-
Menti tormentateSvegliatevi! 2004 | 8 gennaio
-
-
Menti tormentate
NICOLE ha attraversato cupi periodi di malinconia da quando aveva 14 anni. A 16 anni, però, cominciò a provare qualcosa di nuovo: uno strano stato di euforia e un’energia eccezionale. Pensieri sconclusionati, discorsi incoerenti e insonnia erano accompagnati dal sospetto infondato che gli amici approfittassero di lei. Poi sostenne di essere in grado di cambiare a suo piacimento il colore degli oggetti. A quel punto sua madre si rese conto che era necessario rivolgersi a un medico, perciò la portò all’ospedale. Dopo attento monitoraggio delle variazioni di umore cui era soggetta, i medici formularono la diagnosi: Nicole soffriva di disturbi bipolari.a
Come Nicole, milioni di persone in tutto il mondo soffrono di disturbi dell’umore, sia disturbi bipolari sia qualche forma di depressione patologica. Gli effetti di queste malattie possono essere sconvolgenti. “Ho sofferto per molti anni”, dice Steven, un paziente con disturbi bipolari. “Passavo da momenti di terribile depressione a momenti di grande euforia. Terapie e farmaci mi aiutavano, ma era sempre una lotta”.
Da cosa sono provocati i disturbi dell’umore? Cosa significa soffrire di depressione o di disturbi bipolari? In che modo i malati, e chi si prende cura di loro, possono ricevere l’aiuto necessario?
[Nota in calce]
a Detti anche disturbi maniaco-depressivi. Si noti che alcuni di questi sintomi potrebbero essere associati a schizofrenia, tossicodipendenza o anche a normali mutamenti adolescenziali. La diagnosi andrebbe formulata solo dopo attento esame da parte di professionisti qualificati.
-
-
Vivere con un disturbo dell’umoreSvegliatevi! 2004 | 8 gennaio
-
-
Vivere con un disturbo dell’umore
I DISTURBI dell’umore sono estremamente comuni. In tutto il mondo, per esempio, si calcola che oltre 330 milioni di persone soffrano di depressione grave, malattia caratterizzata da un’opprimente malinconia e dal non provare più piacere nelle attività quotidiane. Si prevede che tra 20 anni la depressione sarà seconda solo alle malattie cardiovascolari. Non sorprende che alcuni la ritengano comune come il raffreddore.
In anni recenti si è prestata maggiore attenzione ai disturbi bipolari. Tra i sintomi della malattia ci sono forti sbalzi dell’umore con periodi di depressione che si alternano a periodi di grande eccitazione (mania). “Durante la fase depressiva”, dice un libro pubblicato di recente dall’AMA (Associazione Medica Americana), “il malato può essere assalito da pensieri suicidi. Nella fase maniacale della malattia, la sua capacità di giudizio può svanire e può non essere in grado di capire la pericolosità delle sue azioni”.
Si pensa che il 2 per cento della popolazione degli Stati Uniti potrebbe soffrire di disturbi bipolari, il che significherebbe che milioni di persone ne sarebbero affette in quel paese soltanto. Le semplici cifre, però, non possono descrivere come sia penoso vivere con un disturbo dell’umore.
Depressione: opprimente malinconia
La maggior parte di noi sa cosa significa essere sopraffatti da momenti di malinconia. Poi, forse nel giro di qualche ora o di qualche giorno, passa. La depressione, invece, è molto più grave. In che senso? “Chi non è depresso sa che gli scherzi che ci fanno i nostri sentimenti con il tempo finiscono”, spiega il dott. Mitch Golant, “mentre all’individuo depresso gli alti e bassi, gli improvvisi cambiamenti di umore danno la sensazione di trovarsi su un treno in corsa privo di macchinista, senza una chiara percezione di come o quando, o persino se, potrà mai scendere”.
