Capitolo 21
Come si sostiene quest’opera?
L’OPERA svolta dai testimoni di Geova richiede certamente denaro. Ci vuole denaro per costruire Sale del Regno, Sale delle Assemblee, filiali, stabilimenti tipografici e case Betel, e altro denaro è necessario per la loro manutenzione. Anche pubblicare e distribuire pubblicazioni per lo studio biblico costa. Com’è sostenuto tutto questo?
A questo proposito persone contrarie all’opera dei testimoni di Geova hanno diffuso speculazioni infondate. Ma un esame dei fatti conferma la risposta che danno i Testimoni stessi. Cioè? La maggior parte dell’opera è svolta da volontari, che non si aspettano né desiderano un compenso finanziario per quello che fanno, e le spese organizzative sono sostenute da contribuzioni volontarie.
“Ingresso libero. Non si fanno collette”
Già nel secondo numero della Zion’s Watch Tower, nell’agosto 1879, il fratello Russell aveva affermato: “‘La Torre di Guardia’ ha, crediamo, GEOVA come suo sostenitore, e, stando così le cose, non chiederà né implorerà mai l’appoggio degli uomini. Quando Colui che dice: ‘Tutto l’oro e l’argento dei monti sono miei’ smetterà di provvedere i fondi necessari, capiremo che è tempo di sospenderne la pubblicazione”. Perciò nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova non si elemosinano contribuzioni.
Ciò che vale per le loro pubblicazioni vale anche per le loro adunanze. Nelle congregazioni o alle assemblee non si chiedono contribuzioni facendo appello ai sentimenti. Non viene passato il piatto per la colletta, non si distribuiscono buste in cui mettere il denaro, non si spediscono lettere di sollecitazione ai membri della congregazione. Le congregazioni non ricorrono mai a bingo e lotterie per raccogliere fondi. Nel 1894, quando inviò oratori viaggianti, la Watch Tower Society pubblicò questo annuncio a beneficio di tutti: “Sia inteso fin dal principio che questa Società non autorizza né approva collette o altre richieste insistenti di denaro”.
Pertanto, sin dall’inizio della loro storia moderna, i foglietti d’invito e altri stampati con cui i testimoni di Geova invitano il pubblico ad assistere alle adunanze portano la scritta “Ingresso libero. Non si fanno collette”.
A partire dal 1914 gli Studenti Biblici affittarono teatri e altre sale e invitarono il pubblico ad assistere al “Fotodramma della Creazione”. Era una rappresentazione in quattro parti, che durava in tutto otto ore, composta di diapositive e filmati con colonna sonora sincronizzata. Solo nel primo anno milioni di persone lo videro nell’America Settentrionale, in Europa, in Australia e in Nuova Zelanda. I proprietari di alcuni teatri facevano pagare i posti riservati, ma gli Studenti Biblici non fecero mai pagare il biglietto d’ingresso. Inoltre non si facevano collette.
In seguito, per più di 30 anni, la Watch Tower Society gestì la stazione radio WBBR a New York. I testimoni di Geova si servirono anche di centinaia di altre stazioni per trasmettere programmi di istruzione biblica. Ma non usarono mai queste trasmissioni per chiedere soldi.
Come ottengono, allora, le contribuzioni per la loro attività?
Contribuzioni volontarie
La Bibbia costituisce il modello. Sotto la Legge mosaica certe contribuzioni erano volontarie, altre erano stabilite. Una di queste ultime era la decima, l’offerta di una decima parte. (Eso. 25:2; 30:11-16; Num. 15:17-21; 18:25-32) Ma la Bibbia indica pure che Cristo adempì la Legge e Dio vi pose fine; perciò i cristiani non sono vincolati dalle regole della Legge. Non pagano la decima e non sono neanche obbligati a fare altre contribuzioni per un ammontare determinato o in momenti particolari. — Matt. 5:17; Rom. 7:6; Col. 2:13, 14.
Sono invece incoraggiati a coltivare uno spirito di generosità e liberalità, imitando il mirabile esempio di Geova stesso e di suo Figlio, Gesù Cristo. (2 Cor. 8:7, 9; 9:8-15; 1 Giov. 3:16-18) Infatti, a proposito delle offerte, l’apostolo Paolo scrisse alla congregazione cristiana di Corinto: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. Quando venivano informati di una necessità, questo, spiegò Paolo, serviva a ‘provare la genuinità del loro amore’. Egli inoltre disse: “Se c’è prima la prontezza, è specialmente accettevole secondo ciò che la persona ha, non secondo ciò che non ha”. — 2 Cor. 8:8, 12; 9:7.
