Programma della Scuola di Ministero Teocratico per il 1989
ISTRUZIONI
Nel 1989 la Scuola di Ministero Teocratico sarà tenuta secondo le seguenti disposizioni:
FONTE DEL MATERIALE: Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture [bi12], “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” [si], Ragioniamo facendo uso delle Scritture [rs], Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca [pe].
La scuola avrà inizio con cantico, preghiera e benvenuto, proseguendo poi come segue:
PARTE N. 1: 15 minuti. Sarà svolta da un anziano o da un servitore di ministero qualificato. Si baserà sul libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”. Consisterà in un discorso di istruzione della durata di 10-12 minuti seguito da una ripetizione orale di 3-5 minuti, fatta usando le domande stampate dei paragrafi. L’obiettivo dev’essere non solo quello di trattare il materiale, ma di metterne in risalto il valore pratico, evidenziando ciò che è più utile per la congregazione. Dove occorre, va scelto un tema. Tutti sono incoraggiati a prepararsi attentamente in anticipo per trarre il massimo beneficio dalle informazioni che verranno trattate.
I fratelli incaricati di pronunciare questo discorso dovrebbero stare attenti a rimanere nel tempo assegnato. Se necessario, si potranno dare consigli in privato.
PUNTI NOTEVOLI DELLA LETTURA DELLA BIBBIA: 6 minuti. A cura del sorvegliante della scuola o di un altro anziano o servitore di ministero qualificato incaricato dal sorvegliante della scuola. Non si tratta di fare un semplice riassunto dei capitoli che andavano letti. Dopo un breve commento generale sui capitoli assegnati, l’incaricato aiuterà l’uditorio a capire perché e in che modo quelle informazioni possono esserci utili. Esaminate il materiale dei numeri della Torre di Guardia per trovare altri punti degni di nota. Il sorvegliante della scuola inviterà quindi gli studenti a recarsi nelle rispettive classi.
DISCORSO N. 2: 5 minuti. Lettura del materiale assegnato dalla Bibbia svolta da un fratello. Questo vale tanto per la scuola principale quanto per le altre classi. Di solito le letture assegnate sono sufficientemente brevi da permettere allo studente di presentare brevi informazioni chiarificatrici all’inizio, durante e alla conclusione del discorso. Si possono trattare l’ambiente storico, l’eventuale significato profetico o dottrinale, e l’applicazione dei princìpi. Si devono leggere tutti i versetti assegnati.
DISCORSO N. 3: 5 minuti. Questo discorso verrà assegnato a una sorella. I soggetti verranno tratti una volta dal libro Ragioniamo e una volta dal libro Vivere per sempre; quelli tratti da quest’ultimo libro saranno assegnati soprattutto a studentesse nuove o giovani. La studentessa dovrebbe saper leggere. Può pronunciare il discorso sia seduta che in piedi. Il sorvegliante della scuola le assegnerà un’assistente, ma in aggiunta si potrebbero usare altre persone. È meglio che l’ambiente riguardi il servizio di campo o la testimonianza informale. Per stabilire l’ambiente, la sorella che fa il discorso può iniziare lei stessa la conversazione o farla iniziare dall’assistente (o assistenti). Si deve dare più importanza alle informazioni che all’ambiente. La studentessa userà il tema indicato nel programma.
DISCORSO N. 4: 5 minuti. Assegnato a un fratello o a una sorella. Se assegnato a un fratello questo discorso dev’essere rivolto all’intero uditorio. Di solito è meglio che il fratello prepari il suo discorso tenendo in mente l’uditorio della Sala del Regno, così da rendere il discorso veramente informativo e utile per gli ascoltatori. Tuttavia, se il materiale si adatta particolarmente a un altro ambiente pratico e appropriato, il fratello può decidere di sviluppare il suo discorso conformemente. Lo studente userà il tema indicato.
Se assegnato a una sorella, il materiale deve essere trattato secondo quanto indicato per il Discorso N. 3.
