare cose dannose è di riempire la mente di pensieri giusti: “Infine, fratelli, qualsiasi cosa vera, qualsiasi cosa di grave importanza, qualsiasi cosa giusta, qualsiasi cosa casta, qualsiasi cosa amabile, qualsiasi cosa della quale si parli bene, qualsiasi virtù e qualsiasi cosa degna di lode, continuate a considerare queste cose”. — Filip. 4:8, NW.
Noi professiamo di amare Dio, non è vero? Se lo amiamo veramente osserveremo i suoi comandamenti. (1 Giov. 5:3) La negligenza recherà vituperio sul suo nome. Di ciò si resero colpevoli l’Israele dell’antichità e alcuni nei giorni di Paolo. (Ezech. 36:20-32; Rom. 2:24) Essendo zelante per il proprio nome Geova non ha altra alternativa che di ritirare le sue benedizioni da coloro che apportano vituperio su di esso con un egoistico modo d’agire. Quando Acan e i figli di Eli peccarono gravemente, l’intera nazione subì sconfitte. (Giosuè 7; 1 Sam. 2:22-25; 3:11-14) I princìpi di Dio non mutano. Se vogliamo ricevere le benedizioni di Geova dobbiamo essere guardinghi.
Se amiamo il nostro prossimo come noi stessi diventeremo più guardinghi nella nostra condotta. Come possiamo noi suscitare l’interesse per il regno di Dio in altri che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che vedono sulla terra, quando essi trovano tale cattiveria anche in noi? (Ezech. 9:4) Come possiamo noi coscienziosamente istruire altri mentre noi non facciamo un sincero sforzo per vivere secondo le esigenze di Dio? “Tu, dunque, che insegni a qualcun altro, non insegni a te stesso? Tu, che predichi ‘Non rubare’, rubi?” (Rom. 2:21-23, NW) Segua pure il clero apostata questa condotta, ma non i veri ministri di Geova. — Sal. 50:16, 17; Matt. 23:1-5.
L’amore per il nostro prossimo ci insegnerà anche a non incoraggiarlo nelle sue cattive azioni. I malfattori possono credersi bravi, ma presentandosene l’opportunità dovremmo dar loro a capire che noi non riteniamo che lo siano. “Non odierai il tuo fratello in cuor tuo; riprendi pure il tuo prossimo, ma non ti caricare d’un peccato a cagion di lui.“ “Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole.“ (Lev. 19:17; Prov. 28:23) È molto meglio far così che non andare a chiacchierare degli sbagli del tuo prossimo. Il pettegolezzo non aiuta né il maldicente, né la persona criticata, né quelli che ascoltano; infatti, ciò nuoce a tutte tre le classi. Quindi perché farlo?
Comunque, pur badando scrupolosamente che il nostro modo di procedere sia saggio, non andiamo fanaticamente agli estremi. Non diveniamo simili ai religionisti di vecchio stampo che guardavano con cattivo occhio il ballare, il bere, il ridere, e che ritenevano perfino un peccato il baciare la propria consorte o i figliuoli la domenica. Non ci saranno persone cupe nel nuovo mondo; quello sarà un mondo felice, però la gioia consisterà nelle cose giuste. Saranno delle gioie pure, delle gioie che dureranno. Le gioie che ora ci offrono il diavolo e il suo mondo sono amare quanto la cenere. Lasciano delusi, scontenti. Perché perdere la pace della mente, patire vergogna e forse perdere la vita eterna a causa di momentanei divertimenti e passeggeri piaceri?
La devozione pura con soddisfazione è un mezzo di gran guadagno. (1 Tim. 6:6) Dio sa che cos’è migliore, e quando egli consiglia contro certe azioni non opponiamoci alla saggezza divina e non sprezziamo l’amore divino disubbidendo a quel consiglio. Sì, per amore dell’onore di Geova, per il bene del nostro simile e per il nostro stesso benessere, ‘badiamo scrupolosamente di camminare come persone sagge’.