Alla luce di quanto sopra, è interessante l’osservazione di Tertulliano (ca. 155–dopo il 220 E.V.) riguardo alle adunanze tenute da coloro che si sforzavano di praticare il cristianesimo ai suoi giorni. Egli scrisse: “E se anche è tra noi una specie di cassa comune, essa non è costituita da largizioni onorarie, quale prezzo di una religione posta in vendita. Ognuno vi apporta, quando voglia e se possa, il suo modesto contributo mensile: e ognuno offre spontaneamente, nessuno è costretto al versamento”. (Apologetico, XXXIX, 5, a cura di A. Resta Barrile, Zanichelli, Bologna, 1984) Nei secoli successivi, però, le chiese della cristianità sono ricorse a ogni espediente concepibile al fine di raccogliere fondi per finanziare le proprie attività.
Charles Taze Russell si rifiutò di imitare le chiese. Egli scrisse: “Riteniamo che il denaro raccolto mediante varie forme di elemosina nel nome del nostro Signore sia offensivo, non accetto a lui, e che non rechi la sua benedizione né sui donatori né sull’opera compiuta”.
Invece di cercare di ingraziarsi i ricchi, il fratello Russell dichiarò esplicitamente, in armonia con le Scritture, che la maggioranza del popolo del Signore sarebbe stata povera di beni di questo mondo, ma ricca di fede. (Matt. 19:23, 24; 1 Cor. 1:26-29; Giac. 2:5) Anziché dare risalto alla necessità di denaro per diffondere la verità della Bibbia, richiamò l’attenzione sull’importanza di coltivare lo spirito di amore, il desiderio di dare e il desiderio di aiutare altri, specie parlando loro della verità. A quelli che erano capaci di far soldi e sostenevano che dedicandosi principalmente agli affari avrebbero potuto contribuire di più, disse che sarebbe stato meglio limitare questa attività e offrire se stessi e il proprio tempo per diffondere la verità. Questa è tuttora la posizione del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.a
In pratica, quanto viene dato? Sta a ciascuno deciderlo. Tuttavia, riguardo al dare, va notato che i testimoni di Geova non pensano semplicemente in termini di possedimenti materiali. Alle loro assemblee di distretto del 1985-86 fu trattato il soggetto “Onoriamo Geova con le nostre cose di valore”. (Prov. 3:9) Venne messo in risalto che queste cose di valore includono non solo i possedimenti materiali, ma anche le risorse fisiche, mentali e spirituali.
Nel 1904 il fratello Russell aveva messo in evidenza che chi ha fatto una piena consacrazione (o dedicazione, come diciamo oggi) a Dio “ha già donato al Signore tutto ciò che ha”. Perciò ora deve “considerarsi nominato dal Signore economo del proprio tempo, della propria influenza, del proprio denaro, ecc., e ciascuno deve cercare di usare questi talenti al meglio della sua capacità, alla gloria del Signore”. E aggiunse che, guidato dalla sapienza dall’alto, “nella proporzione in cui il suo amore e il suo zelo per il Signore crescono giorno per giorno tramite la conoscenza della Verità e il conseguimento del suo spirito, riscontrerà di dedicare sempre più tempo, sempre più la sua influenza e sempre più i mezzi di cui dispone al servizio della Verità”. — Studi sulle Scritture, “The New Creation”, pp. 344-5.
In quegli anni la Watch Tower Society aveva quello che veniva chiamato il Tower Tract Fund. Che cos’era? Sul verso della carta da lettere usata a volte dal fratello Russell erano annotati i seguenti particolari interessanti: “Questo fondo consiste delle offerte volontarie di coloro che sono stati cibati e rafforzati dal ‘cibo a suo tempo’ che le suddette pubblicazioni, quali strumenti di Dio, ora presentano ai santi consacrati, in tutto il mondo.
“Questo fondo viene usato di continuo per inviare, gratis, migliaia di copie della ZION’S WATCH TOWER e degli OLD THEOLOGY TRACTS più adatti ai lettori nuovi. Contribuisce anche alla divulgazione delle edizioni in brossura delle serie dell’AURORA, aiutando quanti, colportori e altri, sono disposti a diffonderle. Provvede anche un ‘fondo per i poveri’ mediante il quale quei figli del Signore che, per vecchiaia, malattia o altra causa, non sono in grado di abbonarsi alla TORRE DI GUARDIA la ricevono gratis, a condizione che all’inizio di ogni anno inviino una lettera o una cartolina, specificando il loro desiderio e la loro difficoltà.
“Non viene mai chiesto a nessuno di contribuire per questo fondo: tutte le contribuzioni devono essere volontarie. Ricordiamo ai nostri lettori le parole dell’Apostolo (1 Cor. 16:1, 2) e le confermiamo dicendo che quelli che possono dare e danno per diffondere la verità saranno certamente ricompensati con favori spirituali”.
