Lezione 15
Il Talmud e la sua storia
SECONDO l’erudito inglese della Bibbia Frederic Farrar, noi ora dovremo scavare in “un mare di oscurità e di fango”. Ma l’investigazione nella confusione talmudica porterà alla luce un certo numero di cose. Rivelerà il retroscena della Palestina giudaica al tempo di Gesù e degli apostoli. Spiegherà le buone ragioni che aveva Gesù per pronunciare tante parole severe e pungenti. Per ragioni più pratiche, l’investigazione vi permetterà di penetrare nella mentalità dei Giudei, di comprenderli meglio, di apprezzare di più il problema giudaico, di essere tolleranti verso di loro, e di avvicinarli con comprensione e misericordia per aiutarli e per abbattere quel muro rabbinico che i maestri del Talmud hanno eretto fra il Giudaismo moderno e i missionari cristiani. Sarete così meglio preparati per compiere un’opera buona ed efficace fra gli Ebrei.
Il quadro che segue renderà lo studio più facile e comprensibile.
Il sostantivo ebraico per legge è torah. Secondo i Giudei, la legge si divide in legge scritta e legge orale. Un rabbino eminente e autorevole fra i Giudei, chiamato Maimonide, compose il credo giudaico, e l’articolo sette di questo credo dice: “Io credo fermamente che la Legge, sia orale che scritta, è stata tramandata da Mosè, e che egli l’ha ricevuta da Dio”. La legge orale fu tramandata per mezzo della tradizione; la legge scritta per mezzo dei manoscritti biblici delle Scritture Ebraiche. Si pretende che la legge orale sia basata sulla legge scritta.
Così nel corso dei secoli si è sviluppata una copiosa tradizione orale, e vi sono molti scritti rabbinici che comprendono questa tradizione orale e costituiscono una spiegazione della legge scritta, con i loro argomenti pro e contro certi significati da essi attribuiti alla legge scritta. Hanno anche incorporato in questi scritti molta tradizione, leggenda e mitologia. L’insieme di tali scritti è stato raggruppato sotto il termine Midrash. Midrash è una parola ebraica che significa “investigazione” o “ricerca”. Questa raccolta comprende scritti anche più numerosi del Talmud, essendo il Talmud veramente una parte del Midrash. (Non vi è assolutamente nessuna relazione fra questo Midrash e quello menzionato in 2 Cronache 13:22; 24:27, secondo Una Traduzione Americana).
Vogliamo ora considerare quella parte del Midrash conosciuto come il Talmud. “Talmud” sembra significare “ciò che si dovrebbe imparare”, cioè, ciò che si dovrebbe imparare riguardo alla Parola di Dio. Il Talmud consiste della legge orale o tradizione della legge secondo la comune credenza giudaica. Su che cosa basano i Giudei questa credenza in una legge orale tramandata contemporaneamente con la legge che Mosè ricevette e scrisse? Principalmente, su due fonti: una scrittura ispirata della Bibbia, secondo l’interpretazione di un rabbino e un versetto in uno dei libri apocrifi della Bibbia.
Nella prima grande divisione (ordine) del Talmud stesso viene citato un rabbino che si riferisce a Esodo 24:12 per sostenere la credenza che questa legge orale sia stata data nello stesso tempo della legge scritta di Mosè. La scrittura viene qui citata, e fra parentesi quadre sono riportati i commenti interpretativi di questo rabbino, Giosuè Ben Levi: “E l’Eterno disse a Mosè: ‘Sali da me sul monte, e fermati quivi; e io ti darò delle tavole di pietra [i Dieci Comandamenti] la legge [il Pentateuco] e i comandamenti [MISHNAH] che ho scritti [Profeti ed Agiografi], perché siano insegnati [GEMARA]”. Avete notato particolarmente i termini Mishnah e Gemara? Essi sono le due grandi divisioni dialettiche dello stesso Talmud.
