Il sacerdozio generale oggi
“Io spanderò il mio spirito sopra ogni carne, e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni; e anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il mio spirito”. — Gioe. 2:28, 29, VR.
1, 2. Chi ha preso l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità per far rivivere il sacerdozio generale, e quali sono i suoi motivi?
DA SECOLI i teologi della cristianità sanno che le organizzazioni religiose che essi sostengono con un sacerdozio speciale non sono né cristiane né bibliche; ma fino a questo ventesimo secolo non hanno fatto nulla al riguardo. Ora parlano estesamente del “sacerdozio generale”. Benché possa sembrare strano, considerando la sua struttura gerarchica, è stata la Chiesa Cattolica Romana a prendere l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità che mira a far riprendere il lavoro a quegli stessi “laici” che essa ha tenuto con tanta cura inattivi per secoli.
2 Si noti tuttavia che i motivi che la spingono a fare questo non sono tanto il desiderio di vedere ritornare l’organizzazione ecclesiastica al sacerdozio generale della chiesa primitiva quanto un’urgente necessità dovuta alla fatale scarsità di uomini cattolici romani che vogliano fare i sacerdoti.a Questa scarsità minaccia di frustrare l’aspirazione cattolica al dominio mondiale, e quindi i cattolici laici devono ora diventare attivi. Questa è la ragione per cui si parla del sacerdozio generale in una chiesa che altrimenti non si preoccuperebbe di ricordare ad alcuno questa vecchia dottrina.
3. Secondo il papa Pio XII, esiste un apostolato generale a cui possono prendere parte tutti i cattolici, e i laici otterranno l’uguaglianza coi sacerdoti partecipando all’apostolato?
3 Al Secondo Congresso Mondiale dell’Apostolato dei Laici tenuto a Roma nel 1957, il papa Pio XII spiegò che nella chiesa cattolica vi sono due apostolati; un ‘apostolato gerarchico’ e un ‘apostolato dei laici’. Il papa fece la domanda: “Il laico al quale è affidato l’insegnamento della religione, per il fatto stesso che ha ricevuto una mission canonica (un mandato ecclesiastico) di insegnare, e per il quale l’insegnamento potrebbe essere l’unica attività professionale, passa forse dall’‘apostolato dei laici all’apostolato gerarchico’?” La risposta fu no. L’effettivo potere di insegnare è proprio del papa e dei vescovi soltanto. “Tutti gli altri, siano sacerdoti o laici, collaborano nella misura in cui l’autorità ecclesiastica dà loro di insegnare accuratamente e di guidare i fedeli”.b
4. In che senso è generale il sacerdozio a cui sono invitati a partecipare i laici cattolici romani?
4 In altre parole, malgrado parli tanto del sacerdozio generale, non dobbiamo aspettarci che da ora in poi la chiesa cattolica abolisca i suoi ordini e provveda ai laici di ogni luogo Bibbie e pubblicazioni bibliche, affinché ogni cattolico possa adempiere il suo dovere di cristiano di predicare ad altri la Parola di Dio. Secondo il papa Pio XII, “i cristiani non sono tutti chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”.c Solo una minoranza scelta e specialmente addestrata sarà usata a questo scopo, e a tale elevata categoria di ministri laici la chiesa è disposta a pagare un salario di circa 7.440.000 lire all’anno.d Si potrebbe dunque dire che questo non lascia molto alla generalità.
5. Per quale ragione pensate che il papa dica che i laici partecipano all’apostolato nel senso “meno corretto del termine”? Che cosa ci si aspetta da loro?
