Quale posto occupa Israele dinanzi a Dio?
“E ora se ubbidirete scrupolosamente alla mia voce e osserverete veramente il mio patto, diverrete di certo la mia speciale proprietà fra tutti gli altri popoli, perché tutta la terra appartiene a me. E voi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa”. — Eso. 19:5, 6.
1. Perché le persone che si radunarono intorno al monte Sinai furono un popolo privilegiato?
I DUE milioni e più di persone che si radunarono intorno ai piedi del monte Sinai una mattina del 1513 a.C. furono un popolo privilegiato. Non solo osservarono la presenza di Dio, visibilmente manifestata in modo stupendo, ma anche udirono come essi, fra tutti i popoli della terra, erano stati scelti da Dio per essere il suo popolo, uno speciale possesso. Essi avrebbero portato il suo nome, avrebbero sostenuto la sua adorazione sulla terra e sarebbero stati governati dalle sue leggi. Questo popolo, il popolo d’Israele, sarebbe divenuto così una nazione santa. Questo sarebbe stato il loro privilegio a condizione che ubbidissero a tutti i comandi e a tutte le istruzioni che l’Onnipotente Dio, Geova, avrebbe dato loro.
2-4. (a) A quale condizione gli Israeliti sarebbero divenuti il popolo di Dio, e come risposero all’offerta di Dio? (b) Che cosa fu loro dato come risultato?
2 L’accordo o patto stabilito allora al monte Sinai fu un patto bilaterale, poiché ad entrambe le parti fu richiesto qualche cosa. Per volontà sua Dio avrebbe reso gli Israeliti il suo popolo e li avrebbe benedetti a condizione che avessero mantenuto la loro parte dell’accordo, cioè di essergli ubbidienti. Se essi avessero mancato di mantenere la loro parte, egli non sarebbe stato obbligato a mantenere la sua.
3 Quando Mosè scese dalla vetta del monte Sinai e informò il popolo dei comandi di Geova, gli Israeliti espressero la loro prontezza a fare tutto ciò che Egli aveva richiesto loro. “Quindi Mosè venne e chiamò gli anziani del popolo ed espose loro tutte queste parole che Geova gli aveva comandate. Allora tutto il popolo rispose unanimemente e disse: ‘Tutto ciò che Geova ha detto noi siamo pronti a fare’. Immediatamente Mosè riportò a Geova le parole del popolo”. — Eso. 19:7, 8.
4 Poiché consentirono di essere ubbidienti, Geova determinò di dar loro una legge giusta mediante la quale essi avrebbero dovuto governarsi. Essa fu il famoso patto della legge o la legge mosaica.
5, 6. Come fu convalidato il patto della legge?
5 Dopo che il popolo udì la Legge e consentì di fare tutto ciò che gli era stato richiesto, Mosè mise le parole per iscritto e spruzzò il documento scritto col sangue degli animali. (Eso. 24:3-8) Questo procedimento convalidò il patto, ossia, lo mise in vigore e lo rese legalmente vincolante. “Infatti dov’è un patto, bisogna che intervenga la morte di chi l’ha fatto. Poiché il patto è valido alla morte delle vittime, dal momento che non è mai in vigore mentre vive l’uomo che l’ha fatto. Di conseguenza nemmeno il primo patto fu inaugurato senza sangue. Poiché quando ogni comandamento conforme alla Legge era stato dichiarato da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue dei giovani tori e dei capri con acqua e lana scarlatta ed issopo e asperse il libro stesso e tutto il popolo, dicendo: ‘Questo è il sangue del patto che Dio ha posto come un ordine su di voi’”. — Ebr. 9:16-20.
6 Le vittime animali presero il posto di Mosè, il mediatore di questo patto. Quindi il loro sangue sostituiva il suo nella convalidazione del patto della legge e nel renderlo effettivo.
LA NASCITA DI UNA NAZIONE
7. In che modo il patto della legge rese gli Israeliti un popolo particolare?
7 Mediante questo accordo o patto gli Israeliti formarono una nazione con Geova Dio come loro Re. I suoi comandamenti costituirono il loro codice di leggi. Ciò li rese un popolo particolare, completamente diverso da tutte le altre nazioni. Nessun’altra nazione sulla terra ebbe questa stretta relazione col Creatore del genere umano. “Ecco, io stipulo un patto: Davanti a tutto il tuo popolo farò cose meravigliose che non sono state mai create in tutta la terra o fra tutte le nazioni, e tutto il popolo in mezzo al quale tu sei vedrà certamente l’opera di Geova, perché quello che io farò per mezzo di te è cosa tremenda”. — Eso. 34:10.