La depressione può assumere molte forme. Alcuni per esempio hanno quella che viene chiamata depressione stagionale (SAD, dall’inglese seasonal affective disorder), che si manifesta in un particolare periodo dell’anno, di solito d’inverno. Un libro pubblicato da un’associazione medica riferisce che “coloro che ne soffrono dicono che la depressione peggiora più a nord vivono e più il cielo è coperto. Anche se questo disturbo è stato collegato principalmente alle buie giornate invernali, in certi casi viene associato ad ambienti di lavoro oscuri, periodi nuvolosi fuori stagione e problemi di vista”.
Da cosa è causata la depressione? La risposta non è chiara. Anche se qualche volta potrebbe esserci un fattore ereditario, nella maggioranza dei casi sembra che le vicende della vita giochino un ruolo importante. Si è notato inoltre che le donne a cui viene diagnosticata sono il doppio degli uomini.a Questo però non significa che gli uomini non ne soffrano. Anzi si calcola che dal 5 al 12 per cento degli uomini a un certo punto della vita saranno colpiti da depressione.
Questo tipo di depressione pervade tutto l’essere e influisce praticamente su ogni aspetto della vita. “Ti sconvolge sino in fondo”, dice una malata di nome Sheila, “minando a poco a poco la fiducia, l’autostima, la capacità di pensare in modo chiaro e di prendere decisioni, e poi, quando diventa abbastanza profonda, ti stringe in una morsa solo per vedere se riesci a resistere”.
A volte il malato può provare sollievo parlando apertamente dei propri sentimenti con qualcuno che mostra empatia. (Giobbe 10:1) Comunque bisogna ammettere che, quando sono implicati fattori biochimici, non si può vincere la depressione con la forza di volontà e un po’ di ottimismo. In questo caso il malato non è in grado di controllare il cattivo umore. Inoltre può essere sconcertato, come lo sono familiari ed amici.
Prendiamo Paula,b una cristiana che ha passato debilitanti momenti di intensa malinconia prima che la sua depressione fosse diagnosticata. “A volte dopo le adunanze cristiane”, dice, “mi precipitavo in macchina e piangevo, senza nessuna ragione. Provavo una terribile sensazione di solitudine e dolore. Tutto dimostrava che avevo molti amici che mi volevano bene, ma non riuscivo a rendermene conto”.
Qualcosa di simile è accaduto a Ellen, che a motivo della depressione ha dovuto essere ricoverata. “Ho due figli, due nuore deliziose e un marito, e so che tutti mi amano moltissimo”, dice. In teoria il buon senso dovrebbe dire a Ellen che la vita è bella e che lei è preziosa per la sua famiglia. Ma quando si combatte con la depressione, pensieri negativi, per quanto irrazionali, possono sopraffare il malato.
Da non trascurare è il notevole impatto che la malattia può avere sul resto della famiglia. “Quando qualcuno che ami è depresso”, scrive il dott. Golant, “forse vivi costantemente nell’incertezza, senza mai sapere se il tuo caro si riprenderà da un episodio depressivo o ricadrà in un altro. Puoi provare profondo smarrimento, anche dolore e rabbia, e la sensazione che la vita sia deviata dalla norma, forse in modo permanente”.
Spesso i figli si accorgono che un genitore è depresso. “Il figlio di una donna depressa diventa estremamente sensibile agli stati emotivi della madre e osserva attentamente ogni sfumatura e cambiamento”, scrive Golant. E la dottoressa Carol Watkins osserva che i bambini che hanno un genitore depresso sono “più soggetti ad avere disturbi comportamentali, difficoltà di apprendimento e problemi con i coetanei. Hanno più probabilità di cadere anche loro in depressione”.
