Sono i “guaritori” moderni strumenti di Dio?
UN UOMO dell’Africa Occidentale era zoppo da molti anni. Infine visitò il villaggio isolato di un preminente “profeta”, con la speranza d’esser guarito dalla sua calamità. Egli pagò l’“offerta” prescritta, e seguirono giorni di digiuno, meditazione e preghiera. L’osservanza giunse al culmine quando, in un rito carico di emozione, il profeta e le sue profetesse circondarono l’uomo, cantando e invocando ad alta voce Gesù, mentre danzavano con l’accompagnamento incessante dei tamburi. Ma ahimè, non ci fu nessuna guarigione!
“Non hai fede!” disse il profeta.
“Ma io avevo effettivamente fede!” disse l’uomo deluso. “Avevo forte fede che Dio mi poteva guarire”.
Che cosa era andato male? C’era stata in realtà mancanza di fede? Molti altri asseriscono d’essere stati guariti. Perché egli non fu guarito?
Recenti notizie clamorose hanno attratto molte persone sincere, spesso disperate, a vari “guaritori” moderni. Il fatto che essi stiano guadagnando qualche attenzione da parte della scienza e della medicina sta inducendo perfino gli scettici a riconsiderare la cosa.
Crescente “rispettabilità”
Una volta, i “guaritori per fede” erano associati solo ai più radicali gruppi fondamentalisti della cristianità. Ma oggi, perfino alcune delle chiese più conservatrici hanno guaritori e relativi “servizi di guarigione”.
Quando il ben noto guaritore per fede americano Oral Roberts tenne di recente un discorso nella Chiesa Metodista Commemorativa di Atlanta fu “piena al completo e fuori c’erano ministri, teologi e laici di primo piano”, riferisce il Journal di Atlanta, in Georgia. Esso nota che “appena due anni fa egli non sarebbe stato forse accolto con tale calore da un gruppo simile”.
Dodici vescovi e 700 sacerdoti assisterono nell’estate del 1974 alla Conferenza di Rinnovamento Carismatico cattolica presso l’Università di Notre Dame. Un servizio di guarigione di massa fu tenuto a un certo punto nelle riunioni. Anche il famoso guaritore evangelista boliviano Julio Ruibal è cattolico.
“Alcuni anni fa, le cronache delle gesta di un guaritore per fede avrebbero suscitato nell’ordine dei medici poco più che sbuffi di derisione”, dice il redattore anziano della rivista Medical Economics, John Carlova. Comunque, alcuni medici stanno cambiando. Nel suo articolo intitolato “Anche i dottori in medicina hanno fede in questa guaritrice per fede”, Carlova descrive le attività della guaritrice Olga Worrall, una metodista, dalla quale “sono andati decine e decine di dottori in medicina . . . per il trattamento dei loro propri disturbi”, e alla quale “decine e decine di altri hanno indirizzato in maniera non ufficiale i casi ‘disperati’”.
E il delegato generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dott. T. Adeoye Lambo, richiede che ad “alcuni di questi cosiddetti stregoni, che io preferirei chiamare guaritori tradizionali, . . . si dia nella comunità un incarico ufficiale . . . così che anche i loro servizi si possano incorporare nei generali servizi sanitari della loro nazione”. — World Health, aprile 1974.
Con tali precedenti, non è una sorpresa che un amministratore dell’Istituto Nazionale per la Sanità Mentale riferisse al recente congresso dell’Ordine degli Psichiatri Americani che “ora c’è un guaritore psichico in ogni isolato, e non c’è dubbio che in alcuni casi essi sono efficaci. La domanda è perché”.
Un breve sguardo agli aspetti caratteristici delle “guarigioni” moderne ci fornirà gli indizi per la risposta.
Coerentemente incoerenti
Fa subito impressione la diversità che esiste fra i guaritori. I metodi variano, i risultati sono spesso imprevedibili ed essi attribuiscono i loro poteri a diverse fonti.
Per illustrare, molti preminenti guaritori asseriscono che i loro poteri vengono da Gesù. Ma altri che si dice abbiano ugualmente successo professano di non avere nessun legame con il cristianesimo. Alcuni usano le fatture o la stregoneria. Altri combinano queste con il cattolicesimo, specialmente fra i Latino-americani. Un altro noto guaritore asserisce di aver avuto i suoi poteri da un Lama buddista.
D’altra parte, diversi medici e psichiatri speculano che vi possa essere implicata qualche forma di “energia psichica” entro il guaritore stesso. Altri affermano che gli stessi poteri di autoguarigione dei pazienti siano telepaticamente mobilitati dal guaritore.
Anche i metodi variano. Molti “guariscono” semplicemente usando il nome di Gesù in qualche formula, spesso dopo un sermone carico di emozione. Altri tengono lunghe cerimonie rituali che comprendono simbolismi i quali ripugnerebbero ad alcuni osservatori.
C’è poi la controversa “chirurgia psichica”, più notevolmente praticata nelle Filippine. Questi guaritori asseriscono di eliminare il tessuto malato con un’“operazione” che penetra nel corpo, usando come strumenti solo le mani del guaritore.
