La legge prima di Cristo
“Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. — SALMO 119:97.
1. Da cosa è governato il moto dei corpi celesti?
SIN dall’infanzia Giobbe aveva forse osservato con meraviglia le stelle. Probabilmente i genitori gli avevano insegnato il nome delle grandi costellazioni e quello che sapevano circa le leggi che governavano il movimento delle costellazioni nel cielo. Dopo tutto nell’antichità la gente si serviva del moto regolare di quelle vaste ed eleganti formazioni stellari per calcolare il susseguirsi delle stagioni. Ma, per quante volte le avesse osservate con meraviglia, Giobbe non conosceva le possenti forze che tenevano insieme quelle formazioni di stelle. Perciò non fu in grado di rispondere quando Geova Dio gli chiese: “Conosci le leggi del cielo?” (Giobbe 38:31-33, Nuova Riveduta) Sì, le stelle sono governate da leggi così precise e complesse che tuttora gli scienziati non le comprendono appieno.
2. Perché si può dire che tutta la creazione è governata da leggi?
2 Geova è il supremo Legislatore dell’universo. Tutte le sue opere sono governate da leggi. Il suo diletto Figlio, “il primogenito di tutta la creazione”, ubbidiva fedelmente alla legge del Padre prima ancora che venisse all’esistenza l’universo fisico! (Colossesi 1:15) Anche gli angeli sono guidati da leggi. (Salmo 103:20) Perfino gli animali sono governati da leggi allorché ubbidiscono per istinto ai comandi programmati dal Creatore dentro di loro. — Proverbi 30:24-28; Geremia 8:7.
3. (a) Perché il genere umano ha bisogno di leggi? (b) Mediante che cosa Geova governava la nazione di Israele?
3 Che dire del genere umano? Pur essendo stati benedetti con doni come l’intelligenza, il senso morale e la spiritualità, abbiamo ugualmente bisogno di certe leggi divine che ci guidino nell’uso di tali facoltà. I nostri primogenitori, Adamo ed Eva, erano perfetti, per cui bastavano poche leggi per guidarli. L’amore per il loro Padre celeste avrebbe dovuto fornire loro ampie ragioni per ubbidire lietamente. Ma disubbidirono. (Genesi 1:26-28; 2:15-17; 3:6-19) Di conseguenza i loro discendenti nacquero come peccatori che avevano bisogno di molte più leggi. Col passar del tempo Geova andò amorevolmente incontro a tale bisogno. Diede a Noè leggi specifiche che egli doveva trasmettere alla sua famiglia. (Genesi 9:1-7) Secoli dopo, tramite Mosè, Dio diede alla nuova nazione di Israele un dettagliato codice di leggi scritte. Era la prima volta che Geova governava un’intera nazione mediante la Sua legge. Esaminando questa Legge saremo aiutati a capire il ruolo essenziale che la legge divina ha oggi nella vita dei cristiani.
Lo scopo della Legge mosaica
4. Perché sarebbe stato un problema per gli eletti discendenti di Abraamo produrre il Seme promesso?
4 L’apostolo Paolo, profondo conoscitore della Legge, chiese: “Perché, dunque, la Legge?” (Galati 3:19) Per rispondere, dobbiamo ricordare che Geova aveva promesso al suo amico Abraamo che dalla sua discendenza sarebbe sorto un Seme che avrebbe recato grandi benedizioni a tutte le nazioni. (Genesi 22:18) Ma c’era un problema: Non tutti gli eletti discendenti di Abraamo, gli israeliti, amavano personalmente Geova. Col passar del tempo la maggioranza mostrò di essere di collo duro, ribelle: alcuni erano proprio ingovernabili! (Esodo 32:9; Deuteronomio 9:7) Costoro appartenevano al popolo di Dio per semplice nascita, non per loro scelta.
5. (a) Cosa insegnava Geova agli israeliti mediante la Legge mosaica? (b) In che modo la Legge influiva sulla condotta di quelli che la osservavano?