Disturbi bipolari: costantemente incostanti
La depressione è di per sé un grosso problema, ma quando subentra anche la psicosi maniacale, il risultato viene definito disturbo bipolare.c “L’unica costante dei disturbi bipolari è l’incostanza”, dice una malata di nome Lucia. Durante l’episodio maniacale, osserva un periodico medico, i malati bipolari “possono essere insopportabilmente invadenti e prepotenti, e la loro incontenibile euforia può tutto a un tratto trasformarsi in irritabilità o rabbia”. — The Harvard Mental Health Letter.
Lenore ricorda di aver avuto un periodo di euforia maniacale. “Sprizzavo energia da tutti i pori”, dice. “Molti mi consideravano una superdonna. Dicevano: ‘Vorrei essere come te’. Spesso mi sentivo estremamente in gamba, in grado di fare qualsiasi cosa. Svolgevo moltissima attività fisica. Andavo avanti dormendo pochissimo: due o tre ore per notte. Eppure mi svegliavo con lo stesso alto livello di energia”.
Poi, però, una nuvola nera cominciò a calare su Lenore. “Al massimo dell’euforia”, dice, “dentro di me sentivo una profonda agitazione, un motore acceso che non si poteva fermare. In un attimo cambiavo umore e diventavo aggressiva e distruttiva. Aggredivo verbalmente un familiare senza nessuna ragione apparente. Ero furiosa, piena di rabbia e priva di ogni controllo. Dopo la sfuriata mi sentivo improvvisamente esausta, avevo voglia di piangere ed ero estremamente depressa. Mi sentivo inutile e cattiva. Poi, come se niente fosse, potevo tornare estremamente allegra”.
La bizzarria dei disturbi bipolari provoca confusione nei familiari. Mary, il cui marito soffre di disturbi bipolari, dice: “Disorienta vedere mio marito che da contento e loquace diventa tutto a un tratto abbattuto e introverso. È una vera lotta per noi accettare il fatto che ha ben poco controllo su ciò”.
Ironia della sorte, i disturbi bipolari spesso sono altrettanto penosi per il malato, se non di più. “Invidio chi ha una vita equilibrata e stabile”, dice Gloria che soffre di disturbi bipolari. “La stabilità è qualcosa che questi malati provano di rado. Nessuno di noi la vive”.
Da cosa sono causati i disturbi bipolari? C’è una componente genetica, più forte che nel caso della depressione. “Secondo alcuni studi”, dice l’AMA, “i parenti stretti (genitori, fratelli o figli) di chi ha la depressione bipolare hanno da 8 a 18 probabilità in più di contrarre la malattia dei parenti stretti di persone sane. Inoltre avere un familiare affetto da disturbi bipolari può rendere più soggetti alla depressione maggiore”.
A differenza della depressione, i disturbi bipolari sembrano colpire in ugual misura uomini e donne. Di solito iniziano nei primi anni della vita adulta, ma casi di disturbi bipolari sono stati diagnosticati tra adolescenti e perfino bambini. Comunque anche per uno specialista può essere molto difficile analizzare i sintomi e arrivare alla conclusione giusta. “I disturbi bipolari sono il camaleonte dei disturbi psichiatrici, dato che i sintomi cambiano da un paziente all’altro, e da un episodio all’altro anche nello stesso paziente”, scrive il dott. Francis Mark Mondimore dell’Istituto di medicina della Johns Hopkins University. “Sono come un fantasma che coglie di soppiatto la vittima e la avvolge nel manto oscuro della malinconia, e poi scompare, talvolta per anni, solo per riapparire nelle vesti fiammeggianti della psicosi maniacale”.
Chiaramente i disturbi dell’umore sono difficili da diagnosticare e può essere ancora più difficile convivere con essi. Tuttavia esiste una speranza per chi ne soffre.