5 Che cosa faranno dunque tutti i milioni di cattolici ai quali non è ‘dato di insegnare accuratamente’ la fede cattolica, ma che sono tuttavia chiamati a partecipare al “sacerdozio generale”? Benché non siano “chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”, sono incoraggiati a partecipare a un “apostolato di preghiera e di esempio personale come apostolato nel senso lato e meno corretto del termine”. Perché esso sia chiamato apostolato in un senso “meno corretto del termine” è evidente quando lo si osserva più attentamente. A questi milioni di cattolici non è riservata l’offerta di sacrifici spirituali a Dio sotto forma di ‘frutti di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome’ per identificarli con la chiesa primitiva, non sono riservati privilegi di servizio secondo i princìpi del sacerdozio generale. La loro opera nel mondo, secondo il papa Pio XII, è quella di formare cellule cattoliche nei laboratori, di prendere parte alla vita pubblica, economica, sociale e politica, di unirsi a movimenti sindacali e a cooperative di produttori e consumatori e anche ad organizzazioni internazionali come l’UNESCO, per “impartire a ciò il marchio di Cristo”.e
6. Che cosa fa ricordare il programma cattolico, del quale si parla come se praticasse il sacerdozio generale, e per che cosa è stato usato in passato?
6 Tutto ciò fa pensare più all’infiltrazione usata da certi movimenti politici che all’opera compiuta dagli assidui predicatori del sacerdozio generale cristiano primitivo. Il più importante ramo del movimento cattolico dei laici è la cosiddetta Azione Cattolica, movimento semireligioso usato spesso dalla chiesa nello stesso modo in cui i nazisti usarono in Germania, sotto Hitler, le loro truppe SA come, per esempio, quando l’Azione Cattolica, prima e durante la seconda guerra mondiale, fu usata dalla chiesa in modo violento negli Stati Uniti e in altri paesi per interrompere le adunanze religiose dei testimoni di Geova perché non le piacevano i fatti esposti a tali adunanze.f
7. (a) In che modo rispondono i cattolici laici all’invito a partecipare all’apostolato dei laici della chiesa? (b) Si può dire veracemente che nella chiesa cattolica non vi è il sacerdozio generale? Che cosa manca?
7 Malgrado tutti gli sforzi, si lamentano scarsi risultati. S. E. mons. Valerian Gracias, arcivescovo di Bombay, disse: “Come spiegare l’apatia della grande maggioranza degli uomini che con le loro doti intellettuali e morali avrebbero potuto essere attivi e vigorosi partecipanti all’apostolato della gerarchia, ma che purtroppo non lo sono? Oggi ogni uomo, per dirla con le parole di S. Paolo, cerca il proprio e non quel che è di Cristo. Non c’è fuoco nel loro cuore, ma solo ceneri fumanti. La maggioranza dei cattolici hanno l’idea che la Chiesa sia una società alla quale si appartiene soltanto; l’idea che la Chiesa sia un organismo vivente è estranea alla loro mente”.g Tutto ciò serve a dimostrare che il cosiddetto sacerdozio generale della Chiesa Cattolica Romana non è affatto generale, e che Dio non ha sostenuto col suo spirito gli sforzi che essa ha fatto. — Atti 1:8.
8. Partecipano le chiese greco-ortodosse all’attuale discussione della cristianità sul sacerdozio generale?
8 Le chiese greco-ortodosse sono di struttura gerarchica quasi come la Chiesa Cattolica Romana ma, a differenza di quest’ultima, si sono astenute dal parlare estesamente del sacerdozio generale.
IL PROTESTANTESIMO E IL SACERDOZIO GENERALE
9. (a) Come fu richiamata l’attenzione sul sacerdozio generale dopo ch’esso era scomparso per secoli? (b) Come spiegò Lutero il sacerdozio generale?
9 Il riformatore Lutero riportò alla luce l’insegnamento del sacerdozio generale. Egli era un profondo studioso della Bibbia e comprese ben presto quanto la chiesa cattolica si fosse allontanata dalla chiesa primitiva col suo sacerdozio speciale, e nella lotta contro il papato fece diligente uso di quello che aveva scoperto. “Al battesimo fummo tutti consacrati per essere sacerdoti”, disse con vigore, e schernì il papa che pensava di poter trarre dei sacerdoti da cristiani già battezzati mediante una cerimonia di ordinazione. “Che il papa o il vescovo unga, tonsuri, ordini, consacri e vesta un uomo in modo diverso dai laici”, egli disse, “potrà farne un ipocrita o uno stupido, ma non ne farà mai un cristiano o un uomo spirituale”.h
10. (a) Qual era secondo Lutero il principale dovere del cristiano? (b) Che cosa fece Lutero dopo aver riscoperto la dottrina del sacerdozio generale? Quali furono i risultati?
