L’evoluzione mina la fede
1. Perché molte persone si sorprendono quando vengono a sapere che molti ecclesiastici della cristianità approvano l’evoluzione?
L’INSEGNAMENTO dell’evoluzione non viene impartito per edificare la fede in Dio. Non incoraggia a considerare la Bibbia con profondo rispetto. Alcune persone dunque si sorprendono, quando si rendono conto che un gran numero di ecclesiastici della cristianità approvano liberamente l’evoluzione e che essa è promossa dai libri di testo usati nelle loro scuole sostenute dalla chiesa.
2. (a) Che cosa hanno detto portavoce cattolici della credenza nell’evoluzione? (b) Come la loro veduta contrasta con la Bibbia?
2 In quanto al prevalere di questa tendenza nella Chiesa Cattolica Romana, New Catholic Encyclopedia dice: “Nel 1950 l’enciclica Humani generis [pubblicata dal papa Pio XII] contrassegnò il punto iniziale di un nuovo avvenimento . . . l’evoluzione fu espressamente riconosciuta come un’ipotesi valida”. Su questo tenore, A. Hulsbosch, insegnante di seminario in Olanda e membro dell’ordine di S. Agostino, ha detto: “Non possiamo più negare che, dalla parte biologica, l’uomo ha origine nel regno animale”.a E Peter Schoonenberg, della Compagnia di Gesù, professore in visita all’Università di Duquesne, scuola cattolica, scrisse: “Quando ora consideriamo la genesi della specie umana incontriamo il più basso grado di genitori, poiché i primi uomini non ebbero ‘genitori’ umani ma animali”.b Comunque, questo è in diretto contrasto con la Bibbia, la quale chiaramente afferma che Adamo fu il “figlio di Dio” e che fu fatto ‘a immagine’ di Dio. — Luca 3:38; Gen. 1:26.
3. Fino a che punto alcune scuole cattoliche promuovono l’insegnamento dell’evoluzione, e con quale effetto sui loro studenti?
3 Questi insegnanti cattolici dell’evoluzione non sono passivi al riguardo, ma vogliono assicurarsi che i loro studenti l’abbiano del tutto impressa nella mente. Ciò è indicato dal fatto che la prefazione di un’edizione del libro di biologia usato nel College (cattolico) di Iona dice: “Il principio più generale di tutti in biologia è l’evoluzione. La maggioranza delle considerazioni del soggetto fanno tale dichiarazione, ma non convincono che sia realmente vera. . . . In questo libro abbiamo cercato di rendere l’evoluzione così diffusa come realmente è nel mondo della vita. Ogni argomento ha la sua base e i suoi aspetti evoluzionistici”. Può esserci alcun dubbio sul modo in cui tali istruzioni influiscono sugli studenti? Non molto tempo fa U.S. News & World Report, scrivendo un editoriale sulla “Crescente irrequietezza nella Chiesa Cattolica”, disse: “Un sacerdote di St. Louis stimò che il 25 per cento dei suoi studenti cattolici dubitavano definitamente dell’esistenza di Dio e che un altro 25 per cento erano agnostici. Gli incaricati dell’Università di Notre Dame furono di recente colti di sorpresa quando un laureato si lamentò che ‘mentre ero esposto al meglio che Notre Dame aveva da offrire, mi allontanai sempre più dal cristianesimo’”.