8, 9. Quali furono alcune delle cose meravigliose che Dio fece per loro, e come dimostrò questo che essi costituivano il suo popolo eletto?
8 Durante gli anni che seguirono questa memorabile assemblea al monte Sinai, Geova Dio compì molti miracoli per questo popolo. Non solo le scarpe e gli abiti degli Israeliti non si consumarono durante il loro cammino di quarant’anni nel deserto ma anche il cibo fu provveduto loro miracolosamente in forma di manna. (Deut. 29:5; Sal. 78:24) Quando si trovavano dinanzi gli eserciti delle nazioni nemiche, Dio combatteva per loro, dando loro la vittoria. Li condusse in una terra desiderabile che fu data loro come dimora. Egli mantenne contatto con loro mediante i profeti e diede loro avvertimenti sugli eventi futuri. Queste e molte altre cose meravigliose furono fatte per loro.
9 Per centinaia di anni Dio riconobbe gli Israeliti come suo popolo eletto. Nessun altro popolo durante questo tempo fu favorito con questa particolare distinzione. Nessuno vide adempiersi dinanzi ai propri occhi le meraviglie che vide la nazione d’Israele né udì le cose che udì quella nazione. “Ha mai alcun altro popolo udito la voce di Dio che parlava di mezzo al fuoco come l’hai udita tu, ed è rimasto in vita? Oppure ha Dio mai cercato di venire a prendersi una nazione di mezzo ad un’altra nazione con prove, con segni e con meraviglie e con guerra e con mano potente e con braccio disteso e con grande stupore come tutto ciò che Geova, il vostro Dio, ha fatto per voi in Egitto davanti ai vostri occhi?” “Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra”. — Deut. 4:33, 34; Amos 3:2, VR.
IL RITORNO D’ISRAELE
10. Che cosa pensano molte persone della Cristianità a motivo del favore mostrato verso la nazione d’Israele?
10 A causa di questa storia di favore divino molte persone della Cristianità credono che Dio sia responsabile dell’attuale ritorno degli Ebrei in Palestina. Credono che l’istituzione dello Stato d’Israele il 14 maggio 1948 sia stata opera di Dio. Credono anche che negli ultimi giorni gli Ebrei ritorneranno nella loro patria in miscredenza verso Cristo e poi saranno convertiti mediante la sua apparizione. Una prova di questa opinione non si può trovare nella Bibbia. Gesù stesso disse che agli Ebrei non sarebbe stato dato nessun segno eccetto quello di Giona, il quale fu come in una tomba per tre giorni. Essi ricevettero il loro segno allorché Gesù scese nel sepolcro e fu poi risuscitato il terzo giorno. Dato che questo fu l’unico segno che sarebbe stato dato loro ed esso non li convertì, come si può dire che riceveranno un altro segno che farà ciò che il primo segno non ha fatto?
11. Si adempiono forse le profezie inerenti al ritorno degli Ebrei sul ritorno in Palestina dei tempi moderni? Spiegate.
11 Vi sono molte profezie che parlano di un ritorno degli Ebrei nella loro patria, ma queste profezie non hanno il loro adempimento nel moderno Stato d’Israele. Furono adempiute più di cinquecento anni prima di Cristo, quando un rimanente giudaico ritornò da Babilonia per rioccupare il luogo desolato di Gerusalemme. Ciò avvenne nel 537 a.C., settant’anni dopo che Gerusalemme era stata ridotta a un cumulo di rovine dai potenti eserciti babilonesi.
12, 13. Perché fu devastata la Terra Promessa?
12 Si dovrebbe menzionare che il loro paese non sarebbe stato devastato dagli invasori pagani se essi avessero mantenuto la loro parte dell’accordo stipulato al monte Sinai. Gli Israeliti avevano mancato di mantenere la loro promessa di fare tutto ciò che Geova aveva detto. Ripetutamente avevano violato le leggi divine che li governavano. Ma sebbene fossero stati spesso puniti e consegnati ai loro nemici, essi mancarono di mantenere l’adorazione pura e incontaminata.
