Domande dai lettori
● Secondo Luca 22:37, Gesù doveva essere “annoverato fra gli illegali”, in adempimento di Isaia 53:12. Sono i discepoli di Cristo da considerare gli “illegali”, perché alcuni portavano spade? — A.F., U.S.A.
No, non risulta che i seguaci di Gesù, anche se a quel tempo avevano due spade, fossero gli “illegali”. Piuttosto, questa parte di Isaia 53:12 si adempì quando egli fu messo al palo tra due criminali. Esaminando il contesto delle parole di Gesù possiamo capire meglio il punto che spiegava. Luca 22:35-38 dice:
“E disse loro: ‘Quando vi mandai senza borsa né bisaccia da cibo né sandali, non vi mancò nulla, non è vero?’ Dissero: ‘No!’ Quindi disse loro: ‘Ma ora chi ha una borsa la prenda, e similmente una bisaccia da cibo; e chi non ha una spada venda il suo mantello e ne compri una. Poiché vi dico che in me deve compiersi ciò che è scritto, cioè: “Ed è stato annoverato fra gli illegali”. Poiché ciò che mi concerne si sta compiendo’. Quindi essi dissero: ‘Signore, ecco, vi sono due spade’. Egli disse loro: ‘Basta”’.
Il Signore passava la sua ultima notte coi discepoli prima di morire. Si rese conto che, una volta che fosse stato arrestato e giustiziato, le condizioni sarebbero cambiate per loro. Quando li aveva mandati prima, essi erano stati accolti e la gente aveva provveduto per loro, ma, in genere, ora le cose sarebbero state più difficili. (Mar. 6:7-11) Da questo tempo in poi non sarebbero stati accolti dalla maggioranza, ma sarebbero stati rigettati e disprezzati. Di conseguenza, avrebbero dovuto provvedere in certo qual modo a sé.
Dopo aver detto quale sarebbe stata la loro situazione in futuro, Gesù spiegò ai discepoli perché le cose sarebbero cambiate; ne disse loro la ragione. Era perché egli doveva essere ucciso, tolto di mezzo come un trasgressore e giustiziato con gli illegali in adempimento di Isaia 53:12. Gli “illegali” non erano i discepoli a cui parlava, ma, invece, erano i malfattori tra cui Gesù fu messo al palo. (Matt. 27:38) In alcuni manoscritti in Marco 15 è inserito un versetto che collega direttamente questi malfattori alla profezia di Isaia 53:12; ma manoscritti più antichi e più fidati omettono Marco 15:28.
Dopo che Gesù ebbe spiegato perché in futuro i discepoli potevano aspettarsi problemi, i seguaci di Gesù commentarono: “Ecco, vi sono due spade”. Non che i seguaci di Gesù portassero di solito spade, ma in questa occasione furono provvedute. Menzionando loro la spada, Gesù non raccomandava loro di armarsi per l’attacco. Tutt’altro! Le sue successive parole mostrarono che aveva in mente qualcosa di diverso e che usava le spade per insegnare ai suoi seguaci un’importante lezione.
Tra breve sarebbe stato arrestato da una banda armata, inclusi soldati romani; e le circostanze potevano provocare la resistenza armata. (Matt. 26:47; Giov. 18:12) Per adempiere ciò che era profetizzato, comunque, Gesù scelse di non ricorrere alla resistenza armata ma volontariamente si fece prendere. Le due spade non sarebbero bastate per difendere vittoriosamente il gruppo dalla turba, ma sarebbero bastate per insegnare una lezione, per mettere in risalto che Gesù si sottometteva di sua propria volontà, spontaneamente, e non resisteva con violenza, come il suo gruppo era preparato a fare. (Giov. 18:11, 36) Quando Pietro trasse fuori impetuosamente la spada e staccò l’orecchio dello schiavo Malco, Gesù lo rimproverò. Egli disse che “quelli che prendono la spada periranno di spada”; inoltre, se avesse voluto, avrebbe potuto chiedere aiuto agli angeli. (Matt. 26:52, 53) Ma non era questo che voleva. Com’è mostrato dal fatto che non si servì delle due spade per difendersi, Gesù si diede volontariamente alla morte sul palo fra due “illegali”. In quanto ai fedeli seguaci di Gesù, essi avevano imparato bene la lezione, così che Giustino Martire scrisse nel suo Dialogo con l’ebreo Trifone (155-160 E.V.): “Noi che eravamo pieni di guerra, e di reciproca strage, e di ogni malvagità, abbiamo tutti nell’intera terra cambiato le nostre armi di guerra: le nostre spade in vomeri, e le nostre lance in strumenti agricoli”.