‘Scegliete chi volete servire’
1, 2. Nei loro rispettivi modi di pensare, in che modo si differenziano i condottieri del mondo di oggi e i testimoni di Geova?
COME è strano che i condottieri del mondo di oggi non abbiano fatto attenzione alle parole di Giosuè! Infatti Giosuè servì lo stesso Dio che i capi della Cristianità pretendono di servire. Egli disse: “‘Temete Geova, e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, e in Egitto, e servite a Geova. E se vi par mal fatto servire a Geova, scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese de’ quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo a Geova’. Allora il popolo rispose e disse: ‘Lungi da noi l’abbandonare Geova per servire ad altri dèi!’” (Gios. 24:14-16, VR e NM) Ma sebbene i capi del mondo non la pensino così, così la pensano i testimoni di Geova. In un certo tempo della propria vita ognuno dei testimoni di Geova nella società del nuovo mondo ha fatto parte del vecchio mondo. Ma essi non vogliono più servire gli dèi ad oriente del Fiume Eufrate, cioè, gli dèi di Babilonia, o gli dèi d’Egitto, che pongono la loro fiducia nella forza militare. Invece, i testimoni di Geova hanno osservato le parole: “Uscite da essa, popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. — Apoc. 18:4, NM.
2 Le “altre pecore” comprendono che Geova, il loro Dio, le ha condotte fuori da Babilonia. Esse sono venute volenterosamente e non ‘abbandoneranno Geova per servire ad altri dèi’. Vedono il regno trionfante di Geova Dio già stabilito nei cieli, discernono che Satana “l’iddio di questo mondo” è stato precipitato giù sulla terra, e comprendono che le attuali afflizioni fra gli abitanti della terra esistono perché il Diavolo è sceso a loro. Presto il Diavolo e tutta la sua organizzazione demonica saranno inabissati perché non hanno dato esclusiva devozione a Geova, il Sovrano Governatore dell’universo.
3-5. (a) Quali altri passi di ubbidienza sono giustamente richiesti da parte di chi ha determinato di dedicarsi a Geova? (b) Ha una persona diritto di dubitare della necessità dell’immersione in acqua, e per quale ragione date tale risposta?
3 Gli uomini e le donne che vogliono vivere, non morire, devono dare a Geova esclusiva devozione. Ognuno di essi deve determinare volontariamente di dedicare la propria vita al servizio di Geova e osservare i suoi comandamenti; seguendo i comandamenti di Dio dimostra di amarlo e manifesta ubbidienza alla volontà di Dio. “Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore”. (Giov. 15:10) Questo significa osservare tutti i comandamenti di Geova. Alcuni individui vogliono scegliere da sé quali comandamenti osservare. Per esempio, qualcuno potrà dire che non è necessario essere battezzato e simbolizzare la propria dedicazione a Geova Dio. Costui pensa che essendo associato con i testimoni di Geova egli riceverà le benedizioni di Geova e sarà accettato nel nuovo mondo di giustizia. Egli dice fra sé: ‘Io non voglio essere legato così strettamente a nessuna organizzazione; quindi non mi farò battezzare; andrò pure nell’opera di testimonianza, ma voglio esser libero’. Non è questione di essere legato a qualche organizzazione. Piuttosto, se volete vivere, si tratta di dare esclusiva devozione a Geova Dio. Uno che rifiuta di battezzarsi pensa che il battesimo lo obbligherà e metterà su di lui maggior responsabilità. Tenete presente che egli ha già ricevuto la responsabilità dal momento che ha ottenuto la conoscenza. Non si può trattare con Dio. Chi desidera la vita deve dare esclusiva devozione a Geova Dio, deve osservare i comandamenti di Dio, seguire le orme di Cristo Gesù, e battezzarsi lietamente in aperta, pubblica confessione della sua dedicazione.
