Cuore
Importante organo che pompa il sangue (in cui è l’anima o la vita) per nutrire le cellule del corpo. — Lev. 17:14.
Tutti i sentimenti influiscono sul cuore. Un editoriale della rivista Health del febbraio 1966 diceva: “Pensieri morbosi, sentimenti morbosi e desideri morbosi possono contribuire attivamente all’insorgere di disturbi cardiaci”. — Pagina 3.
Comunque, non solo tutti i sentimenti influiscono sul cuore, ma è pure dimostrato che il cuore, a sua volta, influisce sui sentimenti. Che il cuore abbia una parte importante nella formazione della personalità del suo possessore è indicato anche dal parere di certi medici. Flanders Dunbar (nel libro Emotions and Bodily Changes, Columbia University Press, 1954) cita le parole di W. H. von Wyss: “Dal momento che la circolazione è quella funzione la cui cessazione significa l’istantanea interruzione della vita, il cuore è diventato uno dei più importanti organi d’espressione interiore. Per questa ragione il cuore ha un così stretto rapporto con la vita emotiva ed è diventato il simbolo di ciò che è realmente soggettivo nell’uomo, il simbolo dei suoi vizi e delle sue virtù. Lo studio di questo rapporto ci porla ai confini dello scibile, a chiederci cos’è che in ultima analisi assicura l’unità fra psiche e soma [corpo]”.
L’IMPORTANZA DEL CUORE
Nella Bibbia il “cuore” è la sede di motivi e affetti. (Sal. 119:11) Che sia il cuore a motivare la mente e il comportamento è illustrato dalla descrizione dei preparativi e della costruzione della tenda di adunanza nel deserto. “Ognuno il cuore del quale lo spinse”, tutti coloro “il cuore dei quali li incitò”, contribuirono materiali, capacità e mano d’opera. (Eso. 35:21, 26, 29) Lo spirito di Dio agì sul cuore di Bezalel e di Ooliab perché potessero insegnare e svolgere l’ottimo lavoro richiesto. (Eso. 35:30-35) Grazie all’influenza che esercita, il cuore mette in risalto ciò che la persona realmente è interiormente, tanto che l’apostolo Pietro poteva parlare della “persona segreta del cuore”. — I Piet. 3:3, 4.
INCLINAZIONE DEL CUORE DEGLI ESSERI UMANI IMPERFETTI
Adamo, pur avendo un cuore buono e una mente in grado di ragionare perfettamente, lasciò che il suo cuore si sviasse (Giob. 31:27; Giac. 1:14, 15), abbandonò la verità e si allontanò da Dio. Perciò tutti gli esseri umani, progenie del peccatore Adamo, sono stati concepiti nel peccato e generati nell’errore. (Sal. 51:5) Prima del Diluvio il cuore degli uomini in genere era incline solo al male; essi non ebbero alcun desiderio di prestare ascolto a Noè “predicatore di giustizia”. (Gen. 6:5; II Piet. 2:5) Dopo il Diluvio, Dio disse: “L’inclinazione del cuore dell’uomo è malvagia sin dalla sua giovinezza”. (Gen. 8:21; confronta Proverbi 22:15). Gli israeliti nel deserto seguirono questa cattiva inclinazione, infatti ‘si sviarono nel loro cuore’. — Ebr. 3:7-10.
Il cuore può essere ingannevole
La valutazione che Dio fa dei cuori è giusta. Alla ribelle nazione di Giuda, Dio disse: “Il cuore è più ingannevole di qualsiasi altra cosa ed è avventato. Chi lo può conoscere?” Poi, in risposta disse: “Io, Geova, scruto il cuore, . . . per dare a ciascuno secondo le sue vie”. — Ger. 17:9, 10.
