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  • w66 15/12 pp. 741-746
  • Mietitura, tempo di felicità

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  • Mietitura, tempo di felicità
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1966
w66 15/12 pp. 741-746

Mietitura, tempo di felicità

1. Come l’agricoltore considera il tempo della mietitura e il lavoro che comporta?

NON c’è tempo più felice per l’agricoltore del tempo della mietitura. Che cosa è più bello ai suoi occhi di un campo di grano dorato pronto per essere raccolto nel granaio? Esso significa nutrimento, vita, felicità, un tempo di prosperità non solo per lui ma anche per gli abitanti delle città. L’agricoltore e i suoi aiutanti possono guardare la mietitura con grande soddisfazione, poiché si è fatto molto strenuo lavoro nel campo — prima arare, quindi seminare — e ci è voluta molta pazienza. La mietitura del raccolto è anche strenuo lavoro, ma si fa col cuore leggero.

2. Che cosa significa per il genere umano il tempo di Dio per la mietitura?

2 Riguardo alla storia umana questo è un tempo di mietitura. Sebbene le condizioni possano far sembrare la situazione molto triste, in effetti è vicino un tempo di prosperità, di nutrimento fisico e spirituale e di felicità come la terra non ha mai visto, poiché è il tempo della mietitura di Dio. Siamo felici di saper questo. Ma come lo sappiamo? Sarete felici vedendo la descrizione di questa mietitura nella Bibbia e mentre la considererete vedrete in maniera chiara e piacevole com’essa dipinge un quadro che descrive esattamente le cose meravigliose che Dio fa ora e le cose che ha in serbo per la terra nel vicinissimo futuro.

3. Come possiamo avere intendimento della descrizione di Rivelazione circa la mietitura di Dio?

3 La mietitura è descritta nel libro di Rivelazione, capitolo 14, ma acquisteremo intendimento di ciò che essa ci dice considerando prima le parole del più grande insegnante che sia stato sulla terra e che insegnò nella maniera più semplice e comprensibile. Le parole di questo Insegnante e dei suoi discepoli rendono così chiaro il libro di Rivelazione che non può esserci malinteso.

4. Chi è il grande Agricoltore della mietitura, chi è il Seminatore e il sorvegliante, e perché c’è un tempo stabilito per la mietitura?

4 Geova Dio, quale grande Agricoltore, si interessa del suo campo. Parlando di sé e dei suoi conservi cristiani, l’apostolo Paolo dice: “Poiché siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio”. (1 Cor. 3:9) Egli spiega che, mentre egli e i suoi compagni sono lavoratori nel campo, è Dio che realmente fa crescere e portar frutto. Gesù, come principale lavoratore di Dio, il Seminatore del grano, ha sorvegliato l’opera di semina per 1.900 anni. (Matt. 13:37) È stata un’opera straordinaria, che ha incluso ogni nazione della terra. Come in ogni mietitura, ci vuole tempo. Il grano dev’essere maturo, e le stagioni devono far maturare in tempo il grano. Dio ha dunque un tempo fissato per la mietitura e trattiene il suo frutto finché non giunga il tempo debito.

5. (a) Quando ebbe luogo la mietitura del sistema di cose giudaico, e quale ne fu il risultato? (b) Quando disse Gesù che sarebbe venuta la mietitura finale, e qual è una notevole caratteristica della mietitura?

5 Ci fu un tempo di mietitura del campo giudaico alla fine del sistema di cose giudaico, fra il 33 e il 70 E.V. E che mietitura fu quella, allorché furono raccolti 3.000 il primo giorno della mietitura, e dopo breve tempo, 5.000 solo a Gerusalemme! (Giov. 4:35-38; Atti 2:41, 47; 4:4) Quand’è la mietitura dell’intero campo, tutto il mondo? Questo tempo è descritto da Gesù come “termine di un sistema di cose”. (Matt. 13:39) Quando avviene questo? Ebbene, gli apostoli volevano saperlo e chiesero a Gesù come avrebbero potuto identificare il termine del sistema di cose. Rispondendo, egli descrisse le difficoltà senza uguale in cui si trova oggi il mondo e accennò alla strenua opera che sarebbe stata fatta durante la mietitura, cioè la predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni. (Matt. 24:3, 7-14) Si deve fare con urgenza, senza sprecare tempo, poiché la mietitura è sempre un tempo molto più breve della stagione di crescita e il grano dev’esser raccolto prima che sia troppo tardi.

