Domande dai lettori
● Proverbi 11:29 dichiara che chi dà l’ostracismo alla sua casa “prenderà possesso del vento” e che “una persona stolta sarà al servizio di chi è saggio di cuore”. Che cosa si intende con queste dichiarazioni? — I. M., U.S.A.
Le parole di Proverbi 11:29 furono in origine rivolte a Israele. Questo versetto avverte contro la stolta azione che porta a cattive conseguenze, dichiarando: “In quanto a chiunque dà l’ostracismo alla sua propria casa, prenderà possesso del vento; e una persona stolta sarà al servizio di chi è saggio di cuore”.
Viene usato un linguaggio figurativo dicendo che “chiunque dà l’ostracismo alla sua propria casa, prenderà possesso del vento”. Naturalmente, non vuol dire che la persona possa letteralmente prendere il vento in mano o impossessarsene in questa maniera. L’evidente riferimento è quello di cercar di acquistare qualche cosa che è priva di vera sostanza, qualche cosa che non si può afferrare. Nel libro di Ecclesiaste c’è il frequente uso dell’espressione “correr dietro al vento”. Per esempio, Ecclesiaste 1:14 dice: “Ho visto tutte le opere che si facevano sotto il sole, ed ecco, ogni cosa era vanità e un correr dietro al vento”. In altre parole, le opere vane finiscono nella futilità. Così Proverbi 11:29 rende chiaro che l’uomo che dà l’ostracismo alla sua casa non si troverà bene. Non otterrà nulla di valore. Sarà come se prendesse possesso del vento.
Ma come si dà l’ostracismo alla propria casa? Considerate il caso di Acan. Quando gli Israeliti rovesciarono Gerico, tutto quello che c’era di valore nella città doveva essere votato a Geova, per il quale Gerico era la primizia di Canaan. Ma l’avido Acan derubò Geova appropriandosi di una bella veste del paese di Sinar, duecento sicli d’argento e una verga d’oro. In seguito, Israele fu sconfitto ad Ai. Questo spinse a fare un’investigazione per conoscere la ragione di tale disfatta. Infine, la cattiva azione di Acan fu scoperta ed egli confessò. Dopo di ciò Giosuè e tutto Israele portarono Acan, i suoi figli e le sue figlie, gli oggetti rubati e “tutto ciò che era suo” al bassopiano di Acor. Quindi Giosuè disse ad Acan: “Perché hai dato l’ostracismo a noi? Geova darà in questo giorno l’ostracismo a te”. “Allora”, narra il racconto, “tutto Israele lo lapidò con pietre, dopo di che li bruciarono col fuoco. Così li lapidarono”. Certo Acan diede l’ostracismo a sé e alla sua propria casa. — Giosuè, capitolo 7.
Nell’antico Israele, i capifamiglia che non si conformavano alle giuste esigenze e ai comandi di Geova potevano dare l’ostracismo alla loro propria casa. A volte le conseguenze erano serie come quelle che si abbatterono su Acan e sulla sua casa. Ma oggi l’uomo che è capo di una casa cristiana può pure divenire infedele. Egli e altri della sua famiglia possono immischiarsi in pratiche che causano la disassociazione dalla pura congregazione cristiana. (1 Cor. 6:9, 10) In realtà, l’uomo che viola personalmente le Scritture e passa sopra a un grave errore nella sua famiglia dà l’ostracismo alla sua propria casa. Egli, e possibilmente altri nella sua famiglia, ricevono giustamente l’ostracismo da parte di fedeli cristiani, essendo esclusi dalla loro associazione perché sono malfattori impenitenti. — 1 Cor. 5:11-13.
Proverbi 11:29 dice pure: “Una persona stolta sarà al servizio di chi è saggio di cuore”. Questo avviene di frequente. Anzitutto, alla persona stolta non si può affidare grande responsabilità. Spesso tale individuo diviene servo della persona che usa miglior giudizio di lui. La cattiva amministrazione delle cose personali può farlo divenire obbligato in qualche modo verso un altro. Per il fatto che è priva di saggezza, tale persona poco saggia può essere “al servizio di chi è saggio di cuore”.
Le parole di Proverbi 11:29 dovrebbero perciò far capire ai veri cristiani il bisogno di usare buon giudizio, agendo con saggezza in tutte le loro cose. Questo proverbio dovrebbe anche far loro capire l’importanza di evitare l’errata condotta che recherebbe loro l’ostracismo da parte di fedeli cristiani e specialmente di Geova Dio.