Anche la questione della fede suscita un’incoerenza. La maggioranza dei guaritori richiede completa fede da parte di chi cerca la guarigione. L’insuccesso è di solito attribuito alla “mancanza di fede”. Ma un preminente guaritore dichiara che la ‘fede non vi ha nulla a che fare’.
Alcuni pazienti affermano d’essere stati completamente guariti, ma altri solo di sentirsi “meglio”. Alcuni guaritori hanno bisogno di un certo numero di visite per conseguire una “cura” graduale, mentre si dice che altri la ottengano istantaneamente. Nessuno dei guaritori nemmeno pretende di poter guarire tutti quelli che vanno da loro. “Una volta ti può far apparire come un eroe e la volta seguente un insuccesso”, dice Oral Roberts.
Una cosa che a questo punto appare coerente è l’incapacità dei guaritori di destare i morti. E nel Ghana un osservatore pone la domanda: ‘Perché non rendere puri i lebbrosi nel Ghana e altrove?’
Anche gli atteggiamenti verso il denaro variano. I cesti della colletta di solito precedono le “guarigioni”. Il guaritore battista David Epley frequentemente fa collette domenicali così grandi che devono essere portate via in un furgone blindato. Tuttavia si afferma che i “chirurghi psichici” delle Filippine ricevano solo “doni”, e si asserisce che Olga Worrall non accetti nulla.
Così è chiaro che la cosa in cui i moderni guaritori sono più coerenti è la loro incoerenza. Sembra forse ragionevole che gli strumenti di un solo Dio seguano una tale diversa serie di metodi con tanti diversi gradi di successo? Si attesta che l’Iddio della Bibbia “non è l’autore della confusione, ma della pace”. — 1 Cor. 14:33, Authorized Version (AV).
Se, dunque, non sono tutti strumenti di un solo Dio, può dirsi che uno qualsiasi dei guaritori o dei gruppi di guaritori sia sostenuto da Dio? In tal caso, chi o che cosa sostiene tutti gli altri? Le guarigioni narrate nella Bibbia, che molti guaritori moderni citano come un loro precedente, provano se alcuno di essi è uno strumento di Dio.
Paragonate le “guarigioni”
Le guarigioni bibliche erano sorprendentemente prive di formalità. Gesù e i suoi discepoli non prestabilirono nessun “servizio di guarigione”. Mentre andavano in giro nella loro attività di predicazione, le persone venivano da loro per farsi guarire in ogni tempo. Le guarigioni erano secondarie rispetto alla loro predicazione ed erano spontanee: “[Gesù] vide una gran folla; e ne ebbe pietà, e guarì i loro malati”. Che cosa poteva essere più spontaneo dell’occasione in cui un mendicante zoppo chiese l’elemosina a Pietro e a Giovanni mentre gli passavano davanti sui gradini del tempio? Invece dell’elemosina, gli fu dato un corpo sano. — Matt. 14:13, 14; 15:29-31; Atti 3:1-7.
Esse non richiedevano nessun rito emotivo. Di solito bastavano poche parole: “Alzati, prendi la tua branda e cammina”. (Giov. 5:8; Atti 3:6) A volte era sufficiente solo toccare la persona senza alcuna parola. (Matt. 8:14, 15; 14:36) Non fu mai compiuta nessuna “operazione”, né con le mani né con qualsiasi altro strumento.
Si riferì che quelli che andarono da un apostolo di Gesù Cristo per esser guariti “eran tutti guariti”. E “ogni sorta di malattia” poteva essere guarita da Gesù; erano perfino destati i morti. (Atti 5:15, 16; Matt. 4:23; 8:16; 10:1) Non c’erano guarigioni a metà, nelle quali i pazienti semplicemente si sentissero “meglio”. Né le guarigioni richiedevano ulteriori visite onde la “chirurgia psichica” o un altro rito portasse a termine il lavoro. Esse erano complete e istantanee. — Atti 3:7, 16; Giov. 5:5-9; Matt. 8:13; 12:10, 13.
È vero che molti guariti manifestavano forte fede, ma nemmeno una volta la loro propria mancanza di fede fece fallire una guarigione. Molti non sapevano nemmeno chi era a guarirli. Dopo essere stato guarito, un uomo cieco disse di Gesù: “E chi è egli, signore, perché riponga fede in lui?” (Giov. 9:36; 5:13) Potevano i morti risorti esercitare fede in anticipo? (Luca 7:12-15) Così, quando alcuni discepoli non poterono guarire immediatamente un certo ragazzo, Gesù attribuì la responsabilità direttamente alla loro propria mancanza di fede e guarì lui stesso il ragazzo. — Matt. 17:14-20.
In netto contrasto con le frequenti collette di denaro prima della guarigione ai servizi moderni, i discepoli di Gesù non facevano nessuna colletta. Ma, talvolta, dopo le guarigioni in effetti distribuivano gratuitamente cibo a tutti. — Matt. 14:14-21; 15:30-38.