4. Che cosa dicono portavoce e pubblicazioni protestanti di questo insegnamento che distrugge la fede?
4 Non solo la Chiesa Cattolica Romana, con il suo sostegno dell’evoluzione, mina la fede in Dio e nella sua Parola. Le chiese protestanti fanno la stessa cosa. In una lettera in data “18 ottobre 1949”, l’arcivescovo di Canterbury liberamente disse: “La Chiesa Cristiana nel suo insieme ha accettato la teoria dell’evoluzione come scientificamente stabilita”. Nella nota pubblicazione protestante The Christian Century, il dott. Paul Holmer, professore di teologia presso la scuola teologica dell’Università Yale, scrive: “Confesso il profondo apprezzamento dei talenti e delle fatiche che han fatto dell’evoluzione una prevalente conclusione scientifica nel nostro tempo”. Si dovrebbe tener presente che, quando questi scrittori si riferiscono all’evoluzione, non intendono semplicemente il fatto che c’è una varietà di forme di vita o che zone di asciutto subiscono cambiamenti in seguito alle forze che in esse operano; essi parlano dell’origine dell’uomo e di altri viventi. Il protestante Interpreter’s Bible ne dichiarò bruscamente la veduta in questo modo: “Il rettile fu contento di stare nel pantano; l’uomo volle venirne fuori. Egli ebbe e ancora ha istinti primitivi contro i quali deve lottare, poiché cominciò sul piano dell’animale; ma non si è accontentato di dimorarvi”.
5. In base a che cosa gli ecclesiastici che approvano l’evoluzione sostengono che facendo questo non ripudiano la Bibbia?
5 Nonostante tali dichiarazioni, alcuni ecclesiastici sostengono che non ripudiano la Bibbia. Ma su quale base? A. Hulsbosch, d’Olanda, asserisce: “L’uomo terreno preso nel suo insieme è un essere dal duplice aspetto; sotto l’aspetto biologico ha relazione con l’animale, e sotto quello personale è l’immagine di Dio”. In questo modo il corpo è considerato come il prodotto dell’evoluzione, ma si dice che ci sia un’altra parte dell’uomo che non si evolse. Su questo punto, Rudolph Bandas, membro della Pontificia Accademia Romana di Teologia, ha scritto: “L’anima è fuori del processo dell’evoluzione. L’anima è razionale, semplice, spirituale e immortale; non può evolversi dalla semplice vita animale”. In modo simile, Raymond Nogar, sacerdote cattolico, nel suo libro The Wisdom of Evolution, dice: “Biologicamente, l’uomo come la lince è uno speciale tipo di animale. Egli appartiene al regno animale con tutto il resto degli animali. . . . L’anima dell’uomo (e della donna) fu creata immediatamente da Dio ed è spirituale e immortale”. Quelli che fanno tali dichiarazioni sono completamente ignoranti delle Scritture o deliberatamente ingannevoli.
6. Con la Bibbia, mostrate che questi ecclesiastici sono del tutto in errore quando sostengono (a) che l’uomo sia biologicamente imparentato con gli animali, e (b) che il possesso di un’“anima” renda l’uomo diverso dagli animali.
6 La Bibbia non fa nessuna concessione circa una relazione biologica dell’uomo con gli animali. In quanto agli organismi carnali, l’apostolo Paolo fu dal Creatore ispirato a scrivere: “Non ogni carne è la stessa carne, ma ve n’è una del genere umano, e v’è altra carne dei bovini, e altra carne degli uccelli, e altra dei pesci”. (1 Cor. 15:39) Né il possesso di un’“anima” rende l’uomo diverso dagli animali. (Gen. 1:21, 24; Lev. 24:18; Num. 31:28) Inoltre, le Scritture non dicono che quando Dio formò Adamo e gli diede la vita, Dio desse all’uomo un’anima, ma, piuttosto, che l’uomo “divenne un’anima vivente”, che “Adamo divenne anima vivente”. (Gen. 2:7; 1 Cor. 15:45) Così l’uomo stesso è un’anima. Se, come il clero dice, l’anima dunque non si evolse, allora non si evolse l’uomo.
7. (a) Come alcuni ecclesiastici evoluzionisti vedono il racconto biblico su Adamo? (b) Quali fatti mostrano che la Bibbia non permette tale veduta? (c) Cercando di adattare la Bibbia all’evoluzione, che cosa fanno in effetti questi ecclesiastici con la Bibbia e con la “scienza”?
