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Romani — Approfondimenti al capitolo 9Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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non dipende dalla volontà di una persona né dai suoi sforzi Lett. “non [è] di chi vuole né di chi corre”. Qui l’espressione letterale “chi corre” è usata in riferimento a qualcuno che si sforza di raggiungere un obiettivo. Nelle sue lettere Paolo usa spesso la metafora del corridore che partecipa a una gara (1Co 9:24-26; Gal 5:7; Flp 2:16). Parlando del modo in cui Dio sceglie coloro che devono far parte dell’Israele spirituale, Paolo spiega che l’Israele naturale contava sulla propria discendenza da Abraamo e sulla ricerca della “giustizia” tramite la Legge di Mosè. Gli ebrei ‘correvano’, o cercavano di conseguire la giustizia, nel modo sbagliato (Ro 9:30-32). I componenti del vero “Israele” devono fare affidamento non sui loro sforzi o sui risultati che conseguono, ma sulla misericordia di Dio (Ro 9:6, 7). Devono comunque continuare a impegnarsi per servire Dio, ricordando però che senza la sua misericordia i loro sforzi sarebbero vani.
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