13 Il disastro che fece loro subire i settant’anni di desolazione babilonese venuta su Gerusalemme e Giuda fu predetto molto tempo prima dal profeta Geremia, che disse: “L’Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati del continuo fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete pòrto l’orecchio per ascoltare. Essi hanno detto: ‘Convertasi ciascun di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l’Eterno ha dato a voi e ai vostri padri; e non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi dinanzi a loro; non mi provocate con l’opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno’. Ma voi non mi avete dato ascolto, dice l’Eterno, per provocarmi, a vostro danno, con l’opera delle vostre mani. Ecco, io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione, dice l’Eterno, e manderò a chiamare Nebucadnetsar re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti, e contro tutte le nazioni che gli stanno d’intorno, e li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione, alla derisione, a una solitudine perpetua. E tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant’anni”. — Ger. 25:4-7, 9, 11, VR.
14. Quali differenze vi sono fra il ritorno da Babilonia e il ritorno dei tempi moderni?
14 Quando terminò questo periodo di desolazione, un rimanente degli Ebrei ritornò nella propria patria per riedificarla. Poiché Dio aveva mantenuto il paese vuoto di abitanti umani e di animali domestici, gli Ebrei trovarono il territorio disabitato. Ma questo non è stato il caso del moderno movimento degli Ebrei in Palestina. Né vi è qualsiasi parallelo nel loro motivo di ritornare. Il rimanente che se ne andò da Babilonia non ritornò in Palestina in miscredenza, ma piuttosto in fede. Questi Israeliti furono devoti all’adorazione di Geova e vollero ristabilirla nella loro desolata patria. Non è così però con coloro che rimpatriano ai giorni moderni. Essi non ritornano in Palestina per ripristinare quivi la pura adorazione di Geova o per restaurare il suo tempio.
15. Perché il tempio non può essere ricostruito e perché i doveri sacerdotali della Legge non possono essere compiuti?
15 Anche se volessero ricostruire il tempio nel suo luogo divinamente stabilito, non potrebbero farlo, perché una moschea maomettana si erge in tale luogo. Non hanno neppure un sacerdozio approvato. La distruzione dei documenti genealogici nel 70 d.C. rende impossibile agli Ebrei moderni ristabilire il sacerdozio aronnico per compiere i doveri sacerdotali richiesti dalla legge mosaica.
16, 17. A chi si è rivolta la repubblica d’Israele per avere riconoscimento e aiuto, e com’è questo contrario alle istruzioni divine?
16 La Repubblica d’Israele deve la sua esistenza alle potenze di questo mondo, ed ha cercato il riconoscimento da queste potenze. Essa è divenuta parte del sistema di cose mondano. Ciò è contrario alle istruzioni che Dio diede agli antenati d’Israele. Egli disse loro di non cercare aiuto dall’Egitto, che rappresenta il mondo. “Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli, e confidano ne’ carri perché son numerosi, e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno [Geova]!” — Isa 31:1, VR.
17 Invece di carri e cavalieri, il moderno Stato d’Israele confida nei carri armati, negli aeroplani a reazione, nelle colonne motorizzate e in simili cose. Esso ignora i propositi di Dio di dominare questa terra mediante il Suo proprio governo e mediante il Re che egli ha scelto. Come quel Re fu rigettato e Cesare accettato da Israele nel primo secolo, così è anche rigettato da Israele in questo ventesimo secolo. È quindi uno sbaglio pensare che l’attuale ritorno degli Ebrei in Palestina sia dovuto a Dio.
L’ISRAELE CARNALE È RIPUDIATO
18, 19. Perché Dio rigettò la nazione d’Israele?