L’attività mondiale dei testimoni di Geova per proclamare la buona notizia del Regno di Dio continua a essere sostenuta da contribuzioni volontarie. Oltre ai Testimoni stessi, molte persone interessate, piene di riconoscenza considerano un privilegio sostenere quest’opera cristiana con contribuzioni volontarie.
Mantenimento dei luoghi di adunanza
Ogni congregazione dei testimoni di Geova ha una cassetta per le contribuzioni in cui si possono mettere le offerte, quando si vuole farle e se ne ha la possibilità. Questo viene fatto con discrezione così gli altri di solito non sanno quello che uno fa. È qualcosa tra lui e Dio.
Nessuno viene retribuito, ma mantenere un luogo di adunanza costa. Per poter soddisfare questo bisogno, i componenti della congregazione devono essere informati. Più di 70 anni fa La Torre di Guardia spiegò che non si dovrebbero chiedere o sollecitare contribuzioni, ma semplicemente esporre i fatti in modo chiaro e onesto. Seguendo questa direttiva, alle adunanze non si parla spesso di questioni finanziarie.
A volte, però, ci sono speciali necessità. Può darsi che si facciano i piani per rimettere a nuovo o ampliare la Sala del Regno o forse per costruirne una nuova. Per sapere quale somma sarà disponibile, gli anziani potrebbero chiedere a quelli che fanno parte della congregazione di scrivere su un foglietto quanto ritengono personalmente di poter offrire per il progetto o, magari, mettere a disposizione per un certo numero di anni. Inoltre gli anziani potrebbero chiedere che i singoli o le famiglie scrivano su dei foglietti quello che pensano di poter dare settimanalmente, o mensilmente, con la benedizione di Geova. Nessuno mette il proprio nome e la propria firma. Questo non è un pagherò, ma costituisce una base per fare piani ragionevoli. — Luca 14:28-30.
A Tarma, in Liberia, la congregazione si procurò i fondi in modo un po’ diverso. Alcuni fratelli coltivarono il campo di riso per un Testimone, mentre lui per un anno intero abbatté alberi e segò a mano assi, che furono poi vendute per procurarsi il denaro per la costruzione. A Paramaribo, nel Suriname, una congregazione, anche se dovette acquistare i materiali, non ebbe bisogno di denaro per il terreno, perché una Testimone donò la sua terra per costruire la Sala del Regno e chiese solo che la sua casa venisse trasferita in fondo alla proprietà. A Tokyo, in Giappone, a causa dei prezzi esorbitanti dei terreni, le congregazioni avevano difficoltà ad acquistare il terreno su cui edificare Sale del Regno. Per cercare di risolvere questo problema, diverse famiglie offrirono l’uso del terreno su cui sorgevano le loro case. Chiesero soltanto che una volta che la Sala del Regno avesse preso il posto della loro casa, fosse dato loro un appartamento al piano di sopra.
Man mano che le congregazioni crescevano e si dividevano, quelle che si trovavano in una data zona spesso cercavano di aiutarsi a vicenda in modo da avere Sale del Regno adatte. Nonostante questo spirito generoso, ci voleva qualcos’altro. I prezzi degli immobili e i costi di costruzione erano saliti alle stelle, e per le singole congregazioni spesso era impossibile sostenerli. Cosa si poteva fare?
Alle assemblee di distretto “Unità del Regno” del 1983 il Corpo Direttivo spiegò una disposizione che richiedeva l’applicazione del principio esposto in 2 Corinti 8:14, 15, che incoraggia a far sì che l’avanzo di alcuni supplisca all’indigenza di altri “affinché ci sia un’uguaglianza”. Così quelli che avevano poco non avrebbero avuto così poco da essere ostacolati mentre si sforzavano di servire Geova.
Ogni congregazione fu invitata ad avere una cassetta con una scritta tipo “Fondo costruzione o acquisto Sale del Regno”. Tutto quello che veniva messo nella cassetta sarebbe stato usato solo per questo scopo. Il denaro dato in tutto il paese veniva quindi messo a disposizione delle congregazioni che avevano estremo bisogno di una Sala del Regno, ma non potevano affrontare la spesa alle condizioni richieste dalle banche locali. Dopo aver esaminato con cura dove il bisogno era più urgente, la Società cominciò a mettere questo denaro a disposizione delle congregazioni che dovevano costruire o acquistare nuove Sale del Regno. Man mano che si ricevevano altre contribuzioni e (nei paesi in cui questo era possibile) i prestiti venivano restituiti, si potevano aiutare altre congregazioni.
Questa disposizione fu attuata prima negli Stati Uniti e nel Canada, poi in oltre 30 paesi in Europa, Africa, America Latina ed Estremo Oriente. Nel 1992, in otto di questi paesi soltanto, era già stato concesso un aiuto in denaro per provvedere 2.737 Sale del Regno, che servivano a 3.840 congregazioni.