4 A volte un servitore di circoscrizione visita una congregazione di cinquantacinque proclamatori, ognuno dei quali è regolare ogni mese nella predicazione della buona notizia del Regno, e lo fa con gioia. Ma verificando gli schedari trova che venti dei cinquantacinque non sono stati battezzati. Non sapendone il motivo egli s’informa. Viene a sapere che questi hanno l’idea che simbolizzando la loro dedicazione a Geova Dio sarebbe posta su di loro troppa responsabilità. Domandatevi: Amano essi Geova veramente? Sono interessati nell’esclusiva devozione di lui, oppure vogliono tenere un piede nel vecchio mondo e l’altro nel nuovo? Quando Geova stabilì per il suo Figlio una certa condotta, certamente tale condotta doveva essere seguita da ognuno che vuol vivere eternamente nel nuovo mondo di Dio. Nessun individuo ha diritto di determinare se il battesimo sia giusto o sbagliato. La persona che si dedica a Geova Dio e vuole la vita nel nuovo mondo deve sapere che essere battezzati è obbligatorio. Alcuni privatamente lo ritengono un ridicolo formalismo, ma in effetti questi reputano di essere più saggi di Dio. Deducono volubilmente che questo essere battezzati è antiquato! Certuni potrebbero anche dire: “Ebbene, questo è l’unico punto su cui non sono d’accordo; ad eccezione di questo io accetto la Parola di Dio”. Indagando ancora, risulta che questo individuo è anche in disaccordo con molte altre semplici cose, ritenendosi un critico e criticando il Creatore. Eppure egli, il critico, non è altro che un vaso. Ha la creatura diritto di dubitare, criticare o biasimare ciò che il Sovrano Governatore esige da qualsiasi sua creatura? (Rom. 9:20) Poiché Geova dimostra che il battesimo nell’acqua è simbolo della nostra dedicazione, questo è ciò che ogni Cristiano dovrebbe desiderare di fare
5 Non disse Gesù: “Andate dunque e fate discepoli le persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandate. Ed ecco! io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione del sistema di cose”? (Matt. 28:19, 20, NM) Chiunque voglia vivere e acquistare il favore di Geova deve umiliarsi dinanzi a Geova Dio e riconoscere il provvedimento del Figlio suo per la redenzione, e nello stesso tempo deve osservare i Suoi comandamenti. Per questa ragione Pietro disse: “Ravvedetevi, dunque, e rivoltatevi in modo che i vostri peccati siano cancellati, onde vengano tempi di refrigerio dalla persona di Geova e che egli mandi il Cristo per voi designato, Gesù, che il cielo, veramente, deve tenere in sé fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose delle quali Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità. Infatti, Mosè disse: ‘Geova Dio vi produrrà tra i vostri fratelli un profeta come me. Dovrete ascoltarlo secondo tutte le cose che vi dirà. Veramente, ogni anima che non ascolterà questo Profeta sarà completamente distrutta di mezzo al popolo’”. (Atti 3:19-23, NM) Quindi, ascoltate; poiché questi comandi non pretendono troppo da nessuna creatura.
6. Come si acquista la conoscenza?
6 Ci potrebbero essere cose che una persona non capisce, cose che in questo momento non sono completamente chiare. Ma la luce va sempre più risplendendo finché sia giorno perfetto. (Prov. 4:18) Più si studia la Parola di Dio e più si vive secondo i comandamenti di Dio, più si vede quanto ciò è ragionevole; e la vita eterna diventa raggiungibile. La Parola di Dio è più che buon senso, è sapienza dall’alto; seguitela.
‘NON DI QUESTO MONDO’
7, 8. Quale giusta attitudine verso “questo mondo” mantiene chi si è dedicato a Geova?