7 Nei loro tentativi di adattare la Bibbia alla teoria dell’evoluzione, è comune che gli ecclesiastici argomentino che il racconto biblico di Adamo sia una semplice allegoria, una parabola, ma non un fatto storico. Dice il gesuita olandese Trooster: “Prima di tutto rendiamoci completamente consapevoli che la storia del paradiso non è storia nel nostro senso moderno della parola”.c Egli ragiona che Adamo non fu qui “il primo uomo” ma che rappresenta tutti gli uomini, e che tutti gli uomini, sebbene abbiano l’opportunità della comunione con Dio, commettono i loro propri atti che li allontanano da Dio. Ma la Bibbia non consente nemmeno questa veduta. Si dice che Adamo fu “il primo uomo”, non tutti gli uomini. (1 Cor. 15:45) Lo scrittore biblico Luca elenca Adamo insieme a settantaquattro altri uomini nella genealogia di Gesù Cristo. (Luca 3:23-38) Se uno fu semplicemente allegorico, che dire del resto? Inoltre, Giuda fratellastro di Gesù, scrisse che Enoc fu “il settimo uomo nella discendenza da Adamo”, ma Enoc per certo non fu il settimo nella discendenza da tutti gli uomini. (Giuda 14) E Genesi 5:3 dice che Adamo generò un figlio di nome Set all’età di centotrent’anni. Può dirsi questo di tutti gli uomini? Certamente no! Accettando l’evoluzione come un fatto, e cercando di interpretare la Bibbia per adattarla all’evoluzione, essi degradano la Parola di Dio ed esaltano la “scienza” materialistica.
8. Promuovendo l’evoluzione, con chi si allea il clero, e quali pubblicate dichiarazioni lo mostrano?
8 Se ne rendano conto o no, i sostenitori religiosi dell’evoluzione stringono la mano ai comunisti atei la cui dichiarata mira è quella di sradicare la fede in Dio. Karl Marx si compiacque tanto dell’opera di Darwin sull’evoluzione che gli scrisse una lettera nella quale gli chiedeva il permesso di dedicargli l’edizione inglese di Das Kapital (chiamato “la bibbia del movimento comunista”). Apertamente un libro di scuola del nono anno pubblicato nell’Unione Sovietica dichiara: “Lo studio delle leggi dell’evoluzione del mondo organico è un ausilio nello svolgimento della concezione materialistica . . . Per giunta, questo insegnamento ci arma per la lotta antireligiosa, dandoci l’interpretazione materialistica dell’apparenza dello scopo del mondo organico e provando nello stesso tempo l’origine dell’uomo dagli animali inferiori”. Per di più, un saggio dell’evoluzionista Julian S. Huxley su “Darwin e l’idea dell’evoluzione” dichiara: “Per cominciare, se l’evoluzione è accettata come un fatto, molto della struttura teologica delle maggiori religioni del mondo è distrutta, o convenientemente . . . rappresentata come significativo mito”. Tuttavia, il clero è fuori posto dichiarando che l’evoluzione sia un fatto e che i racconti biblici siano semplicemente un mito. Perché fanno questo?
9, 10. (a) Che cosa mostra che il clero sostenendo l’evoluzione non è spinto da schiaccianti prove a sostegno della teoria? (b) Perché promuovono l’evoluzione nonostante che questo richieda di degradare la Bibbia?
9 Non lo fanno perché l’evoluzione sia un fatto solidamente stabilito. Alla conclusione di una recente conferenza dell’UNESCO a Parigi, in Francia, fu pubblicato un articolo che annunciava: “La sola certezza sulle origini dell’uomo moderno (homo sapiens) è che sono ‘incerte’”. E il libro Creation and Evolution, di Ulrich A. Hauber, monsignore cattolico la cui pubblicazione ha l’imprimatur del vescovo di Davenport, ne riconosce l’incertezza, dicendo: “La teoria dell’evoluzione non spiega tutti i fatti, sembra che vada contro alcuni di essi”. Nonostante ciò, egli prosegue dicendo: “Ma è una teoria eminentemente ragionevole”. È chiaro che questi portavoce religiosi son caduti nella trappola da cui la Bibbia dice di guardarsi: “State attenti: vi può essere qualcuno che vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. (Col. 2:8) Preferendo l’evoluzione anziché la Parola di Dio, essi vogliono essere accettevoli al mondo, realmente parte del mondo. Anche la comunità scientifica lo capisce. Come riferì Le Monde et la Vie del marzo 1964, un biologo francese e professore di zoologia presso l’Università di Strasburgo disse: “Mi rendo ben conto che i più ostinati sostenitori dell’evoluzione sono oggi reclutati fra i sacerdoti, i monaci e ogni specie di dignitari clericali; essi credono di porsi così dalla parte della conoscenza”. Ma ciò facendo rendono pure chiaro che non sono discepoli di Gesù Cristo, che disse che i suoi seguaci non sarebbero stati “parte del mondo”. — Giov. 17:16.