Anche nei paesi in cui questa disposizione non era in atto, ma c’era urgente bisogno di Sale del Regno e la spesa non poteva essere sostenuta localmente, il Corpo Direttivo cercò di prendere altre disposizioni per provvedere aiuto. Così si conseguì un’uguaglianza, affinché chi aveva poco non avesse troppo poco.
Ampliamento della sede centrale
Anche l’attività della sede centrale ha richiesto fondi. Dopo la prima guerra mondiale, quando la Watch Tower Bible and Tract Society ritenne pratico stampare e rilegare i propri libri, si trovò il modo di acquistare i macchinari necessari a nome di privati, servitori di Geova. Invece di pagare una ditta commerciale che producesse i libri, la Società usò ogni mese quella somma per ridurre il debito fatto per acquistare l’attrezzatura. Quando si realizzarono i benefìci di ciò, il prezzo al pubblico di gran parte della letteratura fu quasi dimezzato. Quello che veniva fatto serviva a promuovere la predicazione della buona notizia, non ad arricchire la Watch Tower Society.
In pochi anni fu evidente che la sede centrale aveva bisogno di edifici più grandi per curare l’opera mondiale di predicare il Regno. Più volte, man mano che l’organizzazione è cresciuta e l’attività di predicazione si è intensificata, si sono dovute fare delle aggiunte a questi edifici. Invece di rivolgersi alle banche per avere i fondi necessari per ampliare e attrezzare gli uffici e gli stabilimenti tipografici della sede centrale nonché gli edifici di supporto a New York e dintorni, la Società ha spiegato la necessità ai fratelli. Questo non è avvenuto spesso, ma solo 12 volte in 65 anni.
Non sono mai state fatte richieste insistenti. Chi desiderava contribuire era invitato a farlo. Chi preferiva fare un prestito aveva l’assicurazione che in caso di bisogno urgente e inaspettato, il prestito sarebbe stato restituito appena ne fosse stata fatta richiesta. Così la Società si è sforzata di evitare di creare difficoltà ai singoli e alle congregazioni che hanno benignamente messo a disposizione i fondi. Il sostegno dato dai testimoni di Geova mediante le contribuzioni ha sempre permesso alla Società di restituire tutti i prestiti. Le contribuzioni inviate non sono date per scontate. Nei limiti del possibile, si dichiara di averle ricevute con lettere e altre espressioni di apprezzamento.
L’opera dell’organizzazione non è sostenuta dalle contribuzioni di un gruppo di donatori facoltosi. La maggior parte delle contribuzioni proviene da persone di modeste condizioni economiche, anzi, molte hanno pochissimi beni di questo mondo. Anche i bambini desiderano fare la loro parte per sostenere in tal modo l’opera del Regno. Tutti questi donatori sono spinti da una profonda gratitudine per la bontà di Geova e dal desiderio di aiutare altri a conoscere i suoi benevoli provvedimenti. — Confronta Marco 12:42-44.
Ampliamento delle filiali
Man mano che in varie parti del mondo l’opera di predicare il Regno ha assunto proporzioni maggiori, è stato necessario ingrandire le filiali dell’organizzazione. Questo è avvenuto sotto la guida del Corpo Direttivo.
Per esempio in Germania nel 1978, dopo aver considerato le proposte della filiale, si dispose di cercare una proprietà adatta e quindi costruire un complesso interamente nuovo. I Testimoni tedeschi avrebbero potuto sostenere le spese necessarie? Ne fu offerta loro l’opportunità. Quando nel 1984 il progetto fu portato a termine a Selters, all’estremità occidentale dei monti Taunus, la filiale riferì: “Decine di migliaia di testimoni di Geova — ricchi e poveri, giovani e vecchi — hanno dato milioni [di marchi] per aiutare a pagare i nuovi edifici. Grazie alla loro generosità, l’intero progetto ha potuto essere realizzato senza dover prendere a prestito denaro da enti mondani o fare debiti”. Inoltre 1 Testimone su 7 della Repubblica Federale di Germania aveva preso parte all’effettivo lavoro di costruzione a Selters/Taunus.
In altri paesi l’economia locale o la situazione economica dei testimoni di Geova ha reso loro molto difficile, a volte impossibile, costruire gli uffici della filiale necessari per sovrintendere all’opera o le tipografie in cui stampare letteratura biblica nelle lingue locali. È stata data ai Testimoni del paese l’opportunità di fare quello che potevano. (2 Cor. 8:11, 12) Ma la mancanza di fondi in un paese non può ostacolare la diffusione del messaggio del Regno se i fondi sono disponibili altrove.
