Gesù, tecnico del suono
Il libro “Isolation Sonore et Acoustique Architecturale” (Isolamento sonoro e acustica architettonica) di Auguste Raes contiene un capitolo sui discorsi all’aperto. È interessante notare quanto dice al sottotitolo “Predicazione evangelica”:
“I brani del Vangelo narrano: ‘Salì in una barca . . . e lo pregò [Gesù a Simone] di scostarsi un poco da terra . . . [e] si mise ad ammaestrare le folle dalla barca’. — Luca 5:3, ‘La Bibbia di Gerusalemme’.
“Nulla lascia supporre che da allora si siano verificati sostanziali mutamenti nei pendii che digradano verso il lago di Gennezaret. Applichiamo quindi queste parole ai comunissimi contorni delle rive attuali. . . .
“Si riscontrano tutti gli elementi più favorevoli per la ricezione del suono. Innanzi tutto l’intero uditorio può vedere l’oratore e ricevere direttamente il suono. Grazie alla pendenza del terreno, più lontani gli ascoltatori sono dall’oratore, più in alto si trovano sulle rive. Poi c’è il placido specchio delle acque lacustri, che costituisce la migliore superficie riflettente. Il suono così riflesso segue una traiettoria molto simile a quella del suono diretto. . . . la chiarezza non è disturbata, con un’amplificazione di sei decibel. La superficie riflettente è situata nella direzione in cui si diffonde la voce, cioè di fronte all’oratore.
“Infine abbiamo qui un esempio che dimostra un’importante regola pratica: l’oratore non deve stare troppo vicino all’uditorio”.
Quando la Scuola missionaria di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead) si trovava nella parte settentrionale dello stato di New York, l’insegnante di oratoria pubblica, per illustrare questi principi, soleva mettersi presso uno stagno, da dove parlava agli studenti seduti in un anfiteatro sul lato opposto dello specchio d’acqua.