Mercoledì 19 febbraio
[Dio] vi renderà forti (1 Piet. 5:10)
Un modo in cui possiamo ricevere forza da Geova è rivolgerci a lui in preghiera. In risposta alle nostre preghiere Geova può darci “potenza oltre il normale” (2 Cor. 4:7). Possiamo essere rafforzati anche quando leggiamo la sua Parola e ci meditiamo su (Sal. 86:11). Il messaggio che Geova ha fatto scrivere per noi nella Bibbia è “potente” (Ebr. 4:12). Quando preghiamo Geova e leggiamo la sua Parola, riceviamo la forza di cui abbiamo bisogno per perseverare, per non perdere la gioia e per svolgere incarichi difficili. Vediamo come Geova rafforzò il profeta Giona. Giona era fuggito per non assolvere un incarico difficile che Geova gli aveva dato. Di conseguenza aveva quasi perso la vita in una violenta tempesta e aveva messo in pericolo anche la vita degli altri che erano a bordo della nave con lui. Quando fu gettato in mare si ritrovò in un posto buio, spaventoso, dove non era mai stato prima: la pancia di un grosso pesce. Cosa fece Giona per ricevere forza mentre era tutto solo in quel posto spaventoso? Pregò (Giona 2:1, 2, 7). w23.10 13 parr. 4-6
Giovedì 20 febbraio
La fine di ogni cosa si è avvicinata (1 Piet. 4:7)
Anche se l’apostolo Pietro scrisse le sue lettere per i cristiani del I secolo, Geova ha voluto che fossero inserite nella sua Parola. Questo permette anche a noi di trarre da quelle lettere insegnamenti utili (Rom. 15:4). Siamo circondati da persone che non credono in quello che la Bibbia dice del futuro. C’è chi forse ci prende in giro perché diciamo da tanto tempo che la fine sta arrivando. Oppure c’è chi dice che questa fine non arriverà mai (2 Piet. 3:3, 4). Quando persone a cui predichiamo, colleghi o familiari dicono cose di questo genere, la nostra fede potrebbe essere scossa. Pietro spiegò cosa può aiutarci. Ad alcuni potrebbe sembrare che Geova stia aspettando un po’ troppo a portare la fine di questo sistema malvagio. Le parole di Pietro possono aiutarci a vedere le cose dalla giusta prospettiva, perché ci ricordano che il concetto del tempo che ha Geova è ben diverso da quello che hanno gli esseri umani (2 Piet. 3:8, 9). Per Geova mille anni sono come un giorno. Lui è paziente, non vuole che venga distrutto nessuno. Comunque, quando arriverà il suo giorno, questo sistema avrà fine. w23.09 26-27 parr. 2-5
Venerdì 21 febbraio
Dobbiamo prestare ancora più attenzione alle cose che abbiamo udito, così da non andare mai alla deriva (Ebr. 2:1)
Perché l’apostolo Paolo scrisse la sua lettera ai cristiani ebrei che vivevano in Giudea? Probabilmente per due motivi principali. Primo, voleva incoraggiarli. Molti di loro erano cresciuti seguendo la religione ebraica. I loro precedenti capi religiosi forse ora li prendevano in giro. Perché? Perché i cristiani non avevano un tempio maestoso in cui adorare, non avevano un altare letterale su cui offrire sacrifici a Dio e non avevano sacerdoti. Questo avrebbe potuto scoraggiare i discepoli di Cristo e indebolire la loro fede (Ebr. 3:12, 14). Alcuni di loro avrebbero potuto addirittura essere tentati di tornare al giudaismo. Secondo, Paolo fece notare a quei cristiani ebrei che non si stavano impegnando per comprendere il “cibo solido” contenuto nella Parola di Dio, cioè gli insegnamenti nuovi o profondi (Ebr. 5:11-14). A quanto pare, alcuni di loro stavano ancora seguendo la Legge mosaica. w23.10 24-25 parr. 3-4