CONSIGLI E OSSERVAZIONI: Dopo ciascun discorso di esercitazione il sorvegliante della scuola darà consigli specifici, senza seguire necessariamente l’ordine progressivo indicato sul foglietto “Consigli sui discorsi”. Dovrebbe invece concentrarsi sugli aspetti in cui lo studente ha bisogno di migliorare. Se lo studente merita solo una “B” e non c’è nessun’altra qualità oratoria con una “M” o una “P”, chi dà i consigli indicherà la qualità oratoria su cui lo studente dovrà prepararsi per la volta successiva, cerchiando la casella corrispondente (quella dove poi si segnerà la “B”, la “M” o la “P”). Informerà lo studente di questo la sera stessa e indicherà questa qualità oratoria sul suo prossimo foglietto “Discorso della Scuola di Ministero Teocratico” (S-89-I). Gli studenti di turno dovrebbero sedersi in prima fila. Questo farà risparmiare tempo e permetterà al sorvegliante della scuola di dare i consigli direttamente a ciascuno studente. In base al tempo disponibile, dopo aver dato i necessari consigli orali, il consigliere può commentare punti pratici e informativi non menzionati dagli studenti. Il sorvegliante della scuola farà attenzione a non impiegare in tutto più di due minuti dopo ciascun discorso di esercitazione. Se l’esposizione dei punti notevoli della lettura della Bibbia ha lasciato in qualche modo a desiderare, si possono dare consigli in privato.
PREPARAZIONE DEI DISCORSI: I fratelli che svolgono la Parte N. 1 dovranno, se occorre, scegliere un tema. Gli studenti a cui è assegnato il discorso N. 2 sceglieranno il tema che permetterà loro di trattare in modo più completo il materiale. Quelli ai quali sono assegnati i discorsi N. 3 e 4 useranno il tema indicato. Prima di pronunciare il discorso gli studenti ripasseranno le informazioni del Manuale per la Scuola relative alla qualità oratoria su cui devono prepararsi.
CALCOLO DEL TEMPO: Nessun discorso deve superare il tempo, né devono superarlo i consigli e le osservazioni del sorvegliante della scuola. I discorsi dal N. 2 al N. 4 dovrebbero essere interrotti con tatto quando il tempo è scaduto. Chi è incaricato di segnalare che il tempo è scaduto dovrebbe farlo con prontezza. Se i fratelli che svolgono la parte N. 1 vanno fuori tempo, si daranno loro consigli in privato. Tutti devono stare attenti a non superare il tempo. L’intero programma, esclusi cantico e preghiera, durerà 45 minuti.
RIPETIZIONE SCRITTA: Periodicamente ci sarà la ripetizione scritta. Per prepararvi ripassate il materiale assegnato e finite di leggere i capitoli della Bibbia. Durante la ripetizione scritta (che dura 25 minuti), si potrà usare solo la Bibbia. Il restante tempo sarà dedicato a rispondere alle domande. Ogni studente verificherà il proprio foglio. Il sorvegliante della scuola, nel leggere le risposte, si soffermerà sulle domande più difficili, aiutando tutti a comprendere chiaramente le risposte. Se per qualche ragione le circostanze locali lo richiedono, la ripetizione scritta si può fare una settimana dopo rispetto a quanto indicato nel programma.
CONGREGAZIONI GRANDI E PICCOLE: Le congregazioni con 50 o più iscritti alla scuola possono disporre che diversi gruppi di studenti pronuncino i discorsi in programma davanti ad altri consiglieri. Naturalmente possono iscriversi alla scuola e ricevere le assegnazioni dei discorsi anche persone non battezzate che vivono in conformità dei princìpi cristiani.
ASSENTI: Tutti nella congregazione possono mostrare di apprezzare questa scuola sforzandosi di essere presenti ogni settimana, preparando bene i discorsi assegnati e rispondendo alle eventuali domande. Si spera che tutti gli studenti preparino coscienziosamente le parti assegnate. Se uno studente in programma è assente, un volontario può svolgerne la parte, facendo qualsiasi applicazione si senta in grado di fare tenuto conto del breve preavviso. Oppure il sorvegliante della scuola potrà trattare le informazioni valendosi opportunamente della partecipazione dell’uditorio.
