La verità è il solo mezzo di difesa contro i demoni
● Una giovane donna aveva assistito da piccola ad alcune adunanze dei testimoni di Geova insieme a sua zia in Finlandia. In seguito si sposò e divorziò in Svezia e successivamente cominciò a interessarsi di oroscopi. Con alcuni colleghi visitò l’Africa e lì vide un incantatore di serpenti. Uno del gruppo prese un serpente e glielo mise sulle spalle, ciò che la sconvolse. D’allora in poi si diede a lugubri meditazioni e ben presto era completamente confusa. In questa condizione, benché cominciasse a leggere la Bibbia, fu ricoverata in un ospedale per malati di mente. Dopo breve tempo migliorò e fu mandata a casa. Poi cominciò ad accadere qualcosa. Vedeva gli incidenti il giorno prima che accadessero effettivamente. Vide perfino — ed era completamente sveglia — l’invasione della Cecoslovacchia un mese prima che avesse luogo. Tutto questo la rendeva molto agitata. Cominciò di nuovo a leggere la Bibbia, ma le voci continuavano ad avvertirla. Parlò a lungo con il medico e il sacerdote. Furono entrambi amichevoli ma non poterono suggerirle nessuna spiegazione. Si ricordò allora della zia e le telefonò due volte. La zia promise di mandare qualcuno tramite l’organizzazione, ma ciò richiese tempo. Ella non dormiva da settimane. Così cercò nell’elenco telefonico e trovò il nome e il numero del sorvegliante che presiedeva la congregazione. Egli e sua moglie andarono immediatamente a trovarla ed ebbero un colloquio di tre ore con lei, spiegandole dei demoni, ecc. Quella notte ella dormì profondamente e da allora ha gettato via tutto ciò che aveva relazione con lo spiritismo. È tornata al suo precedente impiego, frequenta le adunanze della congregazione e ha un regolare studio biblico.
Che la verità sia l’unico mezzo per difendersi dai demoni è attestato anche da ciò che accadde a un uomo in Svizzera. Egli, come spiegò, era continuamente tormentato dallo “spirito” della moglie morta. Poiché era cattolico, cercò di liberarsi di queste apparizioni facendo offerte alla sua chiesa, ma senza risultato. Cominciò a vergognarsi delle persone e si ammalò ed ebbe bisogno di assistenza medica. Quando i proclamatori lo trovarono, gli offrirono il libro Verità, richiamando la sua attenzione sul VII Capitolo, intitolato “Ci sono spiriti malvagi?” Fu iniziato uno studio. Anzi, l’uomo volle che i Testimoni lo visitassero due volte la settimana per studiare la Bibbia con lui. Senza indugio fuggì da Babilonia la Grande. Egli scrisse a un proclamatore: “Benedico il giorno in cui fui visitato dai testimoni di Geova, poiché da quel tempo ho provato profonda felicità e, dopo trentadue anni, ho un preciso scopo nella vita”.