[Note in calce]
a Questo in parte può essere dovuto al fatto che le donne sono soggette alla depressione postpartum e anche ai cambiamenti ormonali legati alla menopausa. Inoltre di solito sono più propense a rivolgersi al medico e, quindi, ricevono una diagnosi.
b In questa serie di articoli alcuni nomi sono stati cambiati.
c Secondo alcuni medici spesso ogni episodio dura per parecchi mesi. Tuttavia, osservano, alcuni sono soggetti a cicli più rapidi e alternano episodi depressivi e maniacali diverse volte all’anno. In casi rari i malati passano da un estremo all’altro nel giro di 24 ore.
[Testo in evidenza a pagina 6]
“La stabilità è qualcosa che questi malati provano di rado. Nessuno di noi la vive”. — GLORIA
[Riquadro/Immagine a pagina 5]
Sintomi della depressione maggiored
● Umore depresso per gran parte della giornata, quasi ogni giorno, almeno per due settimane
● Perdita di interesse per attività un tempo piacevoli
● Notevole diminuzione o aumento di peso
● Sonno troppo prolungato e profondo, oppure insonnia
● Anormale accelerazione o rallentamento delle capacità motorie
● Eccessiva stanchezza, senza nessuna causa apparente
● Sentimenti di inutilità e/o sensi di colpa fuori luogo
● Ridotta capacità di concentrazione
● Ricorrenti pensieri suicidi
Alcuni di questi sintomi sono comuni anche alla distimia, forma lieve ma più persistente di depressione
[Nota in calce]
d Questo elenco vuol dare un’idea generale e non servire come base per un’autodiagnosi. Inoltre alcuni sintomi potrebbero di per sé segnalare la presenza di altri disturbi oltre alla depressione.
-
-
Speranza per i malatiSvegliatevi! 2004 | 8 gennaio
-
-
Speranza per i malati
IN PASSATO c’era la tendenza a evitare chi soffriva di disturbi dell’umore. Di conseguenza molti malati venivano emarginati. Alcuni subivano discriminazioni sul lavoro. Altri erano evitati dai loro stessi familiari. Spesso questo non faceva che aggravare il problema e impediva ai malati di ricevere aiuto.
Negli ultimi decenni però si sono fatti molti passi avanti in quanto a capire la depressione patologica e i disturbi bipolari. Adesso è risaputo che queste malattie si possono curare, ma non è sempre facile farlo. Perché?
Riconoscere i sintomi
I disturbi dell’umore non vengono diagnosticati con un semplice esame del sangue o una radiografia. Piuttosto il comportamento, il pensiero e il giudizio di una persona vanno monitorati per un certo tempo. Per formulare una diagnosi devono essere presenti diversi sintomi. Il problema è che a volte familiari e amici non si rendono conto che quanto osservano è ricollegabile a un disturbo dell’umore. “Anche quando ci si rende conto che il comportamento di una persona è fuori del normale”, scrive il dott. David J. Miklowitz, “si possono avere opinioni molto diverse su ciò che la induce a essere così”.
Inoltre, anche se i familiari ritengono che la situazione sia grave, può essere difficile convincere il malato che deve andare dal medico. Oppure il malato sei tu, e non sei disposto a farti curare. Il dott. Mark S. Gold scrive: “Probabilmente credi a quello che pensi quando sei depresso: che non sei buono a nulla, che è inutile cercare di curarsi perché comunque per uno come te non c’è speranza. Magari ti piacerebbe consultare qualcuno al riguardo, ma pensi che sentirsi depressi sia qualcosa di cui vergognarsi, che sia tutta colpa tua. . . . Forse non sai che quello che provi è depressione”. Comunque, per chi soffre di depressione maggiore è indispensabile andare dal medico.
Naturalmente tutti si sentono giù qualche volta, e questo non è necessariamente sintomo di un disturbo dell’umore. Ma se queste sensazioni sono più intense di una semplice malinconia passeggera? E se persistono per un periodo di tempo insolitamente lungo, magari per due settimane o più? Inoltre, supponiamo che il cattivo umore impedisca di svolgere le normali attività, sul lavoro, a scuola o in compagnia. In tal caso potrebbe essere saggio consultare un professionista che sia qualificato per diagnosticare e curare i disturbi depressivi.
