“Pronti per ogni opera buona”
LE Scritture ispirate esortano i cristiani ad essere “pronti per ogni opera buona”. (Tito 3:1) Che cosa richiede questo dai devoti servitori di Dio? Occorre soddisfare senza esitazione i bisogni altrui. Se siamo in grado di fare qualche cosa di positivo per prestare aiuto, non vorremo certo rimandare a qualche altro tempo né lasciare che sia qualcun altro a farlo. Piuttosto, dovremmo essere disposti anche a rinnegare noi stessi, se occorre, per aiutare chi lo merita.
Vi sono molte attività che si possono descrivere come “opera buona”, utile al prossimo e gradita a Dio. Per esempio, c’è l’opera di incoraggiare i conservi credenti con la parola e con l’esempio. Un’eccellente occasione di far questo si ha alle adunanze cristiane. L’apostolo Paolo esortò: “Osserviamoci a vicenda, per stimolarci alla carità e alle buone opere, non disertando la nostra adunanza [cristiana], come è consuetudine di alcuni, ma incoraggiandoci, e tanto più, quanto vedete che si avvicina quel giorno”. (Ebr. 10:24, 25, La Bibbia Concordata) Sì, è un’“opera buona” essere regolarmente presenti alle adunanze della congregazione cristiana, per rallegrare, incoraggiare ed edificare i fratelli. Anche se non siamo fisicamente in forma, di quale stimolo possiamo essere per altri che osservano la nostra debolezza cedere il posto alla forza con l’aiuto dello spirito di Geova!
A tali riunioni possono esserci alcuni che sono depressi, scoraggiati, oppressi nello spirito, tristi. Se siete lì avete la possibilità di assisterli. Esprimendo considerazione per il loro benessere e conversando con calore potete spronarli a pensare a cose migliori. Da non trascurare è l’incoraggiamento che possono trarre dalle vostre risposte alle domande poste dal podio.
È realmente lo spirito di Geova che vi permetterà di incitare i conservi credenti “alla carità e alle buone opere”. Tale spirito su Gesù Cristo gli permise di “consolare tutti gli afflitti, . . . dar loro una corona invece della cenere, un unguento di gioia invece del lutto, un manto di giubilo invece della tristezza”. (Isa. 61:2, 3, Con; Luca 4:17-21) Imitando Gesù Cristo, date tale conforto con l’aiuto dello spirito di Geova anche a quelli che non hanno ancora relazione con voi nella fede?
Partecipando all’essenziale opera di proclamare la “buona notizia” del regno di Dio possiamo davvero confortare molti. Quindi, vogliamo essere sicuri di riservare tempo all’essenziale servizio di andare alle case delle persone del nostro quartiere, cercando di interessarle al messaggio di Dio per il popolo di questa generazione.
Come ci rafforziamo perseverando in quest’opera! Essendo un’opera descritta nelle Scritture come una ricerca di “pecore” smarrite, non possiamo attenderci di trovare una persona veramente simile a pecora in ogni strada o in ogni città o villaggio. (Si paragoni Matteo 10:6, 14). Non dovremmo dunque scoraggiarci quando incontriamo alcuni che non ascoltano. Piuttosto, dovremmo voler perseverare nonostante l’insensibilità e le contraddizioni blasfeme e da ignoranti. Tale perseveranza produce costanza. — Rom. 5:3-5.
Vogliamo anche fare buon uso delle opportunità che abbiamo nei nostri quotidiani contatti per far conoscere ad altri le confortanti promesse contenute nella Bibbia. Forse incontriamo qualcuno mentre aspettiamo un mezzo di trasporto, o in viaggio, o forse abbiamo l’occasione di parlare brevemente con degli estranei. Non ci mostriamo pronti all’“opera buona” quando rivolgiamo la loro attenzione su ciò che dice la Bibbia sulle attuali condizioni del mondo e sull’adempimento della profezia? Poiché opportunità simili si presentano spesso, potremmo prendere l’abitudine d’avere con noi una pubblicazione di studio biblico — un libretto, un opuscolo o una rivista — da offrire a quelli che esprimono un certo interesse per il messaggio del Regno.
La Legge data agli Israeliti per mezzo di Mosè comandava loro di interessarsi di quelli che cadevano in povertà. (Deut. 15:7, 8, 11) Gli odierni cristiani adoratori di Geova dovrebbero oggi sforzarsi d’essere ancor più mentalmente preparati e inclini a scorgere e soddisfare, fin dove è possibile, i bisogni dei fratelli più poveri. Meriterebbero il loro aiuto e la loro generosità quelli che, nonostante le avversità, mostrano zelo per l’opera del Regno e profonda devozione verso Geova Dio. Dovremmo voler imitare la generosità di Cornelio. Infatti, ancor prima del battesimo fu riconosciuto come uomo “timorato di Dio” che “faceva molte elemosine al popolo” e “pregava Dio assiduamente”. In visione, un angelo gli disse: “Le tue preghiere e le tue elemosine sono salite come sacrificio di ricordanza al cospetto di Dio”. — Atti 10:2-4, Con.
Nel nostro giorno, come al tempo degli apostoli, ci sono rappresentanti viaggianti della mondiale congregazione cristiana che vanno di luogo in luogo per edificare l’apprezzamento dei fratelli verso il grande privilegio di servire Geova, condividendo con loro utili suggerimenti ed esperienze inerenti a tale servizio. Questi fratelli viaggianti meritano il nostro sincero e generoso appoggio, come raccomandò l’apostolo Paolo nella sua lettera a Tito (3:13, 14): “Rifornisci di tutto il necessario il giureconsulto Zena e Apollo, affinché non manchi loro nulla. Imparino poi anche i nostri a dedicarsi alle opere buone per le pressanti necessità, perché non siano senza frutti”. — Con.
Certo, possiamo non essere sempre consci dei bisogni fisici e spirituali dei nostri conservi di adorazione, specialmente di quelli che abitano in paesi lontani. Tuttavia, anche in tal caso possiamo compiere un’“opera buona” a loro favore. Quello che non possiamo fare personalmente per chi è nel bisogno si può fare tramite lo strumento legale impiegato dai cristiani testimoni di Geova, la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Le contribuzioni inviate a tale Società sono usate per promuovere gli interessi spirituali in tutta la terra. Inoltre, grazie alla generosità e alla prontezza di mente di una grande folla di fratelli, la Società ha a disposizione fondi per immediate operazioni di soccorso a favore di quelli che sono vittime di qualche grande catastrofe o della persecuzione che si abbatte su di loro.
Essendo “pronti per ogni opera buona” diamo prova di riporre in Dio la nostra speranza. Possiamo perciò confidare nella sua benedizione ora e in futuro. Questo è ciò che additò l’apostolo Paolo raccomandando uno spirito di generosità. Egli esortò Timoteo a incoraggiare certi conservi credenti ‘a fare il bene, a esser ricchi di opere eccellenti, a esser disposti a dare, pronti a condividere, tesoreggiando sicuramente per se stessi un eccellente fondamento per il futuro, onde afferrino fermamente la vera vita’. (1 Tim. 6:18, 19) Com’è eccellente poter partecipare all’“opera buona” e così imitare Dio che dà generosamente a tutti, sia le cose materiali che quelle spirituali! — Matt. 5:45; Giac. 1:5.