Perché i testimoni di Geova non sono pacifisti
“Geova è un guerriero; il suo nome a Geova”. — Eso. 15:3, SA, Yg.
1. A quale domanda sui testimoni di Geova cerchiamo qui una risposta?
“I TESTIMONI di Geova! Non sono altro che un branco di pacifisti!” Così esclameranno molte persone con disprezzo. E così infatti esse sono state indotte a pensare dalle accuse lanciate contro di loro dai loro nemici. Ma sono i testimoni pacifisti, in cerca di rifugio sotto il pretesto della “obiezione di coscienza” perché han paura di combattere? Ricerchiamo qui la corretta e leale risposta a questa scottante domanda. Che cosa hanno da dire essi sul loro conto?
2. Quale dichiarazione fecero essi a questo riguardo allo Yankee Stadium? Perché?
2 All’assemblea internazionale dei testimoni di Geova tenuta nello Yankee Stadium di New York nel 1950, erano presenti 10.000 delegati venuti da più di sessanta altri paesi esteri. Gran parte di loro erano stati sottoposti a odiosa disparità di trattamento religioso, imbarazzo, difficoltà e noie perché furono costretti a difendersi dalla falsa accusa di “estremo pacifismo”. Un’adunanza di protesta fu tenuta il venerdì pomeriggio 4 agosto, all’assemblea, alla quale 70.000 delegati americani alla presenza di questi fratelli venuti dall’estero approvarono unanimemente una “Deplorazione e Protesta”, e alla chiusura della sessione pomeridiana ne furono distribuite un milione di copie. Questo foglio di quattro pagine richiamava vigorosamente l’attenzione sulla “Disparità di trattamento con la falsa accusa di pacifismo” e diceva: “La diffamazione che ci vien fatta di estremo pacifismo è senza fondamento ed è una deliberata menzogna allo scopo di provocare pregiudizi contro di noi e contro quest’assemblea internazionale. Essi han fatto ciò che hanno profetizzato le Scritture, hanno ‘ordito il male in nome della legge.’ — Salmo 94:20. L’estremo pacifismo non è il nostro insegnamento. Noi non siamo pacifisti. . . . L’accusa che noi siamo estremi pacifisti è una menzogna”.
3. Come viene definito il pacifismo? Ne possono essere accusati i testimoni?
3 Secondo la definizione del New International Dictionary di Webster (II edizione, non ridotta, del 1943) pacifismo significa: “Opposizione alla guerra o all’uso delle forze militari per qualsiasi scopo; specialmente, la disposizione d’opporsi a tutte le guerre, mettendo in evidenza i difetti dell’addestramento militare e il costo della guerra, e sostenendo la risoluzione delle contese internazionali interamente per mezzo di arbitrato”. Neppure la Bibbia può essere accusata d’insegnare un tale pacifismo, e non lo possono quindi essere i testimoni di Geova, i quali si attengono scrupolosissimamente alla Bibbia.
4. Quale durata ha la loro storia? Mostra essa che sono accusabili di pacifismo?
4 Quando esprimono un giudizio sui testimoni di Geova le persone sono inclini a credere che siano un corpo religioso che non ha ancora un secolo di vita. È vero, questo nome speciale fu messo in risalto nel 1931, quando, per pubblica acclamazione, questi fedeli Cristiani in tutta la terra adottarono risoluzioni le quali rigettavano i nomi di scherno che i nemici avevano loro attribuito e accettavano il nome scritturale di “testimoni di Geova”. Ma la loro storia è molto più antica di un secolo. Già nell’ottavo secolo avanti Cristo la profezia dichiarava al popolo eletto di Dio: “Voi siete i miei testimoni dice Geova, e il mio servitore che io ho scelto; . . . Io ho dichiarato, io ho salvato, e io ho mostrato; e non c’era dio straniero fra voi: perciò voi siete miei testimoni, dice Geova, e io sono Dio”. (Isa. 43:10-12, SA) Infatti, la storia dei testimoni di Geova risale fino ad Abele, figlio di Adamo che suo fratello Caino uccise perché Abele aveva ricevuto favorevole testimonianza da Geova Dio. L’apostolo Paolo, nei capitoli 11 e 12 della sua lettera agli Ebrei, mostra questo fatto. In tutta questa storia di quasi seimila anni non è narrato un solo fatto per cui i testimoni di Geova possano essere accusati di’ “opposizione alla guerra o all’uso delle forze militari per qualsiasi scopo”, come vien definito il pacifismo.
