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2 Corinti — Approfondimenti al capitolo 11Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Ho spogliato Lett. “ho derubato”. Il verbo greco sylào spesso viene usato per riferirsi al saccheggio compiuto da un esercito vincitore. Qui Paolo lo utilizza in senso metaforico creando una voluta esagerazione per chiarire il concetto che vuole esprimere. In realtà non c’era nulla di fraudolento nel fatto che avesse accettato aiuto da altri. Infatti in questo versetto risponde alle accuse dei cosiddetti “apostoli sopraffini” di Corinto, che lo incolpavano di aver approfittato della congregazione (2Co 11:5). Quando a Corinto Paolo “[si era] trovato nel bisogno”, sembra che i fratelli locali non lo avessero assistito, anche se a quanto pare alcuni di loro erano benestanti. Erano stati invece i fratelli della Macedonia, benché più poveri, a provvedere alle sue necessità (2Co 11:9). Riferendosi probabilmente all’aver fabbricato tende per mantenersi nel ministero, Paolo afferma di essersi umiliato ma di non aver peccato (2Co 11:7). Forse con una punta di ironia, dice di aver piuttosto “derubato” altre congregazioni accettando il loro aiuto economico mentre si dava da fare proprio per i corinti.
sostegno materiale Il termine greco qui usato (opsònion) significa alla lettera “paga”, “stipendio”. In Lu 3:14 (vedi approfondimento) è usato come termine militare in riferimento alla retribuzione, o paga, di un soldato. In questo contesto si riferisce al modesto sostegno materiale che Paolo aveva ricevuto da alcune congregazioni per soddisfare le sue necessità mentre era a Corinto. (Per altre occorrenze dello stesso termine greco, vedi approfondimenti a Ro 6:23; 1Co 9:7.)
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