7 I testimoni di Geova sono pacifici, desiderando solo di essere esclusivamente devoti all’opera del regno di Geova. Essi sanno che il loro incarico sulla terra è quello di rappresentare Dio e lui solo. I governi mondani non vogliono che i loro cittadini siano neutrali per quanto riguarda questo mondo. Però, chi dà esclusiva devozione a Geova non s’immischierà con i movimenti politici, religiosi o commerciali di questo mondo. Sebbene sia nel mondo non ne fa parte. Tutti coloro che hanno tale disposizione cercano prima il regno dei cieli e la giustizia di Geova, e poi tutte le altre cose saranno aggiunte loro. — Matt. 6:33.
8 Il ministro cristiano di oggi non può vivere secondo il codice morale del vecchio mondo, che chiude un occhio all’adulterio e alla fornicazione e ritiene una bravura l’ubriacarsi. Dimenticando e abbandonando i buoni consigli di Geova contenuti nella sua Parola, un numero sempre crescente di persone diventa delinquente. Inoltre, i capi di ogni nazione sono sempre maggiormente preoccupati per la delinquenza. Eppure qualsiasi violazione della Parola di Dio dimostra irriverenza verso il Sovrano Governatore e il suo Cristo intronizzato. La malvagità del mondo come descritta da Giuda ci avverte di come può insinuarsi nella congregazione di Dio. E rispetto a quelli che cercano di corrompere i veri seguaci di Cristo egli disse: “Questi sono mormoratori, lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i loro propri desideri, e le loro bocche dichiarano cose gonfie, mentre ammirano le personalità per amore del loro proprio beneficio”. (Giuda 16, NM) Questi, certamente, non danno a Geova Dio esclusiva devozione; e la scrittura ci ammonisce che non possiamo associarci ad individui di questa specie né adorare o servire i loro dèi, altrimenti “l’ira di Geova, dell’Iddio tuo, s’accenderebbe contro a te e ti sterminerebbe di sulla terra”. — Deut. 6:15, VR e NM.
SCHIAVO O PADRONE?
9, 10. (a) Come possiamo descrivere l’esclusività di Geova? (b) Quali attitudini verso Geova, giuste e sbagliate, sono esemplificate per noi rispettivamente da Cristo Gesù e da Satana?
9 L’esclusiva devozione a Geova Dio è un requisito molto serio. Consideriamolo ora dal punto di vista di Geova. “Esclusivo” vuol dire che non ammette altri, o che esclude. Significa unico o solo, oppure singolarmente devoto. Non si può includere nessuno nella posizione di Dio; egli è esclusivo. Ogni altra persona sta al di fuori della sua elevatissima posizione che egli solo può occupare. Egli è solo, altissimo su tutto l’universo, e non includerà nessun altro con lui. La sua gloria non è condivisa con nessun altro. Cristo Gesù apprezzò questa posizione esclusiva del Padre suo nell’universo; e a questo riguardo Paolo scrisse: “Cristo Gesù, il quale, benché esistesse in forma di Dio, non considerò affatto la rapina, cioè, che dovesse essere uguale a Dio. No, ma egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò nella forma di un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:5-8, NM) Ancora Gesù stesso disse: “Io vado al Padre, perché il Padre è maggiore di me”. — Giov. 14:28, NM.
10 Satana il Diavolo determinò di cercare di rimuovere Geova Dio da questa posizione esclusiva; e, certamente, Satana non ha dato a Geova esclusiva devozione, poiché ambisce seriamente di essere come l’Altissimo, ed ha inserito nella mente di tutta la creazione l’idea che tutti gli uomini debbano essere come Dio, conoscendo il bene e il male; in altre parole, che debbano essere giudici, determinando ciò che è bene e ciò che è male nell’universo. Quindi spesso troviamo ecclesiastici che contraddicono e sfidano la Parola di Dio, asserendo che alcune parti della Bibbia siano semplicemente favole; in tal modo essi si sono stabiliti come se fossero Dio, qualificati a discutere con l’Onnipotente Dio. Quale orgoglio!
