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  • La nostra civiltà è in decadenza?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/11 pp. 675-676

La nostra civiltà è in decadenza?

IL RIMARCHEVOLE progresso materialistico degli ultimi sessant’anni ha catapultato la nostra civiltà dall’èra dei cavalli e delle carrozze all’èra degli aerei a reazione e dei razzi sfolgoranti. La trasformazione è stata sorprendente, specie in un periodo così breve di storia umana. Ma ora che abbiamo raggiunto un così alto livello di successo tecnico, vi è forse pericolo che la nostra civiltà decada come fecero le civiltà precedenti dopo aver raggiunto un certo punto di gloria? Si sgretolerà a motivo dell’interiore degenerazione morale? Molti temono che ciò possa accadere. Vedono preoccupanti analogie fra la nostra civiltà e quelle scomparse.

Il giornale canadese, Daily Times di Victoria, espresse quest’opinione nel riferire: “Il materialismo — la trappola che inghiottì le passate civiltà — mette a repentaglio l’avvenire della civiltà occidentale, disse il senatore Donald Cameron mettendo in guardia 300 consiglieri scolastici. . . . Egli disse che vi era una ‘terribile analogia’ fra la società odierna e le civiltà estinte che ‘divennero ricche, deboli, indifferenti e apatiche, quindi morirono’”. Anche il Record di Wilkes-Barre si espresse in modo simile: “La buona vita non dipende soltanto dalle cose. La buona vita implica carattere, decisione, vigore, la prontezza al sacrificio quando il sacrificio è necessario alla causa comune. Per quanto una nazione possa diventare ricca, se il suo popolo cade nella fossa della pigra compiacenza, se i loro valori si limitano sempre più a quelli puramente materiali, tale nazione è condannata alla finale distruzione”.

Il fatto che la moderna società s’interessi sempre più della vita comoda, di possedimenti materiali, lavori riposanti e guadagni facili piuttosto che di etica indica che i suoi valori degenerano. Quanto la persona guadagna, indipendentemente da come guadagna, sembra determinare la sua condizione sociale. Lo stesso si verificò nell’antica Roma materialistica prima della sua decadenza. Oggi, l’uomo che ha molto denaro è l’uomo ammirato, altamente considerato nella comunità, che generalmente viene eletto alle cariche politiche. I beni materiali che possiede fanno più impressione sul popolo delle virtù morali di un pover’uomo. La macchina in cui viaggia, la casa in cui vive, gli abiti che porta e la compagnia che frequenta determinano la sua posizione in questa civiltà materialistica. Questi non sono gli importanti valori della vita. Solo una società decadente può pensare che lo siano.

Benché molti facciano l’elogio delle virtù morali, pochi effettivamente vivono in armonia ad esse. Questo è evidente dalle occasionali rivelazioni di illeciti guadagni fra dirigenti politici di moralità apparentemente impeccabile, di corruzione e persino di furto fra funzionari addetti alla tutela dell’ordine, di ricatti nel mondo degli affari, di inganni di partecipanti a gare di quiz, di furti perpetrati da impiegati che hanno buona reputazione e di vantaggio personale conseguito a spese di altri. Queste consuetudini non indicano forse una civiltà moralmente malata?

“I nostri valori, i nostri ideali, sono capovolti”, disse il dottor Laurence Gould, rettore dell’università di Carleton. “Onoriamo a parole i valori spirituali ma diamo la precedenza alla pelliccia di visone e alla Cadillac”. I capovolti valori morali di questo mondo spesso giustificano il furto se è compiuto ai danni di un ricco. Poiché un gran numero di impiegati canadesi e americani ragionano in questo modo, i datori di lavoro subiscono una perdita annua di miliardi dovuta ai furti degli impiegati. Questo è circa il doppio di quanto perde il pubblico a motivo dei criminali di professione. Non è forse male rubare quando la vittima è una ricca società come quando è un pover’uomo? Come vi possono essere diverse misure per la moralità?

Poiché la società moderna ha permesso che i valori morali e spirituali degenerassero, non dovrebbe sorprendere che delinquenza e inganno siano così in aumento fra i giovani d’oggi. La loro moralità non è forse il riflesso della società in cui vivono? Gli adulti non possono attendersi che i loro figli seguano una norma morale che essi non hanno mai seguita. A questo proposito Arry M. Grant, vice direttore delle scuole Moncton, in Canada, disse: “Troppo spesso si dà il caso che le persone in genere richiedano alle scuole d’insegnare ciò che esse normalmente non praticano”. Egli continuò dicendo che vi sono crescenti evidenze della degenerazione della struttura sociale e morale.

Ci vuole più che progresso materialistico per rendere una civiltà grande e durevole. Ci vogliono anche alti valori morali e amore per il Supremo Sovrano, Geova. Poiché il progresso tecnico ha reso la società moderna saggia ai propri occhi, essa ha volto le spalle a Geova Dio. I suoi valori materialistici la spingono verso l’ateismo, e i suoi pensatori tendono la loro immaginazione in ogni direzione nel tentativo di trovare una spiegazione all’esistenza dell’uomo senza dover riconoscere il Creatore. Tale pensiero ateo non edifica il rispetto per i divini princìpi di moralità, ma li abbatte. Incoraggia il popolo a stabilire decadenti norme materialistiche, creando una condizione nella quale nessuno può fidarsi del prossimo.

Poiché la nostra civiltà sta seguendo la stessa condotta materialistica e dissoluta seguita da civiltà scomparse, come possiamo aspettarci che duri? Come Dio pose fine alla civiltà precedente al Diluvio e a quella di Sodoma e Gomorra a causa della corruzione morale, così porrà fine all’attuale civiltà. Egli l’ha pesata sulla bilancia e l’ha trovata mancante. Essa finirà nella prossima “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. (Apoc. 16:14; 2 Piet. 3:5-7) Il crescente disprezzo per le norme morali è una predetta indicazione che la fine è vicina. Coloro che amano la giustizia possono sperare di vedere, dopo la fine di questa civiltà, il sorgere di una nuova civiltà sostenuta da alti valori morali e spirituali. Con la benedizione di Dio, essa durerà per tempo indefinito.

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