10 Poi Lutero, con grande zelo, si diede a praticare il sacerdozio generale nella sua chiesa appena costituita, insegnando che l’opera più importante del cristiano, l’opera che include tutti gli altri doveri sacerdotali, è quella di “insegnare la Parola di Dio”.i Tuttavia fallì in questo. Dovette imparare che il popolo comune era stato tanto trascurato spiritualmente dalla chiesa cattolica che il sacerdozio generale e i doveri ch’esso comporta erano al di là della sua comprensione. L’opera di Lutero in questo campo non fu proseguita dai suoi successori. Essa scomparve.
11. Chi ha pure cercato di praticare il sacerdozio generale? Con quali risultati?
11 Già prima della Riforma alcuni movimenti come quello dei valdesi nell’Europa Centrale e dei lollardi in Inghilterra avevano cercato di conformarsi al sacerdozio generale. Il movimento del “pietismo” sorto in Germania dopo la “riforma” e il movimento di Oxford nella nostra generazione hanno cercato in certa misura di fare altrettanto, ma evidentemente tutti questi sforzi sono stati privi dell’appoggio dello spirito santo di Dio, poiché sono tutti falliti, ed anche nella chiesa luterana odierna la situazione non è cambiata dal tempo di Lutero: La dottrina del sacerdozio generale cristiano è riconosciuta in teoria ma non in pratica.
12. (a) In che senso alcuni ecclesiastici protestanti affermano di praticare il sacerdozio generale nelle loro chiese? Quali sono i fatti? (b) In che modo è evidente che, per esempio, le chiese di Stato luterane della Danimarca e della Svezia non praticano il sacerdozio generale?
12 Nonostante ciò, molti ecclesiastici protestanti non episcopaliani, compresi i luterani, affermano di praticare il sacerdozio generale e che i loro ministri sono soltanto servitori tratti dal gregge per assolvere compiti speciali. In teoria, è detto, ogni membro della congregazione potrebbe agire come tale, come quando i coloni che si stabilivano in America sceglievano fra loro il laico più adatto perché fosse loro ministro, ovunque si stabilivano, finché non potessero ottenere un “vero” ministro, o come i capitani di mare che sono spesso considerati ministri per l’equipaggio e i passeggeri. Il fatto è, tuttavia, che le chiese protestanti, compresa la chiesa luterana, hanno un sacerdozio speciale. Il fatto è che di solito nessuno può predicare o celebrare cerimonie nella sua chiesa senza una speciale ordinazione. Normalmente, nessuno è ordinato se non ha ricevuto uno speciale addestramento accademico, ed essi si vestono in modo diverso dagli altri, almeno quando sono officianti. Le eccezioni sono così rare che non fanno altro che confermare la regola. Nelle chiese protestanti non è come nella chiesa primitiva dove, secondo il professore danese Hallesby, “tutte le cerimonie della chiesa potevano essere celebrate da ogni cristiano”.j Gli onesti ministri protestanti, le cui chiese insegnano il sacerdozio generale, ammettono di praticare in effetti un sacerdozio speciale.k
TENTATIVI INFRUTTUOSI
13, 14. Come sappiamo che la cristianità protestante non è soddisfatta della sua attuale situazione circa il sacerdozio generale?
13 Il tentativo di imitare i primi cristiani a vivere la dottrina del sacerdozio generale è fallito così miseramente, che la conoscenza di ciò che si dovrebbe fare e l’incapacità di farlo può solo, naturalmente, tormentare qualsiasi chiesa che si chiami cristiana. Perciò, quando nel 1948 fu fondato ad Amsterdam il Concilio Mondiale delle Chiese, esso fu fornito di un “Reparto dei Laici”, la cui mira è quella di “tenere dinanzi alle chiese la loro responsabilità di aiutare i laici ad essere la Chiesa nel mondo”.l
14 Nelle relazioni dell’assemblea del Concilio tenuta ad Amsterdam leggiamo: “Dobbiamo riflettere su ciò che significa parlare della Chiesa come di ‘un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo particolare’ (1 Pietro ii, 9), e come del ‘Corpo di Cristo’ (Efesini iv, 16) a cui ogni membro contribuisce la sua parte”.a E nelle relazioni sulla sua assemblea tenuta ad Evanston, negli U.S.A., nel 1954, leggiamo: “La frase ‘il ministero dei laici’ esprime il privilegio dell’intera chiesa di partecipare al ministero di Cristo nel mondo. Dobbiamo capire di nuovo il significato del fatto che siamo tutti battezzati; che, come Cristo venne per servire, così tutti i cristiani devono divenire ministri del Suo proposito di salvezza”.b Finalmente, il protestantesimo si sveglia per capire che cosa significa essere cristiani, che dovrebbe praticare il sacerdozio generale, che non lo pratica, e che bisognerebbe fare qualcosa in merito.