11, 12. (a) Che cosa è incluso nella pura adorazione di Geova? (b) Qual è il paragone tra l’amore di Dio e l’amore del prossimo?
11 Una persona umile, dedicata a Geova, dovrebbe essere piena di zelo e devozione. “Devozione” significa un’ardente inclinazione o un forte attaccamento; un intenso amore o affetto per qualcuno. La devozione è legata alla religiosità. Oggi chi comprende la vera religione pratica la pura adorazione, come anche Gesù predisse: “L’ora viene, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre con spirito e verità, poiché, veramente, il Padre cerca tale specie di persone che lo adorino”. (Giov. 4:23, NM) Chiunque dà a Geova Dio esclusiva devozione non permetterà a nessuna cosa di spezzare quella devozione o contaminarla. Geova non può tollerarlo; quindi non si dovrebbe permettere nessun ostacolo. La devozione per Geova Dio dovrebbe essere piena di amore. Dev’essere un amore ardente, un amore singolare verso Geova Dio, non un amore che possa essere diviso con qualcun altro.
12 La traduzione francese (Abbé Drioux Version, 1884) di Esodo 34:14 lo rende così: “Dio vuol essere amato unicamente”, vale a dire, egli vuol essere amato singolarmente, in modo speciale. Mentre Gesù Cristo era sulla terra menzionò due comandamenti. Prima, egli disse, devi amare il Padre con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua anima e con la forza tua; poi, ama il tuo prossimo come te stesso. Anche questo mette Geova Dio in una posizione unica o singolare, esclusiva, separata da ogni altro amore. Egli si trova in una posizione particolare, da solo, come Sovrano. L’amore viene rivolto direttamente a lui senza essere condiviso con un altro. Questa è esclusiva devozione. Il secondo comandamento simile al primo è che amiamo il nostro prossimo come noi stessi. Benché questo amore abbracci un raggio più vasto, comprendendo il genere umano, che a sua volta può amarci, tuttavia nessuna creatura umana ha l’esclusività del nostro amore altruistico. Il nostro amore per il prossimo può comprendere tutta l’umanità; ma in quanto al Creatore, egli solo esige e giustamente riceve esclusiva devozione. L’amore per il nostro prossimo, eguale a quello che individualmente abbiamo per noi stessi, non è esclusivo, sebbene sia appropriato. Noi non adoriamo il nostro prossimo, ma gli mostriamo amore soltanto. Il nostro amore per Geova implica adorazione, servizio, ubbidienza; e in questo egli non tollera rivalità.
13, 14. Com’è reso chiaro questo paragone da Gesù? E come possiamo trarne profitto comprendendolo ora?
13 Gesù dimostrò il principio di questo amore individuale, poiché egli conosceva bene il Padre; tanto bene infatti che poté dire che chi era venuto a conoscere il Figlio conosceva anche il Padre. “Gesù gli disse: . . . ‘Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se voi aveste conosciuto me, avreste conosciuto anche il Padre mio’”. Esponendo il principio di esclusiva devozione verso Geova Dio e il suo regno, Gesù mise anche in risalto che l’amore più grande per il Regno e per la rivendicazione del nome di Geova è più importante dell’amore del prossimo. L’unico mezzo per avvicinarsi al Padre celeste è ora il Figlio; perciò Gesù disse: “Chiunque pertanto mi confesserà dinanzi agli uomini, io pure lo confesserò dinanzi al Padre mio che è nei cieli”. Quindi, per mostrare quanto grande dev’essere questo amore per il Padre manifestato mediante il Figlio, Gesù disse: “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me, e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non toglie il suo palo di tortura e non mi segue, non è degno di me”. — Giov. 14:6, 7, NM; Matt. 10:32, 37, 38, Co e NM.
