-
1 TimoteoIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
-
-
3:2 ad 1186; w84 15/2 24-25; w83 1/10 25; om 30-31, 33-36; w81 1/3 31; w76 51-52; w75 114; km 6/75 4; w74 54, 56; w73 557; or 59; g73 8/9 5; w72 266-267, 304; w66 499; w65 757; w64 18, 223; w63 316, 414, 465; ln 41; w62 647, 720, 727-728; w61 692; w57 719; w51 296; w45 158, 168
-
-
1 Timoteo — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
-
-
Il sorvegliante Qui Paolo usa il singolare del termine greco epìskopos preceduto dall’articolo determinativo, ma non intende dire che in ogni congregazione ci debba essere un unico sorvegliante. La congregazione di Filippi, per esempio, ne aveva più di uno. Quando scrisse una lettera ai cristiani di quella città, Paolo si rivolse alla congregazione “insieme ai sorveglianti e ai servitori di ministero”. (Vedi approfondimento a Flp 1:1; vedi anche approfondimento ad At 20:28.)
irreprensibile Il termine greco usato qui potrebbe anche essere reso “ineccepibile” o “inattaccabile”. Questo non vuol dire che un sorvegliante debba essere perfetto, ma significa che nessuno dovrebbe essere in grado di muovere un’accusa valida contro di lui. La sua condotta, il suo modo di comportarsi con gli altri e il suo stile di vita dovrebbero essere inattaccabili. Dev’essere un uomo che ha norme morali davvero elevate (2Co 6:3, 4; Tit 1:6, 7). Alcuni studiosi sostengono che tutti i requisiti che gli uomini cristiani devono soddisfare per essere nominati sorveglianti potrebbero essere racchiusi in quest’unica parola, “irreprensibile”.
marito di una sola moglie Gesù aveva già ripristinato la norma originale stabilita da Geova in relazione alla monogamia (Mt 19:4-6). Pertanto un sorvegliante cristiano non poteva essere poligamo, anche se la poligamia era concessa dalla Legge mosaica ed era comune tra chi non era cristiano. Altrettanto comune, anche tra gli ebrei, era divorziare e risposarsi. Gesù, però, aveva insegnato che, senza una base scritturale, il cristiano non poteva divorziare da sua moglie e sposarne un’altra (Mt 5:32; 19:9). Anche se queste norme si applicavano a tutti i cristiani, i sorveglianti e i servitori di ministero dovevano dare l’esempio (1Tm 3:12). Inoltre un sorvegliante sposato doveva essere fedele alla moglie e non doveva commettere immoralità sessuale (Eb 13:4).
moderato O “di abitudini moderate”. Stando a un lessico, alla lettera il termine greco usato qui si riferisce a una persona “sobria, equilibrata, che si astiene dal vino, evitandolo del tutto [...] o per lo meno non facendone un uso smodato”. Comunque assunse un significato più ampio e finì per descrivere una persona equilibrata, calma o che si sa controllare. Questo versetto indica che un sorvegliante cristiano deve essere moderato in tutti i campi della vita. Subito dopo, nel v. 3, Paolo fa un riferimento più esplicito all’abuso di alcolici.
assennato O “di mente sana”, “di buon senso”. Secondo un lessico, i termini greci solitamente resi “assennato” e “assennatezza” si riferiscono all’essere “prudenti, riflessivi ed equilibrati”. Una persona assennata mostra autocontrollo ed evita di emettere giudizi affrettati.
ordinato Lett. “regolato”. Un sorvegliante dovrebbe avere una vita dignitosa e ben organizzata. Il termine greco può anche riferirsi a una buona condotta. Quindi un uomo indisciplinato o disordinato non sarebbe idoneo a servire come sorvegliante (1Ts 5:14; 2Ts 3:6-12; Tit 1:10).
ospitale Tutti i cristiani devono essere ospitali (Eb 13:1, 2; 1Pt 4:9), ma chi è sorvegliante dovrebbe dare l’esempio al riguardo (Tit 1:8). Il termine greco reso “ospitalità” letteralmente significa “amore per gli estranei”. (Vedi approfondimento a Ro 12:13.) A proposito dell’aggettivo affine qui reso “ospitale”, alcuni lessici spiegano che si riferisce all’avere “riguardo per l’estraneo o il visitatore” e all’essere “generoso verso gli ospiti”. Parlando dell’atteggiamento che l’uomo ospitale manifesta, un’opera di consultazione dice che “le porte della sua casa e del suo cuore devono essere aperte agli estranei”. Quindi si dovrebbe mostrare ospitalità non solo alla propria stretta cerchia di amici, ma anche ad altri. Per esempio, i cristiani sono incoraggiati a mostrarla ai poveri o ai rappresentanti viaggianti delle congregazioni (Gc 2:14-16; 3Gv 5-8).
capace di insegnare Un sorvegliante dovrebbe essere un abile insegnante, che sappia trasmettere ai suoi compagni di fede le verità e i princìpi morali che si trovano nelle Scritture. Nella sua lettera a Tito, Paolo dice che il sorvegliante deve essere “uno che nella sua arte di insegnare si attenga fermamente alla fedele parola”; in questo modo riuscirà a incoraggiare, esortare e riprendere (Tit 1:5, 7, 9 e approfondimenti). Paolo usa l’espressione “capace di insegnare” anche nella sua seconda lettera a Timoteo, dove dice che “lo schiavo del Signore” deve essere “in grado di controllarsi [...], esortando con mitezza quelli che si oppongono” (2Tm 2:24, 25). Quindi un sorvegliante dovrebbe essere in grado di ragionare in modo convincente usando le Scritture, di dare validi consigli e di arrivare al cuore di chi lo ascolta. (Vedi approfondimento a Mt 28:20.) Deve studiare con attenzione la Parola di Dio così da poter insegnare ad altri che a loro volta studiano la Bibbia.
-