5. Come mostra Paolo che erano combattenti? Chi diede loro la vittoria?
5 Potremmo considerare l’elenco dei testimoni di Geova da Abrahamo in poi per dimostrare che essi non furono pacifisti. L’apostolo Paolo ci parla di Abrahamo “quand’egli tornava dalla sconfitta dei re” e ricevette la benedizione del re Melchisedec. (Ebr. 7:1-4; Gen. 14:14-21) Egli parla di Mosè che condusse gl’Israeliti fino ai confini della Terra Promessa. Quindi la menzione di un fatto importante nella guerra di Giosuè per epurare la Terra Promessa degli immorali abitanti pagani, e aggiunge: “E che dirò ancora? Poiché mi mancherebbe il tempo se continuassi narrando di Gedeone, Barac, Sansone, Jefte, Davide, e di Samuele e altri profeti, i quali per fede sconfissero regni in conflitto, fecero giustizia, ottennero promesse, chiusero le bocche di leoni, respinsero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, da deboli furon resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in rotta gli eserciti di stranieri”. (Ebr. 11:30-34, NM) Ognuno di quelli che Paolo qui nomina fu un combattente. Geova diede loro la vittoria. Solo perché Gerusalemme si dimostrò infedele a Dio dopo ripetuti avvertimenti dei suoi testimoni Geova consegnò i Giudei agli eserciti babilonesi e non combatté per loro. Egli li aveva preavvertiti che sarebbero stati puniti per la loro disubbidienza, e quindi lasciò che questa punizione venisse su di loro in rivendicazione della sua parola. — Deut. 28:36-67.
NEHEMIA, MARDOCHEO ED ESTER COMBATTENTI
6. Combatterono o no gli esiliati Giudei negli eserciti di Babilonia? Perché?
6 Per settant’anni i Giudei o Israeliti rimasero in esilio nelle province babilonesi. Si unirono forse essi agli eserciti di Babilonia e combatterono per il dominio mondiale di quell’impero? No; benché alcuni Giudei, come Daniele e i suoi tre compagni ebrei, fossero stati assunti al servizio governativo malgrado la loro coscienziosa adorazione di Geova Dio. Questi tre Ebrei potevano essere servitori governativi d’alto grado, ma essi rifiutarono di violare la loro coscienza, di sottomettersi al decreto dell’imperatore Nebucadnetsar e commettere idolatria salutando la statua dello stato politico, la statua d’oro che il capo dittatoriale aveva innalzata per l’unita adorazione di tutti gli elementi del suo impero. (Dan. 3:1-30) Quando Babilonia fu rovesciata, gl’Israeliti captivi non erano mischiati con gli eserciti babilonesi in lotta per impedirne la caduta. Essi sapevano che le profezie di Geova ne avevano preannunziato la caduta, e quindi perché avrebbero essi combattuto contro l’adempimento della profezia divina, e specialmente per un’oppressiva potenza mondiale?
7. Come si comportò Daniele riguardo all’intervento dello stato nell’adorazione di Dio?
7 Sotto la nuova signoria dei vittoriosi Medi e Persiani l’attempato Daniele fu assunto al servizio governativo del re Dario il Medo. Egli divenne il principale presidente di tutti i satrapi del re. Quando i gelosi nemici non poterono trovare alcuna occasione contro Daniele eccetto nella sua fedele ubbidienza alla legge del suo Dio Geova, ordirono il male contro di lui in nome della legge. Sebbene si trovasse di fronte alla minaccia d’esser gettato nella fossa dei leoni, e di perdere la sua carica governativa, Daniele rifiutò di violare la sua coscienza. Egli non si sottomise alla legge imperiale che gli vietava di pregare Geova ed esigeva che ognuno si sottomettesse in ogni cosa allo stato politico. Daniele rese all’imperatore solo quello che gli spettava, ma rese a Dio l’adorazione e l’ubbidienza che spettavano a Lui. Iddio chiuse le gole dei leoni per lui, ma quelli che avevano ordito il male contro di lui con astute leggi furono essi stessi gettati ai leoni. — Dan. 6:1-28.