18 Quando la nazione d’Israele mancò di accettare l’ultima opportunità che Dio le offrì di ottenere la Sua approvazione e divenire un regno di sacerdoti, Egli la rigettò. Gli Israeliti non potevano più pretendere il favore di essere il popolo eletto di Dio. Avevano mancato di osservare l’accordo nazionale stipulato al monte Sinai. Avevano mancato di mantenere l’incontaminata adorazione di Dio, ma permisero alle tradizioni umane e alla filosofia umana di corromperla. Mancarono di ricevere Colui che Dio aveva promesso di mandare, ma lo rigettarono per Cesare e provocarono la sua morte violenta. Per tali ragioni furono rigettati come santa nazione di Dio. La loro letterale casa di adorazione fu abbandonata da Dio, come Gesù aveva detto:
19 “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccide i profeti e lapida coloro che le sono mandati, — quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto. Ecco! la vostra casa vi è abbandonata”. — Matt. 23:37, 38.
20. Qual è una prova visibile che Dio ha abbandonato Israele?
20 La prova di questo abbandono venne con la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C., allorché il tempio fu distrutto per l’ultima volta. L’adorazione di Geova non poteva più essere eseguita nel luogo che egli aveva scelto e nel modo specificato nel patto della legge. Nel 136 d.C. l’imperatore romano Adriano dedicò un tempio a Giove Capitolino nel luogo del tempio e quindi nel 691 d.C. Abd-al-Malik edificò una moschea maomettana su quel luogo. Questa moschea, chiamata la Cupola della Roccia, si erge ancora qui.
L’ISRAELE SPIRITUALE
21, 22. (a) Perché ha Dio posto il suo favore su una nuova nazione, e da chi è formata la nazione? (b) Perché gli Ebrei non possono additare i vincoli carnali con Abrahamo come prova che sono progenie di Abrahamo?
21 Dio ha posto il suo favore su una nuova nazione che consiste di Israeliti spirituali, non Israeliti carnali. Essi manifestano la fede di Abrahamo, ciò che l’Israele carnale non dimostrò. Essi sono i veri “figli di Abrahamo” e hanno maggior diritto alle promesse fatte ad Abrahamo di quanto non abbiano gli uomini che possono vantarsi di legami carnali con quel patriarca. “Però, non è come se la parola di Dio fosse venuta meno. Poiché non tutti quelli che vengono da Israele son veramente ‘Israele’. Né perché sono progenie di Abrahamo, sono tutti figli, ma, ‘Ciò che sarà chiamato “tua progenie” verrà mediante Isacco’. Cioè, i figli della carne non sono veramente i figli di Dio, ma i figli secondo la promessa son considerati come progenie”. (Rom. 9:6-8) Ciò significa che gli Ebrei naturali non possono additare i vincoli carnali con Abrahamo come prova che sono progenie di Abrahamo. Ricordate che Ismaele fu figlio di Abrahamo secondo la carne, eppure fu rigettato. Quindi è necessario più del vincolo carnale e della circoncisione carnale. Vi dev’essere fede e la circoncisione del cuore.
22 Mosè rese chiaro questo fatto allorché disse: “E dovete circoncidere il prepuzio dei vostri cuori e non indurare più i vostri colli”. (Deut. 10:16) L’apostolo Paolo commentò questo stesso argomento: “Poiché non è Giudeo colui che lo è all’esterno, né è circoncisione quella che è all’esterno nella carne. Ma è Giudeo colui che lo è nell’interno, e la sua circoncisione è quella del cuore mediante spirito, e non mediante un codice scritto”. — Rom. 2:28, 29.
23. Perché i membri della nuova nazione sono Giudei nel vero senso della parola?
23 La nuova nazione che porta il nome di Geova ha questa specie di circoncisione. I suoi sudditi sono Giudei nel vero senso della parola, perché rendono lode a Dio mediante la loro fede e ubbidienza. Sono direttamente il contrapposto dell’Israele carnale, che seguì una condotta di disubbidienza e ostinatezza dal momento che lasciò il monte Sinai.
24. Come fu mostrato speciale favore all’Israele carnale dopo il 29 d.C., e per quanto tempo?
24 Iddio cominciò a scegliere uomini per questa nuova nazione il 29 d.C. Oggi solo un rimanente della nazione è ancora vivente sulla terra. Per sette anni dopo che Cristo aveva iniziato il ministero cristiano, l’invito a divenire membri di questa nazione d’Israeliti spirituali fu esteso esclusivamente ai Giudei carnali. Per rispetto al suo nome che i Giudei naturali portavano e alle sue promesse fatte ai loro antenati Dio diede loro la prima opportunità di divenire figli spirituali di Abrahamo. — Deut. 7:6-8.
