Cosa possono fare i genitori?
“DOPO aver visto alla televisione quel documentario sui bambini rapiti”, disse un pensionato della Florida, “mi chiesi se i bambini sapevano veramente cosa fare nel caso che uno sconosciuto avesse cercato di adescarli. Così ad alcuni bambini di otto anni che conoscevo feci questa domanda: “Cosa faresti se uno sconosciuto fosse gentile con te, ti offrisse delle caramelle e dopo un po’ ti chiedesse di andare con lui, dicendo che vuole mostrarti qualcosa?” L’uomo proseguì: “Sapete cosa hanno detto? Hanno risposto tutti: ‘Non lo so’”.
“Ma questi erano ‘ragazzi di campagna’”, disse, “e dato che quel fine settimana dovevo recarmi in una città vicina e avrei incontrato parecchie famiglie, decisi di appurare cosa avrebbero risposto i ragazzi che erano più abituati a vivere in quartieri violenti”. Le loro risposte lo sbalordirono. Tutti i bambini di sei anni e meno, alla sua domanda: “Andresti con lui?” risposero con un deciso: “Sì!” Quelli che avevano sette anni o più dissero in genere di no. Ma l’uomo osservò: “Non avevano veramente un’idea chiara del perché non dovevano andarci o di cosa avrebbero dovuto fare”.
I ragazzi non sono gli unici a non essere informati. Neppure molti genitori sanno cosa fare, né per proteggere i loro figli né per ritrovarli quando scompaiono.
A parte il bambino che occasionalmente si smarrisce, i fanciulli scompaiono per due ragioni fondamentali: o se ne vanno spontaneamente, come nel caso di quelli che scappano da casa, o sono rapiti da qualcuno. Dato che ai bambini mancano il maturo giudizio e l’esperienza, spetta ai genitori prendere le precauzioni necessarie per l’incolumità dei loro figli.
I pericoli esistono
I genitori devono rendersi conto che i pericoli esistono. Là fuori c’è gente che ha messo gli occhi su vostro figlio, ma non ha a cuore i suoi migliori interessi. “Il loro motivo è di solito l’appagamento sessuale”, dice Alice Byrne, un’investigatrice che risiede a New York e ha seguito le tracce di fanciulli scomparsi fino nel Kenya. “Di rado lo scopo è quello di amare e allevare il bambino”.
Il sergente Lloyd Martin del dipartimento di polizia di Los Angeles (lavora presso la sezione che si occupa dello sfruttamento sessuale dell’infanzia) è d’accordo. “Non conosco nessuno che tolga dalla strada ragazzi scappati da casa senza ottenerne qualcosa in cambio”, dice, “e di solito si tratta di sesso”. Spesso ottengono quello che vogliono dal ragazzo, il quale non protesta perché gli danno quello che lui pensa gli manchi: amore, attenzioni, affetto, denaro e beni materiali. O possono convincere il ragazzo che i suoi genitori non lo vogliono più, o maltrattarlo a tal punto che alla fine si sente inutile e accetta il suo nuovo ruolo.a
Benché spesso i giornali richiamino l’attenzione su questi sconosciuti “malati” e pervertiti che approfittano dei bambini, i genitori devono fare attenzione anche alle persone che i loro figli conoscono già. “Sappiamo che non sono gli sconosciuti a costituire una minaccia per i figli”, dice il già citato Charles Sutherland. “Nella stragrande maggioranza dei casi la minaccia è costituita da coloro che il bambino conosce e di cui si fida”. Il pericolo potrebbe venire da un parente, un amico o un vicino, o anche da un insegnante o da un’altra persona che occupa un posto di autorità. Annette, il cui figlio Taj è scomparso nel 1981, consiglia: “Sappiate chi sono gli amici di vostro figlio. Spesso il molestatore o il rapitore è qualcuno che conoscete, qualcuno che ha con vostro figlio una relazione socialmente riconosciuta”.
L’avvertimento che date a vostro figlio di stare attento agli sconosciuti può non essere adeguato per un’altra ragione: l’idea che avete di uno sconosciuto può essere diversa dall’idea che ne ha vostro figlio. Vostro figlio può avere amici che non conoscete e che per voi sono sconosciuti. “Uno che saluta vostro figlio mentre va a scuola, o che gli dà qualche caramella può diventare presto suo amico e compagno”, dice l’investigatrice Alice Byrne. “Specie nelle grandi città troviamo questo pericolo potenziale”. Il suo consiglio: “Interessatevi degli amici di vostro figlio, specie se si tratta di adulti”.
Ambiente domestico e istruzione
Un fattore determinante per proteggere un bambino è ovviamente la qualità della vita domestica. “L’elemento che ricorre più spesso nei casi in cui ragazzi scappano di casa è una cattiva relazione fra genitore e figlio”, dice un’indagine riportata sulla pubblicazione Family Relations. Un’atmosfera affettuosa e felice in casa, dove c’è buona comunicativa fra i familiari e dove il bambino si sente sicuro, con tutta probabilità impedirà che un figlio scappi da casa — o non torni — quando sorgono problemi emotivi. I genitori affettuosi soppeseranno anche le loro decisioni alla luce di ciò che è nei migliori interessi dei loro figli.