PROGRAMMA
2 gen. Lettura della Bibbia: Ezechiele 38 e 39
N. 1: Introduzione a Lamentazioni (si p. 129, §§ 1-7)
N. 2: Ezechiele 39:1-13
N. 3: Non sempre i veri profeti comprendevano quando e come si sarebbero avverate le cose predette (rs p. 137)
N. 4: Le dichiarazioni di un vero profeta promuovono la pura adorazione (rs p. 138, primo sottotitolo)
9 gen. Lettura della Bibbia: Ezechiele 40–44
N. 1: Lamentazioni 1:1-5:22 (si p. 130, §§ 8-12)
N. 2: Ezechiele 44:1-16
N. 3: Perché Gesù non poteva tornare come uomo (pe cap. 17 §§ 1-5)
N. 4: I veri profeti si riconoscono dai loro frutti (rs da p. 138, secondo sottotitolo, a p. 140, § 1)
16 gen. Lettura della Bibbia: Ezechiele 45–48
N. 1: Introduzione a Ezechiele (si pp. 131-2, §§ 1-6)
N. 2: Ezechiele 47:1-12
N. 3: Perché gli errori commessi dai testimoni di Geova non li squalificano dall’essere veri profeti (rs p. 140, §§ 2-4)
N. 4: Dio non prestabilisce il momento in cui ciascuna persona deve morire (rs p. 97)
23 gen. Lettura della Bibbia: Daniele 1 e 2
N. 1: Ezechiele 1:1-7:27 (si pp. 132-3, §§ 7-11)
N. 2: Daniele 2:36-46
N. 3: Il corpo carnale di Gesù non fu portato in cielo (pe cap. 17, §§ 6-12)
N. 4: Non tutto quello che accade è volontà di Dio (rs da p. 98 a p. 99, secondo sottotitolo)
30 gen. Lettura della Bibbia: Daniele 3 e 4
N. 1: Ezechiele 8:1-11:25 (si p. 133, §§ 12-14)
N. 2: Daniele 3:19-30
N. 3: Dio non preconosce e non preordina ogni cosa (rs da p. 99 terzo sottotitolo a p. 100, § 1)
N. 4: La capacità che Dio ha di preconoscere e preordinare gli avvenimenti (rs da p. 100, sottotitolo, a p. 101, § 1)
6 feb. Lettura della Bibbia: Daniele 5 e 6
N. 1: Ezechiele 12:1-23:49 (si pp. 133-4, §§ 15-19)
N. 2: Daniele 5:17-31
N. 3: Come ritorna Cristo e come si capisce che è tornato (pe cap. 17, §§ 13-17)
N. 4: Perché Dio non usò la sua preconoscenza nei confronti di Adamo (rs p. 101, sottotitolo)
13 feb. Lettura della Bibbia: Daniele 7 e 8
N. 1: Ezechiele 24:1-32:32 (si p. 134, §§ 20-23)
N. 2: Daniele 8:15-27
N. 3: Dio non predestinò Giacobbe, Esaù e Giuda (rs p. 102)
N. 4: In che senso è predestinata la congregazione cristiana? (rs p. 103)
20 feb. Lettura della Bibbia: Daniele 9 e 10
N. 1: Ezechiele 33:1-39:29 (si pp. 134-5, §§ 24-26)
N. 2: Daniele 9:20-27
N. 3: Che cosa si intende con le espressioni “venuta” di Cristo e “fine del mondo”? (pe cap. 18, §§ 1-6)
N. 4: Qual è il punto di vista scritturale sull’astrologia? (rs p. 104)
27 feb. Lettura della Bibbia: Daniele 11 e 12
N. 1: Ezechiele 40:1-48:35 (si p. 135, §§ 27, 28)
N. 2: Daniele 12:1-13
N. 3: Quali sono alcune valide ragioni per credere in Dio? (rs p. 105)
N. 4: L’esistenza del male e delle sofferenze non dimostra che Dio non esiste (rs p. 106, primo e secondo sottotitolo)
6 mar. Lettura della Bibbia: Osea 1–5
N. 1: Daniele: introduzione e autenticità (si pp. 137-8, §§ 1-7)
N. 2: Osea 5:1-15
N. 3: Guerre e carestie sono una prova visibile dell’invisibile presenza di Cristo (pe p. 150)
N. 4: Dio è una persona reale dotata di sentimenti (rs p. 107 primo e secondo sottotitolo)