Dicendo che il cuore è ingannevole, com’è citato nel paragrafo precedente, Dio volle dare un serio avvertimento a coloro che cercano il suo favore. Si potrebbe essere cristiani da molti anni, avere un’ottima conoscenza della Bibbia ed essere fiduciosi di poter risolvere qualsiasi problema si presenti. Ma pur conoscendo molto bene nella mente che un’azione è sbagliata ed è chiaramente condannata dalla legge di Dio, il cuore può essere sviato. (Giac. 1:14, 15) Uno può intraprendere un’azione peccaminosa, il suo cuore può escogitare giustificazioni nel momento stesso in cui pecca. Può approfittare dell’immeritata benignità di Dio dicendo: ‘Dio è molto misericordioso e mi perdonerà a motivo della debolezza della mia carne’. Nel frattempo continua per la via sbagliata, come il malvagio che “ha detto nel suo cuore: ‘Dio ha dimenticato. Ha nascosto la sua faccia. Certo non lo vedrà mai’”. — Sal. 10:11; Ebr. 4:12, 13.
Un esempio di azione ingannevole da parte del cuore è quello di chi finisce per commettere fornicazione essendo stato incautamente in compagnia di una persona del sesso opposto. Egli “manca di cuore”. (Prov. 6:32) In seguito la coscienza può turbarlo e, passato l’allettamento momentaneo, la mente può convincerlo che la sua azione era sbagliata. Il suo cuore può essere profondamente addolorato ed egli si pente davvero. D’altra parte uno può mostrarsi apparentemente pentito perché la sua posizione è insostenibile, ma il suo cuore non è toccato, per cui non si pente veramente e, nelle stesse circostanze, può tornare a peccare. I farisei sembravano giusti, ma il loro cuore era ben lontano da Dio. (Matt. 3:7-10; 15:8) Il loro cuore era contaminato. — Matt. 15:18-20; 23:27, 28.
Per queste ragioni un cristiano, pur conoscendo la verità e sentendosi perfettamente al sicuro, deve ricordare che il cuore può tradirlo, e perciò deve stare molto attento a non mettersi in condizione di essere tentato. L’apostolo Paolo fa l’esempio dei peccati commessi dagli israeliti, fra i quali la grave fornicazione in relazione al Baal di Peor, e poi dice: “Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. Gesù ci dice di pregare: “Non ci condurre in tentazione”. (I Cor. 10:8-12; Matt. 6:13) E il saggio scrittore di Proverbi osserva: “Chi confida nel suo proprio cuore è stupido ma chi cammina nella sapienza scamperà”. — Prov. 28:26.
APPREZZAMENTO DI CUORE
Gesù Cristo, nell’illustrazione del seminatore, spiegò che il seme della verità della Parola di Dio è seminato nel cuore. Che tale seme produca frutto o no dipende da quello che ciascuno fa per resistere alle circostanze avverse in cui può trovarsi. Benché conosca nella sua mente la Parola di Dio, una prova come opposizione, o ansietà e piaceri, possono soffocare o impedire che nasca nel cuore l’apprezzamento per il messaggio. (Luca 8:5-15) Salvaguardare il cuore è dunque la cosa più importante, perché “le fonti della vita” non dipendono in primo luogo dalla mente umana, ma dal cuore. — Prov. 4:23.
TRASFORMAZIONE DEL CUORE
La Parola di Dio può discernere “i pensieri e le intenzioni del cuore”. (Ebr. 4:12) Perciò con la disciplina scritturale e l’aiuto di Dio il cuore può essere trasformato. (Prov. 2:1-5; I Sam. 10:9; confronta Malachia 4:6). Dio può dare a chi lo desidera un cuore buono, puro, ubbidiente, saggio e comprensivo, insieme a “larghezza di cuore”. (Sal. 51:10; I Re 3:9, 12; 4:29) Il cuore del vero cristiano inoltre ‘allarga’ progressivamente i propri interessi, per includere nel suo affetto tutti coloro che servono Dio, e anche amare quelli che non sono ancora Suoi servitori. — II Cor. 6:11-13; Matt. 5:43-48.
CUORE SVIATO
Avendo la motivazione sbagliata, il cuore può ideare cose scorrette e può produrre ragionamenti errati o malvagi. (Sal. 140:1, 2; Prov. 6:18; Zacc. 7:10; Matt. 5:28; Mar. 2:6-8) Perciò uno può essere “perverso di cuore”. (Prov. 17:20) La mente o l’intelletto può cercare di nascondere tale perversità, ma il cuore, se non è corretto e rafforzato, si manifesterà poiché le idee malvage trapeleranno da parole e condotta cattiva, dato che “la bocca parla dall’abbondanza del cuore”. (Matt. 12:34; Luca 6:45; Matt. 15:18, 19) Chi continua di questo passo può diventare di cuore malvagio, disposto a combattere i veri amici e compagni di un tempo, come fece Giuda Iscariota dopo aver aperto il cuore all’influenza del Diavolo. Una persona del genere sarà senz’altro distrutta a suo tempo. — Giob. 36:13, 14; confronta Salmo 55:20, 21; Giovanni 13:2; Ebrei 3:12.
