Domande dai lettori
◆ In seguito alle informazioni sul battesimo presentate ne La Torre di Guardia del 15 dicembre 1956, alcune persone hanno chiesto se è consigliabile di essere battezzate di nuovo. Esse dicono di avere un miglior intendimento del soggetto ora che non quando furono immerse. Inoltre, ad alcuni fu detto anni fa che la loro immersione in acqua mediante un’organizzazione religiosa della Cristianità era sufficiente per simbolizzare la loro dedicazione se a quel tempo avevano compreso che si stavano dedicando a fare la volontà di Geova, ma ora questo articolo (pagina 750, paragrafo 14) dice che il battesimo secondo gli attuali sistemi religiosi della Cristianità non è valido e che queste persone dovrebbero essere battezzate di nuovo dall’organizzazione teocratica di Geova. Essi chiedono se ora dovrebbero esser battezzati di nuovo, e in caso affermativo, quale data del battesimo dovrebbe esser indicata sulla cartolina Registrazione del Proclamatore? Si dovrebbe indicare la data di quest’ultimo battesimo, anche se la persona è nella verità e attiva nella testimonianza da dieci o venti o più anni?
In quanto alla questione di persone che una volta furono battezzate dai testimoni di Geova e che ritengono necessario esser battezzate di nuovo in vista dell’articolo summenzionato, si presenta la domanda: Quelli che ascoltarono il discorso del battesimo quando furono immersi, lo compresero? Compresero che l’immersione in acqua simbolizzava una dedicazione che essi dovevano già aver fatto nel loro cuore, un voto o decisione già presa dinanzi a Dio di fare la sua volontà? Non furono precise le domande presentate loro al tempo del loro battesimo? Il discorso e queste domande non indicarono con chiarezza e vigore i requisiti? Se il discorso del battesimo definì chiaramente la questione e le domande poste ai candidati furono formulate in modo chiaro ed inequivocabile, perché chi allora rispose Sì alle domande dovrebbe dire ora che non sapeva o non capiva ciò che faceva?
Senza dubbio l’apprezzamento di noi tutti della dedicazione è aumentato da quando l’abbiamo simbolizzata con l’immersione in acqua. È vero che non l’apprezzammo pienamente al momento, o almeno così pienamente come ora. Ma questo non significa che dobbiamo essere battezzati di nuovo. Quest’articolo de La Torre di Guardia non ha detto nulla di più o di diverso da ciò che avevano detto precedenti articoli sull’argomento, tranne il fatto che esser stato battezzato secondo i sistemi religiosi della Cristianità non è considerato oggi sufficiente, sin dal 1918 quando Geova Dio accompagnato dal suo Messaggero del Patto venne al tempio e rigettò la Cristianità.
Quindi spetta a queste persone incerte di determinare quando si dedicarono consapevolmente a Dio, dedicazione che possono ora distintamente ricordare con coscienza soddisfatta, e se ciò è avvenuto dopo che furono battezzate anni fa, esse dovrebbero esser battezzate di nuovo per simbolizzare la loro vera dedicazione e questa data dovrebbe essere quella indicata nella loro cartolina Registrazione del Proclamatore.
Una volta che una persona è stata battezzata con intendimento, in segno della sua dedicazione non è necessario né appropriato che sia ribattezzata, anche se per qualche tempo si allontana o diventa inattiva, non più di quanto un membro del corpo di Cristo debba esser unto di nuovo. Il suo battesimo una volta compiuto rimane per sempre in testimonianza della sua dedicazione a Geova e come immutabile segno dei suoi obblighi verso Dio.
In quanto al battesimo o immersione totale di persone mentre facevano parte dell’organizzazione religiosa della Cristianità e prima di essere associate con i testimoni di Geova: Nel 1918, a causa della loro condotta, le religioni della Cristianità furono definitivamente rigettate dal giudizio di Geova mediante il Suo Messaggero nel Suo tempio. Prima di ciò molti associati a tali religioni studiarono coscienziosamente la propria Bibbia e giunsero a discernere che dovevano rinunciare a se stessi o dedicarsi o “consacrarsi” a Dio mediante Cristo, per essere di Dio e fare d’allora in poi la Sua volontà, confidando nel Suo aiuto mediante il Suo santo spirito. Correttamente compresero che il battesimo in acqua con la completa immersione era la cosa appropriata da fare per rappresentare questa loro dedicazione a Dio mediante Cristo. Perciò si fecero immergere dall’ecclesiastico o dal rappresentante ufficiale della loro religione, e questo con la formula “nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo”, ed ebbero fiducia nell’opera dello spirito di Dio descritta nelle Scritture, che avevano letto e conoscevano.