13 mar. Lettura della Bibbia: Osea 6–10
N. 1: Daniele 1:1-4:37 (si pp. 138-9, §§ 8-11)
N. 2: Osea 8:1-14
N. 3: Dio non ha avuto un principio (rs p. 107, terzo sottotitolo)
N. 4: Usare il nome di Dio è essenziale per essere salvati (rs p. 108, sottotitolo)
20 mar. Lettura della Bibbia: Osea 11–14
N. 1: Daniele 5:1-8:27 (si pp. 139-40, §§ 12-15)
N. 2: Osea 11:1-12
N. 3: Pestilenze, terremoti, timore e illegalità sono prove della presenza di Cristo (pe pp. 151-2)
N. 4: Tutte le religioni vanno bene? (rs p.109, primo sottotitolo)
27 mar. Lettura della Bibbia: Gioele 1–3
N. 1: Daniele 9:1-12:13 (si p. 140, §§ 16-19)
N. 2: Gioele 2:21-32
N. 3: Che specie di “Dio” è Gesù? (rs p. 109, secondo sottotitolo)
N. 4: Come superare le obiezioni di chi non crede in Dio (rs da p.110 a p. 111, § 1)
3 apr. Lettura della Bibbia: Amos 1–5
N. 1: Introduzione a Osea (si pp. 142-3, §§ 1-8)
N. 2: Amos 3:1-15
N. 3: L’adempiersi di 2 Timoteo 3:1-5 dimostra che viviamo negli ultimi giorni (pe pp. 152-4)
N. 4: Perché gli uomini non sono stati in grado di istituire un governo giusto (rs p. 174, primo e secondo sottotitolo)
10 apr. Lettura della Bibbia: Amos 6–9
N. 1: Osea 1:1-14:9 (si p. 143, §§ 9-13)
N. 2: Amos 8:1-14
N. 3: Perché gli sforzi umani per recare sollievo non possono avere successo (rs da p. 175 a p. 176, primo sottotitolo)
N. 4: Solo il Regno di Dio può provvedere ciò di cui l’umanità ha veramente bisogno (rs p. 176, secondo sottotitolo)
17 apr. Lettura della Bibbia: Abdia 1—Giona 4
N. 1: Introduzione a Gioele (si p. 145, §§ 1-5)
N. 2: Giona 1:14-2:10
N. 3: Perché la parola “Armaghedon” non deve incutere timore (pe cap. 19, §§ 1-3)
N. 4: Le profezie della Bibbia si sono dimostrate pienamente attendibili (rs p. 177, primo sottotitolo)
24 apr. Ripetizione scritta. Completare Ezechiele 38-48; Daniele 1-12; Osea 1-14; Gioele 1-3; Amos 1-9; Abdia 1-21—Giona 4
1º mag. Lettura della Bibbia: Michea 1–4
N. 1: Gioele 1:1-3:21 (si pp. 145-6, §§ 6-11)
N. 2: Michea 4:1-12
N. 3: Le odierne guarigioni miracolose non sono opera dello spirito di Dio (rs da p. 178 a p. 179, § 1)
N. 4: La differenza tra le guarigioni odierne e quelle compiute da Gesù e dagli apostoli (rs p. 179, primo e secondo sottotitolo)
8 mag. Lettura della Bibbia: Michea 5–7
N. 1: Introduzione ad Amos (si pp. 147-8, §§ 1-6)
N. 2: Michea 6:3-16
N. 3: Le benedizioni di cui godrà l’umanità dopo Armaghedon (pe pp. 156-8)
N. 4: Come si riconoscono oggi i veri cristiani (rs p. 180, primo e secondo sottotitolo)
15 mag. Lettura della Bibbia: Naum 1–3
N. 1: Amos 1:1-9:15 (si pp. 148-9, §§ 7-12)
N. 2: Naum 1:2-14
N. 3: Perché nel I secolo furono dati doni di guarigioni (rs p. 181, primo sottotitolo)
N. 4: Che speranza c’è di una vera guarigione per tutta l’umanità? (rs p. 182, primo sottotitolo)
22 mag. Lettura della Bibbia: Abacuc 1–3
N. 1: Introduzione ad Abdia (si p. 150, §§ 1-5)
N. 2: Abacuc 2:1-14
N. 3: Quali benedizioni e quale compito avranno i sopravvissuti ad Armaghedon? (pe cap. 19, §§ 4-7)