Quindi, mentre i Testimoni locali fanno quello che possono, in molti paesi buona parte del denaro per la costruzione di filiali proviene dalle contribuzioni fatte dai testimoni di Geova di altri paesi. Così è avvenuto per la costruzione dei vasti complessi completati nel Sudafrica nel 1987, in Nigeria nel 1990, nelle Filippine nel 1991 e anche nella Zambia, dove quello che sarà lo stabilimento tipografico era ancora in costruzione nel 1992. Lo stesso è avvenuto per molti progetti di proporzioni minori, come quelli portati a termine in India nel 1985, in Cile nel 1986, in Costa Rica, Ecuador, Guyana, Haiti e Papua Nuova Guinea nel 1987, in Ghana nel 1988 e in Honduras nel 1989.
In alcuni paesi, comunque, i fratelli sono rimasti sorpresi di quello che sono riusciti a fare localmente con la benedizione di Geova sui loro sforzi uniti. All’inizio degli anni ’80, per esempio, la filiale della Spagna stava facendo i piani per ingrandirsi e chiese al Corpo Direttivo i fondi necessari. Ma poiché in quel momento c’erano grosse spese in altri campi, non fu possibile dare questo aiuto. Se ne avessero avuto l’opportunità, i Testimoni spagnoli, che avevano salari relativamente bassi, avrebbero potuto provvedere fondi sufficienti per un’impresa del genere?
Venne spiegata loro la situazione. Furono felici di portare pietre preziose, anelli e braccialetti da convertire in contante. Quando fu chiesto a una Testimone attempata se era sicura di voler dare davvero il pesante braccialetto d’oro che aveva offerto, essa rispose: “Fratello, sarà molto più utile se serve a pagare la nuova Betel che se rimane al mio polso!” Una sorella anziana tirò fuori un mucchietto di banconote logore che aveva conservato per anni sotto il pavimento di casa. Alcune coppie offrirono il denaro che avevano risparmiato per fare un viaggio. Dei bambini mandarono i loro risparmi. Un ragazzino offrì per la costruzione della filiale il denaro con cui intendeva comprarsi una chitarra. Come gli israeliti quando fu costruito il tabernacolo nel deserto, i Testimoni spagnoli dimostrarono di essere generosi e pronti a dare tutto quello che ci voleva in senso materiale. (Eso. 35:4-9, 21, 22) Si offrirono — a tempo pieno, durante le vacanze, nei fine settimana — per lavorare. Vennero da tutta la Spagna, a migliaia. Altri Testimoni provenienti da paesi quali Germania, Svezia, Gran Bretagna, Grecia e Stati Uniti, per non menzionarne che alcuni, si unirono a loro per portare a termine quella che in un primo momento era sembrata un’impresa impossibile.
Si trae un utile dalla letteratura?
Nel 1992 si stampava letteratura biblica alla sede centrale e in 32 filiali in tutto il mondo. Ne venivano provveduti grandi quantitativi per la distribuzione da parte dei testimoni di Geova. Ma niente di tutto questo era fatto per lucro. Le decisioni circa le lingue in cui si sarebbe stampata la letteratura e i paesi in cui sarebbe stata inviata venivano prese non per qualche vantaggio economico, ma unicamente per compiere l’opera che Gesù Cristo aveva affidato ai suoi seguaci.
La Torre di Guardia, sin dal primo numero uscito nel luglio 1879 in inglese, conteneva un avviso che diceva che chi era troppo povero per pagare l’abbonamento (che allora costava solo mezzo dollaro per un anno) poteva riceverlo gratis semplicemente facendone richiesta scritta. L’obiettivo principale era aiutare le persone a conoscere il grandioso proposito di Geova.
A tal fine, dal 1879 in poi, un’enorme quantità di letteratura biblica è stata distribuita al pubblico gratuitamente. Nel 1881 e in seguito, circa 1.200.000 copie della pubblicazione Food for Thinking Christians furono distribuite gratis, in forma di libro di 162 pagine o di opuscolo formato giornale. Negli anni successivi furono pubblicate decine di volantini di diverso formato. In massima parte (letteralmente centinaia di milioni di copie) furono distribuiti gratuitamente. Il numero dei volantini e delle altre pubblicazioni distribuite continuò a crescere. Il rapporto del 1915 indicava che solo in quell’anno erano stati prodotti 50.000.000 di volantini in circa 30 lingue da distribuire gratuitamente in tutto il mondo. Da dove veniva il denaro per fare tutto questo? In gran parte dalle contribuzioni volontarie per il Fondo Volantini della Società.