Se si tratta di uno squilibrio biochimico, si possono prescrivere medicinali. In altri casi potrebbe essere raccomandata la psicoterapia perché il malato impari ad affrontare il proprio disturbo. In alcuni casi associando entrambe le terapie si sono ottenuti buoni risultati.a La cosa importante è prendere l’iniziativa e farsi aiutare. “Molte volte i malati sono spaventati e si vergognano del loro disturbo”, dice Lenore che soffre di disturbi bipolari, menzionata nell’articolo precedente. “La cosa di cui vergognarsi, però, è sospettare di avere un problema e non cercare l’aiuto di cui si ha un così disperato bisogno”.
Lenore parla per esperienza. “Ero stata praticamente costretta a letto per un anno”, dice. “Poi, un giorno che mi sentivo un po’ più in forze, decisi di telefonare a un medico e prendere un appuntamento”. Le furono diagnosticati disturbi bipolari e prescritti dei medicinali. Quella fu una svolta nella sua vita. “Quando prendo le medicine mi sento normale”, dice Lenore, “però devo continuare a ricordarmi che se smetto di prenderle, tutti i vecchi sintomi torneranno”.
Lo stesso vale per Brandon, che soffre di depressione. “Da ragazzo”, dice, “spesso pensavo di suicidarmi perché mi sentivo assolutamente inutile. Solo quando avevo più di trent’anni andai da un medico”. Come Lenore, Brandon assume dei medicinali per combattere la sua malattia, ma c’è dell’altro. “Per favorire il mio benessere generale”, dice, “mi prendo cura della mente e del corpo. Mi riposo e sto attento a quello che mangio. Inoltre riempio la mente e il cuore di pensieri positivi tratti dalla Bibbia”.
Comunque Brandon sottolinea che la depressione è un problema medico, non spirituale. Per guarire è indispensabile rendersene conto. Egli riferisce: “Una volta un cristiano ben intenzionato mi disse che dal momento che Galati 5:22, 23 spiega che la gioia fa parte del frutto dello spirito di Dio, se ero depresso voleva dire che avevo fatto qualcosa per bloccare lo spirito. Questo mi fece sentire ancora più colpevole e depresso. Ma quando cominciai a curarmi, la nuvola nera che gravava su di me cominciò a sollevarsi. Mi sentivo talmente meglio. Magari mi fossi curato prima!”
Vincere la battaglia
Anche dopo che è stata formulata la diagnosi ed è iniziata la cura, è probabile che i disturbi dell’umore causino ancora difficoltà al malato. Kelly, che combatte con la depressione maggiore, è riconoscente allo specialista che si è occupato degli aspetti clinici della sua malattia. Inoltre ha riscontrato che l’incoraggiamento degli altri è indispensabile. All’inizio era riluttante a rivolgersi ad altri perché non voleva essere di peso. “Ho dovuto imparare non solo a chiedere aiuto, ma anche ad accettarlo”, dice. “Solo quando mi sono aperta sono riuscita a fermare la spirale discendente”.
Essendo testimone di Geova, Kelly assiste insieme ai compagni di fede alle adunanze nella Sala del Regno. A volte, però, anche quelle felici occasioni presentano dei problemi. “Spesso le luci, l’andirivieni della gente e il rumore possono essere insopportabili. Allora mi sento in colpa e la depressione aumenta perché penso che il mio disturbo possa riflettere mancanza di spiritualità”. Come affronta questa situazione? Kelly dice: “Ho imparato che la depressione è una malattia. Non indica quanto sia profondo il mio amore per Dio o per i compagni di fede, e nemmeno quanto sia forte la mia spiritualità”.