5 Come poteva un popolo del genere produrre il Seme promesso e riceverne i benefìci? Invece di controllarli come robot, Geova li istruì mediante la sua legge. (Salmo 119:33-35; Isaia 48:17) In ebraico la parola per “legge”, tohràh, significa “istruzione”. Cosa insegnava? Principalmente insegnava agli israeliti che avevano bisogno del Messia, il quale li avrebbe redenti dal loro stato peccaminoso. (Galati 3:24) La Legge insegnava pure il santo timore e l’ubbidienza. In armonia con la promessa abraamica, gli israeliti dovevano servire da testimoni di Geova per tutte le altre nazioni. Perciò la Legge doveva insegnare loro un nobile ed elevato codice di comportamento che onorasse Geova; doveva aiutare Israele a mantenersi separato dalle pratiche corrotte delle nazioni circostanti. — Levitico 18:24, 25; Isaia 43:10-12.
6. (a) Quante norme contiene all’incirca la Legge mosaica, e perché non sono poi così tante? (Vedi la nota in calce). (b) Cosa possiamo discernere grazie allo studio della Legge mosaica?
6 Non sorprende quindi che la Legge mosaica contenga molte norme: più di 600.a Questo codice scritto regolava la sfera dell’adorazione, del governo, della morale, della giustizia e perfino dell’alimentazione e dell’igiene. Ma significa questo che la Legge fosse solo un’arida raccolta di precetti e regolamenti? Tutt’altro! Uno studio di quella Legge permette di discernere molti aspetti dell’amorevole personalità di Geova. Considerate alcuni esempi.
Una Legge che rispecchiava misericordia e compassione
7, 8. (a) In che modo la Legge dava risalto alla misericordia e alla compassione? (b) Misericordiosamente, come applicò Geova la Legge nel caso di Davide?
7 La Legge dava risalto alla misericordia e alla compassione, specialmente per i poveri e gli indifesi. Vedove e orfani erano particolarmente tutelati. (Esodo 22:22-24) Le bestie da soma erano protette da trattamenti crudeli. I fondamentali diritti di proprietà erano rispettati. (Deuteronomio 24:10; 25:4) Sebbene l’assassinio fosse punito con la pena capitale, la Legge prevedeva misericordiose attenuanti per l’omicidio involontario. (Numeri 35:11) Evidentemente i giudici israeliti avevano un certo margine di discrezionalità nello stabilire la pena per determinati reati, tenendo conto dell’atteggiamento del trasgressore. — Confronta Esodo 22:7 e Levitico 6:1-7.
8 Geova diede l’esempio ai giudici nell’applicare la Legge con fermezza quando era necessario, ma con misericordia ogni volta che era possibile. Al re Davide, che aveva commesso adulterio e omicidio, fu mostrata misericordia. Non rimase però impunito, perché Geova non gli risparmiò le terribili conseguenze derivanti dal suo peccato. Tuttavia, a motivo del patto del Regno e del fatto che era un uomo misericordioso per natura e manifestò pentimento di cuore, Davide non fu messo a morte. — 1 Samuele 24:4-7; 2 Samuele 7:16; Salmo 51:1-4; Giacomo 2:13.
9. Che ruolo aveva l’amore nella Legge mosaica?
9 Inoltre la Legge mosaica dava risalto all’amore. Immaginate una delle nazioni odierne che avesse un codice di leggi che richiedesse in realtà di amare! La Legge mosaica non si limitava infatti a vietare l’omicidio; comandava: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. (Levitico 19:18) Non si limitava a vietare di trattare ingiustamente il residente forestiero; comandava: “Lo devi amare come te stesso, poiché diveniste residenti forestieri nel paese d’Egitto”. (Levitico 19:34) Non si limitava a condannare l’adulterio; comandava al marito di far rallegrare la moglie! (Deuteronomio 24:5) Nel solo libro di Deuteronomio le parole ebraiche che indicano la qualità dell’amore ricorrono una ventina di volte. Geova assicurò agli israeliti il suo proprio amore: passato, presente e futuro. (Deuteronomio 4:37; 7:12-14) In realtà il più grande comando della Legge mosaica era: “Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua forza vitale”. (Deuteronomio 6:5) Gesù disse che l’intera Legge dipendeva da questo comando e da quello di amare il prossimo come se stessi. (Levitico 19:18; Matteo 22:37-40) Non c’è da meravigliarsi che il salmista scrivesse: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. — Salmo 119:97.
Abuso della Legge
10. Come considerarono la Legge mosaica la maggior parte degli ebrei?
10 Come fu tragico quindi che Israele in gran parte non apprezzasse la Legge mosaica! Il popolo disubbidì alla Legge, la ignorò o se ne dimenticò. Contaminò la pura adorazione con le disgustanti pratiche religiose di altre nazioni. (2 Re 17:16, 17; Salmo 106:13, 35-38) E tradì la Legge anche in altri modi.