10 Essi danno il loro sostegno all’evoluzione non perché sia un fatto, ma perché il loro desiderio d’essere accettevoli per il mondo supera di gran lunga il loro amore per la verità. (2 Tess. 2:9-12) Questo può anche dirsi di molti scienziati. La loro istruzione li rende stimati nel mondo, e se vogliono che il mondo ne abbia buona considerazione devono seguire ciò che è popolare. Proprio come le norme morali della Bibbia non sono popolari nei circoli mondani, così non è popolare nemmeno la credenza che l’uomo fu creato da Dio ed è pertanto obbligato a conformarsi a quelle norme. Così l’orgoglio personale accompagnato dal timore dell’uomo diviene per loro un laccio, e questo laccio è posto dal Diavolo. — Riv. 12:9; 2 Cor. 4:4.
11. Su questa questione, in chi il corpo direttivo della Chiesa Presbiteriana ha preferito riporre fede? Spiegate.
11 Nell’aprile del 1969 nel Post di New York fu riferito che il corpo direttivo della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti si era pure distinto per aver accettato l’evoluzione. Essi assunsero l’atteggiamento che “non è necessario capire il racconto di Genesi come descrizione scientifica della creazione”. Gli oppositori della relazione che fu presentata per l’adozione argomentarono strenuamente per la veracità letterale del libro di Genesi e negarono che fosse compatibile con la teoria dell’evoluzione. Uno di essi dichiarò: “Noi facciamo gravi accuse contro l’integrità degli Apostoli e di Gesù Cristo stesso se accettiamo la teoria dell’evoluzione”. Ciò nondimeno, un altro oratore si alzò e dichiarò: “Io sono geologo e vorrei portare all’Assemblea lo stabilito fatto che l’evoluzione esiste e che nessuna azione di questa Assemblea Generale può annullare questo fatto”. Quel corpo religioso in chi espresse la propria fede: nel Creatore, che fece tutte le cose, o negli uomini che hanno studiato alcune delle opere di Dio ma che dicono di saperne più di Dio? A loro vergogna votarono a stragrande maggioranza a favore di uomini imperfetti e della loro teoria dell’evoluzione. — Sal. 40:4, 5.
12. Quale atteggiamento hanno assunto i gesuiti sull’insegnamento dell’evoluzione, e lo mettono realmente in pratica?
12 Circa quattro anni prima, Le Figaro, quotidiano di Parigi, nelle sue notizie religiose del 15 giugno 1965 prese nota di un avvenimento di simile significato. Riferì che il generale dell’ordine dei gesuiti, Pedro Arrupe, nel suo discorso d’investitura e in cui definì la nuova norma di questo corpo religioso, disse che avrebbero dato enfasi alla conoscenza dei libri del gesuita evoluzionista Teilhard De Chardin. “L’importanza di questa dichiarazione”, nota Le Figaro, “è messa in risalto dal fatto che nei circoli clericali di Roma non c’è dubbio che il punto di vista di ‘padre’ Arrupe è in completa armonia con quello del sovrano Pontefice”. Che questo articolo non fosse un’errata interpretazione degli avvenimenti si comprende dai fatti, già esaminati, i quali mostrano che i portavoce cattolici sono in modo definito fra i preminenti sostenitori di questo dogma che distrugge la fede.