Ora consideriamo il libro apocrifo e come i rabbini abbiano scoperto nelle sue pagine non ispirate qualche prova per una legge orale trasmessa a Mosè, ma non registrata. Essi citano 2 Esdra 14:3-6 (chiamato qualche volta 4 Esdra): “Mi rivelai visibilmente nel cespuglio, e parlai con Mosè, quando il mio popolo era in schiavitù in Egitto, e lo mandai, e condussi il mio popolo fuori dell’Egitto, e lo portai al monte Sinai, e lo trattenni con me molti giorni, e gli dissi molte cose meravigliose, e gli mostrai il segreto dei tempi, e la fine dei tempi, e comandai, dicendo: ‘Queste parole tu le devi proclamare apertamente, e quelle tu le devi tenere segrete’”. In altri termini, i Giudei sostengono che una legge scritta dovesse essere scritta e pubblicata apertamente, ma che la legge orale dovesse essere tenuta segreta per quanto riguardava la sua registrazione. Doveva essere tramandato oralmente da una generazione all’altra. I Giudei si servono ancora di questo stesso capitolo e traggono ulteriori prove dai suoi rimanenti versetti. Versetti 20 a 48 dicono che Esdra e cinque anziani si ritirarono per quaranta giorni e che in quel tempo scrissero novantaquattro libri. La narrazione riferisce che Geova ordina a Esdra di pubblicarne ventiquattro perché siano letti dai degni e dagli indegni, ma che gli altri settanta libri devono essere tramandati soltanto ai sapienti del popolo giudaico. Secondo il calcolo dei Giudei nelle Scritture Ebraiche vi sono ventiquattro libri, ed erano questi libri canonici che Esdra e gli anziani avrebbero ricostituiti perché fossero letti da tutti dopo la cattività, tempo nel quale si credeva erroneamente che fossero stati distrutti. — Vedere 2 Esdra, capitolo 14, ne La Bibbia Completa, Una Traduzione Americana.
Il Giudeo sostiene che la legge orale sia necessaria per spiegare interamente la legge scritta e per permettere una pratica e accurata applicazione della legge scritta di Dio. In tutto questo il peggio è che i Giudei non solo ritengono la legge orale pari alla legge scritta quale risulta nella Sacra Bibbia, ma attribuiscono anche maggior autorità e importanza alla legge orale. In tal modo molti furono trascinati nell’errore, avendo annullato la Parola di Dio per scegliere tradizioni orali contraddittorie. — Matt. 15:1-9.
Per quanto riguarda il Talmud, prima fu sviluppato il Mishnah. Mishnah significa “duplicato” o “ripetizione”. I Giudei sostengono che questa legge orale o Mishnah sia una ripetizione della legge scritta, ma solo in proporzioni più grandi, in forma più estesa, affinché risulti l’intero significato della legge scritta. Sebbene non ve ne sia alcuna prova, si dice che il primo volume del Talmud sia stato scritto nei giorni di Esdra. Vi era stata sempre opposizione al fatto di scrivere la legge orale o tradizione, ma secondo la storia esistevano rotoli segreti scritti da privati. Nei giorni di Gesù Cristo viveva un rabbino, Anania Ben Hizkia, che si dice abbia messo per iscritto certe parti del Talmud attuale. I rabbini incaricati di sviluppare i concetti contenuti nel Talmud cominciarono a farlo ai tempi di Esdra, e sono divisi in tre gruppi successivi: i Soferìm o “scribi” furono i primi; poi vennero i Tannaìm o “maestri” (dal 10 al 220 d.C.); infine gli Amoraìm (termine derivato dal verbo ebraico significante “parlare o dire”), “oratori” o “interpreti”, e questo terzo gruppo prosperò dal 220 al 500 d.C.
Fu al tempo del secondo gruppo, i Tannaim, che il Talmud cominciò definitivamente ad essere messo per iscritto. Fu il rabbino Giuda Hakkodesh che cominciò a scrivere il Talmud. Egli morì verso l’anno 190 (d.C.). Dal suo tempo in poi il Mishnah cominciò ad essere messo per iscritto, sebbene precedentemente vi fossero dei rotoli separati, segreti e isolati. A questo punto vogliamo menzionare che i Tannaim erano quelli che predominavano ai tempi di Gesù e dei suoi apostoli. Ricorderete Gamaliele. (Atti 5:34; 22:3) Suo nonno Hillel era il capo di una scuola rabbinica; un’altra scuola rivale era diretta da Shammai. Nel secondo secolo dirigeva una scuola il rabbino Akiba.
Con la considerazione del terzo gruppo dei Talmudisti, gli Amoraim, arriviamo finalmente alla seconda parte del Talmud, il Gemara. Ciò che è stato detto fino a questo punto sulla composizione del Talmud si applica soltanto alla prima parte, il Mishnah. A che cosa serve il Gemara nel Talmud quando c’è già il Mishnah? Dunque, proprio come il Mishnah era considerato uno sviluppo della tradizione orale, così il Gemara era un commentario del Mishnah. Gemara significa “perfezione” o semplicemente “commentario”. Quindi il Talmud moderno contiene sia il Mishnah che il Gemara, e quest’ultimo è il più voluminoso. Quindi notiamo che il Talmud si sviluppò durante molti secoli e di generazione in generazione assorbì i vari concetti dei rabbini.