Il comportamento di Adamo è un vigoroso esempio di un cuore sviato, che dal bene si è volto al male. Per non avere un cuore del genere il servitore di Dio deve di continuo coltivare amore nel cuore con l’aiuto della Parola e dello spirito di Dio. Avere la legge di Dio nella propria mente è indispensabile, ma non basta. Per quanto uno possa conoscere bene nella sua mente la Parola di Dio, deve averla scritta anche nel cuore affinché possa diventare una guida sicura ed egli goda stabilità spirituale. Perché egli sia ‘rinnovato nella forza che fa operare la sua mente’, il suo cuore deve amare la legge di Dio e permettere allo spirito santo di operare liberamente per rinnovare la sua intera personalità. — Sal. 37:31; Prov. 3:1-4; Efes. 4:20-24; Col. 3:10.
Salomone è un altro esempio di un cuore buono diventato cattivo. (I Re 11:3, 4) Uno può lasciare che il proprio cuore sia attirato dal desiderio degli occhi (Giob. 31:7) o dal desiderio della carne (Giob. 31:9) o dall’ostentazione dei propri mezzi. (I Giov. 2:16) Ciò è illustrato dal modo in cui fu sviato il cuore di Eva. (Gen. 3:4-6) Uno può sembrare buono esteriormente, ma se il suo cuore è segretamente sviato ed egli si comporta male, è condannato. (Giob. 31:26-28) L’azione peccaminosa proviene dalla “persona segreta del cuore”. — I Piet. 3:4.
Il persistere nell’errore o la continua caparbietà di cuore indurisce il cuore stesso o lo rende “come il grasso”, insensibile, a rovina del suo possessore. (Deut. 29:19, 20; Prov. 28:14; Ebr. 3:15; Sal. 119:69, 70; confronta I Timoteo 4:1, 2). Dio sapeva che il cuore di Faraone era decisamente contro di Lui tanto che, qualunque cosa avesse fatto, il sovrano egiziano avrebbe soltanto reso il suo cuore più ostinato, col risultato che il suo atteggiamento inflessibile sarebbe stato evidente a tutti. (Eso. 4:21) I cristiani sono esortati a badare “che non sorga in alcuno . . . un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente”. — Ebr. 3:12.
UN’AZIONE MALVAGIA PROPOSTA DAL CUORE
Anania e Saffira, che facevano parte della congregazione di Gerusalemme, affermarono ipocritamente di fronte agli apostoli che avevano dedicato al servizio di Dio l’intero ricavato della vendita di un campo. Lo fecero per ostentare generosità e munificenza, per ricevere onore dagli uomini. Per questo morirono. Il severo giudizio per il loro peccato era dovuto al fatto che non si trattava di un semplice errore o di un temporaneo cedimento alla debolezza della carne. Come Pietro disse chiaramente ad Anania, era un’azione che egli si era proposto di fare nel suo cuore, onde mentire a Dio. Satana, disse Pietro, “ti ha imbaldanzito” (lett. “ti ha riempito il cuore”) inducendoti a voler ingannare lo spirito santo, la forza di Dio che avrebbe dovuto operare in Anania per la giustizia. (Atti 5:3, 4; Filip. 2:13; I Tess. 4:7, 8) Saffira era a conoscenza di ciò che aveva fatto il marito, ma ne confermò la menzogna. Entrambi avevano dunque un cuore cattivo e giustamente fu eseguito su di loro l’avverso giudizio di Geova, che vede il cuore. Pietro non fece che trasmettere il giudizio divino. — Atti 5:1-10.
