Basta con l’inquisizione in Argentina!
COSA vi fa venire in mente la parola “Inquisizione”? Molti penseranno a secoli fa quando era ingiustamente negato il diritto di esercitare la libertà di religione. Vengono anche in mente le persecuzioni, le torture e gli assassinii che contraddistinsero l’Inquisizione.
Oggi, nell’ottavo decennio di questo “illuminato” XX secolo, considereremmo tali inquisizioni un sintomo di mentalità medievale. Ci piace pensare che l’umanità ha rinunciato da tempo a tali cose. Ma non è così. Proprio ora, in Argentina, è in atto un tipo di inquisizione. È diretta contro un gruppo noto in tutto il mondo per il suo spirito pacifico, il rispetto della legge e la devozione a Dio.
Questa moderna inquisizione cominciò il 31 agosto 1976 con l’emanazione del decreto presidenziale numero 1867. Quel decreto vietava le attività dei testimoni di Geova in tutto il paese. E malgrado tutti gli appelli, i processi e anche una sentenza favorevole della Corte Suprema argentina, l’inquisizione continua.
Una conseguenza del decreto
Una diretta conseguenza di questo decreto è stata l’espulsione dei ragazzi dalle scuole. Recentemente l’Herald di Buenos Aires ha scritto: “Circa 1.000 figli di genitori testimoni di Geova sono stati espulsi dalle scuole in tutto il paese per essersi rifiutati di riverire i simboli nazionali”.
Un esempio tipico è quanto accadde il 15 dicembre 1978. Nella scuola numero 35 di Bahía Blanca, una provincia di Buenos Aires, l’ispettrice scolastica Teresa E. Inchauste de Stechi ordinò l’espulsione di Susana e Gladys Simon da ogni scuola, pubblica e privata. Essa dichiarò: “Sono soggette al provvedimento di espulsione dalla scuola pubblica; e non possono frequentare nessun altro istituto né presentarsi agli esami come privatiste”.
Perché? Citando le parole di questa ispettrice scolastica, per “l’atteggiamento delle alunne che rifiutano di riverire i simboli patriottici e gli eroi nazionali e di commemorare le date corrispondenti, di cantare l’inno nazionale e le marce patriottiche”.
Naturalmente, chi conosce i testimoni di Geova sa che le più alte corti dei paesi democratici hanno fermamente riconosciuto il diritto degli alunni a non partecipare ad attività che vanno contro la loro coscienza educata secondo la Bibbia. Pertanto, in questi paesi non sono obbligati a compiere gesti verso certi simboli quando considerano quei gesti parte di una cerimonia religiosa contraria alla loro fede.
Ignorata la decisione della Corte
Per colmo dell’ironia, l’espulsione di alunni dalle scuole a causa delle loro convinzioni religiose è contraria anche alla costituzione argentina. Pertanto, quando in violazione alla legge del paese i loro figli sono stati espulsi, i testimoni di Geova si sono appellati alla Corte Suprema dell’Argentina.
Quell’alta corte ha considerato la cosa e ha decretato che gli alunni non possono essere espulsi dalle scuole per le loro convinzioni religiose. La Corte ha convenuto che questo provvedimento è incostituzionale.
La decisione della Corte Suprema avrebbe dovuto risolvere immediatamente il problema. Si sarebbero dovute evitare ulteriori espulsioni. Gli studenti espulsi in passato avrebbero dovuto essere riammessi. Anche i giornali la pensavano così. Per esempio, l’Herald di Buenos Aires del 9 marzo 1979 aveva questo titolo in prima pagina: “LE SCUOLE HANNO ORDINE DI RIAMMETTERE I FIGLI DEI TESTIMONI”. Un’altra pubblicazione, Somos, conteneva un articolo intitolato: “IL DIRITTO DI IMPARARE”.
Ma la sentenza della Corte Suprema ha avuto l’effetto desiderato? No. Incredibile, nel maggio del 1979, meno di due mesi dopo la decisione della Corte Suprema, due figlie di Testimoni sono state espulse dalla Scuola Cura Brochero nel quartiere residenziale America, a Córdoba. Le due ragazze, Alejandra D. Brentan e Veronica L. Barrionuevo, sono state scacciate dalla scuola per non aver “riverito” i simboli nazionali.