15. (a) Come rispondono in genere i laici protestanti all’invito per praticare il sacerdozio generale? (b) Che cosa ci vuole per mettere in pratica il sacerdozio generale?
15 Come la chiesa cattolica, gli ecclesiastici protestanti deplorano l’insuccesso nei loro tentativi di realizzare il sacerdozio generale. “I laici che partecipano volontariamente e gratuitamente all’opera di predicazione cristiana sono ad esempio molto meno che qualche decennio fa. Sono in diminuzione anche i cristiani che partecipano mediante la libera, spontanea testimonianza e la preghiera. È spesso difficile trovare qualcuno che sia disposto ad assumere responsabilità e a portare pesi”, lamenta un ministro norvegese nel commentare la situazione nel suo paese,c ciò che ci fa ricordare Romani 9:16 (VR): “Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio”. Quello di cui ha bisogno la cristianità per praticare il sacerdozio generale non è null’altro che quello che ci volle nella chiesa primitiva: lo spargimento dello spirito.
IL SACERDOZIO GENERALE È PRATICATO: UN SEGNO DELLO SPIRITO
16. Che cosa dimostra che la profezia di Gioele è stata adempiuta sui testimoni di Geova?
16 Quando il giorno di Pentecoste Pietro diede spiegazioni in merito al primo spargimento dello spirito santo, citò il profeta Gioele e disse: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno”. Lo spargimento dello spirito ai giorni di Pietro ebbe luogo solo per un po’ di tempo e adempì la profezia in piccole proporzioni. Negli ultimi giorni di questo vecchio sistema di cose, il promesso, finale, ultimo e completo spargimento dello spirito è stato adempiuto sui testimoni di Geova e non sulle chiese cattoliche e protestanti della cristianità. La prova è che non solo i testimoni di Geova comprendono e riconoscono l’insegnamento biblico del sacerdozio generale, ma sono anche in grado di metterlo in pratica. — Atti 2:17, 18, VR.
17. Sin da quando i moderni testimoni di Geova hanno avuto il giusto intendimento in merito al sacerdozio generale?
17 Sin dai primi inizi della loro storia moderna, i testimoni di Geova hanno avuto il giusto intendimento di questa dottrina, com’è indicato da un articolo pubblicato col titolo “Il sacerdozio regale” nella prima edizione della loro rivista ufficiale Torre di Guardia di Sion (ora La Torre di Guardia) del luglio 1879. Dopo aver menzionato le quattro scritture principali delle Scritture Greche Cristiane relative al sacerdozio generale (1 Piet. 2:9; Apoc. 1:5, 6; 5:10; 20:6) l’articolo dice: “Le suddette scritture insegnano chiaramente che una parte, come minimo, della nostra opera in futuro sarà quella di officiare in qualità di sacerdoti di Dio. Come l’opera del sacerdote è quella di intercedere e di istruire nella giustizia, esse dimostrano chiaramente che la gloriosa opera di evangelizzazione proseguirà . . . durante l’‘età delle età’. . . . Noi . . . avanzeremo come un regal sacerdozio, secondo l’ordine di Melchisedec, pienamente preparati a soccorrere le nazioni, a guidarle sui sentieri della giustizia, a incoraggiarle a seguire la via della vita”.