Quelle che precedono sono alcune delle maggiori differenze fra le guarigioni bibliche e quelle dei guaritori moderni. Sembra ragionevole che questi ultimi siano strumenti dello stesso Dio che allora agì tanto differentemente? Ha Dio cambiato i suoi metodi? Il suo potere è forse divenuto più limitato? Fa ora discriminazioni fra quelli che guarisce e quelli che lascia soffrire? Una situazione confusa, non è vero? Tuttavia, com’è già stato notato, l’Iddio della Bibbia “non è l’autore della confusione”. — 1 Cor. 14:33, AV.
Comunque, fra i guaritori moderni c’è un’altra deficienza che supera perfino i dilemmi precedenti.
Assenza del Regno
Quale fu lo scopo principale del ministero di Gesù? Fu la guarigione? No. La Bibbia dice che “Gesù percorreva tutta la Galilea insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del regno e [secondariamente] sanando ogni malattia”. (Matt. 4:23, Versione a cura di mons. S. Garofalo [Ga]) Egli disse ad alcuni che volevano che restasse e continuasse a guarirli: “Devo predicare la buona notizia del regno di Dio anche ad altre città; poiché sono stato mandato per questo scopo”. Egli inviò i suoi discepoli per questo medesimo scopo primario. — Luca 4:43, Revised Standard Version (RS); Mar. 1:38; Matt. 10:7, 8; Luca 9:2, 60.
Coerentemente con ciò, Gesù non menzionò neppure le guarigioni quando predisse le attività dei veri cristiani al “termine del sistema di cose”. Invece delle guarigioni, egli profetizzò che essi avrebbero ‘predicato questo vangelo del regno in tutto il mondo, come testimonianza a tutte le nazioni’. — Matt. 24:3, 9-14, RS; Mar. 13:9-13.
Quanti guaritori moderni fanno del regno di Dio l’argomento importante del loro ministero? Quanti insegnano al popolo che il Regno è un vero governo eterno istituito da Dio che “distruggerà tutti quei regni [attuali] e rimarrà per sempre”? — Dan. 2:44, Ga; 7:13, 14; Isa. 9:6, 7.
Anziché indirizzare l’attenzione al regno di Dio come il rimedio per i mali dell’uomo in armonia con la profezia di Gesù, la maggioranza dei “guaritori” moderni non richiama invece l’attenzione sulle guarigioni? E non sono spesso identificati con atteggiamenti conservatori, patriottici, nonostante che la Bibbia dica che tutti i regni umani ora esistenti saranno ‘distrutti’ dal regno di Dio? — Giov. 17:14, 16; 18:36.
Le guarigioni narrate nella Bibbia non adombrarono mai il vero scopo del cristianesimo. Esse furono supplementari rispetto alla predicazione del “vangelo del regno”. Servirono a provare che Dio stesso sosteneva la predicazione della giovane congregazione cristiana. (Ebr. 2:3, 4) Inoltre dimostrarono in piccole proporzioni ciò che Dio farà in tutto il mondo quando recherà sotto il suo regno la guarigione fisica permanente. (Luca 10:9; Riv. 21:1-4; si paragoni II Pietro 3:13). Così le guarigioni vennero meno, come cessarono gli altri miracolosi doni spirituali, una volta che la congregazione cristiana fu fermamente stabilita. — 1 Cor. 13:8-12.
Fonte delle “guarigioni” moderne
Quindi ne consegue che chiunque ora distolga l’attenzione dal regno di Dio, pur innalzando lo stendardo del nome di Cristo, non può invero essere uno strumento di Dio. Prevedendo ciò, Gesù predisse che ‘quelli che fanno miracoli’ nel nostro giorno avrebbero detto: “Signore, Signore! non abbiamo noi . . . cacciato i demoni in Nome tuo? e non abbiamo nel tuo Nome fatto molti prodigi?” La sua risposta mostra se è lui che li sostiene: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi che avete commesso l’iniquità”. Egli non avrebbe avuto nulla a che fare con quelli che sovvertono il messaggio del Regno a favore dei “miracoli”. — Matt. 7:21-23, Versione di F. Nardoni (Na).
Questo fatto identifica colui che sostiene tale attività come l’oppositore del celeste regno di Dio a favore degli invisibili esistenti “principati” e “potestà, . . . dominatori cosmici di questa tenebra”. (Efes. 6:11, 12, Na) La Bibbia identifica costui come “Satana” che astutamente “si camuffa da angelo di luce” per ingannare il popolo. “Dunque non sembri strano”, essa continua, “se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia”. — 2 Cor. 11:13-15, Na; si paragoni II Tessalonicesi 2:9, 10.
Non farti sviare dal vero proposito di Dio di recare guarigione fisica permanente per mezzo del governo del suo Regno. Non è più saggio ricevere ora la guarigione assai più importante della nostra personalità, acquistando ‘rinnovata conoscenza’ per mezzo dello spirituale potere di guarigione della Parola di Dio? In tal modo potremo assicurarci un posto quali approvati sudditi di quello splendido Regno. — Col. 3:9, 10, RS; Efes. 4:22, 23.