“Leggi della natura”
“VI SONO leggi della natura”, dice Hal Borland in This Hill, This Valley, “che io dubito che capiremo mai. Prendete una cosa semplice come le spire di una vite che s’arrampica attorcigliando i viticci intorno ad un sostegno più forte, come pure i fagioli s’arrampicano lungo i pali posti di sostegno. In quest’emisfero settentrionale, s’avvolgono, con poche eccezioni, in senso inverso al movimento dell’orologio. Perché mai? . . . I temporali ciclonici, come gli uragani, si muovono nella stessa direzione mentre risalgono turbinando la costa dalla Florida e dal mar dei Caraibi. E l’acqua che esce dal tubo di scarico della cucina o dallo sbocco di un bacino compie di solito lo stesso movimento inverso a quello dell’orologio.
“Si può benissimo dire che è il risultato della rotazione terrestre, e trovare altri paralleli; giungendo fino a dire con una cert’aria ragionevole che nell’emisfero meridionale il movimento avviene di solito in direzione opposta. Queste sono constatazioni, non risposte definitive. È il modo in cui avvengono le cose, non il perché avvengano. Una splendida aurora mattutina è forse consapevole della rotazione della terra? La pianta del fagiolo è dotata di questa conoscenza tanto che non posso costringerla ad avvolgersi dall’altra parte? Tale conoscenza è insita nel seme stesso? Posso capire i venti e la loro inevitabile direzione. Ma le viti sono un’altra cosa. Le viti sono vive, non sono vento spinto qua o la da forze esterne. No, vi è celata una legge, una norma di vita, una necessità della natura che posso riconoscere, ma non posso interamente capire”.