18. Quando cominciarono i Testimoni a praticare il sacerdozio generale in pieno? Come fu mostrato questo?
18 Esaminando la loro storia, tuttavia, si nota che, benché i Testimoni comprendessero sin dal 1879 l’importanza che ogni cristiano sia un attivo insegnante pubblico della Parola di Dio, non fu che nel 1919, e in particolare nel 1922, che essi trovarono il coraggio e la forza di organizzare e praticare il sacerdozio generale in pieno seguendo i metodi della chiesa primitiva. Da allora in poi si è cercato di aiutare ogni membro della congregazione a predicare di casa in casa, non solo a distribuire gratuitamente trattati biblici, ma a parlare direttamente e personalmente a ogni padrone di casa e a offrire riviste, libri e opuscoli biblici dietro una contribuzione nominale. Da allora tutti i testimoni di Geova, uomini giovani e vecchi, donne giovani e vecchie e anche i bambini, hanno ‘profetato’. Per aiutarli a compiere la grandiosa opera di ministero di predicare la buona notizia del regno di Dio in tutto il mondo, è stata loro data una “gran folla” di persone di buona volontà che sono desiderose di assistere l’unto sacerdozio regale nel servizio del tempio, come i Netinim e i Gabaoniti furono felici di assistere i sacerdoti levitici. — Luca 8:1; Atti 17:17; 20:20; Apoc. 7:9, 10.
19. Come si manifesta il sacerdozio generale nella congregazione dei testimoni di Geova?
19 Anche nelle congregazioni dei testimoni di Geova osserviamo il sacerdozio generale. Benché in ogni congregazione alcuni membri siano nominati per compiere speciali servizi, come sorvegliare, fare delle statistiche, aver cura della letteratura e del denaro, assegnare territori per l’opera di predicazione e presiedere agli studi biblici, proprio come avveniva nella chiesa primitiva, questi membri sono servitori dei loro fratelli e non costituiscono una classe clericale, e gli altri non sono laici. Alle adunanze della congregazione tutti i presenti partecipano alle considerazioni orali. Essendo un ministro, ogni uomo capace è invitato a celebrare funerali, battesimi e matrimoni e a tenere il servizio della commemorazione annuale della morte del Signore. Dopo l’appropriato addestramento, impartito a tutti, ogni uomo qualificato riceve l’incarico di insegnare e predicare dal podio, ciò che è possibile poiché i soggetti che si devono insegnare in una congregazione in cui tutti sono ministri sono così molteplici e svariati che ve ne sono per tutti i gradi di capacità di insegnare e predicare. Così, come nella chiesa primitiva, ‘tutte le cerimonie sono celebrate da ogni cristiano’. — Filip. 1:1; 1 Tim. 2:12; Efes. 4:11-13.
20. Perché i testimoni di Geova si radunano più spesso di altri, e com’è la partecipazione alle loro adunanze in paragone con quella delle altre chiese in generale?
20 È evidente che essendo ogni ministro un pubblico insegnante, sono necessari più ammaestramento e adunanze che se fosse diversamente. Perciò, i testimoni di Geova tengono cinque regolari adunanze di congregazione di un’ora ciascuna ogni settimana, con una partecipazione media mondiale del 75 per cento circa di tutti gli associati, in contrasto con quelli che vanno in chiesa solo una volta la settimana e la partecipazione alle adunanze generalmente bassa lamentata dalla maggior parte delle altre chiese.
21. Perché le adunanze dei testimoni di Geova sono diverse da quelle delle altre chiese?
21 La maggior parte delle adunanze dei testimoni di Geova differiscono dai cosiddetti servizi e dalle adunanze religiose tenute nelle chiese della cristianità, perché devono soddisfare le esigenze di un sacerdozio generale. Oltre al sermone domenicale, al quale è invitato in special modo anche il pubblico, e a due studi biblici settimanali, i Testimoni tengono due adunanze la settimana col preciso scopo di istruirsi e addestrarsi per compiere il servizio di ministero l’uno verso l’altro e per il pubblico.