Tuttavia questi stessi simboli sono definiti “immagini” nella sentenza della Corte Suprema. E dato che anche i testimoni di Geova considerano questi emblemi come immagini, non vogliono compiere verso di essi un atto che considerano di riverenza o di adorazione. Credono a ciò che dice la Bibbia, per esempio, in Esodo 20:4, 5: “Non ti devi fare immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è su nei cieli o che è giù sulla terra o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esigo esclusiva devozione”. Lo stesso Gesù rifiutò di compiere “un atto di adorazione” che andava contro le sue convinzioni religiose. — Matt. 4:8-10; vedi anche Daniele capitolo 3.
È ipocrisia da parte dei funzionari scolastici, che hanno il dovere di inculcare il rispetto per la legge e il governo, trascurare deliberatamente la sentenza di quell’alta corte! In effetti, l’espulsione degli alunni fu un atto di vilipendio alla Corte Suprema.
Pure interessanti sono i commenti del dott. German J. Bidart Campus, eminente giurista, riguardo all’insistenza di alcune autorità scolastiche che i ragazzi ‘riveriscano’ gli eroi nazionali e altri simboli. Questi commenti sono stati pubblicati dalla rivista El Derecho, edita dall’Università Cattolica argentina. Il giurista ha affermato: “‘Riverenza obbligatoria’ agli ‘eroi’. Esiste un elenco ufficiale di questi eroi? Non è compito dello stato fare dei santi laici. Cosa significa riverenza obbligatoria? Significa che non possono essere discussi o criticati, o che non si può dissentire dal loro pensiero o dalle loro azioni? Sono forse infallibili? Da dove ha origine questo dogmatismo semireligioso? Per me Rosas fu un tiranno, per altri fu un eroe”.
Le persecuzioni continuano
Le persecuzioni dei testimoni di Geova vanno molto più in là dell’espulsione degli alunni dalle scuole. È stata proibita anche tutta la letteratura biblica dei testimoni di Geova. Inoltre, tutti i loro luoghi di adunanza sono stati chiusi, come pure la filiale.
Svegliatevi! del 22 settembre 1978 pubblicò un servizio su questo trattamento inquisitorio. Milioni di copie di quella edizione furono distribuite al pubblico in ogni parte del mondo. Come risultato, molte voci indignate si levarono esprimendo una ben giustificata preoccupazione per le conseguenze di questa flagrante soppressione dei fondamentali diritti dell’uomo.
Gli uffici dei funzionari governativi sono stati sommersi da lettere provenienti da ogni parte del mondo. Giornali e riviste hanno scritto molti articoli favorevoli. Ma finora tutto questo non è servito a nulla! Il governo argentino non ha cambiato idea, e continua a negare ai testimoni di Geova la libertà di culto.
Per esempio, quando la loro attività religiosa fu proibita e le oltre 600 Sale del Regno furono chiuse, furono apposti i sigilli alle porte affinché non venissero aperte. Altrettanto fu fatto nella sede dei testimoni di Geova. Questo accadeva il 7 settembre 1976. I sigilli ci sono ancora. Furono apposti per impedire l’uso di queste sale come luoghi di culto e per impedire la distribuzione di Bibbie e letteratura biblica.
Confiscano Bibbie e letteratura biblica
Un altro esempio della mentalità inquisitoria rivelata dal governo si ebbe il 21 settembre 1978. Quel giorno quattro agenti in borghese della polizia doganale perquisirono gli ex uffici della filiale della Watch Tower Society. Lasciarono una citazione per il responsabile affinché il giorno dopo si facesse trovare.
Il giorno dopo naturalmente tornarono e perquisirono uno stabile. Era chiaro cosa cercavano: le copie personali delle Bibbie e della letteratura biblica che era stata importata.
Presero questa letteratura dalle camere da letto e la misero tutta in una stanza vuota. Poi sigillarono la stanza. Erano incluse anche copie personali di Bibbie cattoliche.
Ma non era finita. Il 13 novembre 1978 la polizia federale si ripresentò alla filiale. Questa volta avevano ordine di confiscare tutta la letteratura biblica che c’era nei locali. Nei tre giorni successivi gli autocarri della polizia federale portarono via 3.000 scatole di letteratura biblica! Contenevano 225.000 Bibbie e libri biblici, tra cui È la Bibbia realmente la Parola di Dio?, La Buona Notizia per renderti felice, e È questa vita tutto quello che c’è? Tutti questi, oltre ad altra letteratura biblica come opuscoli e riviste — tutti di proprietà dei testimoni di Geova — dovevano essere completamente distrutti, mandati al macero!
