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ColossesiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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1:16 ad 1263; rs 406; g79 22/10 29; w78 1/10 16; hs 27; w70 703; g66 22/6 29; im 127; w64 255; g63 22/1 30; g63 22/6 29; w62 688; nh 22, 58; w48 284; tf 48
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Colossesi — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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tramite lui sono state create tutte le altre cose Dio usò il “suo amato Figlio” (Col 1:13) per creare le cose “nei cieli e sulla terra, visibili e invisibili”. In questa espressione vanno inclusi gli altri milioni di figli spirituali che appartengono alla famiglia celeste di Geova Dio, come pure l’universo fisico (Gen 1:1; Da 7:9, 10; Gv 1:3; Ri 5:11). Gesù fu il Figlio primogenito di Geova, nonché l’unico a essere stato creato direttamente da lui (Eb 1:6; vedi approfondimenti a Gv 1:14; Col 1:15). È logico ritenere che fu proprio al suo Figlio primogenito che Geova disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gen 1:26).
tutte le altre cose Alla lettera il testo greco qui direbbe “tutte le cose” (Kingdom Interlinear). Tuttavia questa resa potrebbe dare l’idea che Gesù non fosse una creatura ma il Creatore stesso. Questa idea però sarebbe in contrasto con il resto della Bibbia, compreso il versetto precedente, in cui Gesù è chiamato “il primogenito di tutta la creazione” (Col 1:15; confronta Ri 3:14, dove Gesù viene definito “il principio della creazione di Dio”). Inoltre in alcuni contesti il termine greco che di solito significa “ogni”, “tutto”, “tutti” può avere il senso di “ogni altro” o “tutti gli altri”, come ad esempio in Lu 13:2; 21:29 e Flp 2:21. Questo è coerente con l’insegnamento ispirato di Paolo che si trova in 1Co 15:27: “Dio infatti ‘ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi’ [cioè di Cristo]. Ma quando viene detto che ogni cosa gli è stata sottoposta, chiaramente è escluso colui che gli ha sottoposto ogni cosa”. Pertanto sia gli insegnamenti biblici nel loro complesso sia l’attestata sfumatura di significato del termine greco usato qui confermano la resa “tutte le altre cose”. (Confronta approfondimento a Flp 2:9.)
troni, signorie, governi o autorità Qui Paolo si riferisce a posizioni di autorità all’interno della struttura amministrativa di Geova. Si tratta di una struttura esistente sia tra i suoi servitori umani che, come indicato nel versetto, tra le sue perfette creature spirituali (Esd 10:15-17; Isa 6:2; 1Co 6:3; Ef 3:10; Eb 13:17; Gda 8, 9). Queste posizioni non sono solo permesse da Geova, ma sono state create da lui. Dio è la Fonte, Colui che ha disposto tutta questa struttura, mentre suo Figlio è colui che l’ha posta in essere. Le posizioni di autorità menzionate in questo versetto sono state “create tramite [Gesù] e per lui”, pertanto non possono riferirsi a governi umani.
sono state create tramite lui e per lui Anche se di Gesù, il Figlio primogenito di Dio, qui viene detto che ha avuto una parte nella creazione di tutte le cose, le Scritture non lo chiamano Creatore. Il versetto precedente dice che lui è “il primogenito di tutta la creazione” e Ri 3:14 lo chiama “il principio della creazione di Dio”. Dopo essere stato lui stesso creato, Gesù, la “sapienza” personificata menzionata in Proverbi capitolo 8, divenne l’“artefice”, o “abile artigiano”, di Geova (Pr 8:1, 22, 30; nt.). Il ruolo che lui ebbe nella creazione è descritto in Pr 8:22-31, dove l’“artefice” dice: “Mi rallegravo della sua terra [cioè della terra di Dio], fatta per essere abitata, e avevo particolare affetto per gli esseri umani”. Questo è anche il senso di Col 1:16, che dice: “Tutte le altre cose sono state create tramite lui e per lui”.
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