11, 12. (a) Quale danno causarono alcuni gruppi di capi religiosi dopo i giorni di Esdra? (Vedi il riquadro). (b) Perché gli antichi rabbini ritennero necessario ‘innalzare una siepe intorno alla Legge’?
11 Fra coloro che fecero maggior danno alla Legge ci furono proprio quelli che sostenevano di esserne i maestri e i custodi. Questo avvenne dopo i giorni di Esdra, fedele copista del V secolo a.E.V. Esdra lottò con tenacia contro le influenze corruttrici delle altre nazioni e ribadì la necessità di leggere e insegnare la Legge. (Esdra 7:10; Neemia 8:5-8) Alcuni maestri della Legge asserirono di seguire le orme di Esdra e formarono quella che venne chiamata la “Grande Sinagoga”. Fra le sue norme c’era questa: “Innalza una siepe intorno alla Legge”. Secondo quei maestri, la Legge era come un prezioso giardino. Affinché nessuno vi entrasse abusivamente trasgredendone le leggi, essi crearono ulteriori leggi, la “Legge orale”, per impedire alla gente anche solo di avvicinarsi a tale errore.
12 Qualcuno potrebbe dire che i capi ebrei erano giustificati a ragionare in quel modo. Dopo il tempo di Esdra gli ebrei furono sottoposti alla dominazione straniera, specialmente a quella greca. Per combattere l’influenza della filosofia e della cultura greca, fra gli ebrei sorsero dei gruppi di capi religiosi. (Vedi il riquadro a pagina 10). Col tempo alcuni di questi gruppi finirono per rivaleggiare col sacerdozio levitico nell’insegnare la Legge, e addirittura per soppiantarlo. (Confronta Malachia 2:7). Nel 200 a.E.V. la legge orale cominciò a condizionare la vita degli ebrei. Inizialmente queste leggi non dovevano essere messe per iscritto, affinché non venissero considerate alla stregua della Legge scritta. Ma gradualmente il pensiero umano fu messo al di sopra di quello divino, così che quella “siepe” finì in realtà per danneggiare il “giardino” stesso che avrebbe dovuto proteggere.
La contaminazione farisaica
13. Come giustificavano alcuni capi religiosi ebrei il fatto di stabilire molte regole?
13 I rabbini partivano dal presupposto che siccome la Torà, cioè la Legge mosaica, era perfetta, doveva contenere la risposta a qualsiasi domanda potesse sorgere. Questo concetto non era poi così reverenziale. In realtà dava ai rabbini la licenza di ricorrere a sottili ragionamenti umani, facendo credere che regole stabilite su ogni sorta di questioni — alcune di natura personale, altre assolutamente banali — fossero basate sulla Parola di Dio.
14. (a) In che modo i capi religiosi ebrei portarono il precetto scritturale di mantenersi separati dalle nazioni a un estremo non scritturale? (b) Cosa mostra che le regole rabbiniche non riuscirono a proteggere il popolo ebraico dalle influenze pagane?
14 Ripetutamente i capi religiosi stiracchiarono precetti scritturali portandoli agli estremi. Per esempio, la Legge mosaica incoraggiava la separazione dalle nazioni, ma i rabbini predicavano una forma di irragionevole disprezzo per tutto ciò che non fosse giudaico. Insegnavano addirittura che un ebreo non doveva lasciare le sue bestie in una locanda gentile, perché i gentili ‘erano sospettati di bestialità’. Alla donna ebrea non era lecito aiutare una non ebrea a partorire perché altrimenti avrebbe ‘contribuito a far nascere un altro idolatra’. Diffidando giustamente dei ginnasi greci, i rabbini proibirono qualsiasi esercizio atletico. La storia mostra che tutto questo non servì a proteggere gli ebrei dalle credenze dei gentili. Anzi, i farisei stessi finirono per insegnare la dottrina greca pagana dell’immortalità dell’anima! — Ezechiele 18:4.