N. 4: Chi è l’unico ad aver avuto un’esistenza preumana? (rs p. 63, primo sottotitolo)
29 mag. Lettura della Bibbia: Sofonia 1–3
N. 1: Abdia 1-21 (si pp. 150-1, §§ 6-9)
N. 2: Sofonia 2:1-11
N. 3: Non tutti i buoni vanno in cielo (rs p. 63, secondo sottotitolo)
N. 4: Ad Adamo non fu promessa la vita celeste (rs p. 64, primo sottotitolo)
5 giu. Lettura della Bibbia: Aggeo 1 e 2
N. 1: Introduzione a Giona (si p. 152, §§ 1-5)
N. 2: Aggeo 2:1-9, 20-23
N. 3: Cosa sono i “nuovi cieli” e la “nuova terra” (pe cap. 19, §§ 8-10)
N. 4: Non è necessario andare in cielo per avere un futuro felice (rs p. 64, secondo sottotitolo)
12 giu. Lettura della Bibbia: Zaccaria 1–5
N. 1: Giona 1:1-4:11 (si pp. 152-3, §§ 6-9)
N. 2: Zaccaria 4:1-14
N. 3: Gesù non aprì la via al cielo a coloro che erano morti prima di lui (rs p. 65)
N. 4: La vita celeste non è la speranza di tutti i cristiani (rs p. 66)
19 giu. Lettura della Bibbia: Zaccaria 6–9
N. 1: Introduzione a Michea (si pp. 154-5, §§ 1-8)
N. 2: Zaccaria 8:9-23
N. 3: Benedizioni che il Regno recherà all’umanità (pe pp. 161-2)
N. 4: Le Scritture Cristiane parlano della speranza di benedizioni terrene (rs p. 67)
26 giu. Lettura della Bibbia: Zaccaria 10–14
N. 1: Michea 1:1-7:20 (si pp. 155-6, §§ 9-15)
N. 2: Zaccaria 13:1-9
N. 3: Quanti riceveranno la ricompensa celeste e perché il numero non è simbolico (rs p. 68, primo sottotitolo, e p. 69, primo sottotitolo)
N. 4: I 144.000 non sono tutti giudei naturali (rs p. 68, secondo sottotitolo)
3 lug. Lettura della Bibbia: Malachia 1–4
N. 1: Introduzione a Naum (si pp. 157-8, §§ 1-7)
N. 2: Malachia 3:1-10, 16-18
N. 3: Benedizioni in serbo per chi sopravvivrà ad Armaghedon (pe cap. 19, §§ 11-21)
N. 4: La grande folla è davanti al trono di Dio, ma non in cielo (rs p. 69, secondo sottotitolo)
10 lug. Lettura della Bibbia: Matteo 1–3
N. 1: Naum 1:1-3:19 (si pp. 158-9, §§ 8-10)
N. 2: Matteo 3:1-17
N. 3: Gli incarichi celesti dei 144.000 (rs p. 69, ultimo sottotitolo)
N. 4: La Bibbia mostra che i morti non provano dolore (rs da p. 195, ultimo sottotitolo, a p. 196, primo sottotitolo)
17 lug. Lettura della Bibbia: Matteo 4 e 5
N. 1: Introduzione ad Abacuc (si pp. 159-60, §§ 1-5)
N. 2: Matteo 5:1-17
N. 3: La speranza della risurrezione nelle Scritture Ebraiche (pe cap. 20, §§ 1-4)
N. 4: La Bibbia dice che alla morte sia i buoni che i malvagi vanno all’inferno (rs da p. 196, secondo sottotitolo, a p. 197, primo sottotitolo)
24 lug. Lettura della Bibbia: Matteo 6 e 7
N. 1: Abacuc 1:1-3:19 (si pp. 160-1, §§ 6-11)
N. 2: Matteo 6:1-14, 31-33
N. 3: I traduttori della Bibbia creano confusione riguardo all’inferno (rs da p. 197, ultimo sottotitolo, a p. 198, § 1)
N. 4: I malvagi subiranno la punizione eterna ma non il tormento eterno (rs p. 198, sottotitolo)
31 lug. Lettura della Bibbia: Matteo 8 e 9
N. 1: Introduzione a Sofonia (si pp. 162-3, §§ 1-6)
N. 2: Matteo 9:18-38
N. 3: Risurrezioni menzionate nelle Scritture Greche Cristiane (pe cap. 20, §§ 5-9)
N. 4: Che cos’è il tormento eterno menzionato in Rivelazione (rs p. 199)