È necessario mettere in guardia un bambino circa coloro che potrebbero rapirlo o fargli del male, ma è anche importante il modo in cui l’avvertimento è dato. Il genitore non vuole certo che suo figlio divenga nevrotico e paranoico, e che abbia paura di tutti quelli che incontra o che vede. D’altra parte il genitore non permetterà che la paura di turbare il figlio o il fatto che è improbabile che una cosa del genere accada gli impedisca di impartire le istruzioni necessarie.
I rapimenti di bambini sono una realtà, sia nelle piccole città che in quelle grandi. Nessuno può prevedere dove o quando si verificheranno. Perciò il genitore saggio prenderà ragionevoli precauzioni e darà le istruzioni necessarie per impedire che il figlio venga rapito. “Nessuno dice che vostro figlio sarà rapito”, dice il sergente di polizia Richard Ruffino, un esperto nel campo delle persone scomparse. “Considerate le cose che fate e le informazioni che date a vostro figlio come misure preventive. È come una polizza di assicurazione. Fate l’assicurazione perché avrete un incidente o perché potreste avere un incidente?”
Tra le precauzioni che le autorità suggeriscono ai genitori di prendere vi sono le seguenti: in pubblico tenete sempre d’occhio il vostro bambino. Non lasciate mai incustoditi i bambini molto piccoli. Sappiate chi è la persona a cui affidate vostro figlio. Non mandate un bambino da solo la sera a fare una commissione o ad acquistare qualcosa di cui avete bisogno. Non lasciate i vostri bambini a giocare nello spazio apposito di grandi magazzini o centri acquisti mentre voi andate a fare la spesa, o da soli in automobile — specie con la chiave dell’accensione o il motore acceso — mentre voi sbrigate qualche faccenda.
Alcuni esperti suggeriscono di adottare una parola d’ordine, una parola speciale scelta in anticipo che solo i familiari conoscono. Chi intende rapire un bambino gli dirà spesso che è stato mandato dai suoi genitori, o che è venuto a prenderlo perché la madre è malata. Il bambino potrebbe quindi chiedere la parola d’ordine, e se quella persona non gliela dice, rifiutarsi di andare con lei. Ad ogni modo, il bambino dovrebbe sapere che, anche se dev’essere gentile e rispettoso con gli adulti, ha il perfetto diritto di dire “No, grazie”, e di non fare alcuna cosa che lo spaventi o lo metta a disagio, o che sia contraria alle istruzioni dei suoi genitori.
Il fatto di riuscire a proteggere un bambino dipende in gran parte dal comunicare apertamente. Un genitore affettuoso e comunicativo avvertirà i “segnali” emessi da un bambino che si trova in difficoltà: bruschi cambiamenti di umore e stato d’animo, tendenza a isolarsi, reticenza e diminuita comunicativa, sonno inquieto e inappetenza. Si ricordi che la comunicativa è una strada a due sensi. Genitori, ascoltate quello che vostro figlio vi dice e soppesatelo attentamente. “Una volta Taj disse che sarebbe scappato”, osserva Annette, “ma io non lo presi sul serio. Non glielo avevo mai sentito dire prima e pensai che lo dicesse soltanto”.
Quando un bambino scompare
Cosa possono fare i genitori quando un bambino scompare? Primo, non fatevi prendere dal panico. Fate una breve e ragionevole ricerca per stabilire se il bambino è veramente scomparso. Cercate in casa, controllate presso la scuola, i suoi intimi amici, i vicini. Poi denunciate immediatamente il fatto ai locali tutori della legge, fornendo tutte le informazioni possibili. In alcune località ci sono speciali sezioni presso la polizia che si occupano della ricerca delle persone scomparse o fuggite da casa, e anche queste dovrebbero essere informate.
Può anche dimostrarsi utile diffondere la notizia fra tutti gli amici di vostro figlio e i parenti. Vostro figlio potrebbe mettersi in contatto con loro, o forse essi sanno già qualcosa che può risultare utile. Il successo nel ritrovare un bambino scomparso dipende spesso dalla pubblicità, dal numero di persone che lo sanno e tengono gli occhi aperti. In alcuni paesi ci sono organizzazioni speciali con linee telefoniche dirette per le persone scomparse. Ci si può anche iscrivere per ricevere il loro aiuto, e in alcuni casi può darsi valga la pena di pagare la quota di iscrizione e fare includere nelle loro circolari il nome della persona scomparsa. Negli Stati Uniti il caso può essere ora inserito nel computer del Centro Nazionale per le Informazioni sui Reati dell’FBI, a disposizione di tutta la nazione.
