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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 15/11 pp. 702-703

Domande dai lettori

● Fu l’apostolo Paolo uno dei dodici apostoli?

L’evidenza rivela che, benché Paolo fosse apostolo di Gesù Cristo, egli non è presentato nella Bibbia come uno dei “dodici apostoli”.

La parola greca a·poʹsto·los significa “mandato”. L’Expository Dictionary of New Testament Words di Vine, sotto “Apostolo”, osserva: “Paolo, benché avesse visto il Signore Gesù, 1 Cor. 9:1; 15:8, non era stato ‘in compagnia’ dei Dodici ‘per tutto il tempo’ del Suo ministero terrestre, e quindi non era idoneo ad avere un posto fra loro, secondo la descrizione delle qualità necessarie fatta da Pietro, Atti 1:22. Paolo ricevette il mandato direttamente, dal Signore Stesso, dopo la Sua Ascensione, di portare il Vangelo ai Gentili”.

Giuda Iscariota fu uno dei dodici apostoli scelti in origine da Gesù. (Matt. 10:2-5; Luca 6:13-16) Ma divenne ladro, quindi traditore, tradendo Gesù e infine uccidendosi, per cui rimasero undici fedeli apostoli. — Giov. 12:4-6; 18:1-5.

Dopo la morte di Cristo, ma prima della pentecoste del 33 E.V., l’apostolo Pietro fece presente a un raduno cristiano che bisognava sostituire Giuda, secondo le parole profetiche di Salmo 109:8. “[Evidentemente i cristiani di sesso maschile presenti] ne proposero due, Giuseppe chiamato Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia”. I cristiani radunati pregarono, chiedendo a Geova di designare il sostituto. Quindi “tirarono a sorte su di loro [sui due], e la sorte cadde su Mattia; ed egli fu annoverato con gli undici apostoli”. — Atti 1:15-26.

Come i dodici figli di Giacobbe esistettero quali fondamenti dell’Israele naturale al suo inizio, così secondo il tipo i dodici fondamenti dell’Israele spirituale (edificato sul principale Fondamento, Gesù Cristo) furono presenti al tempo dell’istituzione della congregazione cristiana, alla Pentecoste. Quando circa 120 discepoli si radunarono in una stanza superiore il giorno di Pentecoste, si aspettavano di essere battezzati di spirito santo, perché al tempo della sua ascensione dieci giorni prima Gesù aveva detto loro che non sarebbero passati “molti giorni”. (Atti 1:5, 8) Lì cominciò la congregazione cristiana, e quel medesimo giorno circa 3.000 furono edificati sul fondamento. Ora, nessun fondamento è messo in un edificio dopo che si è cominciato a erigerne la sovrastruttura. Non pare dunque che Dio tenesse aperto il posto lasciato vacante da Giuda, attendendo la conversione di Saulo (Paolo). Dio evidentemente agì allora esaudendo la preghiera dei discepoli radunati. Conformemente la sorte indicò che Geova aveva scelto Mattia. — Prov. 16:33.

In seguito manifestò Mattia le qualità di apostolo? Il racconto scritturale mostra che gli apostoli, fra gli altri doni, avevano il potere di trasmettere i miracolosi doni dello spirito. (Atti 8:14-18; 10:44) Se Mattia non fosse stato in realtà scelto da Dio, la sua incapacità di far questo sarebbe stata evidente a tutti. Ma la Bibbia non dice che Mattia venisse meno a questo riguardo.

Qualche tempo dopo la Pentecoste del 33 E.V., ma prima della conversione di Paolo, “i dodici” risolsero una questione relativa alla distribuzione del cibo, costituendo un comitato di sette uomini come amministratori. Gli “apostoli” fecero le nomine ponendo le loro mani sui sette. Mattia era indubbiamente uno dei “dodici”, degli “apostoli”, che fecero questo. — Atti 6:1-6.

Probabilmente verso il 34 o il 35 E.V., Paolo si convertì al cristianesimo. A quel tempo il risuscitato Gesù dichiarò a Paolo che doveva essere mandato a portare il nome di Gesù alle nazioni non giudaiche. Pertanto Paolo doveva essere “apostolo [non semplicemente di una congregazione, ma apostolo o ‘mandato’ del Signore Gesù Cristo] delle nazioni”. (Atti 9:15; 26:14-18; Gal. 1:15, 16; Rom. 1:5; 11:13; 1 Tim. 2:7) L’apostolo Giacomo non fu ucciso da Erode che verso il 44 E.V., per cui sembra che tutt’e dodici gli apostoli fossero ancora vivi quando Paolo ricevette il suo mandato. (Atti 12:1, 2) Comunque, si dovrebbe notare che nessun apostolo fu sostituito a causa di morte; solo Giuda fu sostituito per infedeltà. Non vi sono “successori” dei dodici apostoli. Nella Bibbia nulla fa pensare che Paolo soppiantasse Mattia o che sostituisse qualche altro apostolo.

Benché Paolo riconoscesse d’essere apostolo e avesse tutte le facoltà e le qualità di apostolo di Gesù Cristo, essendo messo da Geova in questa posizione del “corpo” cristiano, Paolo non si incluse mai fra i dodici. (Gal. 1:1; 2:8; 1 Cor. 9:1, 2; 12:27, 28) Piuttosto, elencando quelli ai quali era apparso il risuscitato Gesù, Paolo si menzionò separatamente da “tutti gli apostoli” e dai “dodici”. (1 Cor. 15:5, 7, 8) In I Corinti 15:5 la designazione i “dodici” si riferisce agli apostoli in un tempo anteriore alla scelta di Mattia, ma secondo Atti 1:21, 22 includerebbe Mattia, che allora era associato agli undici.

Nella descrizione della Nuova Gerusalemme, la città celeste in cui si vede che Geova e Gesù Cristo dimorano, leggiamo: “Il muro della città aveva dodici pietre di fondamenta, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello”. (Riv. 21:2, 14) L’evidenza appena presentata ci fa concludere che il nome di Mattia, non di Paolo, era su una delle dodici pietre. Mattia fu apostolo sin dalla fondazione (Pentecoste del 33 E.V.) della nazione spirituale dei 144.000 che formano la Nuova Gerusalemme, la “sposa” di Cristo. (2 Cor. 11:2; Riv. 21:2) È vero che Paolo scrisse molte lettere ispirate. Ma la prima d’esse fu scritta circa diciassette anni dopo che era stata fondata la nazione spirituale, in un tempo in cui la nazione era già cresciuta e includeva migliaia di persone.

Perciò, l’evidenza indica che Paolo non fu uno dei dodici apostoli, i fondamenti secondari della Nuova Gerusalemme. Comunque, fu lo speciale apostolo di Cristo alle nazioni, o ai Gentili, ed egli adempì con zelo questo incarico. — 2 Tim. 4:7, 8.

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