7 ago. Lettura della Bibbia: Matteo 10 e 11
N. 1: Sofonia 1:1-3:20 (si p. 163, §§ 7-9)
N. 2: Matteo 10:5-15, 24-31
N. 3: Che cos’è la Geenna di fuoco di cui parlò Gesù? (rs p. 200)
N. 4: La punizione che Dio riserva ai malvagi si può conciliare con la sua personalità (rs p. 201, terzo sottotitolo, e p. 202)
14 ago. Lettura della Bibbia: Matteo 12 e 13
N. 1: Introduzione ad Aggeo (si pp. 164-5, §§ 1-7)
N. 2: Matteo 13:34-52
N. 3: Chi sarà risuscitato? (pe cap. 20, §§ 10-18)
N. 4: Che cosa insegna la parabola del ricco e di Lazzaro? (rs p. 201, ultimo sottotitolo)
21 ago. Lettura della Bibbia: Matteo 14 e 15
N. 1: Aggeo 1:1-2:23 (si p. 165, §§ 8-12)
N. 2: Matteo 15:1-20
N. 3: Cosa dimostra che Gesù non è nato il 25 dicembre? (rs da p. 144, ultimo sottotitolo, a p. 145, § 2)
N. 4: Chi erano i Magi che fecero visita a Gesù? (rs da p. 145, sottotitolo, a p. 146, § 1)
28 ago. Ripetizione scritta. Completare Michea 1-7; Naum 1-3; Abacuc 1-3; Sofonia 1-3; Aggeo 1-2; Zaccaria 1-14; Malachia 1-4—Matteo 15
4 set. Lettura della Bibbia: Matteo 16 e 17
N. 1: Introduzione a Zaccaria (si pp. 167-8, §§ 1-7)
N. 2: Matteo 16:13-28
N. 3: Le due risurrezioni (pe cap. 20, §§ 19-24)
N. 4: Qual è l’origine dell’usanza di scambiarsi doni a Natale? (rs p. 146, sottotitolo)
11 set. Lettura della Bibbia: Matteo 18 e 19
N. 1: Zaccaria 1:1-7:14 (si p. 168, §§ 8-17)
N. 2: Matteo 18:7-22
N. 3: Perché i cristiani non dovrebbero avere niente a che fare con le celebrazioni natalizie? (rs p. 147)
N. 4: Perché i cristiani non dovrebbero celebrare la Pasqua della cristianità o il Capodanno? (rs da p. 148 a p. 149 primo sottotitolo)
18 set. Lettura della Bibbia: Matteo 20 e 21
N. 1: Zaccaria 8:1-14:21 (si pp. 168-9, §§ 18-22)
N. 2: Matteo 20:17-34
N. 3: La risurrezione è davvero un miracolo (pe cap. 20 §§ 25-27)
N. 4: Che origini hanno le celebrazioni relative al Giorno dei morti? (rs da p. 149, secondo sottotitolo, a p. 150, § 2)
25 set. Lettura della Bibbia: Matteo 22 e 23
N. 1: Introduzione a Malachia (si p. 171, §§ 1-6)
N. 2: Matteo 22:15-33
N. 3: Perché i cristiani non partecipano a feste mondane? (rs da p. 150 a p. 151, primo sottotitolo)
N. 4: Cosa dice la Bibbia dell’adorazione delle immagini? (rs p. 183, primo sottotitolo)
2 ott. Lettura della Bibbia: Matteo 24 e 25
N. 1: Malachia 1:1-4:6 (si pp. 171-2, §§ 7-12)
N. 2: Matteo 24:3-22
N. 3: Quanto durerà il Giorno del Giudizio, e chi sarà a giudicare? (pe cap. 21, §§ 1-4)
N. 4: La pura adorazione non ha bisogno dell’ausilio delle immagini (rs p. 183, ultimo sottotitolo)
9 ott. Lettura della Bibbia: Matteo 26
N. 1: Introduzione a Romani (si pp. 203-4, §§ 1-7)
N. 2: Matteo 26:1-5, 17-30
N. 3: I “santi” non possono fare da intercessori (rs p. 184)
N. 4: Cosa pensa Dio delle immagini cui viene prestato un culto’ (rs p. 185, secondo sottotitolo)
16 ott. Lettura della Bibbia: Matteo 27 e 28
N. 1: Romani 1:1-8:39 (si pp. 204-5, §§ 8-12)
N. 2: Matteo 28:7-20
N. 3: Perché non bisogna aver paura del Giorno del Giudizio? (pe cap. 21, §§ 5-7)
