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  • Domande dai lettori (2)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1973
w73 1/7 pp. 413-414

Domande dai lettori

● È appropriato che una donna sposata lasci suo marito se non riescono ad andare molto d’accordo? Perché la moglie del primo presidente della Watch Tower Bible and Tract Society, C. T. Russell, lo lasciò? — U.S.A.

La Bibbia non incoraggia il divorzio o la separazione semplicemente perché un marito e sua moglie non vanno molto d’accordo. Sotto ispirazione l’apostolo Paolo scrisse: “Agli sposati do istruzione, non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito; ma se effettivamente si separa, rimanga senza sposarsi oppure si riconcili col marito; e che il marito non lasci la moglie”. — 1 Cor. 7:10, 11.

Anziché ricorrere dunque alla separazione quando sorgono difficoltà nel matrimonio, la donna cristiana dovrebbe fare tutto il possibile per stabilire una migliore, più amorevole relazione con il marito. Comprendendo che il matrimonio è un’istituzione e un dono di Dio al genere umano, ella dovrebbe volere che il suo matrimonio rechi lode e onore al Datore, Geova Dio. Dovrebbe stare attenta a non dare mai al marito nessuna ragione di volerla lasciare, poiché l’incredulo dovrebbe poter vedere che il vero cristianesimo rende la sua compagna una moglie più amorevole, benigna, premurosa e comprensiva. Ciò sarebbe in armonia con il consiglio dato dall’apostolo Pietro: “In maniera simile, voi mogli, siate sottoposte ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. — 1 Piet. 3:1, 2.

A volte, però, nonostante l’eccellente condotta della moglie cristiana, l’incredulo insiste di lasciarla. In tal caso, dovrebbe la moglie credente cercar di impedire al marito di andarsene? O dovrebbe il marito cristiano impedire alla moglie incredula di lasciarlo? No. La Bibbia ci dice: “Se l’incredulo si separa, si separi; il fratello o la sorella non è in servitù in tali circostanze, ma Dio vi ha chiamati alla pace”. — 1 Cor. 7:15.

A volte può accadere che una moglie che dice d’essere cristiana lasci il marito credente. Il marito può vivamente rammaricarsi della separazione e sperare giustamente in una riconciliazione. Ma che dire se la moglie se ne va a causa dell’autorità del marito o perché non è d’accordo su qualche altro principio biblico?

In tal caso il marito cristiano riconosce che non può compromettere la sua posizione di capofamiglia né fare alcuna concessione che sarebbe contraria alle Scritture per ottenere la riconciliazione. Il marito cristiano ha il comando divino di riflettere la gloria di Dio. Se abbandonasse la sua posizione di capo farebbe vergogna al capo della congregazione cristiana, Gesù Cristo, e disonorerebbe Geova Dio. — Si paragoni I Corinti 11:3-7.

C. T. Russell comprendeva la sua posizione scritturale quale marito, come si vede dal modo in cui risolse il problema in relazione a sua moglie. In una lettera scritta a un amico personale in Inghilterra, in data 27 dicembre 1899, spiegò perché sua moglie se n’era andata ed espresse anche i propri sentimenti in merito, dicendo:

“La nostra cara sorella Russell è stata colpita dalla stessa malattia che ha colpito altri, in modo notevole quelli menzionati nell’opuscolo ‘Smascherata una cospirazione’. Hanno avuto la stessa difficoltà che ebbe il grande Avversario in principio, l’ambizione, e il desiderio di sovvertire le cose per soddisfare tale ambizione.

“Sono passati più di vent’anni da che ci sposammo e per tredici di quegli anni la sorella Russell fu tutto quello che si poteva desiderare da una vera compagna amorevole e nobile e al tempo della cospirazione ella aveva ancora questa attitudine tanto che fece volontariamente un viaggio in parecchi stati sulle orme di S. D. Rogers, per correggere le sue calunniose dichiarazioni. Ma lo spirito ambizioso che aveva già cominciato a operare fu notevolmente attizzato dalla calorosissima accoglienza riservata alla nostra cara sorella nella summenzionata occasione. Ella parve dimenticare che veniva ricevuta non semplicemente per sé, ma anche come rappresentante nell’opera del Signore e come rappresentante di suo marito.