C’erano anche pubblicazioni che nei primi decenni della storia della Società venivano offerte per una contribuzione, ma la contribuzione suggerita era la più bassa possibile. Fra queste i libri rilegati che potevano avere da 350 a 744 pagine. Quando i colportori della Società (come venivano chiamati i predicatori a tempo pieno) li offrivano al pubblico, indicavano la contribuzione suggerita. Il loro obiettivo, comunque, non era guadagnare, ma far pervenire importanti verità bibliche nelle mani delle persone. Volevano che leggessero le pubblicazioni e ne traessero beneficio.
Erano più che disposti a regalare una pubblicazione (facendo loro stessi una contribuzione) se la persona era nell’indigenza. Ma si era constatato che molti erano più propensi a leggere una pubblicazione se avevano dato qualcosa per averla, e la loro contribuzione naturalmente poteva servire per stampare altra letteratura. Eppure, a sottolineare il fatto che gli Studenti Biblici non cercavano il guadagno, il foglio di istruzioni per il servizio pubblicato dalla Società, il Bulletin del 1º ottobre 1920, diceva: “Dieci giorni dopo aver lasciato l’opuscolo [di 128 pagine], rivisitate la persona e assicuratevi che l’abbia letto. Se non l’ha letto, chiedetele di restituirlo e ridatele indietro i soldi. Precisate che non siete venditori di libri, ma desiderate portare a tutti questo messaggio di conforto e allegrezza, e che se un fatto che la riguarda così da vicino non le interessa abbastanza . . . , desiderate mettere il libro nelle mani di qualcun altro a cui interesserà”. I testimoni di Geova non hanno continuato a seguire questo metodo, poiché hanno riscontrato che a volte altri componenti della famiglia trovano la pubblicazione e ne traggono beneficio; ma quello che si faceva allora mette in risalto il loro vero obiettivo.
Per molti anni si parlò della distribuzione di letteratura come di una “vendita”. Ma questo termine causava confusione, perciò a partire dal 1929 un po’ alla volta fu abbandonato. Non si addiceva davvero alla loro attività, poiché la loro opera non era lucrativa. Il loro obiettivo non era far soldi, ma predicare la buona notizia del Regno di Dio. Per questo nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti decretò che non si poteva esigere che i testimoni di Geova ottenessero una licenza come venditori ambulanti per distribuire la loro letteratura. E in seguito la magistratura canadese citò, approvandola, l’argomentazione contenuta nella sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti.b
In molti paesi i testimoni di Geova hanno sempre offerto le loro pubblicazioni chiedendo una contribuzione. La contribuzione richiesta era minima, rispetto ad altri libri e riviste, tanto che molti offrivano di più. Ma l’organizzazione ha fatto un grande sforzo per mantenere bassa la contribuzione suggerita affinché fosse alla portata dei molti milioni di persone che hanno pochissimi mezzi, ma che sono grati di ricevere una Bibbia o letteratura biblica. Ad ogni modo, nel suggerire una contribuzione, l’obiettivo non è stato quello di arricchire l’organizzazione dei testimoni di Geova.
Nei paesi in cui la legge considera commerciale qualsiasi distribuzione di letteratura biblica se chi la diffonde chiede una contribuzione per la medesima, i testimoni di Geova sono lieti di lasciarla a chiunque mostri sincero interesse e prometta di leggerla. Chi vuole dare qualcosa per l’opera di istruzione biblica può offrire quello che desidera. Questo avviene, per esempio, in Giappone. In Svizzera fino a poco tempo fa si accettavano contribuzioni per la letteratura, ma solo fino a una certa somma; perciò se i padroni di casa volevano offrire di più, i Testimoni semplicemente davano il resto o altre pubblicazioni. Il loro desiderio non era raccogliere soldi, ma predicare la buona notizia del Regno di Dio.
Nel 1990, a motivo degli scandali finanziari in cui erano coinvolte alcune organizzazioni religiose della cristianità e della tendenza dei governi a equiparare ogni attività religiosa a un’impresa commerciale, i testimoni di Geova hanno apportato alcune modifiche alla loro attività per evitare qualsiasi equivoco. Il Corpo Direttivo ha stabilito che negli Stati Uniti tutte le pubblicazioni che i Testimoni distribuiscono — Bibbie, volantini, opuscoli, riviste e libri che spiegano la Bibbia — siano lasciate alle persone alla sola condizione che le leggano, senza chiedere una contribuzione. L’attività dei testimoni di Geova non è assolutamente commerciale, e questa disposizione serve a differenziarli ancora di più dai gruppi religiosi che commercializzano la religione. Naturalmente quasi tutti si rendono conto che stampare costa, e può darsi che quelli che apprezzano il servizio svolto dai testimoni di Geova vogliano fare una contribuzione a favore dell’opera. A questi viene spiegato che la nostra opera mondiale di istruzione biblica è sostenuta da contribuzioni volontarie. Le contribuzioni vengono accettate con piacere, ma non sono sollecitate.
