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2 Timoteo — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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esortando con mitezza In questo contesto il verbo tradotto “esortare” può trasmettere anche l’idea di “correggere”, “istruire”, “educare”. Un’opera di consultazione fa notare che questo verbo significa aiutare qualcuno a sviluppare la capacità di prendere decisioni appropriate. “Lo schiavo del Signore” deve esortare “con mitezza”, ovvero con un atteggiamento umile e mite. In questo modo riuscirà a “essere gentile con tutti” (2Tm 2:24 e approfondimento; vedi anche approfondimento a Gal 5:23).
quelli che si oppongono Paolo usa un termine greco che in questo contesto si riferisce a persone che si rifiutano di seguire gli insegnamenti cristiani o vi oppongono resistenza. Forse aveva in mente, tra gli altri, quelli che nella congregazione di Efeso, manifestando un atteggiamento negativo, non applicavano i consigli scritturali o non tenevano conto degli avvertimenti dati dai fratelli che la guidavano.
Forse Dio concederà loro il pentimento Quando un anziano cristiano corregge o esorta “quelli che si oppongono”, il risultato potrebbe essere il loro pentimento, o “cambiamento di pensiero”. (Vedi Glossario, “pentimento”.) Il merito di un tale cambiamento di pensiero e di atteggiamento va, non a un essere umano, ma a Geova; è lui che aiuta il cristiano prima ostinato a fare questo passo fondamentale. Paolo prosegue menzionando alcuni dei bei risultati del pentimento: permette al peccatore di ottenere una conoscenza più accurata della verità, di tornare in sé e di sfuggire alle trappole di Satana (2Tm 2:26).
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