“Tornò da quel viaggio molto piena di sé, e sotto questo aspetto molto diversa da quello che era stata in precedenza, specialmente nei primi dieci anni della nostra vita coniugale. Questo spirito sembrò aumentare invece che diminuire, fino a circa quattro anni fa, quando cominciò a ‘scioperare’ per soddisfare la sua ambizione. Ricorderai che son passati quasi quattro anni da che, dietro sua richiesta, il suo nome quale condirettrice fu tolto, e in seguito esso fu posto in fondo a ogni articolo che scriveva ne LA TORRE DI GUARDIA. La sua successiva mossa fu di insistere per avere più spazio e la libertà di scrivere quello che voleva, senza che fosse corretto o criticato. Andò avanti così per un po’, finché le dissi, gentilmente ma chiaramente, che non pensavo fosse volontà del Signore incoraggiarla a partecipare all’opera finché manifestava uno spirito così ambizioso. Da quella data non fu più pubblicata alcuna cosa che fosse scritta da lei.

“La sua successiva mossa fu di cercare di costringermi a concederle più spazio, ecc., o ciò che ella definiva le sue giuste libertà di usare le proprie doti. A questo fine invitò due fratelli a venire a trovarmi, conforme a Matteo 18:15. Fu interamente delusa dai risultati, poiché i fratelli le dissero chiaramente che secondo loro il problema da lei suscitato esulava del tutto dalla loro competenza, o da quella di chiunque altro; che fin dove li guidava il suo giudizio il Signore non aveva sbagliato a mettere le cose nelle mani del fratello Russell e se egli riteneva opportuno in qualsiasi tempo cambiare le disposizioni era pienamente capace di farlo e che potevano solo darle un consiglio contrario ai suoi desideri, per quanto si rammaricassero di deludere così la sua esaltazione.

“Il successivo passo della sorella Russell e delle sue sorelle (naturali) fu di organizzare una crociata femminile contro di me nella congregazione di Allegheny. Ne risultarono molte calunnie ed errata rappresentazione, poiché naturalmente non serviva ai loro scopi dire la chiara e pura verità, che la sorella Russell era ambiziosa, ecc. Puoi facilmente capire la mia posizione; come uomo sarei stato in svantaggio e le calunnie continuarono senza che potessi fare nulla per combatterle, e sai bene che il mio desiderio era di non dire una parola contro la compagna di mia scelta, che amavo caramente e che ancora amo caramente.

“In breve, quindi, questa cospirazione femminile giunse al culmine, e come risultato ci fu un po’ di vaglio, ma la maggioranza, mediante la provvidenza del Signore, si liberarono dal laccio e solo sei od otto della nostra compagnia di duecento ne furono danneggiati. La successiva mossa della sorella Russell fu di rendere plausibili le accuse che erano cominciate, lasciandomi, con la speranza che le sarei andato dietro e le avrei fatto qualsiasi concessione per riaverla. Ma in questo si sbagliava e quando volle tornare rifiutai totalmente, eccetto che dietro la promessa che riconoscesse ragionevolmente l’errata condotta che aveva seguìto per un anno e desse qualche assicurazione d’essere un’amica e non una nemica. Reputai che il Signore mi aveva liberato e che sarebbe stato un errore da parte mia rimettermi in suo potere senza ragionevoli garanzie. Ora sono passati due anni. Ella abita in città con sua madre e le sue sorelle e tiene una piccola adunanza religiosa, frequentata dalla cricca dei suoi amici. La vedo di frequente, la tratto con gentilezza e non desidero mai null’altro che il meglio per il suo presente ed eterno benessere”.

Riassumendo la situazione riguardo a sua moglie, C. T. Russell scrisse: “La sorella Russell fu colpita dallo spirito dell’ambizione, com’è accaduto ad altri, e tre anni fa per provvidenza del Signore parve meglio che non fosse più associata con le pubblicazioni [della Watch Tower Bible and Tract Society], fin quando non mostrasse a questo riguardo un completo cambiamento di cuore”.

È evidente che C. T. Russell agì nel modo giusto facendo il possibile per essere gentile e avere considerazione verso sua moglie. Ma scritturalmente non poteva abbandonare la sua posizione di capo per ottenere la riconciliazione.

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