Lucia, già menzionata in questa serie di articoli, è grata per l’ottima assistenza medica che ha ricevuto. “Consultare uno specialista di igiene mentale è stato assolutamente indispensabile per imparare a superare gli alti e bassi che accompagnano questa malattia”, dice. Inoltre sottolinea l’importanza del riposo. “Il sonno è fondamentale per superare gli episodi maniacali. Meno dormo, più sono eccitata. Anche quando non riesco a prendere sonno, invece di alzarmi ho imparato a rimanere coricata e riposare”.
Sheila, pure già menzionata, ha trovato utile tenere un diario in cui può esprimere liberamente i suoi sentimenti. Ha osservato un notevole miglioramento nel suo modo di vedere le cose, ma ci sono ancora degli ostacoli. “La stanchezza, per qualche ragione, permette ai pensieri negativi di infiltrarsi nella mia mente”, dice. “Ma ho imparato a metterli a tacere o per lo meno ad abbassarne il volume”.
Il conforto della Parola di Dio
La Bibbia rafforza molti che soffrono a motivo di “inquietanti pensieri”. (Salmo 94:17-19, 22) Cherie, per esempio, ha trovato molto incoraggiante Salmo 72:12, 13, dove il salmista dice che il Re designato da Dio, Gesù Cristo, “libererà il povero che invoca soccorso, anche l’afflitto e chiunque non ha soccorritore. Proverà commiserazione per il misero e per il povero, e salverà le anime dei poveri”. È stata incoraggiata anche dalle parole dell’apostolo Paolo riportate in Romani 8:38, 39: “Sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio”.
Elaine, che soffre di disturbi bipolari, considera un’àncora di salvezza la sua relazione con Dio. Per lei sono di grande conforto le parole del salmista: “Un cuore rotto e affranto, o Dio, tu non disprezzerai”. (Salmo 51:17) Dice: “Mi ha davvero confortato sapere che il nostro amorevole Padre celeste, Geova, mi capisce. Rivolgermi a lui in preghiera, specie nei momenti di grande ansietà e angoscia, mi ha rafforzata”.
Come si vede, la vita con un disturbo dell’umore presenta delle difficoltà particolari. Tuttavia Cherie ed Elaine hanno riscontrato che pregando Dio con fiducia e seguendo una terapia adatta la loro condizione è migliorata. In che modo, però, familiari ed amici possono aiutare chi soffre di disturbi bipolari o di depressione?
[Nota in calce]
a Svegliatevi! non raccomanda nessun metodo particolare. I cristiani dovrebbero assicurarsi che qualsiasi terapia a cui si sottopongono non sia in conflitto con i princìpi biblici.
[Testo in evidenza a pagina 10]
“Quando cominciai a curarmi, la nuvola nera che gravava su di me cominciò a sollevarsi. Mi sentivo talmente meglio!” — BRANDON
[Riquadro a pagina 9]
Riflessioni del coniuge
“Prima dell’insorgere della malattia, Lucia esercitava un’influenza positiva sulla vita di molti grazie al suo grande intuito. Tuttora quando qualcuno viene a trovare mia moglie nei momenti in cui è calma rimane attratto dalla sua cordialità. Quello che quasi nessuno realizza è che Lucia passa da depressione estrema a eccitazione estrema. Questo a causa dei disturbi bipolari, la malattia di cui soffre da quattro anni.
“Durante la fase maniacale non è insolito che Lucia rimanga alzata fino all’una, le due o le tre del mattino, con idee creative che le frullano per la mente. Semplicemente sprizza energia da tutti i pori. Reagisce in maniera eccessiva alla minima cosa e spende in maniera incontrollata. Si mette nelle situazioni più pericolose, pensando di essere invincibile, che non esista nessun pericolo, morale, fisico o di altro genere. A questa impulsività è legato il rischio che si uccida. All’episodio maniacale segue sempre la depressione, la cui intensità di solito è proporzionata a quella della fase precedente.
