Domande dai lettori
● L’imbalsamazione di Giacobbe si deve considerare un precedente per i cristiani? Altrimenti, perché fu imbalsamato?
Non c’è nessuna indicazione che l’imbalsamazione di Giacobbe fosse un modello per i veri adoratori. Pare invece che fosse imbalsamato a motivo della fiducia nella promessa di Dio di dare al seme di Abraamo un paese.
Quando Giacobbe morì in Egitto, suo figlio Giuseppe fece imbalsamare il corpo da medici egiziani. (Gen. 50:2, 3) Gli antichi Egiziani avevano l’abitudine di imbalsamare i corpi. Evidentemente li imbalsamavano perché credevano che il corpo conservato fosse necessario affinché l’anima della persona si riunisse infine ad esso. Ovviamente, né Giacobbe né Giuseppe accettarono l’insegnamento pagano dell’immortalità dell’anima. Entrambi comprendevano correttamente che i morti che rientrano nel provvedimento di Dio vanno nello Sceol, la comune tomba dell’umanità, da cui Dio a suo tempo li risusciterà. (Gen. 37:35; 42:38; Ebr. 11:21, 39, 40) Perché allora Giuseppe fece imbalsamare Giacobbe?
Geova Dio aveva stipulato con Abraamo il patto di dare al suo seme o ai suoi discendenti il paese di Canaan, la Terra Promessa. (Gen. 15:16-21) Anche prima che quel seme ereditasse il paese, Abraamo e Isacco vi erano stati sepolti in una caverna. Ma quando Giacobbe fu in punto di morte abitava con la sua famiglia in Egitto. Aveva forse perso la fede nella promessa di Dio, concludendo che gli Ebrei avrebbero risieduto permanentemente in Egitto? Niente affatto. Egli fece promettere a Giuseppe di seppellirlo coi suoi padri in Canaan. Così Giacobbe manifestò la sua fiducia che Dio avrebbe dato quel paese ai discendenti di Abraamo. — Gen. 49:29-33.
Per soddisfare la richiesta di Giacobbe, Giuseppe avrebbe dovuto portare il corpo nel paese di Canaan. Ma se non si fossero prese misure preventive, il corpo si sarebbe decomposto prima di terminare il lungo viaggio attraverso un paese caldo. Tuttavia, valendosi dell’abilità degli Egiziani nell’imbalsamazione, Giuseppe poté conservare il corpo del padre finché fu sepolto nel paese che sarebbe stato ereditato dai discendenti di Giacobbe. — Gen. 50:2, 3, 7-14.
Circa cinquantacinque anni dopo Giuseppe stesso chiese che le sue ossa fossero portate fuori d’Egitto quando Dio avrebbe infine condotto gli Israeliti fuori d’Egitto. Così Giuseppe mostrò d’essere anch’egli convinto che Dio avrebbe adempiuto la Sua promessa di dare un paese al seme di Abraamo. Perciò anche Giuseppe fu imbalsamato in Egitto, e durante l’esodo le sue spoglie furono portate fuori di quel paese. — Gen. 50:25, 26; Gios. 24:32; Ebr. 11:22.
Sebbene gli Ebrei delle generazioni successive considerassero la sepoltura un atto importante, non c’è nessuna prova che imbalsamassero i morti. (1 Re 2:31; 2 Re 13:21; Sal. 79:1-3; Ger. 16:4) Anziché ricorrere alle tecniche egiziane di imbalsamazione che richiedevano di trattare il corpo per settimane,a gli Ebrei seppellivano i morti subito dopo il decesso, anche lo stesso giorno. — Deut. 21:23; Gen. 50:2, 3.
Questo è ciò che si fece nel caso di Gesù, sepolto il giorno della morte. Cosa si fece del suo corpo prima della sepoltura? Leggiamo: “Preso il corpo di Gesù, lo legarono in bende con gli aromi, come i Giudei hanno l’usanza di preparare per la sepoltura”. (Giov. 19:40) E benché alcuni discepoli andassero alla tomba dopo il sabato per spalmare esteriormente sul corpo altri aromi, è chiaro che non fu fatto nessun tentativo di imbalsamare il suo corpo trattandolo a lungo con sostanze conservanti come si faceva in Egitto. Il caso di Lazzaro indica che “l’usanza di preparare per la sepoltura” seguìta nel caso di Gesù non fu un tipo di imbalsamazione allo scopo di conservare il corpo. Sebbene il corpo di Lazzaro fosse stato trattato probabilmente nel modo normale, la sua famiglia si aspettava che il quarto giorno dopo la morte il suo corpo si stesse già decomponendo e puzzasse. — Giov. 11:39.
Pare che in genere i primi cristiani seguissero nella sepoltura le usanze giudaiche. Ciò voleva dire seppellire i corpi rapidamente senza ricorrere a elaborate tecniche di imbalsamazione. (Atti 5:5-10; 9:37) Nulla sta dunque a indicare che i discendenti di Giacobbe o i primi cristiani considerassero l’imbalsamazione di Giacobbe o di Giuseppe un precedente.
Oggi nella maggior parte della terra l’imbalsamazione non fa parte delle normali operazioni con cui vengono preparati i morti. Ma in certi casi può essere richiesta per legge, come ad esempio quando il corpo non sarà sepolto per qualche giorno o se lo si deve trasportare lontano. Negli Stati Uniti gli imprenditori di pompe funebri imbalsamano normalmente il corpo anche se dovrà essere sepolto subito o se sarà cremato. Ma se la legge non lo richiede, la famiglia del defunto può far tralasciare l’imbalsamazione per evitare spese inutili o per altre ragioni personali.
L’imbalsamazione di Giacobbe e di Giuseppe, quindi, non si deve considerare un modello che i cristiani debbano seguire. Ma è da notare che Dio non fece scrivere nulla nella sua Parola per indicare che disapprovi l’imbalsamazione. I cristiani quindi non devono pensare che l’imbalsamazione sia antiscritturale, se sembra che le circostanze la richiedano.
[Nota in calce]
a Per alcune settimane gli Egiziani spalmavano sul corpo aromi speciali e lo immergevano nel natron (carbonato di sodio) affinché il cadavere non si decomponesse e si conservasse per anni, anche per secoli.