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Filippesi — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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compagno d’opera Questa espressione traduce un termine greco che alla lettera significa “compagno di giogo”. Qui Paolo si rivolge a un fratello della congregazione di Filippi, di cui non fa il nome, per chiedergli di aiutare Evodia e Sintiche a “essere dello stesso pensiero nel Signore” e a risolvere il loro screzio. (Vedi approfondimento a Flp 4:2.) È degno di nota che Paolo, nominato apostolo da Gesù Cristo, si consideri compagno d’opera dei suoi fratelli e sorelle, non loro padrone (At 9:15; Ro 11:13). Anziché spadroneggiare sulla congregazione, Paolo agisce in armonia con le parole di Cristo: “Voi siete tutti fratelli” (Mt 23:8; 1Pt 5:3; vedi approfondimento a 2Co 1:24).
hanno combattuto al mio fianco O “hanno combattuto fianco a fianco insieme a me”. Anche se Evodia e Sintiche a quanto pare avevano avuto uno scontro e la cosa si era evidentemente risaputa nella congregazione di Filippi, Paolo le loda comunque perché in precedenza si erano impegnate nel predicare e insegnare la buona notizia insieme a lui. Per descrivere il contributo dato da queste due sorelle, usa lo stesso verbo greco che aveva utilizzato in Flp 1:27, sempre con il senso di combattere fianco a fianco, collaborare strettamente gli uni con gli altri.
i cui nomi sono nel libro della vita Questo simbolico libro di memorie è un’amorevole garanzia che le persone fedeli sono nella perfetta memoria di Dio e che lui le ricompenserà con la vita eterna, in cielo o sulla terra (Ri 3:5; 20:15). Questa espressione riecheggia alcuni passi delle Scritture Ebraiche dai quali si capisce che il nome di coloro che sono fedeli è scritto nel libro della vita, ma con riserva: se vogliono che vi rimanga scritto per ricevere così la ricompensa promessa, devono infatti continuare a essere fedeli e ubbidienti (Eso 32:32, 33; Sl 69:28, nt.; Mal 3:16). Paolo ha appena menzionato due zelanti sorelle unte della congregazione di Filippi, Evodia e Sintiche, che hanno avuto un qualche tipo di contrasto. Eppure le annovera tra i compagni d’opera i cui nomi sono scritti in questo simbolico libro; non conclude che i loro piccoli difetti ed errori possano privarle della ricompensa, che è invece sicura se rimangono fedeli fino alla fine. (Confronta 2Tm 2:11, 12.) Il richiamo a dei nomi scritti in un libro può aver fatto venire in mente ai cristiani di Filippi, che era una colonia romana, il registro pubblico in cui erano riportati i nomi di coloro che avevano la cittadinanza.
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