UN CUORE UMILE
Poiché “vede ciò che è il cuore”, Geova può giudicare esattamente se uno merita o non merita il suo favore o la vita. (I Sam. 16:7; Prov. 24:12) È vicino a quelli che hanno cuore umile, “rotto”, non orgoglioso. (Sal. 34:18; 51:17; Prov. 16:5; 21:4) Dio ode le preghiere di questi umili. Anna, madre di Samuele, pregò Dio in silenzio, “nel suo cuore”, e Geova la udì. (I Sam. 1:12, 13) Invece gli scribi e i farisei, che onoravano Dio con le labbra, ma il cui cuore era lontano da lui, furono rigettati; infatti Gesù chiese loro: “Come sfuggirete al giudizio della Geenna?” (Matt. 15:7-9; 23:33) Uno potrebbe dichiararsi pentito, ma il vero pentimento dev’essere come quello di Davide, a cui Dio mostrò misericordia perché, dopo che ebbe peccato, gli “batteva il cuore”, per il sincero, profondo pentimento. – II Sam. 24:10; confronta I Samuele 24:5; Atti 2:37; Luca 18:13, 14; II Corinti 7:10, 11.
IL CUORE COMPLETO O UNIFICATO
Si può avere un cuore completo rispetto a una certa linea di condotta o verso Dio. (I Re 8:61; 15:3, 14; I Cron. 28:9; 29:9; II Cron. 25:2) Oppure si può essere di cuore doppio, cercando di servire due padroni, o dicendo una cosa e pensandone un’altra. (I Cron. 12:33; Sal. 12:2) Gesù disse che tale condizione del cuore avrebbe prodotto fedeltà a un padrone e disprezzo per l’altro, perché “dove è il tuo tesoro, ivi è anche il tuo cuore”. E sottolineò quindi la necessità di accumulare tesori in cielo. Per far questo la persona deve nutrire dovutamente il proprio cuore avendo la mente “rivolta alle cose di sopra”, alle cose spirituali non a quelle materiali. (Matt. 6:19–21, 24; Col. 3:2; Filip. 4:8) Davide supplicò Geova: “Unifica il mio cuore per temere il tuo nome”. Questo fa pensare che il cuore potrebbe essere diviso per quanto riguarda i suoi affetti e timori. (Sal. 86:11) Coloro che hanno incarichi di responsabilità dovrebbero stare particolarmente attenti, perché “un dono può distruggere il cuore”, cioè può alterare la giusta motivazione, inducendo la persona a essere di cuore doppio, e perfino a peccare contro Dio e l’uomo. — Eccl. 7:7.
AZIONE DELLA PAROLA E DELLO SPIRITO DI DIO SUL CUORE
Il profeta Geremia, per lo scoraggiamento, decise nella sua mente di non parlare più nel nome di Geova, ma ammise: “Nel mio cuore [la parola di Geova] fu come un fuoco ardente chiuso nelle mie ossa; e mi stancai di contenerlo, e non lo potevo sopportare”. (Ger. 20:9) L’azione della Parola e dello spirito di Dio nel cuore dei cristiani li spinge a predicare la buona notizia e a sopportare la persecuzione. (Rom. 5:3–5; 10:8–10; II Tess. 3:5) I cristiani devono avere nel cuore profondo amore per coloro che ammaestrano; infatti questi sono paragonati a una lettera, ‘scritta sul cuore del cristiano’. Le persone stesse che vengono ammaestrate sono lettere di raccomandazione per il ministro, e possono essere lette dagli osservatori. Tali ‘lettere di Cristo’ sono scritte con lo spirito santo di Dio su tavolette carnali, o cuori. L’effetto dello spirito di Dio sul cuore produce una nuova personalità cristiana, che può esser letta da tutti gli osservatori. – II Cor. 3:1–3.
IL CUORE CIRCONCISO
Geova spiegò sin dall’inizio alla nazione d’Israele che la circoncisione della carne non era la cosa che desiderava di più; ripetutamente incoraggiò gli israeliti a ‘circoncidere il loro cuore’: a rendergli piena devozione con tutto il cuore. La circoncisione letterale era solo un segno esteriore della giustizia che dovevano praticare nel cuore. (Deut. 10:16; Ger. 4:4; Lev. 26:41; Atti 7:51; Rom. 4:11, 12) Sullo stesso tenore Gesù affermò che il più grande comandamento della Legge era quello di amare Geova Dio con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza. (Matt. 22:37, 38; Mar. 12:28–30; Deut. 6:5) Infatti Geova aveva predetto che avrebbe concluso col suo popolo un nuovo patto, secondo il quale avrebbe ‘scritto la sua legge nel loro cuore’. (Ger. 31:31–34; Ebr. 8:10) Avrebbe sostituito il precedente cuore duro come la pietra con un “cuore di carne”. – Ezec. 11:19, 20; confronta Marco 10:5.
