Damasco
Antica e importante città della Siria, ai piedi della catena montuosa dell’Antilibano, col deserto arabo–siriano a E. (Cant. 7:4) A SO della città l’Ermon incappucciato di neve, alto 2814 m sul livello del mare, segna l’estremità meridionale dell’Antilibano.
Il pianoro su cui sorge Damasco ha un’elevazione di circa 700 m sul livello del mare, e la città gode di clima mite, con temperature medie che variano dai 7°C d’inverno ai 29 circa d’estate. La terra molto fertile produce ottime olive, fichi e albicocche, ed è anche ricca di grano. La prosperità della città era però dovuta in primo luogo agli scambi commerciali e al fatto che era un mercato in cui confluivano naturalmente le tribù nomadi, e sotto questo aspetto era rivale di Petra. Il profeta Ezechiele chiama Damasco ‘commerciante di Tiro’, evidentemente per il commercio di vino dalla vicina città di Helbon e di lana grigio–rossiccia in cambio di manufatti esportati da Tiro. (Ezec. 27:18) Le “vie” di Damasco che Ben-Adad si offrì di cedere al re Acab si riferivano probabilmente a certi diritti commerciali concessi a Israele in materia di scambi internazionali. — I Re 20:34.
STORIA
Giuseppe Flavio (Antichità giudaiche, Libro I, cap. VI, 4) presenta la tradizione ebraica secondo cui Damasco fu fondata da Uz, figlio di Aram e nipote di Sem, anche se ci sono indicazioni che i discendenti di Uz si stabilirono più a S. (Gen. 10:21-23; vedi UZ). Abraamo probabilmente passò per Damasco o nelle vicinanze diretto verso la Terra Promessa. Eliezer, servitore di Abraamo, era un “uomo di Damasco”. (Gen. 15:2) Abraamo inseguì fino a Oba, località a N di Damasco, i re invasori che avevano catturato suo nipote Lot. — Gen. 14:1-16.
Ostile a Israele
Damasco non è più menzionata nella Bibbia per quasi un millennio e quando vi compare di nuovo è in genere ostile alla nazione d’Israele. In quel tempo era la città più importante di uno dei molti regni aramei della Siria. Quando Davide combatté e sconfisse il re di Zoba, la “Siria di Damasco” venne in aiuto dei perdenti. Davide sgominò anche questa, stabilì guarnigioni nel regno damasceno, e Damasco divenne tributaria di Israele. (II Sam. 8:3-6; I Cron. 18:5, 6) Durante il regno di Salomone però un fuggiasco di nome Rezon del regno arameo di Zoba si impadronì di Damasco, proclamandosi re, e con atti di ostilità manifestò apertamente il suo odio per Israele. — I Re 11:23-25.
Il re di Damasco Ben-Adad I fece un patto con Baasa del regno settentrionale d’Israele, poi si vendette ad Asa di Giuda (977–937 a.E.V.) e invase il territorio del suo alleato d’un tempo. (I Re 15:18-20; II Cron. 16:2-4) Il suo successore Ben-Adad II, alla testa di una coalizione di trentadue re alleati, invase due volte il regno settentrionale d’Israele, ma ogni volta fu sconfitto. (I Re 20:1, 16-22, 26-34) Catturato durante il secondo tentativo d’invasione, fu però rimesso in libertà dal re Acab (ca. 940–919 a.E.V.) e in seguito, nella battaglia di Ramot-Galaad, mosse coi suoi carri da guerra contro gli eserciti riuniti di Giuda e Israele, sconfiggendoli e provocando la morte di Acab. (I Re 22:29-37) Durante il regno di Ieoram d’Israele (ca. 917–905 a.E.V.), Ben-Adad II fece un ultimo tentativo per conquistare Samaria che fu miracolosamente sventato. — II Re 6:24; 7:6, 7.
Adempiendo l’incarico del suo predecessore Elia, il profeta Eliseo andò a Damasco e disse ad Azael che sarebbe diventato re di Siria al posto di Ben-Adad. (I Re 19:15; II Re 8:7-13) Prima della morte di Ben-Adad, Damasco era diventata il centro della resistenza siriana all’espansione dell’impero assiro, che intendeva dominare i paesi che si affacciavano sul Mediterraneo. Essendo un importante nodo sulla principale via carovaniera che dalla Mesopotamia portava al Mediterraneo, Damasco fu il primo obiettivo. Alla testa di una coalizione di regni vicini, Damasco riuscì a resistere a una serie di attacchi di Salmaneser III re d’Assiria. Un’iscrizione di Salmaneser ricorda che Azael si era impadronito del trono siriano. Dopo una battaglia decisiva, Salmaneser respinse Azael, cinse d’assedio Damasco, ma non riuscì a conquistare la città.
