Ricordate?
Avete letto attentamente i recenti numeri della “Torre di Guardia” con l’obiettivo di farne vostre le informazioni? In tal caso ricorderete di certo i seguenti punti:
● È lasciato all’individuo il compito di decidere quale speranza preferisce, se quella celeste o quella terrestre?
No. Prima di nutrire qualsiasi speranza scritturale, la persona deve dedicarsi a Geova Dio senza riserve ed essere battezzata, accettando di compiere da allora in poi la volontà di Dio. Geova fa adempiere la sua volontà tramite l’operato del suo santo spirito, e nei probabili membri del “piccolo gregge” tale spirito suscita una speranza celeste. Tuttavia, anche gli appartenenti alla “grande folla”, che hanno la speranza di vivere per sempre sulla terra, e il cui radunamento è ora in corso, ricevono lo spirito di Dio. (Luca 12:32; Rom. 8:14-17) — 15/3/80 p. 27.
● Come dovremmo reagire nel caso che qualcuno dubitasse dei nostri motivi?
È bene non offendersi. (Eccl. 7:9) Come cristiani, dovremmo voler imitare Dio che manifesta padronanza di sé di fronte alle accuse. Egli ci darà conforto e avremo la gioia di continuare a ‘confidare in Geova e fare il bene’. (Sal. 37:3) Se Dio ritiene opportuno dar prova della nostra buona fede, può farlo al momento giusto. — 1/10 p. 14.
● Cos’è il ‘dolore’ o la ‘pena’ che non sarà più fra i sudditi terreni del regno di Dio?
La promessa profetica che non vi sarà più pena non significa che i sudditi terreni del Regno diventeranno insensibili a qualsiasi dolore. (Riv. 21:4) La capacità di avvertire il dolore fisico può essere utile. Ma ‘non vi saranno più’ il dolore mentale ed emotivo e l’intenso dolore fisico derivanti dal peccato e dall’imperfezione, poiché ne saranno eliminate le cause. — 15/10 p. 5.
● Per i cristiani, qual è una delle massime espressioni d’amore verso Dio e verso il prossimo?
Predicare la “buona notizia” è uno dei modi principali per mostrare che amiamo Dio con tutto il nostro cuore, con tutta la nostra anima, con tutta la nostra forza e con tutta la nostra mente. (Luca 10:27) Insegnare la “buona notizia” ai nostri simili è una delle massime espressioni d’amore per loro, perché li aiuta a stabilire una buona relazione con Geova. — 15/10 p. 28.
● Quali vantaggi si hanno divenendo dedicati e battezzati discepoli di Gesù Cristo?
Si ha la soddisfazione di sapere che ciò che si sta facendo ha l’approvazione di Geova Dio e di Gesù Cristo. Come cristiani, si acquistano anche fratelli, sorelle, madri, e figli in senso spirituale. — 15/9 p. 14.
● Chi è Babilonia la Grande e perché bisogna prestare ascolto all’invito di ‘uscire da essa’?
Babilonia la Grande è l’impero mondiale della falsa religione, e uscirne è l’unico modo per evitare di essere distrutti con lei nell’imminente “grande tribolazione” (Matt. 24:21; Riv. 18:4) È urgente ‘uscire da Babilonia la Grande’ ora, perché sarà impossibile farlo dopo che i suoi ex amanti politici si saranno rivoltati contro di lei. (Riv. 17:15-18) — 1/11 pp. 17, 18.
● Perché, come servitori di Geova Dio, possiamo aspettarci che egli ascolti le nostre preghiere?
Geova è l’“Uditore di preghiera”, e ci comanda di pregare. (Sal. 65:2; Rom. 12:12) Possiamo accostarci fiduciosamente a Geova in preghiera anche perché vi è implicato il suo nome, perché conosce le nostre limitazioni e desidera aiutarci, ed egli ascolterà le nostre preghiere per il fatto che manteniamo l’integrità. — 15/11 pp. 17, 18.
● Il nuovo patto avrà fine?
Sì, il nuovo patto, che ha per mediatore Gesù Cristo, avrà fine quando avrà adempiuto lo scopo di produrre 144.000 figli spirituali di Dio. Ciò avverrà quando tutti gli unti saranno stati risuscitati all’immortale vita celeste. Tuttavia, le persone che vivranno sulla terra trarranno per sempre beneficio dal nuovo patto. Questo perché i 144.000 parteciperanno con Cristo al suo regno millenario e alla dispensazione sulla terra del suo sacrificio di riscatto, mentre l’umanità verrà riportata alla perfezione con la meta della vita eterna. — 1/12 p. 31.
● È possibile che nella congregazione cristiana esista un ambiente che non favorisce la giusta crescita cristiana?
Sì, possono esserci un ambiente o delle compagnie non profittevoli dal punto di vista spirituale. Per esempio, alcuni che da poco hanno simboleggiato la loro dedicazione a Dio possono avere la tendenza a introdurre nella congregazione un certo grado di mondanità. Dovremmo quindi stare attenti alle nostre compagnie, perché, come il terreno, l’ambiente in cui seminiamo e nutriamo i tratti della nostra personalità può renderci una varietà scadente di ciò che avevamo intenzione di divenire quando cominciammo a seminare come cristiani. — 15/12 pp. 19, 20.
● Chi sono le “altre pecore” di Giovanni 10:16?
Poiché è detto che non appartengono a questo ovile, le “altre pecore” non sono israeliti spirituali, eredi della promessa abraamica con prospettive celesti. Sono invece una classe terrena che sarà infine formata da tutti quelli che otterranno la vita eterna sulla terra. Il “pastore eccellente” cedette la sua anima anche per loro. (Giov. 10:14) — 1/1/81 pp. 26-28.
● Come cristiani, cosa dovremmo fare se cominciassimo a essere turbati da dubbi?
Dovremmo esaminare i nostri motivi per vedere se i nostri dubbi sono sinceri o se nascondono una mancanza di perseveranza o poca fede nel potere di Dio di perdonare. Dovremmo anche avere uno spirito positivo e ricordare tutto ciò che Geova Dio ha fatto per noi tramite Gesù Cristo, come pure tutto ciò che abbiamo imparato in merito ai propositi e alle promesse di Dio mediante il cibo spirituale provveduto tramite lo schiavo fedele e discreto. (Matt. 24:45-47) — 15/1 pp. 14, 15.