14 Dopo la ‘guerra di Geova ad Armaghedon’ tutti i superstiti lo conosceranno e gli daranno il loro primo amore. Anche oggi i testimoni di Geova devono dargli tale amore per mezzo del Figlio, Cristo Gesù; questo ci pone in una relazione unica col nostro Creatore, poiché ‘egli è un Dio che vuol essere amato unicamente’. “Il Padre cerca tale specie di persone che lo adorino”. Tale adorazione sarà con spirito e verità, e sarà esclusiva. Nessun altro è implicato in questo amore e in questa adorazione, che restano soli.
15. Secondo le Scritture, come si considera dovutamente la posizione di schiavo?
15 Essere così esclusivamente devoti suggerisce un’altra relazione unica, quella di padrone e schiavo. Geova è il Padrone perché egli è il Creatore, il Proprietario; e si richiede che la creatura o l’individuo posseduto faccia la volontà del suo Padrone. Geova è l’esclusivo e solo possessore della creatura. Egli la creò. Geova Dio dispose che il suo Figlio comprasse la famiglia umana; perciò la scrittura dice: “Voi siete stati comprati a prezzo; cessate di divenir schiavi degli uomini”. (1 Cor. 7:23, NM) Nella sua lettera ai Corinzi Paolo fece una relazione molto interessante riguardo agli schiavi: “In qualsiasi stato ciascuno fu chiamato, in quello rimanga. Sei stato chiamato quale schiavo? Non te ne preoccupare, ma se puoi anche divenire libero, afferra piuttosto l’opportunità. Chiunque nel Signore è stato chiamato schiavo è un affrancato del Signore: similmente colui che è stato chiamato libero è uno schiavo di Cristo. Voi siete stati comprati a prezzo; cessate di divenir schiavi degli uomini. In qualsiasi condizione ciascuno fu chiamato, fratelli, rimanga in essa associato con Dio”. — 1 Cor. 7:20-24, NM.
16. Che cosa significa oggi scegliere di essere uno schiavo di Geova?
16 Nei primi tempi cristiani non era importante per Geova o Cristo Gesù che gli uomini fossero liberi o schiavi. Potevano ugualmente essere chiamati ad occupare l’alta posizione di coeredi di Cristo Gesù nella gloria celeste. Ma indipendentemente dalla condizione in cui si trovavano, schiavi o liberi, essi divennero schiavi di Cristo; ed era soltanto in questo modo che potevano essere associati con Dio. Anche oggi, la persona che si avvicina a Geova e si dedica al servizio di Geova mediante Cristo Gesù si rende schiava di Dio. Facendo questo passo il Cristiano non è ipocrita ma è sinceramente felice di dare esclusiva devozione al Sovrano Governatore e di adempiere la volontà del Padre, come il Figlio mostrò ubbidienza ai comandamenti del Padre suo. Questa relazione simile a quella di uno schiavo nasce dal cuore, proviene dal più intimo desiderio del dedicato. Nel suo cuore egli ha la dovuta inclinazione verso Dio, per lui è naturale voler ubbidire al vero Dio. La spontanea scelta di tale individuo è quella di essere uno schiavo. La persona dedicata desidera mettersi in questa relazione di schiava del giusto Padrone, Geova.
“SUO SCHIAVO PER SEMPRE”
17, 18. (a) Anticamente, in Israele, perché si poteva divenire “schiavo per sempre”? (b) Quali buone lezioni potrebbe trarre oggi il ministro cristiano da questa pratica antica?
17 Nei giorni dell’antico Israele fu qualche volta necessario che un Ebreo si vendesse come schiavo. La Parola di Dio ci dice: “Se compri uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni; ma al settimo se ne andrà libero senza pagar nulla. Se ne andrà colla veste con cui è venuto; ma se aveva moglie, anche questa se ne andrà con lui. Se invece è stato il padrone che gli ha dato moglie, e questa gli ha partorito figlioli e figliole, la moglie e i figli di lei saranno del padrone, lui poi se ne andrà colla sua veste. Ma se lo schiavo dirà: Io voglio bene al mio padrone, alla mia sposa, ai miei figli, e non voglio andarmene libero, allora il padrone lo presenterà ai giudici, lo farà accostare alla porta e agli stipiti, gli forerà l’orecchio con una lesina, e quello rimarrà suo schiavo per sempre”. — Eso. 21:2-6, Ti.