6. Quali informazioni preliminari ci dà Rivelazione, capitolo 14, prima di parlare della mietitura?

6 Con questo fondamento siamo preparati a esaminare con intendimento la Rivelazione. Gesù, che diede la Rivelazione, nel capitolo 14, versetti 6 e 7, addita la predicazione dell’eterna buona notizia dell’opera di liberazione di Dio diretta mediante il potere angelico. E nei versetti da 8 fino a 12 di Rivelazione 14 dice che queste cose avranno luogo in mezzo a tempi difficili ma di felicità per molti, e dipinge per noi il seguente quadro simbolico:

7. Come Rivelazione descrive il principale mietitore?

7 “E vidi, ed ecco, una nube bianca, e seduto sulla nube uno simile a un figlio d’uomo, con una corona d’oro sulla sua testa e nella sua mano una falce affilata”. — Riv. 14:14.

8. (a) In che modo Rivelazione 14:14 indica il tempo della mietitura? (b) Che cos’è indicato dal fatto che il Figlio dell’uomo è su una nube?

8 Il Figlio dell’uomo con la corona d’oro sulla testa non è niente altri che il Signore Gesù Cristo stesso dopo la sua intronizzazione sul celeste monte Sion quando i Tempi dei Gentili finirono nel 1914 E.V. Nella parabola sull’opera di separazione che avrebbe compiuto, disse di sé che sarebbe venuto sulle nubi del cielo. Secoli prima di ciò il profeta Daniele aveva visto in visione il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo a ricevere il potere del Regno. Questo ebbe luogo dinanzi al trono di Dio nei cieli invisibili. Le nubi denotano invisibilità, poiché quando Gesù ascese una nube lo nascose alla vista dei discepoli. Rivelazione 14:14 è in armonia con Rivelazione 1:7, dov’è detto che Gesù viene nelle nubi. Nella sua forma spirituale, intronizzato col potere del Regno, è dunque invisibilmente presente allorché volge la sua attenzione e il suo potere verso la terra. Lo si vede solo con gli occhi d’apprezzamento del cuore, non coi letterali occhi fisici. (Efes. 1:18) Egli è nel potere del Regno e la terra gli è stata sottoposta; di conseguenza, ha autorità di abbattere qualsiasi cosa cresca in essa.

9. Quale informazione riceve il principale mietitore dall’angelo circa la mietitura?

9 “E un altro angelo emerse dal santuario del tempio, gridando ad alta voce a colui che sedeva sulla nube: ‘Metti dentro la tua falce e mieti, perché è venuta l’ora di mietere, poiché la messe della terra è completamente matura’. E colui che sedeva sulla nube mise dentro la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta”. — Riv. 14:15, 16.

10. Che cosa significa il fatto che l’angelo dice: “Metti dentro la tua falce e mieti”?

10 Questa scena è in piena armonia con le parole di Gesù nella parabola del grano e delle zizzanie quando disse: “I mietitori sono gli angeli”. (Matt. 13:39) Si prende qui l’angelo l’autorità di dire al Re quello che deve fare? No, ma come illustra la parabola del grano e delle zizzanie, egli informa semplicemente il Re che la messe è pronta per la mietitura.

11. (a) Quale lavoro è richiesto prima che si possa radunare il grano nel deposito? (b) Che cosa compie l’opera di separazione a favore del grano?

11 Secondo le parole di Gesù, la mietitura avrebbe richiesto o incluso un’opera di separazione: “Lasciate che l’uno e le altre [il grano e le zizzanie] crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito”. (Matt. 13:30) Il “grano” sarebbe stato reso chiaramente manifesto dinanzi a tutti: “Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità, e le lanceranno nella fornace ardente. Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti. In quel tempo i giusti risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro”. — Matt. 13:41-43.

