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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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anche a noi è stata annunciata la buona notizia Geova annunciò buone notizie agli israeliti dopo l’esodo. Tra le promesse che fece loro disse che, se avessero ubbidito, sarebbero entrati nel suo riposo nella Terra Promessa, godendo di uno speciale legame con lui. Col tempo sarebbero diventati “un regno di sacerdoti” (Eso 19:5, 6; 23:20-25, 31). La nazione però non esercitò fede e non fu ubbidiente. Quindi alla fine Geova la rigettò e fece sì che “la buona notizia” venisse annunciata a coloro che sarebbero diventati discepoli di Cristo unti con lo spirito. Se questi avessero esercitato fede e si fossero mostrati ubbidienti sarebbero entrati nel riposo di Dio, avrebbero avuto il suo favore e sarebbero diventati re e sacerdoti nel Regno celeste (1Pt 2:9; Ri 5:10).
non erano uniti nella fede a quelli che prestarono ascolto Per la maggioranza degli israeliti dei giorni di Mosè la parola, ovvero le buone notizie annunciate loro, non fu di alcun beneficio. Gli israeliti non ebbero una fede come quella di Giosuè e Caleb, che furono tra “quelli che prestarono ascolto” al messaggio, cioè che ubbidirono a esso. Al contrario, gli israeliti disubbidienti si rifiutarono di seguire il comando di Geova di prendere possesso della Terra Promessa (Nu 14:1-11, 35-38).
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