Nota in calce
a Il poeta latino Orazio (65–8 a.E.V.), che fece lo stesso viaggio, parlò dei disagi che si incontravano nell’attraversare quella zona. Descrisse il Mercato Appio come un luogo “brulicante di barcaioli e di osti malandrini”. Si lamentò di “zanzare malefiche e ranocchi” e dell’acqua “pestifera”. — Satire, Libro I, V, 1-8, 14, trad. di M. Ramous, Garzanti, Milano, 1989.