Domenica 13 aprile
È entrato una volta per sempre nel luogo santo, non con il sangue di capri e di giovani tori, ma con il proprio sangue, facendoci ottenere una liberazione eterna (Ebr. 9:12)
Dopo essere stato risuscitato, Gesù entrò nel Santissimo del tempio spirituale. Questo dimostra chiaramente la superiorità di quello che Geova ha disposto per la pura adorazione sulla base del sacrificio di riscatto di Gesù Cristo e del suo sacerdozio. In Israele il sommo sacerdote entrava nel Santissimo, che era “fatto da mani umane”, con il sangue di sacrifici animali. Gesù invece è entrato nel cielo stesso, il luogo più santo che ci sia, per comparire davanti a Geova. Lì ha presentato il valore della sua vita umana perfetta in nostro favore “per eliminare il peccato mediante il sacrificio di sé stesso” (Ebr. 9:24-26). Sia che abbiamo la speranza di vivere in cielo o sulla terra, tutti noi possiamo adorare Geova nel suo tempio spirituale. w23.10 28 parr. 13-14
Lettura della Bibbia per la Commemorazione. Fatti avvenuti di giorno, 14 nisan: Luca 22:66-71
Lunedì 14 aprile
Avviciniamoci dunque con fiducia al trono dell’immeritata bontà (Ebr. 4:16)
Pensiamo a quello che sta facendo Gesù in cielo in qualità di nostro Re al potere e Sommo Sacerdote compassionevole. Tramite lui possiamo avvicinarci in preghiera “al trono dell’immeritata bontà” di Dio e ottenere così misericordia e aiuto “al momento opportuno” (Ebr. 4:14, 15). Non facciamo passare neanche un giorno senza riflettere su quello che Geova e Gesù hanno fatto e stanno facendo per noi. Il loro amore nei nostri confronti dovrebbe toccare le corde più profonde del nostro cuore e spingerci a impegnarci con entusiasmo nell’adorazione (2 Cor. 5:14, 15). Uno dei modi migliori per dimostrarci grati è quello di aiutare altri a diventare testimoni di Geova e discepoli di Gesù (Matt. 28:19, 20). L’apostolo Paolo fece proprio questo. Lui sapeva che è volontà di Geova “che ogni tipo di persona sia salvata e giunga all’accurata conoscenza della verità” (1 Tim. 2:3, 4). w23.10 22 parr. 13-14
Lettura della Bibbia per la Commemorazione. Fatti avvenuti di giorno, 15 nisan: Matteo 27:62-66
Martedì 15 aprile
La morte non ci sarà più, né ci sarà più lutto né lamento né dolore (Riv. 21:4)
Molti di noi usano questo incoraggiante passo della Bibbia per parlare alle persone di come sarà la vita nel Paradiso. Come possiamo aiutare gli altri a credere che quello che è scritto in Rivelazione 21:3, 4 si avvererà? E come possiamo rafforzare la nostra fiducia in Geova e nelle sue promesse? Geova non solo ci ha fatto questa promessa incoraggiante, ma ci ha anche dato validi motivi per crederci. Troviamo validi motivi per fidarci della promessa di Geova del Paradiso nei versetti successivi. Lì è scritto: “Colui che sedeva sul trono disse: ‘Ecco, faccio nuova ogni cosa!’ E aggiunse: ‘Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci’. E mi disse: ‘Si sono avverate! Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine’” (Riv. 21:5, 6a). w23.11 3 parr. 3-5
Lettura della Bibbia per la Commemorazione. Fatti avvenuti di giorno, 16 nisan: Luca 24:1-12