13. Quale rimprovero della Parola di Dio ben si applica al clero della cristianità, e perché?
13 A quelli che professavano di adorare il vero Dio ma la cui devozione era solo questione di tradizione, Geova rivolse un forte rimprovero per mezzo del suo profeta Isaia: “Guai a quelli che vanno molto profondamente nel nascondere il consiglio da Geova . . . La vostra perversità! Dovrebbe il vasaio stesso essere reputato proprio come l’argilla? Poiché dovrebbe la cosa fatta dire rispetto al suo fattore: ‘Egli non mi ha fatto?’ E dice effettivamente la medesima cosa formata rispetto al suo formatore: ‘Egli non ha mostrato intendimento’?” Questo rimprovero si applica con uguale vigore oggi al clero della cristianità per la “perversità” che esso mostra nel nascondere la verità della Parola di Dio e nel negare le opere di Dio. — Isa. 29:15, 16.
RISULTATI DELLA CREDENZA NELL’EVOLUZIONE
14. Se una persona accetta l’evoluzione, quale attitudine assume verso la prima parte di Genesi?
14 L’intero processo che mina la fede comincia con ciò che a molte persone sembra una piccola cosa: semplicemente assumere l’attitudine che una parte del primo libro della Bibbia non sia strettamente storico. Ma se il racconto della creazione, e di conseguenza ciò che ivi si dice intorno ad Adamo ed Eva, non è storico, che cos’è? “Mito”, risponde la Chiesa Unita del Canada. Come si esprime lo scrittore gesuita S. Trooster: “Dobbiamo anche tener presente che Adamo come antenato è stato così artificiosamente inventato come altri antenati tribali della leggenda”. Se una persona è ora disposta ad accettare questo punto di vista, finisce tutto lì? Può essa continuare a credere al resto della Bibbia?
15. Quando si accetta il punto di vista del clero circa Genesi, a quale conclusione esso porta riguardo a Gesù Cristo e ai suoi apostoli e alle cose che scrissero? Perché?
15 Accettando le filosofie degli uomini a preferenza della Parola di Dio anche su questo unico punto, riscontrerà che è stato preparato il terreno per la completa rovina della sua fede. Come mai? Perché Gesù Cristo citò il racconto di Genesi circa Adamo ed Eva come fatto storico, facendovi riferimento nello stesso tempo in cui parlò di Mosè, che fu pure un vero personaggio storico. (Matt. 19:3-9) Paolo, apostolo di Gesù, che scrisse quattordici libri delle Scritture Greche Cristiane, mostrò similmente nei suoi scritti di credere alla letterale veracità di quei primi capitoli di Genesi. (1 Tim. 2:13, 14) La stessa cosa può dirsi degli scrittori cristiani della Bibbia Luca e Giuda. (Luca 3:38; Giuda 14) La volontà di seguire l’idea che parte di Genesi sia un “mito” o una leggenda “artificiosamente inventata” porta così alla conclusione che Gesù Cristo fosse illuso e che i suoi apostoli pure fossero in errore. Diviene così ovvio che chi è disposto ad accettare il punto di vista correntemente popolare di molti ecclesiastici circa Genesi mina gravemente la propria fede.
16. Quelli che seguono l’evoluzione quale veduta devono assumere del peccato di Adamo e del suo effetto sul genere umano?