Tuttavia la costituzione argentina, nell’Articolo 17, afferma che la “confisca dei beni è una voce cancellata per sempre dal Codice Penale argentino”! Dato che il provvedimento equivaleva a una violazione di questa legge, il giorno dopo fu presentata una petizione al Ministero dell’Interno per ottenere la restituzione della letteratura. Ma non fu adottata nessuna misura per rettificare questo provvedimento inquisitorio che andava contro la costituzione argentina.
I passi compiuti
Il vivo interesse per il benessere spirituale degli oltre 30.000 Testimoni dell’Argentina, e delle molte migliaia di persone che studiano la Bibbia con loro ha spinto a presentare appelli alle corti. La costituzionalità del decreto presidenziale che ha messo al bando l’organizzazione dei testimoni di Geova è stata contestata in tribunale.
La Corte Federale prima e la Corte d’Appello poi hanno emesso una sentenza favorevole ai testimoni di Geova. Ma il governo ha presentato appello alla Corte Suprema contro quella sentenza. Il 13 settembre 1978 la Corte Suprema ha respinto la causa. Essa ha detto che non era di loro competenza, perché ‘non erano stati esauriti tutti i mezzi amministrativi’.
I testimoni di Geova dovevano pertanto presentare una nuova domanda d’iscrizione nel Registro dei Culti. Fu fatto un tentativo, ma venne negato ai Testimoni lo stato di religione acattolica. Contro questo rifiuto venne presentato un appello al Ministero degli Affari Esteri e dei Culti. La causa è ancora pendente.
Se il ministro degli Affari Esteri respinge la domanda dei testimoni di Geova d’essere considerati una religione, si dovrà seguire la trafila legale da capo, dal principio. Possono volerci anni. Nel frattempo i testimoni di Geova sarebbero privati del fondamentale diritto di adorare liberamente l’Onnipotente Dio, di riunirsi per studiare la Sua Parola o anche di parlare ad altri della Bibbia.
Cosa spinge il governo argentino a esercitare tale pressione contro dei devoti cristiani? Crede forse che i cristiani moderni siano diversi da quelli del primo secolo che resisterono alle pressioni esercitate dall’impero romano? Si aspetta forse che i testimoni di Geova ritrattino, che rinneghino la loro religione, a differenza di quei primi cristiani? Oppure il governo approva l’inquisizione durante la quale molti soffrirono e morirono per il “delitto” di possedere una Bibbia?
Potete fare qualcos’altro
L’indignazione espressa da persone preoccupate in tutto il mondo ha avuto il suo effetto su alcuni funzionari. I testimoni di Geova apprezzano moltissimo questo appoggio. E apprezzano anche le sentenze favorevoli delle corti e dei singoli funzionari governativi.
Però potete fare qualcos’altro per dire quello che pensate riguardo a questa continua soppressione dei fondamentali diritti dell’uomo. Potete scrivere ed esprimere il vostro punto di vista su questa moderna inquisizione. Fate sapere alle autorità come giudicate la massiccia distruzione di Bibbie e letteratura biblica che avviene oggi in Argentina. Fate loro sapere cosa pensate delle azioni di fanatiche autorità scolastiche che non tengono conto della sentenza della Corte Suprema argentina né della costituzione del paese, continuando a espellere gli alunni dalle scuole.
Potete scrivere all’ambasciata argentina del vostro paese e ai membri del governo argentino di cui vi forniamo qui sotto nome e indirizzo.
Presidente dell’Argentina
Jorge Rafael Videla
Balcarce 50
1064 Capital Federal
Argentina
Comandante in capo dell’Esercito
Teniente General Roberto Eduardo Viola
Balcarce 50
1064 Capital Federal
Argentina
Comandante in capo della Marina
Almirante Armando Lambruschini
Balcarce 50
1064 Capital Federal
Argentina
Comandante in capo dell’Aviazione
Brigadier General Omar Domingo Graffigna
Balcarce 50
1064 Capital Federal
Argentina
Ministro degli Affari Esteri e dei Culti
Carlos Washington Pastor
Arenales 761
1061 Capital Federal
Argentina