“Per me la vita è cambiata drasticamente. Anche se Lucia si cura, quello che possiamo fare oggi può essere diverso da quello che potevamo fare ieri o che faremo domani. Cambia come le nostre circostanze. Non pensavo di poter essere così flessibile, ma ci sono stato costretto”. — Mario.
[Riquadro/Immagine a pagina 11]
Quando vengono prescritti medicinali
Alcuni pensano che assumere medicinali sia segno di debolezza. Ma riflettiamo: un diabetico deve sottoporsi a una terapia, che può includere iniezioni di insulina. È forse una sconfitta? Tutt’altro. Serve semplicemente a mantenere l’equilibrio delle sostanze nutritizie affinché il corpo possa rimanere sano.
Lo stesso, più o meno, vale per le medicine prescritte per i disturbi depressivi e bipolari. Anche se molti sono stati aiutati da un programma di psicoterapia che ha permesso loro di capire la malattia, bisogna fare attenzione. Quando è implicato uno squilibrio chimico, la malattia non si risolve semplicemente con la logica. Steven, che soffre di disturbi bipolari, riferisce: “La specialista che mi curava me l’ha spiegato così: Puoi dare a una persona tutte le lezioni di guida del mondo, ma se le dai un’auto senza volante o senza freni, quelle lezioni non serviranno a niente. Allo stesso modo dando a una persona depressa solo consigli a livello conoscitivo non si otterranno i risultati desiderati. Un primo passo importante è ripristinare l’equilibrio chimico del cervello”.
[Immagine a pagina 10]
La Bibbia rafforza molti che soffrono a motivo di pensieri negativi
-
-
Cosa possono fare gli altriSvegliatevi! 2004 | 8 gennaio
-
-
Cosa possono fare gli altri
FORSE conoscete qualcuno che soffre di depressione o di disturbi bipolari. In questo caso, che aiuto potete dare? Don J. Jaffe, che fa parte di un’associazione che si occupa dei malati mentali, offre questo valido consiglio: “Non confondete la malattia con la persona; piuttosto odiate la malattia ma amate il malato”.
Susanna ebbe la pazienza e l’amore di fare proprio questo. Aveva un’amica che soffriva di disturbi bipolari. “A volte non sopportava di vedermi”, dice Susanna. Invece di lasciarla perdere, Susanna fece delle ricerche per capire i disturbi bipolari. “Adesso”, dice, “mi rendo conto fino a che punto il comportamento della mia amica fosse determinato dalla malattia”. Pensa che sforzandosi di capire il malato si possano avere ottimi risultati: “Può aiutarti ad amare e apprezzare la persona nonostante la malattia”.
È indispensabile che la famiglia sostenga di tutto cuore il malato. Mario, già menzionato, lo imparò presto per esperienza. La moglie, Lucia, pure già menzionata, soffre di disturbi bipolari. “All’inizio”, dice Mario, “mi è stato di aiuto accompagnare mia moglie dal medico e approfondire la conoscenza di questa strana malattia per sapere bene cosa dovevamo aspettarci. Inoltre io e Lucia parlavamo molto fra noi e cercavamo via via di risolvere qualsiasi problema si presentasse”.
Il sostegno della congregazione cristiana
La Bibbia esorta tutti i cristiani a ‘parlare in maniera consolante alle anime depresse e a essere longanimi verso tutti’. (1 Tessalonicesi 5:14) Come farlo? Prima di tutto è importante capire la differenza fra malattia mentale e spirituale. Per esempio, lo scrittore biblico Giacomo indicò che la preghiera può far star bene chi è spiritualmente indisposto. (Giacomo 5:14, 15) Nondimeno Gesù riconobbe che chi è fisicamente malato ha bisogno del medico. (Matteo 9:12) Naturalmente è sempre appropriato e utile pregare Geova per qualsiasi preoccupazione, inclusa la salute. (Salmo 55:22; Filippesi 4:6, 7) Ma la Bibbia non dice che una maggiore attività spirituale possa di per sé risolvere gli attuali problemi di salute.