12. Perché c’era bisogno di un’opera di separazione, e chi sono le zizzanie?

12 Perciò, quando Gesù assunse il suo potere del Regno nel 1914 alla fine dei Tempi dei Gentili (Luca 21:24), dovette separare i suoi veri seguaci, il grano, di mezzo ai molti milioni di professanti cristiani della terra. Dal tempo della grande apostasia, che prevalse dalla morte degli apostoli fino alla seconda venuta di Gesù, fu impossibile dire chi erano i veri cristiani, poiché erano sorti tanti figli del Diavolo simili a zizzanie, cristiani finti, che il vero cristianesimo era falsamente rappresentato. Quelli simili a zizzanie erano i moderni babilonesi, coloro che adoravano secondo l’impero mondiale della religione babilonica. Dopo che Babilonia cadde nel 1919, perdendo così il suo potere su quelli che volevano fuggire da essa, doveva aver luogo la separazione dei religionisti babilonici, compresi i finti cristiani.

13. (a) Quando cominciò la mietitura? (b) Descrivete il progresso dell’opera di separazione. (c) Quale completamento fu indicato nel corso del tempo?

13 Nel 1919 cominciò la mietitura quando il rimanente dei 144.000 eredi del Regno cominciarono ad essere liberati dalla Grande Babilonia. Quell’anno il messaggio del regno di Dio stabilito nei cieli cominciò a essere predicato pubblicamente e intrepidamente dai testimoni di Geova. Gesù disse che le sue pecore avrebbero udito la sua voce e l’avrebbero riconosciuta; la riconobbero, e la predicazione di questa buona notizia del Regno ebbe come risultato la separazione del vero grano dalle zizzanie. Molti altri udirono e uscirono da Babilonia la Grande e dal resto dell’organizzazione del Diavolo per partecipare all’opera di predicazione. Da quel tempo il numero di questi crebbe rapidamente. Che questo sia vero è mostrato dal continuo aumento di numero di quelli che si radunarono ogni anno per il pasto serale del Signore e che parteciparono agli emblemi, indicando d’essere seguaci delle orme di Cristo e partecipanti alle speranze celesti, come gli undici fedeli apostoli che parteciparono al pasto serale istituito da Gesù Cristo diciannove secoli fa. Comunque, venne il tempo in cui il numero dei partecipanti cominciò a diminuire. Che cosa indicava ciò? Indicava che il numero di quelli chiamati al regno celeste, cioè 144.000, era stato completato e morivano più di quelli che si aggiungevano. Come poteva esser questo un tempo di felicità per i 144.000 unti?

14. Che cosa dice Rivelazione 14:13 del tempo di felicità per certuni?

14 Dobbiamo solo tornare a Rivelazione 14:13 per avere la risposta: “E udii una voce dal cielo dire: ‘Scrivi: Felici i morti che da ora in poi muoiono unitamente al Signore. Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro’”.

15. (a) Quale parallelo del tempo indica il tempo in cui Gesù doveva rivolgere l’attenzione al giudizio della classe del tempio? (b) Qual è la sua prima opera nel tempio?

15 Salomone volse l’attenzione alla costruzione del tempio nel quarto anno da che aveva ricevuto il potere del Regno. Gesù andò da Giovanni al fiume Giordano nel 29 E.V. e fu battezzato e unto dallo spirito santo di Dio come Messia, il Re, e tre anni e mezzo dopo visitò il tempio a Gerusalemme e diede uno sguardo in giro alle cose. Il giorno dopo vi eseguì un giudizio, cacciando fuori i commercianti che raccoglievano denaro. Secondo un perfetto parallelo del tempo, tre anni e mezzo dopo essere venuto nel potere del Regno, Gesù venne al suo tempio spirituale per il giudizio. (Mar. 11:11, 15-17) Prima rivolse l’attenzione ai suoi fedeli seguaci che dormivano nella morte, inclusi i suoi fedeli apostoli. A quale scopo? L’apostolo Paolo lo spiegò in 1 Tessalonicesi 4:16, quando disse: “Perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”.

