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Atti — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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discendenti Lett. “seme”. (Vedi App. A2.)
oppressi per 400 anni In Gen 15:13, qui citato, Dio disse ad Abramo (Abraamo) che i suoi discendenti sarebbero stati “ridotti in schiavitù e oppressi per 400 anni”. Questo periodo finì quando Geova liberò gli israeliti dalla schiavitù egiziana il 14 nisan 1513 a.E.V.; doveva quindi essere iniziato nel 1913 a.E.V. La cronologia biblica indica che in quell’anno Isacco, discendente di Abraamo che allora aveva circa cinque anni, iniziò a essere preso in giro e maltrattato da Ismaele, suo fratellastro. Ismaele era nato circa 19 anni prima ed era figlio di Agar, la serva egiziana di Sarai (Sara). Forse derideva in modo sprezzante Isacco perché sarebbe stato proprio Isacco, suo fratello minore, a ricevere l’eredità del primogenito, anche se era stato lui il primo a nascere (Gen 16:1-4; 21:8-10). In seguito, a proposito del modo in cui Ismaele trattava Isacco, Paolo scrisse che lo “perseguitava” (Gal 4:29). A quanto pare lo trattava così male che Geova approvò la richiesta che Sara fece ad Abraamo di mandare via Ismaele e la madre (Gen 21:11-13). Quindi Isacco fu il primo discendente di Abraamo a subire l’oppressione che era stata profetizzata. Quei fatti, descritti nei dettagli nella Parola di Dio, evidentemente segnarono l’inizio dei predetti 400 anni di oppressione che sarebbero terminati solo con l’Esodo.
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