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  • ‘Io sono la verità’
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
w99 1/11 p. 20

‘Io sono la verità’

Qual è il senso dell’affermazione secondo cui Gesù Cristo è “la verità”? Come il Padre suo, Geova, Gesù Cristo è “pieno di immeritata benignità e verità”. (Giovanni 1:14; Efesini 4:21) Quando era sulla terra, disse sempre la verità come l’aveva ricevuta dal Padre. (Giovanni 8:40, 45, 46) “Egli non commise peccato, né fu trovato inganno nella sua bocca”. (1 Pietro 2:22) Gesù riferiva le cose proprio come stavano. Oltre a essere ‘pieno di verità’, era egli stesso “la verità”, e la verità venne per mezzo di lui. Gesù affermò: “Io sono la via e la verità e la vita”. (Giovanni 14:6) E l’apostolo Giovanni scrisse: “La Legge fu data per mezzo di Mosè, l’immeritata benignità e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo”. — Giovanni 1:17.

Le parole di Giovanni non significano che la Legge data per mezzo di Mosè fosse in errore. Anch’essa era verità, essendo conforme alla norma di santità, giustizia e bontà di Dio. (Salmo 119:151; Romani 7:10-12) Tuttavia la Legge era servita come tutore per condurre a Cristo e aveva un’ombra o figura profetica di realtà più grandi. (Galati 3:23-25, Ebrei 8:4, 5; 10:1-5) Dal momento che costituiva un’ombra, la Legge, per quanto verace, non era la piena verità e perciò doveva far posto alle realtà che prefigurava. Questo punto è ribadito dall’apostolo Paolo nella lettera ai Colossesi: “Nessuno vi giudichi riguardo al mangiare e al bere o in quanto a festa o a osservanza della luna nuova o a sabato; poiché queste cose sono un’ombra delle cose avvenire, ma la realtà appartiene al Cristo”. (Colossesi 2:16, 17) Quindi ‘la verità è venuta per mezzo di Gesù’ nel senso che egli trasferì le cose prefigurate dalla Legge nel reame dell’effettiva verità. Non essendo un’ombra, ma la realtà, Gesù stesso era “la verità”. Inoltre, col suo ministero a favore degli ebrei e dei proseliti circoncisi, divenne ‘ministro a favore della veracità di Dio’ in quanto adempì le promesse fatte da Dio agli antenati degli ebrei. — Romani 15:8.

Similmente il riferimento dell’apostolo Paolo alla ‘verità nella Legge’ non implica che nella Legge ci fosse qualche falsità, ma dimostra che la Legge non era la piena verità. — Romani 2:20.

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