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Atti 11:20Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
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20 Comunque tra loro c’erano alcuni uomini di Cipro e Cirène che, arrivati ad Antiòchia, iniziarono a parlare alla gente di lingua greca, dichiarando la buona notizia del Signore Gesù.
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Atti — Approfondimenti al capitolo 11Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Antiochia Questa città sorgeva in Siria, lungo il fiume Oronte, una trentina di chilometri a monte rispetto a Seleucia, città portuale sul Mediterraneo. Nel I secolo Antiochia di Siria era diventata, per estensione e ricchezza, la terza città dell’impero romano dopo Roma e Alessandria. Ospitava una consistente comunità ebraica, e a quel tempo nella città non c’era grande animosità tra ebrei e non ebrei. Evidentemente Antiochia di Siria offriva la giusta atmosfera perché accadesse qualcosa di nuovo: i discepoli iniziarono a predicare non solo agli ebrei ma anche ai non ebrei incirconcisi. (Vedi l’approfondimento gente di lingua greca in questo versetto.) L’Antiochia di cui si parla qui non va confusa con Antiochia di Pisidia, che si trovava in Asia Minore. (Vedi approfondimenti ad At 6:5; 13:14 e App. B13.)
gente di lingua greca Lett. “ellenisti”. Il significato del termine greco qui usato (Hellenistès) va stabilito in base al contesto. In At 6:1 con tutta probabilità significa “giudei di lingua greca”. (Vedi approfondimento ad At 6:1.) Questo ha portato alcuni studiosi a concludere che ad Antiochia di Siria i discepoli predicassero ai circoncisi (ebrei o proseliti) che parlavano greco. Tuttavia, a quanto pare qui viene descritto un nuovo sviluppo che ebbe luogo ad Antiochia. Come menzionato in At 11:19, in precedenza ad Antiochia la predicazione della parola di Dio era stata rivolta “solo ai giudei”, ma evidentemente ora il messaggio si stava diffondendo anche tra gli abitanti non ebrei. Barnaba fu mandato qui probabilmente per incoraggiare questi nuovi discepoli che comunicavano in greco (At 11:22, 23). Al posto di Hellenistès, alcuni manoscritti antichi qui riportano Hèllenas (che significa “greci”; vedi At 16:3). Di conseguenza diverse traduzioni qui hanno adottato rese come “greci”, “gentili” o “pagani”. Questi termini indicherebbero che nessuno di quelli a cui si parlò ad Antiochia fosse di religione ebraica. È comunque possibile che si faccia riferimento a coloro che avevano dimestichezza con la lingua greca, sia ebrei sia non ebrei; per tale motivo in questa traduzione è stata scelta la resa “gente di lingua greca”. Poteva trattarsi di persone di diverse nazionalità che avevano adottato il greco e forse le usanze greche.
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