16. Chi sono quelli di cui parla Rivelazione 14:13?

16 Ma che dire di quei suoi fratelli spirituali che compivano l’opera di predicazione da quel tempo e che morivano? Ebbene, essi sono quelli menzionati in Rivelazione 14:13 che muoiono unitamente al Signore, poiché sono uniti a lui nella somiglianza della sua morte, affinché siano uniti a lui nella somiglianza della sua risurrezione. Essi sono, per così dire, sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte. (Rom. 6:3-5) Benché morire non sia piacevole, essi sono felici. Perché? Perché non devono dormire nella morte come i fedeli apostoli e altri di secoli passati, in attesa della venuta del Signore Gesù nella sua gloria del Regno.

17. Come l’apostolo Paolo spiega il corso dei fratelli spirituali di Cristo che sono sulla terra e che cosa subiscono quelli che muoiono durante il tempo della mietitura?

17 Gesù stesso, quando morì diciannove secoli fa, dormì nello stato di morte per parte di tre giorni. (1 Cor. 15:20) I suoi seguaci subiscono ciò che subì Gesù, muoiono di “una morte simile alla sua”, affinché ricevano una risurrezione simile alla sua. (Filip. 3:10) Il loro Condottiero fu ‘messo a morte nella carne, ma reso vivente nello spirito’. (1 Piet. 3:18) I suoi seguaci, perciò, hanno una risurrezione spirituale, celeste, invisibile agli occhi umani. Essi subiscono ciò che predisse l’apostolo Paolo, dicendo: “Ecco, vi dico un sacro segreto: Non tutti ci addormenteremo nella morte, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. Poiché la tromba suonerà, e i morti saranno destati incorruttibili, e noi saremo mutati. Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l’incorruzione, e questo che è mortale deve rivestire l’immortalità. Ma quando questo che è corruttibile avrà rivestito l’incorruzione e questo che è mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: ‘La morte è inghiottita per sempre’”. — 1 Cor. 15:51-54.

18. Come avviene che questi si riposano “dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro”?

18 “Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro”. Mentre furono sulla terra faticarono nel servizio di Geova nel suo campo d’attività e fecero questo in condizioni imperfette e in imperfetti corpi di carne. Comunque, risuscitati ora all’immortalità nei cieli, continuano direttamente il servizio del Regno, prendendo il loro posto con l’Agnello di Dio sul celeste monte Sion, e nessuna fatica che hanno fatto, nessuna persecuzione che hanno sopportata, nessuna morte che hanno subìta può essere paragonabile alla felicità senza uguale che hanno ottenuto in eterno nei cieli. Come disse l’apostolo: “Quindi ritengo che le sofferenze del tempo presente non ammontano a nulla in paragone con la gloria che sarà rivelata in noi”. — Rom. 8:18.

19. (a) Il rimanente degli unti sono gli unici ad essere mietuti? (b) Come fu reso manifesto questo fatto?

19 Ma la mietitura non fu affatto completata con ciò, poiché fino a questo punto erano state raccolte solo le primizie. Nessuna mietitura finisce con le primizie. Nella legge di Dio a Israele, le primizie di ogni raccolta dovevano essere dedicate esclusivamente a Dio nel suo tempio. Similmente le primizie di questa mietitura sono speciale possesso di Dio. (1 Piet. 2:9) Ma egli aveva altri da mietere. Migliaia d’altri cominciarono ora a udire la buona notizia dell’istituito Regno e a unirsi al numero in diminuzione dell’unto rimanente nell’opera di predicazione. Ma questi non parteciparono agli emblemi del pasto serale del Signore come i fratelli spirituali di Gesù Cristo. Essi non diedero nessuna indicazione di aver ricevuto speranze celesti essendo generati spiritualmente, ma si espressero come avendo speranze di vivere nel paradiso terrestre che ora veniva messo più vigorosamente in risalto. — Rom. 8:16, 21-23.

20. (a) Quale nuova veduta dell’opera di predicazione si ebbe nel 1931? (b) Quali cose si capirono nel 1933 e nel 1935?