Si noti che tali individui fecero una vera dedicazione di se stessi a Dio mediante Cristo e pregarono per ricevere il Suo santo spirito ed in seguito si sentirono sempre vincolati da ciò. Non fecero questa dedicazione mediante l’ecclesiastico o il rappresentante ufficiale che li battezzò. Questo è corroborato dal fatto che dopo esser venuti a conoscenza delle verità espresse dai testimoni di Geova si resero conto del loro dovere, non di ridedicarsi a Dio, ma di ‘uscire da essa’ o uscire dall’antitipica Babilonia, e quindi essi spezzarono il loro legame con le organizzazioni religiose, divennero testimoni di Geova e continuarono a fare la Sua volontà con miglior conoscenza e più chiaro intendimento. Non furono ribattezzati, ma persistettero nell’adempiere la loro precedente dedicazione e Geova manifestò di approvarli usandoli nel suo servizio e dimostrando per mezzo loro l’azione del suo spirito, mentre allo stesso tempo essi producevano il frutto del Suo spirito. Questo indica che per render valida una dedicazione è essenziale, non ciò che il battezzatore (sia egli un ecclesiastico o no) comprende o pensa, ma ciò che l’immerso pensa, comprende e fa. La dedicazione era giusta e il simbolo dell’acqua era giusto e Dio indicò la sua approvazione, ponendo il suo spirito sull’immerso. Perché dunque si dovrebbe fare un altro battesimo dopo che l’individuo ha lasciato l’antitipica Babilonia in adempimento alla sua dedicazione ed è divenuto un testimone di Geova?
Notate in particolare quel che dice il summenzionato paragrafo 14 a pagina 750 de La Torre di Guardia: “Spesso viene chiesto se una persona precedentemente battezzata in una cerimonia compiuta da qualche altro gruppo religioso debba essere battezzata di nuovo quando acquisti conoscenza della verità e faccia dedicazione a Geova”. Notate queste ultime cinque parole: “E faccia dedicazione a Geova”. Ciò si riferisce ad una dedicazione dopo aver ricevuto le verità presentate dai testimoni di Geova e dopo aver lasciato la Babilonia antitipica. Questo significa che tale persona non aveva Simbolizzato la dedicazione di se stessa a Dio quando era stata battezzata “nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo” da un rappresentante ufficiale di un’organizzazione religiosa ma aveva semplicemente cominciato a far parte di tale organizzazione. Quindi questa persona si rese conto della necessità di fare una dedicazione e simbolizzarla dopo essersi associata con i testimoni di Geova. È appropriato che tale persona sia ribattezzata. In armonia con questo, i dodici uomini ribattezzati, menzionati in Atti 19:1-7, erano stati battezzati nel nome del Padre ma non nel nome di Gesù né nel nome dello spirito santo, di cui non erano a conoscenza, quindi la loro precedente immersione totale non era stata nel nome di tutti i relativi elementi, e questa era la ragione per cui non poterono ricevere lo spirito santo prima che Paolo li avesse ribattezzati.
Quindi ora quando si può chiaramente udire l’invito ad uscire da Babilonia, se qualcuno ha udito questo invito eppure continua a far parte della religione dell’antitipica Babilonia e viene immerso secondo tale religione, la sua immersione non può essere valida. La sua decisione non potrebbe esser una dedicazione a fare la volontà di Dio, perché, per citare il paragrafo 14, “la persona si sarebbe separata da quelle babiloniche organizzazioni che disonorano Dio prima ancora di permetter loro che la battezzassero”. Tale persona potrebbe fare una dedicazione accettevole solo dopo esser ‘uscita da Babilonia’ e dovrebbe simbolizzare tale dedicazione con un nuovo battesimo in acqua, venendo sommersa completamente. La data del nuovo battesimo di tale persona dovrebbe essere la data indicata nella cartolina Registrazione del Proclamatore nella congregazione con cui è associata. La data della dedicazione non è mai indicata, ma s’intende che ha preceduto il momento del battesimo.
Se una persona assiste ad una cerimonia di battesimo ma non siede fra i candidati al battesimo e non risponde vocalmente alle domande ma in seguito decide di esser battezzata per simbolizzare la dedicazione e si unisce alla fila dei candidati ed effettivamente viene battezzata sulla stessa base degli altri, tale persona è in obbligo di fronte a Geova mediante Cristo. La dedicazione che ha simbolizzata deve rimanere per sempre un impegno da parte sua e la persona deve considerarsi vincolata da esso agli occhi di Dio. Dio ha letto nel suo cuore ed ha visto ciò che ha fatto e quindi esige che sia fedele alla pubblica professione della sua dedicazione. Tuttavia, nel futuro, sarebbe meglio che la persona in una simile situazione facesse quanto segue prima di sottoporsi al battesimo: andare dall’oratore che ha pronunciato il discorso del battesimo che essa ha ascoltato e chiedergli di rivolgerle privatamente le due domande perché possa rispondervi affermativamente.