25. Come fu la fede dell’Israele carnale messa alla prova?
25 Dato che l’invito fu esteso loro per mezzo di Cristo, la loro fede fu messa alla prova. Se avessero avuto fede nelle promesse di Dio date mediante Mosè e i profeti, avrebbero accettato Cristo per quello che era. L’avrebbero riconosciuto come il grande profeta che sarebbe venuto in armonia con la promessa che Dio fece a Mosè: “Io susciterò loro di mezzo ai loro fratelli un profeta come te, e metterò certamente le mie parole nella sua bocca ed egli sicuramente dirà loro tutto quello che io gli comanderò”. (Deut. 18:18) Cristo disse loro chiaramente: “Infatti, se credeste a Mosè credereste a me, poiché egli ha scritto di me”. (Giov. 5:46) Ma la nazione giudaica mancò di esercitare la fede necessaria.
26. Come si ottiene la giustificazione, e in che modo l’Israele carnale mancò di comprendere questo?
26 Essi ritennero con presunzione che avrebbero potuto ottenere il favore e le benedizioni di Dio mediante le opere della legge. La loro propria giustificazione li accecò al fatto che Abrahamo ricevette l’approvazione di Dio per la sua fede. È la fede che ottiene la giustificazione al cospetto di Dio, non le opere della legge. “Inoltre, che secondo la legge nessuno è dichiarato giusto dinanzi a Dio è evidente, perché ‘il giusto vivrà a causa della fede’. Perché dunque la Legge? Essa fu aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni, fino a che fosse venuta la progenie alla quale era stata fatta la promessa”. (Gal. 3:11, 19) Ma quando la promessa Progenie veramente si presentò la nazione non lo voleva ricevere, malgrado i prodigi che egli compì davanti agli occhi del popolo e le parole di sapienza che pronunciò.
27. (a) Mostrarono tutti gli Israeliti carnali mancanza di fede? (b) In che modo il nuovo patto è diverso, e quale effetto ebbe la sua inaugurazione sul patto della legge?
27 Ma un rimanente della nazione esercitò fede. Esso fu composto dai primi uomini che divennero Israeliti spirituali e che furono introdotti in un nuovo patto o accordo con Geova Dio. Questo patto sostituì quello stipulato al monte Sinai, il quale era stato dato come guida per gli Israeliti finché non fosse venuta la Progenie promessa. Geremia preannunciò questo nuovo patto e disse che sarebbe stato un patto diverso. Invece di essere inciso su tavolette di pietra esso sarebbe stato scritto sui cuori. — Ger. 31:31-33, VR.
28. Che cosa ricevette il rimanente della nazione giudaica?
28 Un rimanente della nazione giudaica esercitò fede e tali fedeli furono introdotti nel nuovo patto. Ricevettero la circoncisione del cuore. Il desiderio del loro cuore fu quello di ubbidire a Dio in tutto ciò che egli richiedeva loro. Sentirono un intimo incitamento a fare ciò che era giusto ai suoi occhi. Con l’accurata conoscenza che avevano acquistato dalla scritta Parola di Dio e con questo desiderio di fare la volontà di Dio essi non ebbero bisogno di una legge di molti comandamenti negativi perché fosse detto loro ciò che non dovevano fare. Quindi allorché il nuovo patto fu inaugurato alla Pentecoste del 33 d.C., il vecchio patto della legge stipulato al monte Sinai non era più in vigore per loro. Era stato abolito. Cristo l’aveva portato a termine adempiendone lo scopo.
29. Come fu convalidato il nuovo patto, e perché è superiore al patto della legge?
29 Come per il vecchio patto, così per il nuovo patto: un sacrificio fu necessario per convalidarlo. Fu dunque convalidato con qualche cosa di migliore del sangue degli animali. Fu convalidato col perfetto sangue vitale di Cristo. Ciò rese il nuovo patto superiore al vecchio patto. Fu anche superiore per il fatto di avere un miglior sacerdozio, un perfetto mediatore e promesse migliori. “Ma ora Gesù ha ottenuto un più eccellente servizio pubblico, cosicché egli è pure il mediatore di un patto corrispondentemente migliore, che è stato legalmente stabilito su migliori promesse”. — Ebr. 8:6.