N. 4: Come dovremmo considerare le immagini che un tempo veneravamo? (rs p. 186, sottotitolo)
23 ott. Lettura della Bibbia: Marco 1 e 2
N. 1: Romani 9:1-12:21 (si p. 205, 13-15)
N. 2: Marco 1:1-15
N. 3: Che effetto potrebbe avere sul nostro futuro l’uso di immagini nell’adorazione? (rs p. 187)
N. 4: Mettendo da parte le norme bibliche non si diventa liberi (rs p. 192, §§ 1-3)
30 ott. Lettura della Bibbia: Marco 3 e 4
N. 1: Romani 13:1-16:27 (si p. 205, §§ 16-19)
N. 2: Marco 4:21-34
N. 3: Cosa sono le risurrezioni “di vita” e “di giudizio”? (pe cap. 21, §§ 12-14)
N. 4: Chi persegue imprese materialistiche fa del male a se stesso (rs p. 192, § 4)
6 nov. Lettura della Bibbia: Marco 5 e 6
N. 1: Introduzione a 1 Corinti (si pp. 207-8, §§ 1-7)
N. 2: Marco 6:30-44, 56
N. 3: I cristiani devono evitare le cattive compagnie (rs p. 193, § 3)
N. 4: Satana, il principale istigatore a disubbidire ai comandi di Dio (rs da p. 193, ultimo sottotitolo, a p. 194, primo sottotitolo)
13 nov. Lettura della Bibbia: Marco 7 e 8
N. 1: 1 Corinti 1:1-7:40 (si p. 208, §§ 8-13)
N. 2: Marco 7:5-23
N. 3: In base a cosa saranno giudicate la persone nel Giorno del Giudizio? (pe cap. 21, §§ 15-18)
N. 4: Quali atteggiamenti indipendenti i cristiani devono evitare? (rs p. 194, secondo sottotitolo, a p. 195, primo sottotitolo)
20 nov. Lettura della Bibbia: Marco 9 e 10
N. 1: 1 Corinti 8:1-11:34 (si pp. 208-9, 14-17)
N. 2: Marco 9:1-13
N. 3: Dove si trova il nome di Dio in alcune delle principali traduzioni bibliche? (rs da p. 155 a p. 156, § 8)
N. 4: Perché molte traduzioni trascurano il nome di Dio? (rs da p. 156, sottotitolo, a p. 157, § 1)
27 nov. Lettura della Bibbia: Marco 11 e 12
N. 1: 1 Corinti 12:1-16:24 (si pp. 209-10, §§ 18-22)
N. 2: Marco 12:28-44
N. 3: Come Geova determina quali nomi scrivere nel libro della vita (pe cap. 21, §§ 19-21)
N. 4: Come sappiamo che gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane usarono il nome di Geova? (rs da p. 157 sottotitolo, a p. 158, § 1)
4 dic. Lettura della Bibbia: Marco 13 e 14
N. 1: Introduzione a 2 Corinti (si p. 211, §§ 1-4)
N. 2: Marco 13:21-37
N. 3: Perché preferiamo la pronuncia “Geova” rispetto a “Yahweh”? (rs da p. 158, sottotitolo, a p. 159)
N. 4: Perché è importante conoscere e usare il nome di Geova? (rs p. 160)
11 dic. Lettura della Bibbia: Marco 15 e 16
N. 1: 2 Corinti 1:1-7:16 (si pp. 211-12, §§ 5-12)
N. 2: Marco 15:1-15
N. 3: Chi sopravvivrà all’attuale giorno di giudizio? (pe cap. 21, §§ 22, 23)
N. 4: Il Geova del “Vecchio Testamento” non è il Gesù del “Nuovo Testamento” (rs p. 161, primo sottotitolo)
18 dic. Lettura della Bibbia: Luca 1
N. 1: 2 Corinti 8:1-13:14 (si pp. 212-13, §§ 13-17)
N. 2: Luca 1:57-80
N. 3: Perché possiamo sia amare che temere Geova (rs da p. 161, secondo sottotitolo, a p. 162, § 1)
N. 4: Tre credenze che ci distinguono dalle altre religioni (dimostrare con versetti biblici) (rs da p. 389, § 3, a p. 390, § 7)
25 dic. Ripetizione scritta. Completare Matteo 16-28; Marco 1-16—Luca 1