22. Quali adunanze sono specialmente designate ad aiutare a mettere in pratica il sacerdozio generale?
22 Una di queste è l’Adunanza di Servizio. In questa adunanza i testimoni di Geova considerano i modi e i mezzi mediante i quali la congregazione può assolvere nella maniera più efficace l’obbligo di predicare regolarmente in ogni casa del suo territorio e di studiare la Bibbia con gli interessati. L’altra adunanza è la Scuola di Ministero Teocratico, nella quale ogni singolo Testimone viene addestrato per essere un pubblico ministro della buona notizia. Vi sono iscritti uomini, donne e bambini. Il programma della scuola comprende discorsi di istruzione, discorsi di esercitazione che consistono in letture della Bibbia, sermoni e ministero di casa in casa, seguìti dagli istruttivi consigli di un servitore della scuola. Tutte le adunanze sono a ingresso libero, e il pubblico è benvenuto.
23. Quali conclusioni si possono trarre dal fatto che i testimoni di Geova sono in grado di praticare in tutto il mondo il sacerdozio generale?
23 Fare di ogni membro di un’organizzazione religiosa, che di membri ne conta 989.192 in 189 paesi, un pubblico lodatore di Dio è una cosa di cui prendere nota. Questi non sono stati assistenti sociali o persone che salmodiassero letteralmente per le strade, ma ministri che hanno seguìto le orme di Cristo Gesù, andando a predicare e a insegnare di casa in casa e nelle famiglie secondo il sistema apostolico, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla lingua, dalla razza e dall’istruzione secolare; e questo è un successo per il quale non si può attribuire il credito a nessun uomo e a nessuna organizzazione. Nel 1962 i testimoni di Geova hanno dedicato in tutto il mondo 142.046.679 ore alla predicazione di casa in casa. Gli infruttuosi tentativi della cristianità a fare altrettanto malgrado il suo grande desiderio e i suoi sforzi rendono testimonianza a questo fatto. Ciò è il risultato dell’operato dello spirito di Dio ed è la prova del fatto, non solo che viviamo negli “ultimi giorni” menzionati da Gioele, ma anche che la congregazione che pratica l’ambìto sacerdozio generale ha ricevuto lo spirito di Dio ed è quella ch’egli usa sulla terra per rappresentarlo tra le nazioni. Perché non conoscere meglio i testimoni di Geova? Li troverete in ogni parte del mondo. Siete benvenuti alle adunanze per lo studio biblico che essi tengono nelle loro Sale del Regno.
[Note in calce]
a The Lay Apostolate, discorso di papa Pio XII al Secondo Congresso Mondiale dell’Apostolato dei Laici del 1957, § 15.
b The Lay Apostolate, §§ 5-9.
c Idem., § 29.
d Time, Atlantic Edition del 9 giugno 1961, pag. 56.
e The Lay Apostolate, §§ 43, 48, 50, 57, 23, 58, 44.
f I Testimoni di Geova nel proposito divino (inglese), pagg. 123, 146, 151, 193.
g Actes du 1er Congrès Mondial pour l’Apostolat des Laiques, pag. 181.
h Til det tyske folks kristne adel di Martin Lutero.
i Ibidem, 12, 180.
j Troslære II, pag. 390, 2ª edizione.
Secondo la legge danese del 1947 che regola la chiesa di Stato luterana danese, non è permesso al laico predicare nella chiesa durante le ordinarie funzioni religiose. (Lovbekendtgørelse nr. 456 af 23/9 1947, § 2, stk. 3). Un emendamento di detta legge considerato dal parlamento danese nel 1961 permetterà al laico di parlare in queste occasioni purché il ministro parli sulla scrittura del giorno. (Kristeligt Dagblad 15, 16/4 1961)
Anche nella chiesa di Stato luterana svedese vi è la successione apostolica.
k Vi er alle prestar di Arthur Berg, pag. 28.
l World Council of Churches di WCC Information.
a The First Assembly of the World Council of Churches di Visser’t Hooft, pag. 154.
b Laity, Bollettino del Reparto dei Laici nel Concilio Mondiale delle Chiese del dicembre 1958, N. 6, pag. 45.
c Vi er alle prester, men . . . di Svend Wisløff Nielsen, pag. 62. Per esempi simili negli U.S.A., in Inghilterra, in Germania e in Australia, vedere l’edizione inglese di Svegliatevi! dell’8 ottobre 1961, pagg. 30, 31.