8, 9. Divennero i Giudei pacifisti dopo il loro ritorno dall’esilio in Babilonia? Come chiarisce Nehemia questo punto?
8 A Dario succedette come governante Ciro il Persiano. Nel primo anno del suo regno egli permise che i Giudei captivi tornassero nella località di Gerusalemme e riedificassero il tempio di Geova. Essi non dovettero combattere per la loro liberazione con la forza delle armi militari, ma Dio Onnipotente li restaurò per amor del suo nome e perché si ravvidero e si dedicarono alla sua adorazione. Ma neppure dopo questa restaurazione nella loro terra natìa i Giudei divennero pacifisti.
9 Questo fatto è degno di nota nel caso di Nehemia. Egli era un Giudeo in servizio governativo come coppiere e intimo consigliere del re “Artaserse”. Fu fatto governatore della provincia giudaica in Palestina e fu mandato per costruire solide mura per la restaurata città di Gerusalemme. I nemici pagani accusarono Nehemia di tentar di separarsi dall’impero. “E tutti quanti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine”. Quale azione intraprese Nehemia? Egli non mancò di considerare Dio, perché sapeva che “se l’Eterno non guarda la città, invano vegliano le guardie”. (Sal. 127:1) Quindi ci è narrato: “Allora noi pregammo l’Iddio nostro, e mettemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. . . . E, dopo aver tutto ben esaminato, mi levai, e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: ‘Non li temete! Ricordatevi del Signore, grande e tremendo; e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figliuoli e figliuole, per le vostre mogli e per le vostre case!”’ D’allora in poi gli edificatori continuarono la costruzione delle mura, armati di lance, scudi, archi e corazze, e con le spade cinte al loro fianco. Così la cospirazione fu sventata. (Neh. 4:8-23) Vi era implicata la causa di Dio e la libertà per il suo popolo di adorarlo. Questo era il motivo per cui gl’Israeliti avevano preferito di combattere. Non fu per la gloria e la potenza dell’impero persiano che lottarono. Essi combatterono per i loro fratelli che appartenevano all’organizzazione di Dio e che lo adoravano.
10, 11. Come fu pure mostrato questo nel caso di Mardocheo e di Ester?
10 In altre province dell’impero persiano neppure esisteva pacifismo da parte dei Giudei. Più di sessant’anni dopo la restaurazione d’un rimanente giudaico a Gerusalemme i Giudei in tutto l’impero furono accusati da un nemico religioso che occupava un’alta posizione governativa. Essi erano diversi da tutti gli altri popoli; oltre alla legge dell’impero avevano le leggi di Geova che governavano la loro adorazione a Dio. Perciò l’empio nemico Haman disse: “V’è un popolo . . . le cui leggi sono diverse da quelle d’ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri”. Ed egli chiese ed ottenne l’emanazione di una legge per farli distruggere prima che trascorresse un’altra pasqua. — Ester 3:8-15.
11 Dietro consiglio del giudeo Mardocheo, la regina Ester intraprese una lotta legale davanti al più alto personaggio dell’impero, lo stesso re Assuero. A rischio della propria vita ella invocò soccorso per il suo popolo denunziando al tempo stesso gl’infami disegni del loro nemico religioso Haman. Questo malvagio persecutore fu impiccato alla forca ch’egli aveva innalzata per Mardocheo, e Mardocheo fu promosso a una carica più alta nel governo persiano. Con l’autorizzazione dell’imperatore egli fece aggiungere una legge ai decreti del governo, la quale permetteva ai Giudei nel fissato giorno dell’assalto dei loro avversari “di radunarsi insieme e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare tutta la potenza del popolo e della provincia che li avrebbe assaliti, i loro piccoli e le loro donne”. Rifiutarono forse pacifisticamente i Giudei di agire secondo questa legge per loro propria difesa con la forza delle armi? No! Il 13º e il 14º giorno del loro ultimo mese di Adar, essi combatterono valorosamente per la difesa della loro propria vita e di quella dei loro fratelli. Geova Dio fu con loro in questo e concesse loro la vittoria e adempì il suo proprio comando profetico che ordinava di spazzar via gli Amalechiti fino all’ultimo. Egli si servì dei Giudei, i suoi testimoni, come suoi giustizieri. — Ester 8:10 fino a 9:16; Eso. 17:13-16.