Coloro che prendono parte al ministero di campo non lo fanno per guadagno materiale. Offrono il loro tempo e pagano di tasca propria i mezzi di trasporto. Se qualcuno mostra interesse, dispongono di tornare ogni settimana, assolutamente gratis, per impartirgli istruzione biblica. Solo l’amore per Dio e per il prossimo può spingerli a continuare a svolgere questa attività, spesso di fronte a indifferenza e aperta opposizione.
I fondi inviati alla sede centrale dei testimoni di Geova o alle filiali non servono ad arricchire l’organizzazione o qualche individuo, ma a promuovere la predicazione della buona notizia. Già nel 1922 La Torre di Guardia inglese riferiva che, a motivo della situazione economica dell’Europa, la filiale americana provvedeva i libri che spesso erano lasciati alle persone sottocosto. Ora i testimoni di Geova hanno stabilimenti tipografici in molti paesi, ma alcune nazioni in cui viene inviata la letteratura non sono in grado di mandare fondi fuori del paese per coprirne il costo. Le generose contribuzioni volontarie dei testimoni di Geova dei paesi con maggiori possibilità servono a compensare la minore disponibilità di altri paesi.
La Watch Tower Society ha sempre cercato di usare tutti i mezzi a sua disposizione per promuovere la predicazione della buona notizia. Nel 1915 il suo presidente, Charles Taze Russell, disse: “La nostra Società non ha cercato di accumulare ricchezze terrene, ma è stata piuttosto un’istituzione che spende. Qualunque cosa la divina provvidenza ci abbia mandato senza sollecitazione abbiamo cercato di spenderla il più saggiamente possibile in armonia con la Parola e lo Spirito del Signore. Molto tempo fa avevamo annunciato che se i fondi fossero finiti, conformemente sarebbero cessate le attività della Società; e se i fondi fossero aumentati le attività della Società si sarebbero estese”. La Società ha continuato a fare esattamente questo.
Tuttora l’organizzazione usa i fondi disponibili per mandare sorveglianti viaggianti a rafforzare le congregazioni e a incoraggiarle nel ministero pubblico. Continua a mandare missionari e diplomati della Scuola di Addestramento per il Ministero nei paesi in cui c’è particolare bisogno. Usa pure i fondi disponibili per mandare pionieri speciali in zone in cui il messaggio del Regno è stato predicato poco o nulla. Come riferisce l’Annuario dei testimoni di Geova del 1993, durante il precedente anno di servizio erano stati spesi per questo 45.218.257,56 dollari.
Nessuno serve per interesse personale
Né i membri del Corpo Direttivo, né i funzionari degli enti giuridici, né altri che hanno incarichi di responsabilità nell’organizzazione traggono alcun profitto materiale dall’opera che svolgono i testimoni di Geova.
A proposito di C. T. Russell, presidente della Watch Tower Society per oltre 30 anni, uno dei suoi collaboratori scrisse: “Per determinare se la sua linea di condotta era in armonia con le Scritture, e anche per dimostrare la propria sincerità, decise di vedere se aveva l’approvazione del Signore in questo modo: (1) Dedicare la vita alla causa; (2) Investire le sue fortune nella divulgazione dell’opera; (3) Vietare le collette a tutte le adunanze; (4) Dipendere dalle contribuzioni non richieste (cioè del tutto volontarie) per continuare l’opera una volta esaurite le sue fortune”.
Anziché usare l’attività religiosa per arricchirsi, il fratello Russell spese tutte le sue risorse nell’opera del Signore. Dopo la sua morte La Torre di Guardia inglese riferì: “Ha dedicato il suo patrimonio privato interamente alla causa per cui ha dato la vita. Riceveva la somma nominale di 11 dollari al mese per le spese personali. È morto senza lasciare nessuna proprietà a nessuno”.
Pensando a coloro che avrebbero continuato l’opera della Società, il fratello Russell stipulò quanto segue nel suo testamento: “In quanto al compenso, reputo che sia saggio mantenere la linea di condotta seguita in passato dalla Società riguardo ai salari: che nessuno sia pagato; che solo un ragionevole rimborso spese sia accordato a chi serve la Società o la sua opera in qualsiasi modo”. A coloro che servono nelle case Betel, negli uffici e negli stabilimenti tipografici della Società, come pure ai suoi rappresentanti viaggianti, si dovevano provvedere solo vitto, alloggio e un piccolo sussidio per le immediate necessità, ma “nessun provvedimento . . . per far soldi”. La stessa norma vige oggi.
