Perché dobbiamo dedicarci a Dio?
CHE cosa significa; dedicarsi a Dio? Sono forse considerati ingenui o stolti quelli che lo fanno? E che dire di coloro che esitano: sono essi saggi? Sì, perché dobbiamo dedicarci a Geova Dio?
Dedicare significa “consacrare alla divinità . . . offrire, consacrare, donare”. (Novissimo dizionario della lingua italiana di Fernando Palazzi) Si può dire infatti che ognuno è dedicato; o a Dio, o a se stesso, o a un’altra persona o a qualche causa. Quelli che sono ora dedicati a Dio una volta non lo erano.
Quelli che oggi si dedicano a Geova Dio seguono l’esempio stabilito dal più saggio e nobile uomo che abbia mai camminato su questa terra, Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Al tempo stabilito da Dio, Gesù si dedicò a fare la volontà di suo Padre. A quel tempo egli disse: “Ecco! io son venuto per fare la tua volontà”. Perché Gesù si dedicò? Perché “nel rotolo del libro” era scritto che egli sarebbe stato, e lo fu, determinato ad “adempiere così tutto ciò che è giusto”. — Ebr. 10:9, 7; Matt. 3:15.
Perché Dio volle che Gesù si dedicasse? Perché vuole che qualsiasi persona si dedichi? Innanzi tutto perché questa è la condotta dell’onestà, della giustizia e della rettitudine. Geova Dio, essendo il Sovrano Supremo, può giustamente comandare: “Io, Geova, il tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione”. Avendoci creati, avendoci dato la vita, gli apparteniamo come la terra su cui viviamo, e perciò siamo obbligati a servire il suo proposito nei nostri riguardi. — Eso. 20:5.
Dio, essendo supremo e onnipotente, potrebbe facilmente costringere tutte le sue creature intelligenti e forzarle a servirlo. Ma egli gioisce per il fatto che può dare alle sue creature libertà di scegliere se cooperare con lui e con il suo proposito o no, accettando le conseguenze della loro scelta, e sapendo che molte sceglieranno saggiamente. Naturalmente, poiché il suo proposito è quello di avere un universo ordinato, armonioso, produttivo e amorevole, non può tollerare indefinitamente coloro che si oppongono al suo proposito. Sia la giustizia che il giusto ordinamento delle cose, richiedono che ci dedichiamo a Dio, che gli diamo l’esclusiva devozione che gli è dovuta, essendo nostro Sovrano e Creatore.
LA VIA DELLA SAPIENZA
Secondariamente, la dedicazione è la condotta saggia, sia rispetto alla vita presente che a quella futura: “La santa devozione è benefica per tutte le cose, dato che offre la promessa della vita presente e di quella che deve venire”. (1 Tim. 4:8) Coloro che vogliono trascorrere la loro vita senza dedicarsi a Dio possono essere rassomigliati al compratore di un’automobile nuova che fa obiezione a qualsiasi istruzione inerente al miglior modo di condurre la macchina, essendo questa una restrizione ingiustificata dei suoi diritti di proprietario. Oppure possono essere rassomigliati al proprietario di un’automobile che insiste nel violare tutti i regolamenti del traffico, in base al fatto che egli vive in un paese libero e l’auto è di sua proprietà. Sì, tutti costoro ignorerebbero stoltamente il Libro d’istruzioni del loro Fattore e le sue “leggi sul traffico” per vivere. Tuttavia, questa è la condotta che più del 99,9 per cento della popolazione della terra segue ed è per questo fatto che la terra è piena di confusione, miseria ed empietà. Coloro che sono saggi eviteranno attualmente tutto ciò dedicandosi a Dio. — Ger. 8:9, VR.
Inoltre, non abbiamo nulla di più prezioso della vita, e specialmente della vita nella felicità. La dedicazione è pertanto la condotta della sapienza, poiché “il salario che il peccato paga è la morte, ma il dono che dà Dio è la vita eterna”. E, come Mosè disse agli Israeliti, noi scegliamo la vita amando Geova nostro ‘Dio, ascoltando la sua voce e tenendoci stretti a lui’ poiché egli è la nostra vita e la lunghezza dei nostri giorni. — Rom. 6:23; Deut. 30:19, 20.