NESSUN CAMBIAMENTO IN PACIFISMO ALLA FINE DEL MONDO
12. Perché i testimoni di oggi non mantengono questa tradizione di lotta militare dato che affermano di non essere pacifisti?
12 Molti dei nostri lettori o dei pubblici funzionari potranno chiedere: Se i testimoni di Geova del giorno presente son legati in una ininterrotta catena a quei testimoni dei tempi antichi con una tale storia, perchè non osservano essi questa tradizione di lotta militare. Perché non si trovano nelle file degli eserciti della Cristianità? Perché cercano l’esenzione dal servizio militare? Perché arrivano fino al punto di rifiutarsi di entrare nei campi di Servizio Pubblico tenuti per i pacifisti e gli obiettori di coscienza oppure da essi stessi, o di prender qualsiasi parte in attività difensive o belliche? Chiedetelo ai testimoni di Geova, ed essi vi diranno che non è perché siano divenuti pacifisti. È perché hanno obiezione di coscienza contro il prender parte a tali attività difensive o belliche della Cristianità e del resto del mondo, obiezione fondata sulla Parola di Dio, la Bibbia. Ma, voi chiederete, come possono essere obiettori di coscienza e non essere in pari tempo pacifisti? Essi non sono contro le guerre fra le nazioni, e non s’immischiano nelle attività belliche delle nazioni né con chiunque possa coscienziosamente unirsi a queste attività. Essi combattono solo quando Iddio lo domanda loro, perché allora si tratta di guerra teocratica.
13. Se affermassimo d’esser pacifisti, che cosa dovremmo fare per essere coerenti nei confronti dei testimoni vissuti prima dell’era cristiana? Perché non possiamo far questo?
13 Se i testimoni di Geova affermassero oggi d’esser pacifisti, questo sarebbe come una denunzia di tutti i testimoni di Geova vissuti prima dell’era cristiana i quali presero le armi per sostenere la sovranità universale di Geova e la sua nazione teocratica d’Israele. Ma noi non possiamo pronunziare una tale denunzia. Gesù Cristo non fece mai questo, ed egli è il più grande dei testimoni di Geova, che ha meritato il titolo di “testimone fedele e verace”. (Apoc. 3:14) Geova stesso non è un pacifista. Né lo sono i suoi testimoni, quantunque siano obiettori di coscienza. Gesù non fu pacifista, benché non esista memoria ch’egli abbia adoperato armi carnali in propria difesa. Ah, direte, ma non ha forse Gesù fatto una frusta di corde per cacciare tutti i commercianti dal tempio di Gerusalemme? Sì, ma la narrazione non dice che Gesù usò questa frusta sugli uomini che stavano vendendo, bensì egli l’adoperò sulle loro pecore e sul loro bestiame che avevano introdotto in quel luogo sacro, “facendo della casa del Padre mio una casa di mercato”. — Giov. 2:13, 16, NM.
14. Quando Gesù disse ai suoi apostoli di vendere un soprabito per comprare una spada, intese egli dire che dovremmo prendere la spada? Che cosa mostra la sua condotta?