Di conseguenza l’apostolo Paolo scrive ai conservi cristiani sotto il nuovo patto: “Avviciniamoci a Dio con cuore sincero, e con piena fiducia; i nostri cuori siano purificati da ogni falsa coscienza, e i nostri corpi siano lavati da acqua pura”. (Ebr. 10:22, PS) Per immeritata benignità di Geova mediante il sacrificio di Cristo, che può realmente togliere i peccati, i cristiani hanno una ‘circoncisione del cuore mediante lo spirito’. (Rom. 2:28, 29) A motivo di tale vera devozione del cuore a Geova e amore per la sua legge sono identificati come servitori di Geova; hanno ricevuto un suggello, avendo il suo spirito nel cuore. (II Cor. 1:22; Efes. 1:13, 14) La sua luce risplende sul loro cuore, lo illumina con la conoscenza di Dio; il loro cuore non è più ‘velato’ per mancanza di fede, come quello degli israeliti infedeli. (II Cor. 3:15; 4:6) Il loro cuore è puro, tutto per Geova, il loro amore messo veramente in pratica. Per immeritata benignità di Geova, hanno dunque fiducia, poiché il loro cuore non li condanna. Hanno libertà di parola nel rivolgersi a Dio ed egli esaudisce le loro preghiere. – I Giov. 3:19–22.
GLI ‘OCCHI DEL CUORE’
Geova illumina gli ‘occhi del cuore [gr. kardìas]’ dei suoi servitori alla speranza futura. (Efes. 1:18) Perciò essi vedono la speranza in tutta la sua ampiezza e profondità e la amano (Efes. 3:16–19); sono spronati ad agire per veder avverarsi tale speranza. Gli ebrei a cui predicava Gesù avevano la Parola di Dio e potevano leggerla, invece udirono con noia, chiudendo “occhi” e “orecchi” figurativi così che il loro “cuore” non poté afferrare il senso di ciò che Cristo diceva. (Matt. 13:13–15; Isa. 6:9, 10; confronta Isaia 44:18–20). Per questa ragione Gesù disse che i pagani di Ninive sarebbero risorti nel giudizio e li avrebbero condannati. – Matt. 12:41.
IL CUORE DI DIO
Dio rivela di provare affetti e sentimenti, e la Bibbia dice che ha un “cuore”. Si affligge per la malvagità umana; all’epoca del Diluvio “se ne addolorò nel suo cuore”, rammaricandosi che gli uomini avessero abbandonato le sue giuste norme, costringendolo, da loro benefattore, a diventare il loro distruttore. (Gen. 6:6) Invece il cuore di Dio ‘si rallegra’ quando un suo servitore è fedele. (Prov. 27:11) Geova attuerà “le idee del suo cuore”. (Ger. 30:24) Cose come la crudele offerta di vittime umane in olocausto, praticate da alcuni israeliti infedeli, non gli erano mai salite in cuore, e ciò dimostra che Dio non concepisce neanche un tormento eterno. – Ger. 7:31; 19:5.
IL CENTRO DI QUALCHE COSA
Poiché il cuore è uno degli organi centrali del corpo, il termine “cuore” può significare il centro o la parte più profonda di qualche cosa, come il “cuore della terra” (Matt. 12:40) e il ‘cuore del mare’. – Eso. 15:8; Giona 2:3.
NELLA PROFEZIA
L’uso simbolico del “cuore” compare in senso profetico in Daniele 7:4, dove la bestia simile a un leone che rappresenta il regno di Babilonia fu fatta stare su due piedi e le fu dato “un cuore d’uomo”, cioè non possedeva più il coraggioso “cuore del leone”. (II Sam. 17:10) Perciò fu sconfitta dal simbolico “orso”, la potenza medo–persiana. – Dan. 7:5.