Perciò i cristiani comprensivi non insinuano che le persone depresse siano responsabili delle loro sofferenze. Osservazioni del genere non sarebbero più utili di quelle dei falsi confortatori di Giobbe. (Giobbe 8:1-6) Il fatto è che in molti casi la depressione non migliora se non viene curata clinicamente. Questo specialmente se uno soffre di depressione grave, accompagnata forse da pensieri suicidi. In questi casi sono indispensabili cure specialistiche.
Comunque gli altri cristiani possono fare molto per rendersi utili. Naturalmente ci vuole pazienza. Per esempio, certi aspetti dell’attività cristiana possono sgomentare particolarmente chi ha disturbi dell’umore. Diana, che soffre di disturbi bipolari, dice: “Per me il ministero richiede un grande sforzo. È difficile parlare della buona e lieta notizia della Bibbia quando dentro non mi sento né buona né lieta”.
Per aiutare i malati, sforzatevi di mostrare empatia. (1 Corinti 10:24; Filippesi 2:4) Cercate di vedere le cose dal punto di vista del malato piuttosto che dal vostro. Non opprimetelo aspettandovi troppo da lui. “Quando vengo accettato per quello che sono adesso”, dice Carl, che lotta con la depressione, “a poco a poco mi sento meno disadattato. Con l’aiuto paziente di qualche vecchio amico, sono riuscito a stabilire una relazione più stretta con Dio e ho provato la grande gioia di aiutare altri a fare altrettanto”.
Con l’incoraggiamento i malati possono trovare molto sollievo dalla loro afflizione. Una cristiana di nome Brenda, che pure soffre di disturbi bipolari, dice: “Gli amici della congregazione sono stati straordinariamente incoraggianti e comprensivi durante i miei periodi peggiori, non giudicandomi mai spiritualmente debole. A volte mi hanno invitata ad accompagnarli nel ministero lasciando che mi limitassi ad ascoltare, oppure mi hanno tenuto il posto nella Sala del Regno perché potessi entrare quando tutti erano seduti”.
L’assistenza di anziani amorevoli e comprensivi è stata di grande aiuto per Cherie, menzionata nell’articolo precedente, che soffre di depressione. Lei dice: “Quando gli anziani mi assicurano che Geova mi ama, mi leggono brani della Parola di Dio, la Bibbia, parlano del suo proposito di portare un paradiso di pace e benessere e pregano con me, anche per telefono, mi sento sollevata. So di non essere abbandonata da Geova né dai miei fratelli e questo mi rafforza”.
Non c’è dubbio che familiari e amici possono fare molto per il malato provvedendo il sostegno adeguato. “Adesso riesco a controllare molto meglio la mia vita”, dice Lucia. “Io e mio marito ce l’abbiamo messa tutta per tirare avanti insieme e le cose non sono mai andate così bene fra noi”.
Molti che attualmente combattono con vari tipi di malattie mentali sono consapevoli che la battaglia con questi mali terribili è lunga. Ma la Bibbia promette che nel nuovo mondo di Dio “nessun residente dirà: ‘Sono malato’”. (Isaia 33:24) I disturbi e le malattie che oggi affliggono tanti spariranno. È davvero rincorante riflettere sulla promessa di Dio di un nuovo mondo in cui tutti i mali, inclusi i disturbi dell’umore, spariranno per sempre. Allora, dice la Bibbia, non esisteranno più “cordoglio né grido né dolore”. — Rivelazione (Apocalisse) 21:4.
[Testo in evidenza a pagina 12]
Gesù riconobbe che chi è malato ha bisogno del medico. — MATTEO 9:12
[Testo in evidenza a pagina 13]
La Bibbia promette che nel nuovo mondo di Dio “nessun residente dirà: ‘Sono malato’”. — ISAIA 33:24
-