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Galati — Approfondimenti al capitolo 5Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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le opere della carne Nei versetti precedenti Paolo ha menzionato il costante conflitto tra “la carne” e “lo spirito” (Gal 5:13, 17). Ora, nei vv. 19-21, elenca 15 opere, o pratiche, correlate con “la carne”, cioè la natura peccaminosa dell’uomo. (Vedi approfondimenti a Mt 26:41; Gal 5:13, 17.) Queste opere sono il risultato di ciò che una persona pensa e fa quando è influenzata dalla carne peccaminosa (Ro 1:24, 28; 7:21-25). Paolo termina l’elenco con l’espressione “e cose del genere”, a indicare che il suo non va inteso come un elenco esaustivo di tutte le possibili opere della carne. (Vedi approfondimento a Gal 5:21.)
immoralità sessuale Per come è usato nella Bibbia, il greco pornèia è un termine generico usato in riferimento a certi atti sessuali proibiti da Dio. Un lessico definisce pornèia “prostituzione, licenziosità, fornicazione”, e aggiunge che viene usato per indicare “ogni specie di rapporto sessuale illecito”. Tali atti proibiti includono non solo prostituzione, adulterio e rapporti sessuali tra persone non sposate ma anche atti omosessuali e bestialità, tutte cose condannate nelle Scritture (Le 18:6, 22, 23; 20:15, 16; 1Co 6:9; vedi Glossario). Menzionandola insieme ad assassinio, furto e bestemmia, Gesù fece capire che l’immoralità sessuale è un atto malvagio (Mt 15:19, 20; Mr 7:21-23).
impurità O “depravazione”, “impudicizia”, “sudiciume”. Tra i termini originali usati per le prime tre “opere della carne”, quello reso “impurità” (akatharsìa) è il più ampio. Compare 10 volte nelle Scritture Greche Cristiane. In senso letterale si riferisce a qualcosa che è fisicamente sporco (Mt 23:27). In senso metaforico include qualsiasi specie di impurità, sia nella sfera sessuale sia nel parlare, nell’agire o nell’ambito spirituale, come nel caso del culto di falsi dèi (Ro 1:24; 6:19; 2Co 6:17; 12:21; Ef 4:19; 5:3; Col 3:5; 1Ts 2:3; 4:7). “Impurità” può quindi riferirsi a diversi tipi di trasgressione, che possono essere più o meno gravi. (Vedi approfondimento a Ef 4:19.) Dà risalto alla natura moralmente ripugnante di una condotta sbagliata o della condizione che ne consegue. (Vedi Glossario, “impuro; impurità”.)
comportamento sfrontato O “comportamento spudorato”, “sfrenatezza”. Per come è usato nella Bibbia, il termine greco asèlgeia si riferisce a un comportamento che viola seriamente le leggi di Dio e che scaturisce da un atteggiamento insolente, irrispettoso e sfacciato. Compare 10 volte nelle Scritture Greche Cristiane (Mr 7:22; Ro 13:13; 2Co 12:21; Gal 5:19; Ef 4:19; 1Pt 4:3; 2Pt 2:2, 7, 18; Gda 4). Un lessico definisce asèlgeia “depravazione, licenziosità, dissolutezza, ovvero [l’essere] senza freni negli atteggiamenti e nei comportamenti morali”. Nelle sue Antichità giudaiche (VIII, 318 [xiii, 1]), Giuseppe Flavio usò questo termine per descrivere la pagana regina Izebel nell’occasione in cui eresse in Israele un santuario in onore di Baal. Quello fu un atto oltraggioso con cui sfacciatamente si fece beffe dell’opinione pubblica e della pubblica decenza. (Vedi Glossario.)
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