Azael, re di Damasco, continuò la politica di aggressione contro Israele. (II Re 10:32) Estendendo il potere di Damasco fino alla città filistea di Gat, riuscì a invadere Giuda, minacciando a tal punto il re Ioas (898–858 a.E.V.) da costringerlo a pagare un ingente tributo per salvare Gerusalemme dall’attacco della Siria. (II Re 12:17, 18; 13:3, 22; II Cron. 24:23, 24) Sotto il successore di Azael, Ben-Adad III, Israele si sottrasse al giogo di Damasco perché Ioas re d’Israele (ca. 859-844 a.E.V.) inflisse tre sconfitte alla Siria. (II Re 13:24, 25) Poi Geroboamo II d’Israele (ca. 844-803 a.E.V.) penetrò in territorio siriano fino all’“entrata di Amat”, e “restituì Damasco e Amat a Giuda in Israele”. (II Re 14:23-28) In genere si pensa che questo voglia dire che rese questi due regni tributari, come lo erano stati sotto Davide e Salomone. — I Re 4:21.
Giudizi di Geova su Damasco
Un secolo dopo però Damasco occupava di nuovo la posizione di “capo della Siria”. (Isa. 7:8) Durante il regno di Acaz re di Giuda (761-745 a.E.V.), Rezin di Damasco, alleatosi con Peca d’Israele, compì una scorreria in Giuda giungendo fino a Elat sul golfo di ‘Aqaba. Il re Acaz ne fu così atterrito che mandò ad assoldare Tiglat-Pileser III d’Assiria perché allontanasse da Giuda gli eserciti siriani. Gli assiri attaccarono prontamente e conquistarono Damasco, misero a morte Rezin e portarono in esilio molti damasceni. (II Re 16:5-9; II Cron. 28:5, 16) Così si adempirono le profezie pronunciate da Geova per mezzo di Isaia e Amos (Isa. 8:4; 10:5, 8, 9; Amos 1:3-5), ma Acaz, mentre si trovava a Damasco per incontrare Tiglat-Pileser (e probabilmente rendergli omaggio), si fece stupidamente fare una copia di un altare per la falsa adorazione che aveva visto in quella città, e su di esso fece poi sacrifici agli “dèi di Damasco”. — II Re 16:10-13; II Cron. 28:23.
D’allora in poi Damasco non costituì più una minaccia per Israele. Ormai debole militarmente, la città riacquistò importanza commerciale, com’è indicato dalla profezia di Ezechiele. (Ezec. 27:18) Ma Geremia aveva predetto che Damasco, un tempo tanto rinomata, sarebbe stata afflitta dalla cattiva notizia proveniente da Amat e Arpad nella Siria settentrionale, notizia probabilmente relativa alla spietata conquista dei regni aramei da parte degli eserciti babilonesi che avanzavano al comando di Nabucodonosor. (Ger. 49:23-27) Damasco, la perla del deserto, non si sarebbe sottratta alla conquista. Più tardi Damasco è ancora una volta inclusa in una dichiarazione avversa di Zaccaria profeta di Geova, la cui profezia fu messa per iscritto nel 518 a.E.V. Questa profezia probabilmente si adempì all’epoca di Alessandro Magno che, dopo la vittoria conseguita nella battaglia di Isso nel 333 a.E.V., occupò la Siria e la Fenicia. — Zacc. 9:1-4.
Nel I secolo E.V.
Quando Saulo di Tarso partì per Damasco con l’intenzione di perseguitare i cristiani, in città c’erano diverse sinagoghe. (Atti 9:1, 2) La città faceva allora parte del regno nabateo di Areta IV ed era retta da un governatore. (II Cor. 11:32, 33) Saulo, cieco, dopo la sua conversione fu condotto in una casa sulla via chiamata Diritta. Questa strada attraversa da un capo all’altro Damasco, dividendo in due la città, e in quell’epoca era evidentemente una strada molto importante, fiancheggiata da colonnati. Paolo (Saulo) predicò per qualche tempo nelle sinagoghe di Damasco, ma un complotto per sopprimerlo lo costrinse a fuggire di notte calandosi da un’apertura nelle mura della città. — Atti 9:11, 17-25; 26:20; Gal. 1:16, 17.
[Figura a pagina 309]
Veduta dell’odierna Damasco