Le informazioni precise e aggiornate saranno della massima utilità per ritrovare un bambino scomparso e distinguerlo da quelli che gli assomigliano. Spesso la ricerca è ostacolata perché manca una fotografia o non si può identificare con certezza il corpo perché i dati sono insufficienti. Il riquadro che accompagna questo articolo contiene comuni suggerimenti dati dalle autorità che aiuteranno nelle ricerche e faciliteranno l’identificazione.
Altra cosa importante è come i genitori trattano il bambino che torna a casa o che viene ritrovato. Una comune reazione è di rimproverare e punire severamente il bambino. È vero che possono essere necessarie una ramanzina e disciplina, ma i genitori devono badare a come l’impartiscono. Il settimanale Oggi scriveva che i giovani “scappano di casa . . . perché spesso manca in famiglia chi sa ascoltare e capire”. Le inchieste mostrano che quando tensioni e malintesi persistono o addirittura aumentano, queste condizioni domestiche negative non faranno altro che accrescere le probabilità che il fanciullo continui a scappare di casa. In tal caso può volerci l’aiuto di un esperto.
Una difficile prova per i genitori
La tragedia della scomparsa di un bambino mette a dura prova qualsiasi genitore amorevole. Oltre all’angoscia mentale ed emotiva, un genitore deve spesso sopportare commenti sconsiderati e poco gentili come: “A questo punto sarà morto”, oppure: “Hai altri figli. Fatti coraggio”. Molte volte il genitore riceve telefonate minacciose o folli che infastidiscono o inducono a inutili ricerche. E dato che in parecchi casi sono i genitori a rapire i propri figli, potete addirittura essere sospettati e interrogati.
Forse la cosa peggiore è il fatto di non sapere. “Le famiglie da cui un bambino è scomparso da molto tempo preferirebbero senz’altro ricevere una cattiva notizia definitiva piuttosto che stare in ansia per una scomparsa che non si riesce a spiegare”, afferma il Washington Post, “se quella fosse l’alternativa”. Annette dice: “La scomparsa di una persona è una cosa così orribile proprio perché uno non sa nulla di quello che le è accaduto”.
Ci sono comunque molte persone comprensive che si interessano di voi e vi aiuteranno e staranno al vostro fianco. Ci vuole anche grande forza interiore, e Dio la promette a coloro che confidano in lui. (Salmo 9:9, 10) Per Annette, che è una testimone di Geova, sono state queste cose — la fiducia in Dio e l’amorevole appoggio della congregazione — che l’hanno aiutata a sopportare la sua triste vicenda. “Ho imparato a confidare di più in Geova”, ha detto, “e Geova mi ha dato la forza di sopportare”. L’investigatrice Alice Byrne aggiunge: “È stata la forte fede di Annette a salvarla”. Entrambe sperano che presto Taj non sia più un “bambino scomparso”.
[Nota in calce]
a Per ulteriori informazioni, vedi Svegliatevi! del 22 novembre 1982.
[Testo in evidenza a pagina 7]
Là fuori c’è gente che ha messo gli occhi su vostro figlio, ma non ha a cuore i suoi migliori interessi
[Riquadro a pagina 8]
INSEGNATE AI VOSTRI FIGLI A:
● Prendere sempre la stessa strada — la più sicura — per andare e tornare ogni giorno da scuola
● Essere sempre con un compagno quando giocano, quando vanno a un negozio o al cinema, e mai uscire da soli
● Non lasciarsi toccare da sconosciuti; non accettare né denaro né dolci da sconosciuti
● Non seguire sconosciuti né accettare passaggi da loro
● Gridare aiuto se uno sconosciuto cerca di costringerli a seguirlo
● Riferire a genitori o insegnanti qualsiasi episodio insolito o che li ha spaventati
● Saper usare il telefono se hanno bisogno di aiuto (Conoscono il proprio numero telefonico, il loro nome, cognome e indirizzo?)
[Riquadro a pagina 9]
SIATE PREPARATI
Anche se è improbabile che vostro figlio venga rapito, le autorità suggeriscono queste misure precauzionali:
● Fate una foto formato tessera chiara e nitida di ciascun bambino almeno una volta l’anno.
● Dietro alla foto riportate le seguenti informazioni aggiornate per ciascun bambino:
Età
Altezza e peso
Colore dei capelli e degli occhi
Taglia e numero delle scarpe
Qualsiasi segno caratteristico
Data in cui è stata fatta la foto
● Sappiate dove rintracciare le radiografie del corpo e dei denti e le cartelle cliniche di ciascun bambino. Procuratevele prima che vengano distrutte o che vi trasferiate in una località lontana.
● Tenete una registrazione aggiornata di tutti i medicinali di cui un bambino ha bisogno e degli effetti che avrebbe il non prenderli.
● Prendete le impronte digitali a vostro figlio per poterlo riconoscere con certezza in caso di omicidio o di mancata identificazione. Si possono dissipare i timori del bambino prendendo le impronte digitali di tutti i familiari contemporaneamente; è sempre utile avere tale mezzo di riconoscimento. Con un po’ di pratica possono farlo i genitori stessi, servendosi di un normale cuscinetto inchiostrato.