20 Nel 1931 l’unto rimanente accettò il nome scritturale di testimoni di Geova. Quell’anno fu messa in vista un’opera relativa, un’opera di apporre un “segno”. L’intendimento della profezia di Ezechiele, capitolo 9, rivelò che c’erano molti altri che gemevano per le cose disgustanti che hanno luogo nella cristianità tra i finti cristiani e che i fratelli spirituali di Cristo dovevano segnarli in fronte, per identificarli come adoratori di Geova e sudditi del suo re Gesù Cristo. In altre parole, era ora visibile una grande opera di istruzione. Comunque, nel 1935 fu rivelato che la “grande folla” descritta in Rivelazione 7:9-17 era una classe terrena di persone timorate di Dio che sarebbero state liberate da Babilonia la Grande.

21. Che cosa fu offerto da questo nuovo intendimento, e quali sono stati i risultati?

21 Questo recò grande felicità e gioia ai predicatori del Regno e offrì l’opportunità della felicità a un’innumerevole “grande folla” in tutta la terra. La parte finale della mietitura ha significato il radunamento di altre centinaia di migliaia. Queste sono le “altre pecore” che il pastore Gesù Cristo predisse in Giovanni 10:16, “che non sono di questo ovile”, il “piccolo gregge” di eredi del Regno, ma quelle che avrebbero avuto la prospettiva di godere la vita eterna sulla terra nella felicità. Al tempo presente vediamo che la stragrande maggioranza dei predicatori della buona notizia del Regno sono queste “altre pecore”, poiché alla celebrazione del pasto serale del Signore in tutto il mondo il 16 aprile 1965, il numero del rimanente che partecipò agli emblemi, il pane e il vino, era diminuito a 11.550, mentre il numero totale di persone simili a pecore che predicavano regolarmente la buona notizia del Regno era salito a 1.034.268. — Matt. 25:31-40.

22. (a) Che cosa è in serbo per quelli radunati, allorché è fatta la mietitura? (b) Che posto hanno le “altre pecore”, ora radunate, nella disposizione di Dio in questo tempo?

22 Non può esservi dubbio che l’opera di mietitura sta giungendo al culmine. Presto la terra sarà mietuta di tutti i figli del Regno, gli unti eredi del Regno, come pure la grande folla di “altre pecore”, che usciranno da Babilonia la Grande e saranno condotte sane e salve dal Pastore e Re attraverso la distruttiva fine di questo sistema di cose per entrare nel nuovo ordine di cose di “nuovi cieli e nuova terra”. (2 Piet. 3:13) Questi ama il grande Agricoltore e Coltivatore, Geova Dio. Egli li usa perché lo servano nel suo tempio accanto alle sue “certe primizie”, gli unti fratelli spirituali di Cristo. (Giac. 1:18) Nei tempi antichi questi della “grande folla” furono prefigurati dai Netinei non giudaici e dagli schiavi e dalle schiave e dai cantori e dalle cantatrici e dai “figli dei servi di Salomone” che accompagnarono il rimanente giudaico che partì da Babilonia e tornò alla Terra Promessa nel 537 a.E.V. dopo che Ciro ebbe pubblicato il suo decreto di liberazione. — Esd. 1:1-6; 2:43-58, 64-70.

23. Chi è reso felice dalla mietitura, e perché?

23 Che mietitura compie Geova Dio nel suo straordinario campo, il mondo! Con infallibile accuratezza l’intronizzato re Gesù Cristo e i mietitori, gli angeli, raduneranno tutto il grano. Che benedizione e felicità è per quelli che assistono nella mietitura predicando la buona notizia del Regno qui sulla terra, proprio nel campo di Dio! Che felicità per quelli che ora sono radunati mentre assistono nell’opera avendo in mente le prospettive della vita perfetta e felicità eterna nel nuovo ordine di cose! Ma soprattutto, il Grande Proprietario del campo e Padrone della mietitura ha la massima felicità nell’adempimento del suo proposito e nell’elargire la vita eterna a quelli che odono la buona notizia e dimostrano d’essere della giusta specie per essere raccolti nel suo deposito di eterna benedizione.

24. Che cosa avviene sempre dopo che il raccolto è radunato, e quale ulteriore previsione di Rivelazione possiamo attendere?

24 Ma con ogni raccolta c’è una trebbiatura e una pigiatura. La Rivelazione descrive anche questo per noi e fa una previsione di ciò che deve accadere dopo che il frutto della raccolta sarà stato tutto radunato. Attenderemo questa previsione in successivi numeri de La Torre di Guardia.

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