Quelli che vengono accettati per il servizio speciale a tempo pieno alla sede centrale dei testimoni di Geova fanno tutti voto di povertà, come hanno fatto tutti i membri del Corpo Direttivo e tutti gli altri membri di quella famiglia Betel. Ciò non significa che la loro sia una vita priva di gioia e di qualunque comodità. Ma significa che tutti quelli che svolgono questo servizio ricevono senza parzialità lo stesso vitto, alloggio e sussidio.
Così l’organizzazione compie la sua opera confidando pienamente nell’aiuto di Dio. Senza esservi costretti, ma come una vera fratellanza spirituale che si estende in tutte le parti della terra, i testimoni di Geova sono lieti di usare le proprie risorse per portare a termine l’opera che Geova, il loro grande Padre celeste, ha affidato loro.
[Note in calce]
a Vedi La Torre di Guardia del 15 dicembre 1987, pp. 19-20; anche La Torre di Guardia inglese del 1º settembre 1944, p. 269.
b Murdock v. Commonwealth of Pennsylvania, 319 U.S. 105 (1943); Odell v. Trepanier, 95 C.C.C. 241 (1949).
[Testo in evidenza a pagina 340]
“Questa Società non autorizza né approva collette o altre richieste insistenti di denaro”
[Testo in evidenza a pagina 342]
Si sottolinea l’importanza di parlare della verità ad altri
[Testo in evidenza a pagina 343]
Si espongono i fatti in modo chiaro e onesto
[Testo in evidenza a pagina 344]
Le congregazioni si aiutano a vicenda per avere le Sale del Regno necessarie
[Testo in evidenza a pagina 345]
La maggior parte delle contribuzioni proviene da persone di modeste condizioni economiche
[Testo in evidenza a pagina 348]
Molta letteratura viene distribuita senza farla pagare: chi ne sostiene il costo?
[Testo in evidenza a pagina 349]
Sono lieti di lasciare pubblicazioni a chiunque mostri sincero interesse e prometta di leggerle
[Testo in evidenza a pagina 350]
Cosa si fa con le contribuzioni?
[Testo in evidenza a pagina 351]
“Ha dedicato il suo patrimonio privato interamente alla causa per cui ha dato la vita”
[Riquadro a pagina 341]
Dio non chiede l’elemosina
“Colui che disse: ‘Se avessi fame non te lo direi, poiché il mondo e tutto ciò che è in esso è mio. . . . Non prenderò giovenchi dalla tua casa, né capri dai tuoi ovili; poiché mie sono tutte le bestie della foresta e il bestiame su mille colli’ (Sal. 50:12, 9, 10), è in grado di mandare avanti la sua grande opera senza elemosinare fondi né dal mondo né dai suoi figli. Non costringerà i suoi figli a sacrificare alcunché al suo servizio né accetterà alcunché se non un’offerta spontanea, gioiosa”. — “La Torre di Guardia” inglese del settembre 1886, pagina 6.
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Non sempre le offerte erano in denaro
I Testimoni dell’estremo nord del Queensland prepararono e inviarono al cantiere della Watch Tower a Sydney, in Australia, quattro autoarticolati carichi di legname di prima qualità il cui valore si aggirava sui 60.000-70.000 dollari australiani.
Quando era in corso l’ampliamento della tipografia della Watch Tower di Elandsfontein, in Sudafrica, un fratello indiano telefonò pregando che passassero a prendere 500 sacchi di cemento (da 50 chili l’uno), proprio in un momento in cui nel paese il cemento scarseggiava. Altri offrirono autocarri per fare il trasporto. Una sorella africana pagò una ditta perché consegnasse 15 metri cubi di sabbia.
Nei Paesi Bassi, dove si stavano costruendo i nuovi edifici della filiale a Emmen, vennero offerte ingenti quantità di attrezzi e abiti da lavoro. Una sorella, benché molto malata, durante l’inverno fece un paio di calzini di lana per ciascuno dei lavoratori.
I materiali per la costruzione di una nuova filiale e poi di uno stabilimento tipografico a Lusaka, nella Zambia, furono acquistati con i fondi inviati da Testimoni di altri paesi. I materiali e l’attrezzatura non reperibili sul posto furono autotrasportati nella Zambia come contribuzioni per l’opera.
Nel 1977 un Testimone dell’Ecuador donò 34 ettari di terra, dove si costruirono una Sala delle Assemblee e il nuovo complesso della filiale.
Nel Panamá i Testimoni locali aprirono la propria casa per ospitare i lavoratori volontari; alcuni che possedevano dei pulmini provvidero al trasporto; altri aiutarono a preparare 30.000 pasti che furono serviti direttamente nel cantiere.
Una congregazione preparò e inviò 4.500 ciambelle per coloro che lavoravano alla costruzione ad Arboga, in Svezia. Altri mandarono miele, frutta e marmellata. Un agricoltore che abitava vicino al cantiere, e non era un Testimone, fornì due tonnellate di carote.