15. In che modo i capi religiosi ebrei snaturarono le leggi sulla purificazione e sull’incesto?
15 I farisei snaturarono anche le leggi sulla purificazione. Si diceva che, se ne avessero avuto l’opportunità, i farisei avrebbero purificato anche il sole. La loro legge diceva che tardare “a fare i propri bisogni” avrebbe contaminato l’uomo! Lavarsi le mani divenne un rito complesso, con tanto di norme su quale mano andava lavata per prima e come. Le donne erano considerate particolarmente impure. Prendendo spunto dal comando scritturale di non ‘avvicinarsi’ a un parente carnale (in realtà una legge contro l’incesto), i rabbini stabilirono che il marito non doveva camminare dietro la moglie e non doveva conversare con lei al mercato. — Levitico 18:6.
16, 17. Quali aggiunte fece la legge orale al comando di osservare un sabato settimanale, e con quale risultato?
16 È tristemente nota la parodia spirituale che la legge orale fece della legge sul sabato. Dio aveva dato a Israele un comando semplice: Non compiere nessun lavoro il settimo giorno della settimana. (Esodo 20:8-11) Tuttavia la legge orale si prese la briga di definire circa 39 diversi tipi di lavoro proibito, fra cui fare o sciogliere un nodo, cucire due punti, scrivere due lettere ebraiche, e via dicendo. Ciascuno di questi tipi di lavoro richiedeva poi un’infinità di altre regole. Quali nodi erano vietati e quali no? La legge orale rispondeva con regole arbitrarie. Guarire qualcuno finì per essere considerato un lavoro proibito. Per esempio, era vietato rimettere a posto di sabato un arto rotto. Un uomo col mal di denti poteva usare l’aceto per condire il cibo, ma non poteva succhiare l’aceto attraverso i denti. Ciò avrebbe potuto guarirlo dal mal di denti!
17 Così, sepolta sotto centinaia di regole stabilite dall’uomo, la legge sul sabato perse per la maggioranza degli ebrei il suo significato spirituale. Quando Gesù Cristo, il “Signore del sabato”, compì spettacolari e rincoranti miracoli di sabato, gli scribi e i farisei rimasero impassibili. L’unica cosa che notavano era che lui non sembrava tener conto delle loro regole. — Matteo 12:8, 10-14.
Impariamo dalla stoltezza dei farisei
18. Che effetto ebbe l’aggiunta di leggi orali e tradizioni alla Legge mosaica? Illustrate.
18 Riepilogando, potremmo dire che quelle leggi e tradizioni aggiunte si attaccarono alla Legge mosaica come i cirripedi allo scafo di una nave. Il proprietario fa di tutto per staccare dallo scafo quelle creature fastidiose, perché riducono la velocità della nave e ne danneggiano lo strato antiruggine. Similmente le leggi orali e le tradizioni appesantivano la Legge e la esponevano ad abusi corrosivi. Tuttavia, invece di rimuovere quelle leggi arbitrarie, i rabbini continuavano ad aggiungerne altre. Quando il Messia venne ad adempiere la Legge, la “nave” era talmente ricoperta di “incrostazioni” che a malapena stava a galla! (Confronta Proverbi 16:25). Anziché proteggere il patto della Legge, quei capi religiosi stoltamente lo tradirono. Ma perché la loro “siepe” di regole non aveva funzionato?
19. (a) Perché la “siepe intorno alla Legge” non aveva funzionato? (b) Cosa mostra che i capi religiosi ebrei non avevano vera fede?
19 I capi del giudaismo non capirono che la battaglia contro la corruzione si combatte nei cuori e non sulle pagine dei testi giuridici. (Geremia 4:14) La chiave della vittoria è l’amore: l’amore per Geova, per la sua legge e per i suoi giusti princìpi. Tale amore produce un corrispondente odio per ciò che Geova odia. (Salmo 97:10; 119:104) Quelli il cui cuore trabocca di questo amore rimangono fedeli alle leggi di Geova in questo mondo corrotto. I capi religiosi ebrei avevano il grande privilegio di ammaestrare il popolo in modo da promuovere e infondere tale amore. Perché non ci riuscirono? Evidentemente per mancanza di fede. (Matteo 23:23, nota in calce) Se avessero avuto fede nel potere dello spirito di Geova di agire sul cuore degli esseri umani fedeli, non avrebbero sentito il bisogno di esercitare un rigido controllo sulla vita degli altri. (Isaia 59:1; Ezechiele 34:4) Non avendo fede, non potevano infonderla in altri; aggravavano il popolo con comandamenti di uomini. — Matteo 15:3, 9; 23:4.