14 Ma obietterete ancora: Non disse forse Gesù, dopo aver istituito il Memoriale con i suoi discepoli, prima di avviarsi verso Getsemane: “Chi non ha spada venda il soprabito e ne compri una”? E quando i suoi discepoli dissero: “Maestro, ecco! qui sono due spade,” egli disse loro: “Basta”. (Luca 22:36-38, NM) Sì; ma con questo Gesù indicava loro ch’egli stava per essere preso da una banda armata, in circostanze che potevano provocare una resistenza armata. I fatti che seguirono mostrarono che Gesù non fece ricorso a una spada quando venne il suo arresto illegale. Perché, dunque, consigliò di acquistare una spada e permise che per lo meno una spada fosse portata a Getsemane? Egli lo fece per mostrare che non sceglieva di ricorrere alla resistenza armata, ma che si sarebbe dato volontariamente in armonia con la volontà del Padre suo. Pietro tentò di opporre resistenza armata, adoperò la spada e tagliò l’orecchio di un uomo. Quindi Gesù disse a Pietro: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada periranno di spada. O credi tu che io non posso invocare dal Padre mio che mi provveda in questo momento più di dodici legioni d’angeli? In questo caso, come si adempirebbero le Scritture che deve avvenire in questo modo?” (Matt. 26:52-54, NM) Secondo il racconto di Giovanni Gesù aggiunse: “Non dovrei bere io ad ogni costo il calice che il Padre mio mi ha dato?” (Giov. 18:11, NM) Così vediamo perché Gesù si comportò in un modo che per alcuni può sembrare pacifismo, Egli non andava, tuttavia, davanti al tribunale del Padre suo o davanti ai tribunali del paese con l’accusa di resistenza armata. Non si espose per essere ucciso in una resistenza armata; egli doveva morire volontariamente, in sacrificio, come un agnello condotto allo scannatoio.
COERENTI ALLA PROFEZIA E AL LORO MESSAGGIO
15. Data la profezia di Gesù, perché noi non possiamo essere pacifisti?
15 I testimoni di Geova imitano Gesù e ubbidiscono alle sue istruzioni. Ecco perché non si sono arruolati negli eserciti mondani e non hanno preso parte alle attività belliche delle nazioni in alcun modo. Questo non significa che siano pacifisti contrari alla guerra, resistenti ad essa e immischiantisi nei governi mondani mentre questi fanno guerre d’aggressione o di difesa. Essi non possono essere ostacolatori di guerre, poiché si sottomettono all’adempimento delle parole di Gesù circa la consumazione di questo sistema di cose. Avendogli chiesto i suoi discepoli: “Dicci, quando saranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e della consumazione del sistema di cose?” egli disse loro: “Voi udrete di guerre e di rapporti di guerre; non ne siate terrorizzati. Perché queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine compiuta. Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno, e ci sarà penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. Tutte queste cose sono il principio di tormenti di dolore”. (Matt. 24:3, 6-8, NM) Quindi, come potrebbero i cristiani testimoni di Geova opporsi alle guerre mondane o tentar d’impedirlo dal momento che Gesù profetizzò che sarebbero state certamente combattute? Gesù non disse loro che si sarebbero trovati nei combattimenti. Essi avrebbero semplicemente udito combattere le guerre oppure avrebbero udito i rapporti delle guerre combattute altrove.
16-18. (a) Se fossero pacifisti, a quale prossima azione di Geova dovrebbero essi opporsi? (b) Quale proclamazione non pacifista ha egli fatto fare loro?