30, 31. Chi costituisce la vera progenie di Abrahamo, e perché essi poterono essere rassomigliati alla rena che è sulla riva del mare?
30 Pertanto queste persone introdotte nel nuovo patto costituiscono il vero Israele di Dio, la vera progenie di Abrahamo. La promessa fatta ad Abrahamo, che è riportata in Genesi 22:17, 18, si applica a loro e non ai discendenti carnali di Abrahamo, i quali, come nazione, non hanno ascoltato Dio e non hanno mostrato la fede e l’ubbidienza di quel patriarca. La promessa predice che essi saranno associati con la principale Progenie di Abrahamo, Cristo Gesù, come famiglia reale.
31 Poiché non fu la volontà di Dio far conoscere nei giorni di Abrahamo il numero delle persone che avrebbero costituito l’Israele spirituale, egli lo lasciò un numero indefinito. Non fu rivelato. Egli disse: “E certo moltiplicherò la tua progenie come le stelle dei cieli e come i granelli della sabbia che è sulla riva del mare”. Come le stelle e la sabbia sono innumerevoli, così l’Israele spirituale fu innumerevole perché Dio non aveva ancora rivelato il numero.
32. Dov’è indicato nella Bibbia il numero dei membri dell’Israele spirituale?
32 Questo segreto non fu fatto conoscere finché non fosse stato inaugurato il nuovo patto. Il numero è precisato per noi in Apocalisse 14:1. Gli Israeliti spirituali sono qui descritti insieme con la principale Progenie, Cristo Gesù, nel celeste monte Sion. “E io vidi, ed ecco! l’Agnello stava in piedi sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila persone che avevano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti”. Quindi l’Israele spirituale non è composto da più di 144.000 membri sotto il Sommo Sacerdote, Cristo Gesù. Solo questi sono introdotti nel nuovo patto e costituiscono una nuova nazione che porta il nome di Geova.
33. Il fatto che la casa nazionale giudaica di adorazione è stata rigettata significa forse che gli Ebrei individualmente non possano ottenere il favore di Dio? Perché?
33 Il favore di Dio è ora sopra questa nuova nazione e non sull’Israele naturale. Ma il fatto che la casa nazionale giudaica di adorazione è stata rigettata non significa che gli Ebrei individualmente non possano ricevere il favore di Dio. Solo perché questa nazione fu rigettata non significa che ogni individuo in essa fosse rigettato, ma un rimanente della nazione esercitò fede e fu introdotto nel nuovo patto. (Rom. 9:27) Come questo rimanente acquistò il favore di Dio esercitando fede in lui e nel suo Figlio, così oggi gli Ebrei individualmente possono acquistarlo nello stesso modo. Essi devono riconoscere che Dio ha sostituito il vecchio patto della legge con un patto nuovo e migliore. Devono accettare il suo migliore sacrificio, la vita umana di Cristo, e riconoscere che il peccato ereditato da Adamo è permanentemente cancellato mediante il suo sangue. Essi devono accettare Cristo come eletto Re di Dio e devono riconoscere l’Israele spirituale come il vero Israele di Dio. In altre parole, gli Ebrei individualmente possono ottenere il favore di Dio nello stesso modo in cui lo ottengono i non-Ebrei.
34. Quale conclusione dobbiamo trarre riguardo all’Israele carnale?
34 In base a ciò che abbiamo considerato è evidente che l’Israele carnale non occupa un posto di favore dinanzi a Dio. Invece di essere la nazione santa di Dio Israele è stato rigettato, abbandonato da lui, per la propria ostinatezza, disubbidienza e ribellione verso i Suoi atti di amorevole benignità. L’Israele che veramente occupa un posto di favore dinanzi a Dio è l’Israele spirituale. Poiché coloro che sono scelti per costituire l’Israele spirituale hanno dimostrato la fede e l’ubbidienza di Abrahamo, essi sono i veri figli di Abrahamo. Non è dunque l’Israele carnale che sarà salvato bensì tutto l’Israele spirituale. Coloro che costituiscono l’Israele spirituale ricevono la benedizione come speciale possesso di Dio, un regno di sacerdoti e una nazione santa.