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EbreiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
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4:15 w83 1/8 20; w80 1/2 31; g78 22/2 28; lp 139; ts 139; w72 158; w71 144; g65 22/1 30; w64 358; g64 8/7 9; w62 134; g61 22/6 4; w54 16-17; w52 133
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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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non abbiamo un sommo sacerdote che non possa capire Paolo non dice semplicemente che Gesù può capire; per rafforzare il concetto usa piuttosto una doppia negazione (“non abbiamo [...] che non possa”). In questo modo assicura ai cristiani ebrei che Gesù è notevolmente diverso dai sommi sacerdoti umani, che erano imperfetti. Nella storia di Israele, a volte alcuni di loro si erano dimostrati insensibili verso le persone che avrebbero invece dovuto aiutare.
capire le nostre debolezze Il verbo reso “capire” significa condividere i sentimenti di un’altra persona e quello che ha vissuto. (Vedi anche Eb 10:34, dove Paolo usa lo stesso verbo greco.) Gesù visse sulla terra, e questo lo rese ancora più comprensivo nei confronti degli esseri umani. Fu un uomo a tutti gli effetti, e provò cosa vuol dire subire la perdita di qualcuno, rimanere deluso, essere maltrattato, sentirsi stanco e venire umiliato. (Vedi approfondimento a Eb 2:17.) Inoltre, più e più volte dimostrò di capire molto bene chi lotta contro le pressioni esercitate dal peccato. (Vedi anche approfondimenti a Mr 5:34; Gv 11:33, 35.)
messo alla prova in ogni cosa Vedi approfondimenti a Eb 2:18; 4:15; 5:8.
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