La più recente e moderna autorità in materia talmudica è un rabbino e scienziato giudaico, Mosè Ben Maimon, chiamato Maimonide, che visse dal 1135 al 1204 d.C. Egli ricompose il Talmud, e nella raccolta e classificazione degli scritti lo divise in cinque ordini, chiamati Sedarìm in ebraico (Seder, al singolare). Ma la divisione del Talmud oggi usata è quella fatta dal rabbino Giuda Hakkodesh, scrittore talmudico del secondo secolo. Egli lo divise in sei “ordini” o Sedarim: (1) Zeraim (Semi, regole rituali inerenti all’agricoltura); (2) Moed (Festività, regole sul sabato e sulle feste); (3) Nashim (Donne, regole sul matrimonio, divorzio, ecc.); (4) Nezikim (Danni, leggi civili e penali); (5) Kodashim (Consacrazioni, regole concernenti i sacrifici e il servizio del tempio); (6) Tohoroth (Purificazioni, regole sulla purità e sull’impurità). Il Talmud è diviso ancora in 63 trattati e 525 capitoli.
Sono generalmente note due edizioni, famiglie o recensioni del Talmud: il Talmud Babilonese e il Talmud di Gerusalemme. Dato che Gerusalemme non esisteva quando il Talmud cominciò ad essere scritto su larga scala, quest’ultimo nome di edizione è in certo senso errato. Pertanto sono stati dati al Talmud di Gerusalemme i nomi più appropriati di Talmud dell’Ovest e Talmud del Paese di Palestina. Il Talmud Babilonese è la versione orientale perché Babilonia è ad est della Palestina. Secondo un’autorità, il Talmud Babilonese risale al 420 d.C., mentre il Talmud dell’Ovest risale al 390 d.C. Il Talmud Babilonese si è sviluppato in proporzioni più vaste. Accrescendosi nel corso di molti secoli (1500 anni, o fino all’anno 1300 d.C. circa, poco dopo la morte di Maimonide), il Talmud diventò molto grosso, molto voluminoso e, peggio ancora, pieno di ripetizioni. Il Talmud Babilonese è composto di 2947 pagine in folio. Una pagina in folio è parecchie volte più grande di una pagina dell’edizione Torre di Guardia della Versione del Re Giacomo della Bibbia, e il Talmud ha un numero di queste grandi pagine in folio approssimativamente tre volte maggiore di quelle piccole in detta edizione della Bibbia. Non siete felici di non dover studiare il Talmud per essere preparati per ogni opera buona?
[Domande per lo studio]
1. Come uno studio del Talmud vi preparerà per compiere un’opera buona fra i Giudei?
2. Qual è l’intendimento giudaico riguardo alla legge?
3. Che cosa è il Midrash?
4. Che cosa è il Talmud?
5. Come cercano i Giudei di sostenere la loro credenza in una legge orale (a) mediante una scrittura ispirata della Bibbia? (b) Mediante un libro apocrifo?
6. Qual è il fatto più grave nel concerto giudaico sulla legge orale?
7. Che cosa è il Mishnah? e quando ebbe inizio la sua registrazione in certo modo?
8. Quali gruppi successivi di rabbini ebbero il compito di sviluppare il Talmud?
9. Quando il Talmud cominciò ad essere messo definitivamente per iscritto?
10. Chi diede inizio al Gemara? e che cosa era?
11. In quali ordini è diviso il Talmud?
12. Quali due recensioni esistono?
13. Quanto voluminosi sono gli scritti del Talmud?
[Grafico a pagina 438]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
TORAH (LEGGE)
SCRITTA ORALE
Scritture Ebraiche Tradizione
TALMUD (Parte del Midrash)
MISHNAH (Ripetizione della GEMARA (Raccolta di commenti
Legge scritta, in ebraico sulla Mishnah, in aramaico).
moderno) Sviluppata da maestri
chiamati Amoraim,
dal 220 al 500 d.C.
Maimonide (“Rambam”) Rabbi Giuda Hakkodesh,
visse dal 1135 al 1204 d.C.; morì nel 190 d.C.; classificò
classificò gli scritti in gli scritti in sei Sedarim
cinque Ordini. o Ordini.