Non vacilliamo né indugiamo. Viviamo in giorni paragonabili a quelli in cui visse Noè e il tempo sta per scadere! Se noi rimandiamo, potremmo non sopravvivere alla predetta disastrosa fine di questo vecchio mondo ad Armaghedon. Se siamo saggi fuggiremo urgentemente da questo empio sistema di cose, e lo faremo dedicandoci a fare la volontà di Dio. — Matt. 24:15-21, 37-39; Apoc. 18:4.
E poi anche l’amore per Dio ci spingerà a dedicarci a lui. La sua Parola ci dice che egli è amore. Innanzi tutto, l’amore lo indusse a crearci. L’amore inoltre lo indusse a risparmiare la razza umana quando essa meritava la distruzione a motivo della ribellione; e fu per amore che Dio diede il suo Figlio in sacrificio per togliere i peccati del mondo. — Giov. 1:29; 3:16; 1 Giov. 4:8.
Certamente, poiché Dio ha manifestato così tanto amore per noi, dovremmo corrispondere con gratitudine e apprezzamento. Per questo egli comanda che lo amiamo con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra mente, con tutta la nostra anima e con tutta la nostra forza. Infatti, poiché ogni altra cosa già appartiene a Dio, le uniche cose che possiamo dargli come espressione di amore e di apprezzamento sono il nostro amore e il nostro cuore. Se lo amiamo ci dedicheremo a lui, divenendo suoi schiavi volenterosi. Poiché leggiamo: “Questo è ciò che significa l’amor di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti”. — 1 Giov. 5:3.
Inoltre, dal tempo della ribellione in Eden, Satana ha sfidato Geova Dio a porre sulla terra degli uomini che si mantengano fedeli nelle prove. (Vedere Giobbe, capitoli 1 e 2) Dedicandoci a Dio, noi prendiamo le sue parti in quella contesa, rivendicandolo come degno di adorazione e in grado di ricevere l’altruista servizio delle sue creature. Di conseguenza diamo ascolto alla sua esortazione: “Sii saggio, figlio mio, e rallegrami il cuore, affinché io possa rispondere a colui che mi oltraggia”. Vediamo dunque che giustizia, sapienza e amore ci esortano insieme a dedicarci; è una corda a tre capi che dovrebbe spingerci verso Geova Dio e il suo servizio. — Prov. 27:11.
ESIGENZE DELLA DEDICAZIONE
La dedicazione, per essere fatta con intelligenza e onestà, richiede preparazione anticipata. Dobbiamo avere un “cuore giusto e buono”, ed essere ‘consapevoli delle nostre necessità spirituali’. Quindi dobbiamo acquistare conoscenza della Parola di Dio ed esercitare fede in Geova Dio, nella sua Parola e in Gesù Cristo come nostro Salvatore e Redentore. Man mano che progrediremo in conoscenza e in intendimento, la nostra fede e il nostro amore aumenteranno fino al punto che vorremo dedicarci a Dio. — Luca 8:15; Matt. 5:3.
La Parola di Dio ci consiglia di calcolarne anche il costo. Non per determinare se dovremmo dedicarci o no, poiché non vi può essere che una risposta a questa domanda, ma per apprezzare ciò che vi è implicato, per essere preparati a ‘dire addio a tutti i nostri averi’, se è necessario. E quando prendiamo la decisione di dedicarci a Dio non possiamo lasciarci influenzare dagli amici, dai sentimenti, dal timore dell’uomo o da qualche altro fattore esterno. — Luca 14:25-33.
Dopo che ci siamo dedicati a Dio, dobbiamo adempiere tale dedicazione. “È meglio per te non far voto che far voto e non adempierlo”. L’esigenza principale è che dichiariamo apertamente di fronte a testimoni di aver fatto una dedicazione mediante il battesimo “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. E in seguito dobbiamo sempre continuare a “cercare prima il regno” di Dio. — Eccl. 5:5; Matt. 28:19, 20; 6:33.
Dobbiamo continuare a cibarci della Parola di Dio, ad associarci con il suo popolo e a sforzarci di produrre i frutti dello spirito che sono: “Amore, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. Dobbiamo anche tenerci separati dalla politica, dal commercio e dalle ipocrite religioni di questo vecchio mondo, sapendo che chiunque “vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. E dobbiamo partecipare attivamente alla predicazione di “questa buona notizia del regno”, a seconda delle nostre opportunità e capacità. — Gal. 5:22, 23; Giac. 4:4; Matt. 24:14.