Domande dai lettori
● Perché Rachele fu disposta a rinunciare a un’opportunità di concepire in cambio di alcune mandragole, come racconta Genesi 30:14, 15? — R. A., U.S.A.
La mandragola della Bibbia è una pianta bassa con una radice simile a una rapa. Matura in Israele verso la fine della primavera e ha una bacca gialla alquanto simile a una piccola mela. Nei tempi antichi era usata in medicina come narcotico e antispasmodico. Era anche considerata, e lo è tuttora in alcune parti dell’Oriente, un afrodisiaco, capace di accrescere la fertilità umana o aiutare a concepire. — Cantico di Salomone 7:13.
In Genesi, capitoli 29º e 30º, apprendiamo che il patriarca Giacobbe aveva generato otto figli da sua moglie Lea e da due serve legali; questi figli divennero in seguito capi delle tribù d’Israele. Eppure, dopo molti anni di matrimonio, la moglie preferita di Giacobbe, Rachele non aveva concepito. Quando un giorno Ruben portò alcune mandragole a sua madre Lea, Rachele accettò di scambiare un’opportunità di avere il debito coniugale da Giacobbe con le piante. (Gen. 30:14, 15) Può darsi che ella pensasse che le mandragole l’aiutassero a concepire e a por fine al suo biasimo perché era sterile. Ciò nondimeno, passarono alcuni anni prima che Geova “le aprisse il seno” ed ella rimanesse incinta del suo primo figlio Giuseppe. — Gen. 30:22-24.
Quindi, benché la Bibbia non consideri il motivo di Rachele, può darsi che ella fosse disposta a fare lo scambio nella speranza di poter così essere aiutata a rimanere incinta.