16 Se oggi i testimoni di Geova fossero pacifisti, per essere coerenti, essi dovrebbero opporsi alla guerra di Geova contro l’intero mondo di Satana sul fronte di battaglia di Harmaghedon. Hanno visto le nazioni di questo mondo aggredire l’organizzazione visibile del popolo di Dio, chiamata profeticamente “Gerusalemme”, durante la guerra mondiale del 1914-1918, com’era stato predetto da Zaccaria. Ora sono in attesa che si adempia il resto di questa profezia, cioè: “Poi l’Eterno [Geova] si farà innanzi e combatterà contro quelle nazioni, com’egli combatté, le tante volte, il dì della battaglia. . . . L’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui . . . E l’Eterno sarà re di tutta la terra; in quel giorno l’Eterno [Geova] sarà l’unico, e unico sarà il suo nome”. (Zacc. 14:1-3, 5-9) Allora vi sarà un grande massacro, prefigurato dal massacro dei coalizzati nemici di Dio che marciavano per dar l’assalto a Gerusalemme ai giorni del re Giosafat. Perciò egli chiama il campo del massacro “la valle di Giosafat” e invita tutte le nazioni di questo mondo a scendervi. (2 Cron. 20:1-25) Egli emana il comando:
17 “Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Fate sorgere i prodi! S’accostino, salgano tutti gli uomini di guerra! Fabbricate spade coi vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: ‘Son forte!’ Affrettatevi, venite, nazioni d’ogn’intorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa’ scendere i tuoi prodi! Si muovano e salgan le nazioni alla valle di Giosafat! Poiché là io m’assiderò a giudicar le nazioni d’ogn’intorno. Mettete la falce, poiché la mèsse è matura! Venite, calcate, poiché lo strettoio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità. Moltitudini! moltitudini! nella valle del Giudizio! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, nella valle del Giudizio. Il sole e la luna s’oscurano e le stelle ritirano il loro splendore. L’Eterno [Geova] ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo”. — Gioe. 3:9-16.
18 I testimoni di Geova d’oggi son quelli ai quali è comandato di fare questa proclamazione alle nazioni, e questo essi stanno facendo. Perciò come potrebbero far questo ed essere in pari tempo pacifisti?
19. Come è stato dimostrato a partire dal 1914 che Gesù non è ora pacifista?
19 Dai suoi atti a partire dal 1914 Gesù Cristo non potrebbe mai venire accusato d’esser pacifista. Perché no? Perché da quella data Satana il Diavolo e i suoi demoni sono stati cacciati dal cielo ed egli è disceso alla nostra terra con gran furore, sapendo che ormai gli resta poco tempo. Le indescrivibili sciagure che oggi colpiscono la terra e il mare, con gli altri adempimenti della profezia, ne sono la prova. Come fu fatto precipitare Satana? Apocalisse 12:1-12 risponde che dopo la nascita del regno di Dio e l’intronizzazione del suo Figlio Gesù Cristo “scoppiò la guerra nel cielo”. Non fu certo pacifista questo Re Gesù Cristo che combatté contro Satana e i suoi demoni e li precipitò sullo sgabello dei suoi piedi, la terra. Ora l’umiliato Satana sta adoperando i suoi demoni per sospingere tutte le nazioni ad Harmaghedon per la “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente”. (Apoc. 16:14-16, NM) Ma chi sono i “prodi” di Geova che Geova fa scendere nella “valle del Giudizio” affin di decidere per sempre l’importantissima contesa del dominio del mondo? Essi sono “l’Agnello di Dio” e gli angeli che combatterono ai suoi ordini nella “guerra nel cielo” contro Satana. Sulla terra Colui che è simile ad un agnello sembrò un pacifista, ma ora egli è il “Leone della tribù di Giuda”. (Apoc. 5:5, 6) Salmo 110:5-7 dice a questo intrepido guerriero: “Il Signore,a alla tua destra, schiaccerà dei re nel giorno della sua ira, eserciterà il giudizio fra le nazioni, riempirà ogni luogo di cadaveri, schiaccerà il capo ai nemici sopra un vasto paese”. Si legga la descrizione grafica di questo reale guerriero di Geova Dio in Apocalisse 19:11-16. Sappiano le nazioni militariste che alla fine saran tutte sconfitte in quella guerra universale di Harmaghedon e la corsa agli armamenti sarà finalmente fatta cessare per sempre.
20. Dopo che cosa verrà la pace garantita? Che cosa faranno i sopravvissuti?
20 Dopo Harmaghedon quelli che saranno sopravvissuti dalla parte del vincitore, la parte di Geova, godranno una pace perfettamente garantita. Allora essi “delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra!” — Isa. 2:1.
[Nota in calce]
a Questo è uno dei 134 luoghi dove i Soferim ebrei cambiarono la parola ebraica Geova nel testo ebraico con Adonai che significa “Il Signore”.