Fate la conoscenza del possente Beemot!
“BEEMOT” è l’appellativo dato a un animale in un racconto preservato per circa 3.500 anni attraverso ripetute copiature. Il termine significa probabilmente “bestia enorme”. Quale creatura è di dimensioni così straordinarie da meritare l’antico appellativo di “Beemot”? È quel mammifero dalla pelle spessa e quasi senza peli chiamato ippopotamo. Che “Beemot” sia l’ippopotamo è confermato dalla descrizione di questa creatura che si trova nel libro biblico di Giobbe.
Questa antica descrizione dice, in parte: “Esso mangia erba verde proprio come il toro. Le sue ossa sono tubi di rame; le sue forti ossa sono simili a verghe di ferro battuto. Giace sotto le spinose piante di loto, nel nascondiglio delle canne e del pantano. Le spinose piante di loto lo coprono con la loro ombra; i pioppi della valle del torrente lo circondano. Se il fiume si fa violento, non corre per il panico. Confida, benché il Giordano erompa contro la sua bocca”. — Giob. 40:15, 18, 21-23.
L’ippopotamo mangia davvero la vegetazione “come il toro”. Più di 90 chili di tenere piante acquatiche, erba, canne e altra vegetazione finiscono ogni giorno nel suo stomaco. Avendo una capacità di 150-200 litri, lo stomaco dell’ippopotamo può ben contenere tutto questo cibo.
Da adulto, questo animale può essere lungo da tre metri e mezzo a oltre quattro metri. Un ippopotamo maschio tenuto in cattività raggiunse il peso di quattro tonnellate. Sembra quasi impossibile che le corte zampe di questo animale possano reggere tutto quel peso. Le ossa delle zampe, comunque, sono forti come “tubi di rame”. Nonostante il suo aspetto goffo e cascante, l’ippopotamo non è solo un mucchio di grasso. Al contrario, esso è fatto in buona parte di muscoli. L’animale non è assolutamente così appesantito da avere i movimenti impediti. Può correre più forte di un uomo.
La testa dell’ippopotamo è senz’altro la sua caratteristica più rimarchevole. Nel caso dell’animale adulto, la testa può pesare fino a una tonnellata. Guardandogli dentro la bocca, che può avere un’ampiezza di un metro e più, si ha la sensazione di guardare dentro una caverna rosa. Specialmente notevoli sono le zanne, i canini inferiori. Hanno una lunghezza di circa sessanta centimetri e possono pesare circa tre chili ciascuna. Basta un morso dato con quelle possenti mandibole per perforare la dura corazza di un coccodrillo.
L’ippopotamo è ben dotato per vivere in acqua e sull’asciutto. La pelle, particolarmente quella del ventre, è molto dura. Per questo l’animale non ha il problema di farsi bernoccoli e graffi quando scavalca col suo corpo basso grosse pietre nel letto dei fiumi. Nella pelle ha pori speciali che secernono una densa sostanza oleosa che alla luce del sole diventa di colore rosa. Questa sostanza mantiene umida ed elastica la pelle quando è esposta all’aria per prolungati periodi di tempo. Mentre l’animale è sott’acqua la stessa sostanza può servire a proteggerlo. L’ippopotamo ha gli occhi in alto sul davanti della testa, e le narici sono sulla punta del muso. Questo permette alla creatura di vedere e respirare mentre è quasi completamente sommersa. Quando l’ippopotamo si immerge, gli orecchi e le narici simili a fessure si chiudono.
Spesso si vedono ippopotami “nel nascondiglio delle canne”, poiché passano gran parte della giornata nell’acqua. Talvolta si può vedere un branco di venti o trenta di queste creature gigantesche tutte insieme. Essendo così grossi, questi animali non si fanno prendere dal panico quando c’è un’inondazione, come dice anche la Bibbia. Tenendo parte della testa al di sopra dell’acqua, possono nuotare contro corrente. Possono anche correre sott’acqua. Il libro The Animal Kingdom osserva che l’ippopotamo “corre sul fondo di un lago a tredici chilometri l’ora”.
Il possente Beemot è una creatura che fa senz’altro impressione. Nel suo modo peculiare, Beemot è una silenziosa testimonianza che un onnipotente Fattore esiste. Fu questo Creatore, Geova Dio, a dire al suo servitore Giobbe: “Ecco, ora, io ho fatto sia Beemot che te”. — Giob. 40:15.