20, 21. (a) In linea generale, che effetto ebbe sul giudaismo la mentalità attaccata alle tradizioni? (b) Che lezione possiamo trarre da ciò che accadde al giudaismo?
20 Quei capi religiosi non promuovevano l’amore. Le loro tradizioni produssero una religione ossessionata dall’esteriorità, con un’ubbidienza proforma per salvare le apparenze: un fertile suolo per l’ipocrisia. (Matteo 23:25-28) Le loro regole offrivano innumerevoli occasioni per giudicare gli altri. Così gli orgogliosi e autoritari farisei si sentirono giustificati a criticare Gesù Cristo stesso. Persero di vista lo scopo principale della Legge e rigettarono il solo vero Messia. Di conseguenza egli fu costretto a dire alla nazione ebraica: “Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. — Matteo 23:38; Galati 3:23, 24.
21 Che lezione possiamo trarne? È chiaro che una mentalità rigida e attaccata alle tradizioni non promuove la pura adorazione di Geova! Ma significa questo che gli odierni adoratori di Geova non abbiano nessuna regola da osservare a parte quelle esplicitamente indicate nelle Sacre Scritture? Non è così. Per una risposta esauriente, consideriamo ora in che modo Gesù Cristo sostituì la Legge mosaica con una legge nuova e migliore.
[Nota in calce]
a Naturalmente sono sempre molto poche rispetto ai sistemi legislativi delle nazioni moderne. Per esempio, all’inizio degli anni ’90 le leggi federali degli Stati Uniti occupavano più di 125.000 pagine, e ogni anno vengono aggiunte migliaia di nuove leggi.
Sapreste spiegare?
◻ Perché si può dire che tutta la creazione è governata dalla legge divina?
◻ Qual era lo scopo principale della Legge mosaica?
◻ Da cosa si nota che la Legge mosaica dava risalto alla misericordia e alla compassione?
◻ Perché i capi religiosi ebrei aggiunsero un’infinità di regole alla Legge mosaica, e con quale risultato?
[Riquadro a pagina 10]
I capi religiosi ebrei
Scribi: Si consideravano i successori di Esdra e gli interpreti della Legge. Secondo un libro, “non tutti gli scribi erano spiriti nobili, e i loro tentativi di trovare nella legge significati reconditi spesso degeneravano in formule prive di senso e sciocchi divieti. Questi si tramutarono in consuetudini, che ben presto divennero uno spietato tiranno”. — A History of the Jews.
Hasidim: Il nome significa “pii” o “santi”. Menzionati per la prima volta come classe verso il 200 a.E.V., erano politicamente influenti e fanatici difensori della purezza della Legge contro la forte influenza greca. I hasidim si dividevano in tre gruppi: farisei, sadducei ed esseni.
Farisei: Secondo alcuni studiosi il nome deriva da termini che significano “separati” o “separatisti”. Erano dei veri fanatici nella loro determinazione di mantenersi separati dai gentili, ma consideravano la loro confraternita separata e superiore anche ai comuni ebrei, i quali non conoscevano la complessa legge orale. Uno storico dice dei farisei: “Nel complesso trattavano gli uomini come bambini, formalizzando e definendo nei minimi particolari le osservanze rituali”. Un altro studioso dice: “Il fariseismo produsse una mole di norme giuridiche che abbracciavano ogni situazione, con l’inevitabile conseguenza di ingigantire cose insignificanti e di rendere insignificanti quelle importanti (Mt. 23:23)”.
Sadducei: Gruppo strettamente legato all’aristocrazia e al sacerdozio. Si opponeva energicamente agli scribi e ai farisei, negando che la legge orale avesse la stessa validità della Legge scritta. Che persero la battaglia è dimostrato dalla Mishnàh stessa: “[Si devono osservare] con più rigore le parole degli Scribi che quelle della Legge” scritta. Il Talmud, che includeva numerosi commenti alla legge orale, in seguito arrivò al punto di dire: “Le parole degli scribi sono . . . più care delle parole della Torà”.
Esseni: Gruppo di asceti che vivevano in comunità isolate. Secondo un dizionario biblico, gli esseni erano un gruppo ancor più elitario dei farisei e “a volte potevano essere più farisaici degli stessi farisei”. — The Interpreter’s Dictionary of the Bible.
[Immagine a pagina 8]
Probabilmente i genitori insegnarono a Giobbe che le costellazioni erano governate da leggi