16 Certo, se una persona lascia che l’evoluzione guidi il suo pensiero e classifica lo scritturale racconto della creazione come “non storico”, significa che non crede che Adamo violò la legge di Dio, come riferisce Genesi al capitolo 3. Né crede che il genere umano è nato nel peccato a causa della trasgressione di Adamo. Gli atei non sono i soli che dicono di non credere a questi insegnamenti della Bibbia. Newsweek del 22 agosto 1966 dice: “Il biblista gesuita canadese padre David Stanley indica, . . . ‘Se accettate l’evoluzione, Adamo . . . fu solo un primate. Il mito di una caduta non si addice affatto’”. Inoltre, il libro Evolution and the Doctrine of Original Sin, pubblicato nel 1968 con l’imprimatur dell’arcivescovo di Newark, mostra lo stesso punto di vista. Prima dichiara la fondamentale credenza biblica che “ogni essere umano comincia la sua vita in uno stato peccaminoso a causa del peccato di Adamo”, ma poi aggiunge: “Quelli che prendono seriamente la dottrina scientifica dell’evoluzione non possono più accettare questa presentazione tradizionale”. E il libro mostra che il suo autore in modo definito prende seriamente quella “dottrina dell’evoluzione”. Egli la prende così seriamente da esser disposto a conformarvi il proprio punto di vista circa l’intera Bibbia.
17. (a) Come questo influisce sulla propria attitudine verso il riscatto? (b) Come l’insegnamento dell’evoluzione influisce quindi sulla propria fede?
17 Come questo influisce ora sull’attitudine di una persona verso il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo? La credenza nel peccato del primo uomo Adamo è in diretta relazione con la credenza nel riscatto, come l’apostolo Paolo spiega abbastanza ampiamente nella sua ispirata lettera ai cristiani romani. (Rom. 5:12-19) E alla congregazione di Corinto scrisse: “Siccome la morte è per mezzo di un uomo, la risurrezione dai morti è pure per mezzo di un uomo. Poiché come in Adamo tutti muoiono, così anche nel Cristo tutti saranno resi viventi”. (1 Cor. 15:21, 22) È ovvio che, quando gli ecclesiastici classificano come “mito” ciò che la Bibbia dice della ragione del riscatto, essi seminano semi di dubbio sulla validità del riscatto stesso. L’edizione del 1970 del World Book Encyclopedia, nel suo articolo sull’evoluzione, realisticamente osserva: “La realtà del peccato, e della redenzione dal peccato, è ritenuta essenziale per la fede cristiana. Ma se l’uomo è nel processo di evolversi da uno stato inferiore, il peccato tende a divenire semplice imperfezione, e il Vangelo della redenzione dalla colpa del peccato tende a perdere ogni significato”. Quando ciò è accaduto, dov’è la fede della persona? È scomparsa.
18. (a) Che cosa sono incoraggiati a fare quelli che appartengono alle chiese per scoprire ciò che i loro ministri credono? (b) Quale azione devono compiere tali persone se vogliono ottenere l’approvazione di Geova?
18 Se appartenete a una delle chiese della cristianità, alcune delle cose che qui avete lette possono avervi sorpreso. Potete pensare che il vostro ministro sia diverso, che non creda e non insegni tali cose. Ma non sarebbe saggio scoprirlo? Chiedetegli se crede che il racconto biblico di Adamo ed Eva è un fatto storico. Se dice che non ci crede, sapete quindi che non è d’accordo con Gesù Cristo e con gli ispirati scrittori delle Scritture Greche Cristiane. Chiedetegli se accetta l’insegnamento dell’evoluzione. Se l’accetta, ha poca importanza che professi di credere in Gesù Cristo come riscattatore del genere umano, perché tale credenza non ha nessun significato qualora l’uomo si evolva, si vada elevando; essa ha significato solo per chi riconosce che il primo uomo, per disubbidienza, cadde nel peccato. Che cosa farete se troverete che il ministro della vostra chiesa sostiene l’evoluzione? Starete con lui, come seguace di un uomo? Egli non vi può dare la vita eterna. Ma Dio può darvela, ed egli ve la darà se esercitate fede nel suo provvedimento per la vita eterna mediante il suo Figlio Gesù Cristo e se ora rendete adorazione insieme a quelli che lo adorano “con spirito e verità”. — Giov. 4:24.
[Note in calce]
a God in Creation and Evolution, 1965, pag vii.
b God’s World in the Making, 1964, pagg. 55, 56.
c Evolution and the Doctrine of Original Sin, pag. 43.
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Chi si rifiuta di credere in Adamo ed Eva può ancora esser cristiano?