18 Questo era un uomo in schiavitù, completamente devoto al suo padrone, e arrivava fino al punto di dire: “Io voglio bene al mio padrone”. Anche per un Cristiano questa è la giusta attitudine. Egli dovrebbe sempre considerarsi nella posizione di schiavo, ansioso di servire il Padrone, Geova, che gli ha dato la vita e tutte le sue benedizioni. Nessuno dovrebbe mai desiderare di liberarsi da Geova Dio, andare per conto proprio. Il Diavolo fu il primo a nutrire questo errato desiderio e la sua fine sarà la distruzione.
19, 20. Come risulta ora dal nostro studio la libertà di scelta?
19 Geova Dio esige giustamente esclusiva devozione. Ma quando questa esclusiva devozione viene data dall’individuo al Sovrano Governatore dell’universo dev’essere data spontaneamente. Egli non sarà costretto a darla, deve desiderare di darla, volontariamente, allegramente. Nessuno lo costringerà in questa posizione né lo spingerà a servire Geova Dio. Ma in seguito al suo studio della Parola di Dio, al suo desiderio di fare la volontà di Geova, è sua inclinazione, sua preferenza, essere in piena armonia con Dio e con i propositi di Dio ed essere il suo schiavo, proprio come Cristo Gesù, il Figlio di Geova, era felice di eseguire il comandamento del Padre suo.
20 Chi si è dedicato al servizio di Geova è certamente come questo schiavo ebreo, pronto ad essere uno schiavo per sempre. Per i membri della società del nuovo mondo questo significa per l’eternità. Geova amò tanto il mondo che mandò il suo unigenito Figlio su questa terra affinché chiunque sulla terra scegliesse di credere in lui ottenesse vita eterna. Stabilì che il suo Figlio comprasse la famiglia umana. Vi sono molti che rifiuteranno di riconoscersi come schiavi e accettare questo prezzo di acquisto, scegliendo di seguire la loro propria via, ma questa loro via, che è la via di “questo mondo”, significherà la loro morte. — Giov. 3:16; 1 Giov. 2:17.
21. Quali responsabilità derivano dalla determinazione di servire Geova?
21 “La memoria del giusto è in benedizione, ma il nome degli empi marcisce”. (Prov. 10:7) Coloro che rifiutano il riscatto moriranno per sempre e quindi saranno annientati, non avendo mai più un’esistenza. Avverrà come Geova Dio dichiarò per mezzo del suo profeta Geremia: “Essi s’addormenteranno d’un sonno eterno, e non si risveglieranno più, dice il Re, che ha nome [Geova] degli eserciti”. (Ger. 51:57) Tutti quelli che hanno dedicato la loro vita al servizio di Geova Dio devono comprendere che essere un Cristiano è cosa seria; e, come fu espresso da Mosè, “Non devi prendere il nome di Geova il tuo Dio in modo indegno, perché Geova non lascerà impunito chi prende il suo nome in modo indegno”. (Eso. 20:7, NM) Nessuno dovrebbe pensare che perché si è dedicato a Geova Dio ed è stato battezzato in acqua, Dio sia ora obbligato a fare tutto per lui. Dio certamente adempirà la sua parte del patto benedicendo e curando l’individuo; ma lo schiavo che dice che darà esclusiva devozione a Geova Dio deve pure adempiere la sua parte del patto. Egli deve mostrare che è uno schiavo, e un suddito ubbidiente del Sovrano Governatore. La nostra vita dipende dalla nostra vera e pura adorazione, e ‘il Padre cerca tale specie di adorazione’, poiché egli è “un Dio che esige esclusiva devozione”.